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A 50 anni senza Anna Magnani nell’isola delle Eolie dove girò il film “Vulcano” gli isolani ricordano la grande attrice. 
Il sindaco dell’epoca Mariano Bruno le intitolò anche una delle vie principali.
“L' affetto e la riconoscenza della gente di Vulcano – dice l’ex primo cittadino Mariano Bruno - per la notorietà data all' isola per aver girato il film ‘Vulcano’ è tangibilmente riconosciuta dall'intitolazione della via elegante di Vulcano”.

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Il film “Vulcano nacque in contrapposizione a “Stromboli” terra di Dio che nello stesso anno, 1950”, Roberto Rossellini con Ingrid Bergman girarono nell’altra vulcanica isola.

E l'isola di Vulcano, a distanza di anni, ha avuto la Via Anna Magnani. “L'attrice – ricordano gli isolani con i capelli bianchi - aveva un gran temperamento: "vulcanico". Era forte e passionale come i colori decisi e contrastanti dell'isola delle Eolie”. Ma non è questo il motivo per cui la giunta comunale di Lipari ha deciso di dedicare una via a Nannarella. "Per aver contribuito a far conoscere le Eolie al resto del mondo" è la spiegazione ufficiale.

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L'attrice visse a Vulcano uno dei periodi più intensi ma anche forse più difficili della sua vita. Nell'estate del 1949 girò qui un film, mentre poco distante, nell'isola di Stromboli, il suo ex compagno, il regista Roberto Rossellini, faceva le riprese di uno altro film con la sua nuova musa, l'affascinante diva svedese Ingrid Bergman, che poco dopo sposò.
Una storia nota a tutti i rotocalchi che in quel periodo fotografarono e seguirono passo passo la più grande attrice italiana del momento, contendersi l'amore del maestro del neorealismo con la star hollywoodiana.

La spuntò, ma non per sempre, Ingrid Bergman. Fu uno scandalo per quei tempi e rimase per sempre una spina nel cuore della Magnani, rifiutata davanti a tutto il mondo. Proprio su questo triangolo amoroso verrà girato dopo l'estate un film nelle isole Eolie che si intitolerà "Le amanti del vulcano" tratto dal libro omonimo di Marcello Sorgi.

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E Lipari ancora dimentica il prof Franco Scoglio l'unico eoliano che allenò in "Serie A"... "Perchè..."

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

14 SETTEMBRE 2020

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di Pino Scopelliti

Come anticipato una Via è stata dedicata a Reggio Calabria al professore Franco Scoglio, presenti alla manifestazione l'assessore Giovanni Latella, l'amico fraterno Pino Scopelliti, i fratelli Babuscia ex suoi giocatori e tanti altri tifosi.

L'INTERVENTO

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di Aldo Natoli

Trovandomi a Canneto e parlando con degli abitanti della frazione mi è stato chiesto, come giornalista, di sollecitare il Comune ad intitolare una strada al compianto Franco Scoglio. Richiesta alla quale non mi sottraggo e sollecito dalle pagine del Notiziario delle Isole Eolie l'Amministrazione Comunale ad attenzionare questo desiderato che non è soltanto dei Cannetari ma di tutti i cittadini dell'isola.
Suggerisco la via Risorgimento dove, se ben ricordo, vi era la casa di Franco Scoglio.

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---Oggi alle 18 a Reggio Calabria sarà Intitolato.una via a Franco Scoglio.

Dopo il Celeste, la Tribuna di Gioia Tauro, anche Reggio onora la figura del Professore.

E a Lipari? C'erano state tante promesse ma NESSUNO E' PROFETA IN Patria e la sua era Canneto di Lipari.

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FRANCO SCOGLIO "MORIRO' PARLANDO DI CALCIO..."

Francesco Scoglio detto Franco (Lipari, 2 maggio 1941 – Genova, 3 ottobre 2005) 

Laureato in Pedagogia, per questo era chiamato "il Professore". Infatti insegnò, negli anni sessanta, in diversi istituti del meridione. Da calciatore, prima difensore, poi centrocampista, ebbe una carriera che si consumò nel giro di 4-5 stagioni. Dalla sua Lipari va a Roma per il diploma Isef e viene tesserato dalla Tevere Roma dove disputa 3 partite in Serie C nella stagione 1963-64. Si trasferisce all'Istituto Agrario di Palmi e disputa un anno in Serie D con la squadra locale. Poi la decisione di attaccare le scarpette al chiodo e iniziare la sua carriera di tecnico.

