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di Susanna Messaggio*

16 Aprile giornata mondiale della voce: gli esperti spiegano come prendersi cura del più importante strumento di comunicazione

L’intervista al Prof. Riccardo Gobbi, Professore a contratto - Alma Mater Studiorum Università di Bologna Otorinolaringoiatra - Esperto Otorino EOS-DRS in disturbi respiratori in Sonno ed al dottor Massimiliano Rea odontoiatra presso il Poliambulatorio  Medico Odontoiatrico ErreEsse di Ferrara.

La voce è molto più di un semplice strumento di comunicazione: è l’eco della nostra identità, la melodia che plasma le nostre emozioni e il ponte che collega le persone. Rappresenta il nostro principale strumento di comunicazione con il mondo esterno, fondamentale per interagire con gli altri. Ci distingue, ci identifica e può essere uno strumento musicale potente e coinvolgente quando cantiamo. La Giornata Mondiale della Voce (World Voice Day) si celebra ogni 16 Aprile e nasce per sensibilizzare sui diversi aspetti legati alla nostra voce, materia particolarmente complessa, che coinvolge un ampio spettro di discipline, dalla medicina alla patologia del linguaggio, la musica, la fisica, la psicologia, la fonetica, l'arte e la biologia. Uno degli obiettivi di questa giornata è incoraggiare tutti coloro che usano la voce per lavoro o per piacere a prendersene cura e conoscerla più da vicino, curando eventuali disturbi delle corde vocali che possono interferire con le capacità della voce e quindi con la nostra quotidianità. In occasione della Giornata Mondiale della Voce ci fermiamo a riflettere sull’importanza di preservare e valorizzare questo dono unico, riconoscendo al contempo il fondamentale contributo degli specialisti che ne curano la salute.

Il Ruolo dell’Otorinolaringoiatra

 L'otorinolaringoiatra è il punto di riferimento fondamentale sia per la diagnosi che per la gestione preventiva dei disturbi della voce. La sua attività inizia con una raccolta accurata della storia clinica, fondamentale per individuare possibili fattori di rischio (come l'uso professionale eccessivo della voce, abitudini scorrette, fumo o esposizioni ambientali) e per orientare il percorso diagnostico. Prima di tutto viene indagata la storia del paziente- spiega il prof. Gobbi-  considerando eventuali sintomi quali raucedine, affaticamento vocale, perdite di tono o irregolarità nel timbro. Questa fase è cruciale per individuare tempestivamente le prime manifestazioni di un disagio vocale e prevenire complicanze future. Oltre a trattare le patologie già in atto, il medico offre indicazioni su come utilizzare in maniera corretta la voce, evidenziando tecniche di riposo vocale, riscaldamento prima di un uso intensivo e modifiche abitudinarie che possono ridurre lo stress sull'apparato vocale. Se vengono identificate anomalie, l’otorinolaringoiatra può consigliare terapie farmacologiche, riabilitazione vocale (spesso in collaborazione con logopedisti) e, in certi casi, interventi chirurgici minimi per correggere alterazioni strutturali delle corde vocali o della laringe.Per valutare in maniera approfondita la salute delle corde vocali e delle strutture correlate, in ambulatorio vengono eseguiti numerosi esami.

Quali esami per il controllo della voce

Con una laringoscopia flessibile, eseguita attraverso il naso o la bocca- prosegue lo specialista- il medico può osservare in tempo reale il movimento delle strutture laringee durante la fonazione. Questo esame consente una visione diretta della laringe e delle corde vocali. Questi strumenti diagnostici, combinati con l’osservazione clinica e l’anamnesi, consentono all'otorinolaringoiatra di formulare una diagnosi precisa, definire il percorso terapeutico più adeguato e, soprattutto, intervenire in modo preventivo per evitare che piccoli disturbi possano evolvere in problematiche più complesse. In conclusione, il lavoro dell’otorinolaringoiatra abbraccia la totalità della gestione della voce: dalla prevenzione con consigli e controlli periodici, alla diagnosi con tecniche strumentali all’avanguardia, fino al trattamento delle patologie con un approccio integrato e personalizzato. Questo percorso, supportato da esami specifici in ambulatorio, è essenziale per mantenere la voce come uno strumento vitale e prezioso, garantendo una comunicazione efficace e un benessere globale.

