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A Stromboli e nel borgo di Ginostra dopo il disastro con la bomba d’acqua primi sopralluoghi dei carabinieri e dei tecnici ma con la nuova pioggia nell’abitato continuano ad arrivare anche massi. Isolani, villeggianti e turisti tedeschi sempre piu’ allarmati.

Con la motovedetta è giunto il capitano della compagnia dei militari dell'arma di Milazzo, Alberto Del Basso per le prime verifiche a Ginostra con fango ancora nelle terrazze e finito anche in case e negozi. E relazionerà alle autorità preposte, prefettura in primis. Sentieri sventrati, così come anche a Stromboli dove è giunto un tecnico della Protezione civile Alessandro Faralla che riferirà alla giunta Gullo che, a sua volta, ha già richiesto lo stato di emergenza al governo nazionale e urgenti interventi alla Protezione civile per mettere in sicurezza l’isola, visto che è vicina la stagione invernale che potrebbe compromettere definitivamente la vivibilità degli isolani.

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Preoccupati sempre piu’ gli abitanti. Commenta la signora Rosaria Cincotta “anche lunedì mattina colpiti dall’ennesima pioggia. La prima domanda che mi sono fatta arrivando nei pressi della casa di Zazà e di Domenico – racconta - è stata: anche questa volta è andata bene. L’ennesima devastazione del territorio e del nostro morale, ma ‘lo Stato dov’è?’. Stiamo vedendo solo volontari e ditte dell’isola lavorare, ma in affanno cercando di fare il più presto possibile per liberare i torrenti e le strade dai grossi massi venuti giù dalla montagna”.

“E – continua - nel vedere cosa è venuto giu’ (massi giganti), ringrazio San Vincenzo e San Bartolo che nessuno si è fatto male. Il fatto che tanti di noi si siano mobilitati per portare aiuto è la dimostrazione chiara del fatto che ‘la comunità’, un soggetto che molto spesso si tende a dichiarare morente, è al contrario vivissima, capace di organizzazione e di tanta umanità. Sono due anni che noi volontari ci sostituiamo allo Stato. Ogni giorno che passa aumenta la sfiducia e la rabbia. L’erosione della montagna non aspetta, cosa accadrà questo inverno?”.

Il presidente del comitato di Ginostra Gianluca Giuffrè si è anche rivolto al ministro della Protezione civile Nelle Musumeci “a seguito di una breve ma intensa pioggia – riferisce - sono venuti giù dalla montagna detriti e sabbia vulcanica creando lo straripamento di tutti i torrenti di Ginostra. Le acque, il fango ed i detriti hanno invaso le strade e le abitazioni. Tale evento, destinato a ripetersi nei prossimi giorni, ha provocato notevoli danni a strutture pubbliche e private. Ciò si è verificato per una serie di eventi concatenanti tra cui l’incuria e la mancata manutenzione, negli anni, dei torrenti di sfogo. Fortunatamente non vi sono stati morti o feriti anche se si è dovuto procedere all’evacuazione temporanea di alcuni abitanti”.

I danni: Tutte le strade principali del borgo sono state invase da materiale fangoso e massi rendendole impraticabili. Sono stati tranciati i cavi elettrici, idrici e della rete telefonica (attualmente la rete elettrica è stata temporaneamente e precariamente riattivata). Lo scalo d’alaggio del Pertuso é stato insabbiato. Alcune strade sono letteralmente scomparse. Il costone dello scalo Pertuso è stato danneggiato ulteriormente e la rete di contenimento sta per cedere. Numerose abitazioni e attività hanno subito danni. Giardini privati e barche sono stati distrutti dalla furia impetuosa del fango”.

Ha quindi richiesto “L’invio di uomini ed attrezzature per pulire e sgombrare le strade dal fango e dai detriti per consentire un parziale ripristino della viabilità completamente compromessa e che renderebbe impossibile eventuali evacuazioni in caso di necessità legate allo Stromboli”.

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Stromboli, stamni il primo mezzo che è attraccato nel porto di Scari sballottato dal vento di levante, e’ stata la motovedetta dei carabinieri giunta da Lipari con a bordo il nuovo capitiamo Alberto Del Basso per una ricognizione dei danni anche a Ginostra

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qui a Ginostra...

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