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Domani al ministero dei trasporti vertice sull’aumento del caro biglietti del 10% sugli aliscafi e sulle navi che gestiscono i servizi marittimi da e per le isole di Sicilia ma anche per la vertenza dei marittimi che riguarda la Caronte & Tourist.

I sindacati sperano in una risoluzione ma preannunciano che “Siamo pronti a mobilitare i lavoratori di Caronte & Tourist e Liberty Lines, se l’incontro di domani alla presenza del Presidente della Regione Schifani e dell’Assessore Regionale alle infrastrutture e mobilità Alessandro Aricò, oltre le governance delle due società di navigazione, non porterà i risultati che attendiamo ” affermano i segretari generali regionali di categoria Alessandro Grasso Filt Cgil, Dionisio Giordano Fit Cisl e Katia Di Cristina Uiltrasporti.

“Il confronto con il Ministero si è avviato nel mese di febbraio con la nostra richiesta unitamente alle nostre segreterie nazionali. C’è ormai un clima insostenibile tra i lavoratori di Caronte & Tourist e Liberty Lines, la convenzione statale SNS, per lo svolgimento dei collegamenti marittimi integrativi con le isole minori, è certamente datata con valori economici del 2016, e a pagare non possono essere i lavoratori. Se a questo si aggiungono gli accordi sindacali firmati e disattesi, la richiesta dell’attivazione del fondo Solimare su Caronte per i lavoratori dello Stretto, il rischio del rinnovo degli accordi integrativi aziendali, le turnazioni ed organizzazione dei servizi che inducono a maggiori criticità del livello di sicurezza per lavoratori ed utenti, si comprende la stanchezza dei dipendenti delle compagnie di navigazione”.

La novità positiva è invece che la Caronte presto potrebbe riottenere i traghetti ancora sotto sequestro. Dopo due anni Caronte & Tourist ha ottenuto ragione sui certificati di sicurezza dei traghetti ex Ngi. Ora si richiederà il dissequestro. Lo ha deciso il consiglio di giustizia di Palermo che ha accolto il ricorso della Caronte & Tourist, proprietaria dei mezzi “Bridge” ed “Helga”. Al momento del sequestro erano stati contestati “i certificati di sicurezza attinenti al trasporto di persone a mobilità ridotta”.

Il Cga ha confermato l’annullamento da parte del Tar di Catania dei provvedimenti della Capitaneria di Porto che aveva negato l’idoneità al trasporto di passeggeri a mobilità ridotta. La mancanza dei traghetti nelle isole di Sicilia aveva creato non pochi disagi perché per le loro caratteristiche possono trasportare tranquillamente anche i camion carichi di carburante e bombole per il gas. Ora si spera che presto possano riprendere a navigare.

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