strombolipiccola1Lo scorso 11 maggio c.a. è scaduto il termine per la presentazione in Commissione 13^ Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato, degli emendamenti al testo unico. Misure per la crescita nelle isole minori. Laboratorio Isole.
Il portavoce M5S al Senato Vincenzo Maurizio Santangelo è stato tra i proponenti con prima firma del disegno di legge A.S.1650 “Legge quadro sulle Isole minori”, frutto della condivisione con i cittadini, che hanno prima apprezzato l´iniziativa e poi fornito, soluzioni e proposte direttamente all´interno del sistema operativo “Lex” del Movimento 5 Stelle, oggi, ampiamento introdotto nel citato “testo unico”.
Il senatore Santangelo, si è detto soddisfatto del nuovo testo, sicuramente migliorabile, senza alcun dubbio avente come obiettivo lo sviluppo sostenibile, la tutela e la valorizzazione delle isole. Ha detto sempre il senatore: l´approvazione del testo sarebbe un passo in avanti che rivoluzionerebbe la vita degli “isolani. Non è più tempo di provvedimenti sporadici, di agevolazioni fiscali episodiche e frammentarie che non sono sufficienti a sanare l´economia delle isole minori, infatti, il disegno di legge prevede interventi sul piano della fiscalità di sviluppo.

Sul punto ricordo che da sempre il M5S è vicino alle problematiche riguardanti le isole minori, vedasi il problema “punto nascite”, la vicenda porto, l´istituzione dell´area marina protetta ed ancora sulla richiesta dell´istituzione di una Zona Franca per l´isola di Pantelleria. A testimonianza di ciò, vi è la mozione sempre a mia firma depositata (Atto n. 1-00445 del 9 luglio 2015 - seduta n. 481 Senato) con la quale si impegnava il Governo: a) a dichiarare l´isola di Pantelleria zona franca e ad attivare tutte le procedure necessarie per la sua istituzione; b) ad attivare presso l´Unione europea tutte le procedure necessarie per l´istituzione di zone franche nel territorio delle isole minori, in ottemperanza al regolamento (UE) n. 952/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell´Unione. Più volte è stata sollecitata la calendarizzazione della discussione della mozione alla presidenza del Senato, ma fino ad oggi senza esito.”

Ora - dice Santangelo: la mozione è stata riproposta sia sotto forma di ordine del giorno sempre nel disegno di legge isole minori e sia come emendamento, precisamente il (6.3), che auspico venga approvato per l´istituzione della Zona Franca a Pantelleria, considerandola così, fuori dalla linea doganale ai fini dell´applicazione del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 23 gennaio 1973, n. 43.

Il portavoce M5S Santangelo - ha concluso dicendo - “l´approvazione della zona franca è sicuramente una misura oggi fortemente voluta dai cittadini panteschi, come dagli stessi manifestato nell´ultima visita fatta a Pantelleria con i senatori del M5S Vito Crimi e Bruno Marton lo scorso 25 marzo, proprio presso l´aula consiliare del Comune di Pantelleria che ha visto la partecipazione dello stesso sindaco. In generale poi, bisogna pensare che oggi arrivare ad approvare il testo di legge quadro sulle isole minori, volto al miglioramento di tanti aspetti che vanno ad incidere su diversi aspetti sociali della vita degli abitanti delle isole, sarebbe, una battaglia vinta dai cittadini, veri artefici e promotori dell´iniziativa per il conseguimento del bene comune, della valorizzazione e della tutela ambientale di tutte le nostre belle isole italiane.

---Si parla di gioco, o meglio, si chiedono a esso nuovi fondi, anche negli emendamenti presentati in commissione Territorio, ambiente e beni ambientali del Senato al disegno di legge sulle Isole minori. I senatori del Movimento 5 Stelle Moronese, Santangelo, Nugnes chiedono infatti che “entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e` autorizzata ad adottare, con propri decreti dirigenziali, disposizioni volte a modificare la misura del prelievo erariale unico applicato sui giochi ed eventuali addizionali, nonche´ la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita al fine di conseguire un maggior gettito non inferiore a 50 milioni di euro annui, a decorrere dal 2016”, così da finanziare parte delle misure previste nell'articolo 4 del Ddl (strumenti per la concertazione delle isole minori).

notiziario eolie villa enrica

Il Ministero dello Sviluppo Economico sta preparando un decreto per la diffusione delle rinnovabili nelle isole minori. Quali adeguamenti normativi, tecnici e culturali saranno necessari per cambiare il loro sistema energetico? Se ne è parlato il 4 maggio a Roma durante un convegno organizzato dal Coordinamento FREE dal titolo: "Isole minori, possibili avanguardie della transizione energetica".

