di Bernardino Marinoni
Omaggio a Ingrid Bergman, per due mesi, dal martedì 7 gennaio: i Circoli del cinema del Canton Ticino hanno scelto di dedicare all'attrice scandinava, ma star internazionale, la rassegna retrospettiva d'inizio anno, avvalendosi della collaborazione di Festival di Locarno e Cineteca svizzera per proporre sul grande schermo una serie di celeberrimi film.
Ed è subito il caso di segnalare "Gaslight" (Angoscia), girato nel 1944 da George Cukor, non soltanto perché valse all'interprete protagonista il premio Oscar – il primo di tre riconoscimenti – ma anche per la lunga sequenza di dichiarata ambientazione lariana, ancorché integralmente ricostruita in studio, dove si compie l'incauto idillio tra la giovane Paula Alquist e l'uomo che le sarà temibile marito.
Il film rientra infatti nel novero delle opere dei due periodi della carriera dell'attrice individuati per una retrospettiva che ne rappresenta l'attività tra Hollywood e l'Italia, all'epoca un collegamento che fece rumore per la relazione dell'attrice, sposata, con Roberto Rossellini (nonché per il vendicativo fragore dell'abbandonata Anna Magnani).
Forse il più grande scandalo cinematografico-sentimentale di tutti i tempi, evocato in un documentario - "Bergman & Magnani-La guerra dei vulcani" (2012) di Francesco Patierno - con il quale la rassegna si inaugurerà martedì 7 gennaio, alle 20.30, al cinema Lux di Lugano. Per l'occasione, con entrata libera.
Il film di Patierno di basa su "La guerra dei vulcani" (Rossellini volle Ingrid Bergman per il suo "Stromboli", Anna Magnani non rinunciò a un soggetto pensato per lei e fece "Vulcano"con la regia di William Dieterle) il libro scritto a quattro mani da Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice (già collaboratori del quotidiano "La Provincia") illustrandolo con dovizia di materiale di repertorio intrecciato a sequenze delle due pellicole. Un'introduzione originale al programma che nei sette mercoledì successivi (ma al cinema Iride, ingresso a 10 franchi) effigerà Ingrid Bergman, dopo la parte della prostituta richiesta da lei, in "Dr. Jekyll and mister Hyde" (1941) di Victor Fleming, nell'appassionata Ilsa di "Casablanca" (1942) di Michael Curtiz, nell'eroina della guerra civile spagnola di "From Whom the Bel Tolls" (Per chi suona la campana), 1943, di Sam Wood, nel citato "Gaslight", nella spia di "Notorius" (1946) di Alfred Hitchcok, nonché in "Stromboli terra di Dio" (1950) e in "Viaggio in Italia" (1953) di Rossellini, che l'aveva conquistata in America da spettatrice di "Roma città aperta" e "Paisà" (gli chiese per lettera se non avesse «bisogno di un'attrice svedese che parli inglese molto bene, che non ha dimenticato il tedesco, che si fa capire in francese e che in italiano sa dire ti amo»).