image.png

I record nel mondo del videogaming

Chi non conosce il Guinness dei Primati? Fino a qualche anno fa era uno dei libri più venduti al mondo insieme al Corano e alla Bibbia, testimonianza di una diffusione capillare dell’almanacco. Sebbene in tempi recenti la sua fama sia in netto calo, complici anche alcune scelte aziendali spesso poco gradite, ancora oggi rappresenta sinonimo di curiosità e record: d’altra parte la sua stessa nascita è da ricondurre, secondo la storia, a una diatriba sorta fra un gruppo di amici. Il Guinness che dà il nome al libro altri non è che il famoso birrificio Guinness di Dublino: nel 1951 uno dei suoi dirigenti, Hugh Beaver, si trovò a discutere su quale fosse l’uccello più veloce. Riscontrando l’impossibilità di una risposta sicura, Beaver ebbe l’idea di creare una pubblicazione che raccogliesse ed eventualmente certificasse curiosità simili, distribuendola poi nei locali per accompagnare le discussioni degli avventori: un’idea vincente che, nel corso del tempo, ha risposto alle curiosità di generazioni di lettori e certificato record nei più diversi contesti. La passione per record e curiosità può caratterizzare qualsiasi settore, e tra questi il videogioco: tra campioni di vendite, titoli satirici e progetti pionieristici, sono numerosi i primati che si possono cercare nel mondo del videogaming.

Qual è, per esempio, il videogioco più risalente? Nonostante la risposta possa variare a seconda di cosa si voglia considerare videogame, il primato viene solitamente riconosciuto a OXO. Come il nome lascia intendere, si tratta della primissima versione elettronica di tris: fu sviluppata nel 1952 all’Università di Cambridge da uno studente che, nell’ambito di un progetto di ricerca, era impegnato a sviluppare una tesi sulle interazioni tra uomo e macchina.

Per quanto riguarda il videogioco che ha venduto più copie, invece, si tratta di un titolo relativamente recente: è Minecraft, uscito nel 2009 e in grado di vendere da allora oltre 238 milioni di copie. Il podio è completato al secondo posto da Grand Theft Auto V, uscito nel 2013 e con 185 milioni di copie vendute, mentre la medaglia di bronzo va all’intramontabile Tetris, che dal 1984 ha venduto oltre 100 milioni di copie. Si tratta di cifre in costante aggiornamento: è giusto degli scorsi giorni la notizia che The Witcher 3 ha superato i 50 milioni di copie vendute, entrando dunque nella top ten.

352479414_1481662302648245_8131038605600224025_n.jpg

La classifica dei dieci videogiochi più venduti è chiusa dai titoli della prima generazione Pokémon, usciti nel 1996: questi contribuiscono a formare il record di franchise videoludico più redditizio di sempre. Si tratta proprio della serie giapponese, in grado di registrare ricavi per oltre 90 miliardi di dollari svettando su altri storici franchise come Super Mario o Pac-Man.

È stato poi registrato nel 2016 il record per il più grande torneo di slot machine, che ha contato 3173 slot in funzione. Si tratta di un record che, poco sorprendentemente, è stato convalidato in un luogo decisamente adatto: l’evento si è infatti tenuto al Muckleshoot Casinò di Auburn, aggiungendosi quindi ai primati registrati in un casino tra i quali, curiosamente, ne compaiono anche di decisamente lontani dal mondo del tavolo verde.

In termini di montepremi, il videogioco con il totale di vincite più alto di sempre è DOTA2, che nel 2021 ha messo in palio un totale di oltre 48 milioni di dollari in premi. Nonostante gli anni successivi tali somme siano andate diminuendo, ancora oggi rimane il montepremi più alto per un videogioco.

Bisogna andare in Texas, invece, per trovare il record per la più ampia collezione di videogiochi: oltre 24000 titoli. Il record, certificato dall’intramontabile enciclopedia Guinness, appartiene ad Antonio Monteiro, che ha cominciato a collezionare videogiochi nel 1987.  

Infine, il primato per il videogioco più lungo di sempre è detenuto da The Longing, un titolo che già dal nome è una garanzia. Si tratta di un titolo appositamente sviluppato, nel quale il personaggio deve attendere il ritorno del re per il quale presta servizio. Per quanto tempo? Sono necessarie 9600 ore di gioco effettive, ossia 400 giorni reali, prima di giungere ai titoli di coda. Anche l’opposto record per il videogioco più corto di sempre è particolare. Spetta infatti a Clue, versione videoludica uscita nel 1998 dell’iconico gioco da tavolo Cluedo: può essere completato in qualche secondo. Come? Semplicemente con fortuna: scopo del gioco è indovinare chi ha commesso il delitto, dove e come, basandosi su domande e indizi. Formulando l’accusa senza fare indagini, e a patto di essere fortunati, la partita può essere vinta in appena qualche istante.

pluri-impresa.jpg