---Dalla gestione dei rifiuti all'energia, dall'elettricità alla gestione idrica fino ai trasporti, le isole minori sono avanguardie della transizione energetica verso la decarbonizzazione. Se ne è discusso al ministero dell'Ambiente, che ha ospitato i lavori del Coordinamento Free, che riunisce molte associazioni impegnate in campo ambientale, sul terreno delle rinnovabili e dell'efficienza energetica. Tra le proposte emerse per ridurre gli sprechi - si legge in una nota del ministero -, l'uso di distributori pubblici di acqua potabile, di bevande alla spina e detersivi, e la vendita sfusa di prodotti. Si è parlato di veicoli elettrici, bike e car-sharing per ridurre traffico e inquinamento e di autosufficienza energetica attraverso le fonti alternative. Per il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, "le isole minori italiane, perle di biodiversità, devono poter essere anche veri laboratori di sostenibilità. Per questo il ministero vuole essere catalizzatore di un confronto tra livelli istituzionali, per individuare quelle sperimentazioni che possono creare nuove opportunità nelle piccole isole e insieme rappresentare un modello esportabile a livello nazionale. Il negoziato della Cop21 ha messo in evidenza il ruolo fondamentale delle piccole isole: nella prospettiva nazionale, anche quelle italiane possono e devono svolgere un ruolo centrale". "Per caratteristiche geografiche, ambientali ed economiche, le isole minori - osserva il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, che ha partecipato all'iniziativa - possono diventare un vero e proprio modello di sviluppo per arrivare all'autosufficienza energetica e al superamento dell'uso dei combustibili fossili". "Il ministero - ha aggiunto Velo - si è già impegnato finanziando negli anni, attraverso il bando Isole Minori, progetti su rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile. E anche sul fronte della cooperazione internazionale, l'Italia sta dando un contributo allo sviluppo energetico dei piccoli stati insulari, con un pacchetto di azioni in linea con quanto stabilito nella Conferenza di Parigi". A introdurre i lavori il presidente del Coordinamento Free Gianni Silvestrini, secondo cui "le isole, per le loro peculiarità, rappresentano il territorio ideale per programmare e attivare buone pratiche ambientali che possono diventare preziose soluzioni 'di sistema' per il raggiungimento degli obiettivi energetici". Maurizio Pernice, direttore generale per il Clima e l'Energia del ministero, ha evidenziato come "le soluzioni standard nelle isole, innanzitutto i rifiuti ma anche alle auto che le invadono nella stagione estiva, abbiano segnato pienamente la loro impraticabilità e la loro insostenibilità nel medio-lungo termine, diventando un rischio per la qualità ambientale e la valorizzazione turistica. Servono soluzioni nuove per migliorare la qualità della vita delle persone e quella ambientale dei territori, nell'ottica dell'economia circolare e delle energie rinnovabili".

di Monia Sangemano

Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti le isole minori possono essere considerate e valorizzate come laboratori naturali dell’impatto dei cambiamenti climatici. Il ministro si è fatto portavoce a Parigi delle istanze di Greening The Islands e Marevivo, presentando alla COP21 il “Documento di Malta“, prodotto in occasione della conferenza internazionale che a ottobre scorso ha riunito a Malta i governi delle isole del Mediterraneo e dell’Atlantico. Le isole chiedono ai Governi che venga riconosciuto il loro ruolo di laboratori per la messa in atto di soluzioni per affrontare il cambiamento climatico e di sostenere e facilitare gli investimenti in sostenibilità sulle isole anche attraverso finanziamenti in ricerca e innovazione, semplificazione e riduzione degli iter amministrativi, formazione di una cultura di tutela propria delle isole. “Nell’ambito della lotta ai cambiamenti climatici le isole possono riscattare il loro ruolo, presentandosi come opportunità per la comunità globale. Questo è l’obiettivo di Greening the Islands che è riuscita già ad aggregare numerosi stakeholder intorno al tema della sostenibilità delle isole. Siamo molto orgogliosi che, grazie al supporto di Marevivo, il Governo Italiano, rappresentato dal Ministero dell’Ambiente, abbia deciso di fare proprio il messaggio dei Governi delle isole riuniti a Malta e sostenere il ruolo delle isole come test per i cambiamenti climatici”, ha detto Gianni Chianetta direttore e coordinatore scientifico di Greening the Islands. Nel annunciare l’iniziativa Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, realtà da 30 anni attiva in Italia, ha dichiarato: “le isole, frontiere tra mare e terraferma, sono state sempre al centro dell’impegno di Marevivo e l’oggetto del concorso internazionale “Sole, vento e mare” lanciato dalla associazione negli ultimi anni. Oggi, grazie all’impegno del Ministero dell’Ambiente e all’alleanza tra Marevivo e Greening the Islands, che coniugano assieme tutela ambientale, promozione del territorio, innovazione tecnologica ed economia, vogliamo attivare un concreto processo di sostenibilità per il futuro delle isole a partire da quelle del Mediterraneo”.

