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di Salvo Fallica

Nell’isola “verde” simbolo di bellezze naturalistiche e di ecosostenibilità è nata l’Area Marina Protetta di Salina. Un’iniziativa ambientalista che unisce natura, biodiversità, salvaguardia dell’ambiente e del mare. Salina è la seconda isola più grande dell’arcipelago delle Eolie, per estensione è superata solo da Lipari.

La sinergia tra le amministrazioni di Santa Marina Salina, Malfa e Leni ha raggiunto il riconoscimento per difendere flora e fauna marina. E, insieme, incrementare e valorizzare le offerte del turismo sostenibile

Ha una lunga storia ‘sui generis’, un capolavoro della natura di origine vulcanica. A Salina vi sono ben sei vulcani. Le due cime vulcaniche più alte dell’intero arcipelago eoliano si trovano a Salina e sono il monte Fossa delle Felci e il monte dei Porri (fanno parte della Riserva naturale protetta “Monte Fossa delle Felci e dei Porri”che venne istituita nel primo lustro degli anni 80 del Novecento). A Salina, l’antica Didime di epoca greca, vi sono tre comuni: Santa Marina Salina, Malfa e Leni, dei bei borghi che contengono una pluralità di storie, tradizioni e costumi sociali. È l’isola più fertile e ricca d’acqua delle Eolie. L’Area marina protetta di Salina è nata grazie alla sinergia tra i tre comuni che si trovano sull’isola dell’Arcipelago delle Eolie. Finalmente anche il mare sarà protetto in luoghi di straordinaria bellezza e ricchi di biodiversità. Una notizia che ha anche un valore storico-culturale e sociale, poiché mostra come i comuni possano mettersi in rete e fare sinergia.

Natura, cinema e cultura

La bellezza mozzafiato dei paesaggi di Salina si è propagata a livello internazionale anche grazie al film “Il Postino”, interpretato da Massimo Troisi. Una buona parte del film fu girata a Salina. La Baia di Pollara è infatti diventata “cult”. In questo racconto-viaggio nel cuore di Salina merita di esser citata Rinella, una frazione del comune di Leni dove vi è una splendida spiaggia sabbiosa, con la particolarità che è di origine vulcanica. Infatti, vi si ammira la sabbia nera. A Rinella furono girate scene del film il “Vulcano” con la grande Anna Magnani. Santa Marina Salina invece fu scelta per alcuni passaggi di “Caro diario” di Nanni Moretti.

Le radici del provvedimento

Con la delibera ufficiale vi è dunque la genesi dell’Area Marina Protetta. E a contribuire a questo processo storico vi è anche Anita Motta, nel ruolo di nuova Presidente dell’associazione Salina Isola Verde. A proposito di leadership al femminile, il comune di Malfa è guidato da un sindaco donna: Clara Rametta. Sul piano della natura, vegetazione e fauna, ambiente e sviluppo sostenibile, grazie alla storica Riserva Naturale “Monte Fossa delle Felci e dei Porri” Salina aveva ottenuto il riconoscimento come “isola pilota” per la transizione energetica da parte dell’Unione Europea nel 2019, e anche come modello globale per lo sviluppo sostenibile. Nella fertile isola vi è un’agricoltura di qualità, di rilievo è anche la coltivazione delle uve pregiate, da cui si ricava il famoso “Malvasia delle Lipari”. Importante è anche la coltivazione dei capperi che vengono esportati nei diversi continenti del pianeta. A Salina il rapporto con la natura è diretto, l’interazione tra esseri umani e ambiente è sinergica, costruttiva e rispettosa. E vi è una coesione comunitaria. L’impegno ambientalista degli abitanti di Salina ha avuto anche il sostegno di organizzazioni importanti come la Sicily Environment Fund e la Fondazione Blu.

Filosofia e obiettivi

Fondamentale il passaggio in merito alla tutela dell’enorme ricchezza dell’ambiente marino, nel Sud del Tirreno, adesso possibile grazie alla nuova Area Marina Protetta che comprende le acque azzurre e incontaminate che circondano l’isola di Salina. L’Area marina protetta punta “a preservare l’ecosistema marino di Salina, promuovere pratiche turistiche sostenibili e garantire la sostenibilità a lungo termine degli habitat costieri dell’isola”. Il tutto verrà affiancato da un’operazione di comunicazione culturale, naturalistica, scientifica, sociale (sviluppo sostenibile e turismo culturale), di sensibilizzazione e valorizzazione sui temi ambientali. L’Isola parte anche dalla notevole esperienza acquisita con la Riserva Naturale “Monte Fossa delle Felci e dei Porri” , che ha aiutato a salvaguardare quello che viene definito come un paradiso terrestre. La filosofia della sinergia comunitaria diventa cruciale per la tutela ambientale e la costruzione di modelli ecosostenibili. (corrieredellasera.it)