L’Importante collaborazione tra Otorinolaringoiatra ed Odontoiatra

Spesso sottovalutato, l’approccio odontoiatrico offre un contributo altrettanto determinante per la salute vocale. Un corretto equilibrio tra salute orale e benessere funzionale del cavo boccale è imprescindibile per la produzione di suoni chiari e ben articolati. Gli odontoiatri, attraverso la cura di problematiche relative all’occlusione, all’allineamento e alla mobilità mandibolare, aiutano a ottimizzare lo spazio e la funzionalità che il cavo orale mette a disposizione durante l’emissione vocale. In questo modo, il loro intervento si integra in un contesto multidisciplinare volto a preservare la vitalità della nostra voce.

Uno Sguardo Integrato

Insieme, otorinolaringoiatri e odontoiatri rappresentano due facce di una medaglia: mentre il primo si concentra sugli aspetti strutturali e funzionali dell’apparato vocale, il secondo assicura un ambiente orale sano e adeguato per l’articolazione dei suoni. Questa sinergia evidenzia l’importanza di un approccio integrato nella prevenzione e nella cura dei disturbi vocali, promuovendo non solo la salute fisica ma anche il benessere emotivo e la qualità della comunicazione. Nei bambini- spiega il dottor Massimiliano Rea Odontoiatra presso Poliambulatorio ErreEsse di Ferrara- una deglutizione atipica (un modo scorretto di deglutire) può causare difetti di pronuncia, ad esempio difficoltà a pronunciare correttamente la “s”, ed è spesso associata a malocclusioni dentali​ La diagnosi precoce di questa condizione è fondamentale: intervenire durante la crescita può prevenire tali problemi di linguaggio e di sviluppo dei denti​. In questi casi l’odontoiatra pediatrico collabora con il logopedista per una rieducazione miofunzionale, tramite esercizi che correggono la posizione della lingua e la deglutizione​ La labiopalatoschisi (labbro leporino con palato fissurato) influisce sia sulla voce sia sullo sviluppo orale- prosegue lo specialista- ed anche dopo la chirurgia, questi bambini presentano spesso disturbi del linguaggio: ad esempio una voce nasale dovuta alla mancata chiusura completa del palato è frequente​. Inoltre la schisi comporta anomalie dentarie nell’area interessata, con denti mancanti o malposizionati​ È quindi essenziale un approccio multidisciplinare: chirurghi (maxillo-facciali o otorinolaringoiatri), odontoiatri (ortodontisti) e logopedisti devono collaborare per ripristinare le funzioni orali e una corretta articolazione vocale. Dopo estese riabilitazioni protesiche dentali – come la sostituzione dei denti dell’arcata superiore o di entrambe le arcate – possono manifestarsi alterazioni temporanee della pronuncia, in particolare suoni come “s”, “t” e “d” . La maggior parte di questi disturbi- conclude il dottor Rea-  è legata al cambiamento repentino dei volumi e degli spazi entro cui si muovono lingua, labbra e guance: la nuova protesi modifica l’ambiente orale, richiedendo un periodo di adattamento neuromuscolare. Questo tempo di “rieducazione” è generalmente breve e porta alla risoluzione spontanea dei difetti di pronuncia . È comunque importante che l’odontoiatra tenga conto dell’aspetto fonetico durante la progettazione protesica, ad esempio verificando lo spessore del palato artificiale e valutando la corretta emissione dei suoni durante le prove. Celebriamo quindi questa giornata in cui la voce diventa protagonista, riconoscendo il valore inestimabile delle cure specialistiche e l’impegno quotidiano di chi lavora per far sì che la nostra espressione rimanga libera, chiara e vibrante. Che questa celebrazione ispiri ognuno di noi a prendersi cura del proprio strumento più personale.

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* Attrice-educatrice-psicopedagogista-ufficio stampa

21-1-2025

L'intervista del Notiziario a Susanna Messaggio. La cultura del naturalismo

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