Ha iniziato ad allenare nel 1971, a Gioia Tauro, dove vince subito un campionato di Promozione con la Gioiese. Passa, poi alle giovanili della Reggina, per poi tornare ad allenare fra i dilettanti e quindi in Serie C1 (Messina, Crotone, Gioiese, Acireale e Akragas) poi la promozione in Serie B con il Messina (1985). Il Professore nella sua città vive la più bella parentesi calcistica della sua vita, insieme a quella vissuta a Genova; arriva al Genoa nel 1988, e dopo un anno conquista una promozione in Serie A e successivamente la salvezza nella massima serie. In seguito ha allenato anche Bologna, Udinese, Lucchese, Pescara, Torino.

A dicembre 1996 viene ingaggiato dal Cosenza, in Serie B, sostituendo l'esonerato De Biasi. Dopo 100 giorni alla guida del Cosenza (3 vittorie, 2 pari, 7 sconfitte), il 1º aprile viene esonerato dopo la sconfitta esterna nel derby con la Reggina che fa scivolare i rossoblu all'ultimo posto in classifica, e sostituito con De Biasi. Poi allena l'Ancona.

Tra il 1998 e il 2000 ha allenato la Nazionale della Tunisia, conquistando il quarto posto nella Coppa d'Africa del 2000 e ottenendo la qualificazione al campionato mondiale del 2002, al quale rinuncia per tornare ad allenare il Genoa e salvarlo dalla retrocessione in Serie C. Nel 2002 ha guidato la Libia, dalla quale ha dato le dimissioni per contrasti con la federazione diretta da Al-Saadi, figlio di Gheddafi. Torna in Italia per allenare il Napoli, dove applicò per l'ultima volta la sua tattica 'a rombo' (10 partite).

Scoglio, una volta terminata la carriera da allenatore, è stato un commentatore televisivo per molte reti televisive italiane (da ultimo a Controcampo su Italia 1), ma anche all'estero (era commentatore tecnico ed opinionista anche per Al-Jazeera). Negli ultimi anni della sua vita Franco Scoglio ha insegnato all'Università del suo capoluogo di nascita, Messina. L'Ateneo Peloritano gli affidò la cattedra di Teoria, tecnica e didattica del calcio per il corso di laurea di Scienze Sportive e Motorie.

Personaggio molto popolare nell'ambiente calcistico, amato ma anche discusso, Scoglio morì in circostanze drammatiche, colto da un infarto mentre partecipava a una trasmissione televisiva della rete locale Primocanale di Genova, città che lo aveva adottato. Scoglio si sentì male dopo un vivace confronto telefonico con il presidente del Genoa Enrico Preziosi e improvvisamente si accasciò con la testa all'indietro sulla poltrona dove era seduto. La trasmissione fu immediatamente sospesa per consentire l'intervento dei soccorritori del 118, ma tutti i tentativi di rianimazione risultarono vani. Lo stesso conduttore, Giovanni Porcella, e gli ospiti in studio, tra cui Claudio Onofri e Nino Pirito, cercarono in ogni modo di rianimare Scoglio prima dell'arrivo del 118, ma non riuscirono nel loro intento. Si avverò quindi la sua "auto-profezia":

«Morirò parlando del Genoa»

Scoglio era molto amato e stimato dai sostenitori rossoblù: al suo funerale a Genova parteciparono ben 10 000 persone per tributargli un ultimo commiato. Successivamente tornò per l'ultima volta a Messina accolto allo stadio Giovanni Celeste da un vasto gruppo di tifosi (3 000), per poi partire per l'ultimo viaggio nella città natale di Lipari; oggi Scoglio riposa nel cimitero di Canneto, frazione di Lipari.c630008b994a1039f54979cfd3b92b55_169_xl.jpg

4 MARZO 2020

Da Canneto in linea Christian Lampo "A chi si aspetta a intitolare una via al prof Franco Scoglio?"

25 AGOSTO 2020

Da Palermo in linea Augusto Sardella "A chi si aspetta ad intitolare una via al prof Franco Scoglio? Pronti a indire una petizione..."

4 SETTEMBRE 2020

Il SETTIMANALE del NOTIZIARIO: Di Gennaro Leone e Angelo Sidoti con Pino Scopelliti

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