L'intervento

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di Angelo Pajno*

Abbiamo più volte manifestato il nostro pensiero circa la futura istituzione della AMP strenuamente voluta da alcune associazioni ambientaliste, da poco lungimiranti ( naturalmente a parere di chi scrive) amministrazioni comunali e da poco o nulla informate popolazioni locali ( sempre a parere di chi scrive).

Si potrebbe dire semplicemente..." non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire" ed è proprio tale comportamento che mi indigna vieppiù ove si consideri che tale iniziativa non viene certo dal basso ma da soggetti che a Salina si presentato solo nella bella stagione ma svernano tranquillamente presso le loro accoglienti dimore cittadine in ben altro sito allocate ove possono fruire di trasporti, sanità, giustizia e, in sintesi, di tutti quei servizi e comodità da anni oramai negati agli Eoliani se non alla stregua di bocconcini di cibo elargiti di tanto in tanto agli affamati da strutture caritatevoli.

Ed ecco quindi che non stupisce che sul "corrierone" nazionale si legga una sperticata lode alla tutela di... "quell'enorme ricchezza dell’ambiente marino, nel Sud del Tirreno, adesso possibile grazie alla nuova Area Marina Protetta che comprende le acque azzurre e incontaminate che circondano l’isola di Salina".
Ai servizi negati di cui ho detto si aggiungerà quindi, per gli amici salinari, anche la limitazione al godimento del proprio mare nonostante questo presenti già oggi acque "incontaminate ed azzurre".

Ed allora io, che sono un testone vuoto e che da quando ho acquisito (forse) l' età della ragione vado per mare serbandogli sempre e comunque il massimo rispetto, mi chiedo: ma gli amici di Salina hanno mai letto come è strutturata una AMP ( per dirla semplice: chi comanda veramente al suo interno) e, soprattutto, hanno mai preso visione di un suo "regolamento" (per capire cosa sarà loro concesso di poter fare al suo interno) ?

Ed allora (sperando di far cosa gradita ed augurandomi di non portare qualcuno al suicidio) vi invito a leggere i due link che seguono in calce e che riguardano, rispettivamente:
- la procedura per la istituzione di una AMP. Vi accorgerete, contrariamente a quanto vi era stato detto con grande enfasi, come l' Ente gestore - e quindi i Comuni Salinari nel nostro caso - non contino praticamente una cippa all' interno della Commissione di Riserva ove, su sette membri, ai " comuni rivieraschi" tocchi, complessivamente, un solo rappresentante;
- il regolamento della AMP delle isole Egadi, le più vicine a noi in quanto Arcipelago e, con ogni probabilità, esempio per il regolamento della AMP di Salina, leggendo il quale potrete apprendere che, con ragionevole previsione, dovrete pagare per fare il bagno con la vostra barchetta nel vostro mare.

Ma tranquillizzatevi, per voi sarà previsto uno sconto sulla tariffa "non residenti".
Ed altrettanto sarà a dirsi se volete andare a pesca qualche volta con il bolentino, o a totani o fare una immersione con autorespiratore solo per godere dei meravigliosi fondali o fare qualche foto con una semplice GoPro e sempre, ovviamente, previa autorizzazione del Grande Fratello, l' Ente Gestore.

Naturalmente escluso il tratto di mare inserito in zona A, a quello potrete dire addio per sempre.
Ma non disperate, potrete sempre ormeggiare ( a pagamento e previa prenotazione) in uno dei gavitelli che probabilmente saranno installati dall' Ente Gestore per fare cassa o, in alternativa, calare il ferro a non meno di 200 metri dalla costa per i natanti o 500 per le imbarcazioni (pensate che bello se doveste avere dei pargoli da portare in spiaggia o siete normali nuotatori della domenica fisicamente spompati da una stagione invernale in ufficio).
E se i gavitelli dovessero essere tutti occupati?

Beh potrete sempre fare una bella passeggiata a Monte delle Felci, almeno lì è gratis (credo).
E Berta filava ....

*Associazione Eolie Mare Libero- che non vuol dire privo di tutela

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