---Le risorse della Cassa conguaglio per il settore elettrico (Ccse) – il fondo alimentato dalle bollette che viene usato, tra le altre cose, per erogare gli incentivi alle rinnovabili – passerà sotto il controllo del Ministero dell'Economia. Lo prevede un emendamento al Ddl Stabilità in discussione alla Commissione Bilancio della Camera. L'emendamento in questione, il numero 34.2, che rientra tra i "segnalati", sposta appunto le risorse della Ccse nel sistema di tesoreria unica per enti ed organismi pubblici previsto dalla legge 29 ottobre 1984 n. 720, gestito dal MEF (allegato in fondo).

La Cassa, al momento un ente pubblico sottoposto alla vigilanza dell'Autorità per l'Energia e del Ministero dell'Economia e delle Finanze, è una specie di bancomat del settore energetico: raccoglie gli oneri dalle bollette e li stanzia per le varie voci di spesa, dagli incentivi alla rinnovabili, ai fondi per il decomissioning del nucleare, all'erogazione dei bonus sociali fino a tutte le altre voci come i conguagli per le società elettriche delle isole minori e altre ancora.

L'operazione, aumentando di circa 14 miliardi di euro le risorse nel perimetro del bilancio dello Stato, dovrebbe garantire un risparmio sul debito pubblico.

Oggi con alcune dichiarazioni a la Repubblica (pagina 36 dell'edizione di oggi), Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture, si assume la piena responsabilità dell'iniziativa, affidata peraltro "a loro insaputa", ai colleghi di partito Pastorelli e Di Gioia in commissione Bilancio della Camera.

"C'è scarsità di denaro immediatamente spendibile E questo invece non lo è" - spiega. "D'altro canto, non possiamo alzare le tasse. Allora perché non usare un bel fondo come quello della Cassa? Invito la commissione e l'aula della Camera a discuterne", aggiunge subito dopo.

"La proposta mi sembra adeguata e tiene, secondo giuristi ed economisti che ho consultato. Il punto è liberare risorse. Ora, non tra dieci anni". Per fare cosa? "L'elenco è lungo. Lascio la scelta al Governo". Per poi concedere: "Magari dimezziamo la cifra ...". No comment dal Tesoro.

Netta però la bocciatura da parte del settore, preoccupato di ritardi nei pagamenti, "distrazione" possibile di fondi e ingessatura del settore a fronte dei delicati, crescenti impegni della Cassa, ente pubblico non economico vigilato, lo ricordiamo, da Tesoro e Autorità per l'Energia.

Twittano Aiget e asso Rinnovabili. La prima: "Se il Governo si mette in tasca parte delle bollette: le fiscalizza, lede autonomia dell'Autorità e credibilità del mercato". La seconda: "Lo Stato vorrebbe fare cassa con i fondi dedicati all'energia invece di tagliare gli sprechi".

"L'ipotesi di spostare alla Tesoreria unica, quindi il Ministero dell'Economia, la liquidità oggi nella disponibilità della Cassa e del GSE appare stravagante, al limite della finanza creativa, e pericolosa", afferma invece il deputato di Sel della commissione Finanze Giovanni Paglia.

"Stravagante - spiega - perché il denaro versato dai cittadini con la bolletta per garantire il funzionamento della distribuzione di energia verrebbe improvvisamente sottratto a questo fine e fatto confluire nel calderone del debito pubblico. Non si capisce infatti come potrebbe essere contabilizzato, se non come debito, anche se a tassi di sconto".

"Pericolosa, perché per effetto di una previsione della Legge di Stabilità, di cui Sel chiede lo stralcio, la Tesoreria unica è esattamente il sottostante che il MEF metterebbe alla base delle garanzie bilaterali concesse alla grandi banche sui propri derivati. E se fosse proprio questo lo scopo dell'emendamento in questione?".

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