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Esistono microbi che "mangiano" le particelle di anidride carbonica (CO2), per poi trasformarla in "biomasse", ovvero materiali organici naturali che possono essere usati come fonte di energia pulita. Nei pressi dell'Isola di Vulcano, nell'arcipelago delle Eolie, alcuni scienziati americani hanno notato che uno di questi organismi riusciva compiere il processo «in modo sorprendentemente rapido».

Si tratta di un particolare tipo di microbo appartenente al gruppo dei "cianobatteri", organismi unicelllulari fotosintetici che vivono soprattutto in ambienti acquatici. Proprio in una sorgente termale di origine vulcanica, straricca di anidride carbonica, i ricercatori statunitensi hanno osservato il batterio nativo delle Eolie estrarre il carbonio dalle molecole di CO2 a un ritmo da record, superiore a quello di qualunque altro cianobatterio classificato finora.

La scoperta, risalente al settembre 2022, è avvenuta ad opera di un team di esperti guidato dal dottor Braden Tierney, della Harvard Medical School, e finanziato dall'azienda statunitense "Seed Health", nota per lo sviluppo di probiotici. Proprio ai laboratori della famosa università bostoniana gli esperti hanno inviato un campione di questi cianobatteri: oltreoceano hanno confermato che i microbi eolici crescevano molto più velocemente dei loro simili.

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Potrebbe non essere un caso che il rinvenimento di questo particolare microbo abbia avuto luogo nei dintorni di un vulcano circondato dall'acqua. L'attività vulcanica infatti produce, tra gli altri gas, anche enormi quantità di anidride carbonica: in base a uno studio dell'Unione Geofisica Americana, la mole di CO2 emessa dai vulcani in un anno oscilla tra le 100 e le 500 milioni di tonnellate. Il vulcano più inquinante del mondo è l'Etna, che da solo contribuisce al 10% delle emissioni globali provenienti da attività di origine vulcanica (oltre 9mila tonnellate di C02 al giorno).

Possibile dunque - anche se non ancora dimostrato - che i bacini d'acqua ricca di CO2 vicini all'Isola di Vulcano abbiano in qualche modo stimolato il proliferare di cianobatteri con capacità di fotosintesi superiori alla media. Secondo Tierney e colleghi, inoltre, il nuovo microbo delle Eolie aveva un'altra proprietà insolita: scendeva più in profondità nell'acqua, cosa che poteva aiutarlo ad assorbire maggiori quantità di CO2.

A febbraio di quest'anno, il team guidato da Tierney ha anche esplorato sorgenti termali nelle Rocky Mountains del Colorado, negli Stati Uniti, dove i livelli di CO2 sono ancora più alti. Questi risultati sono ancora in fase di analisi.

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Batteri usati per ripulire l'atmosfera e creare prodotti bio
Già da tempo, nella comunità scientifica, si è fatta largo l'idea di poter sfruttare l'attività dei batteri - anche modificati geneticamente - al fine di recuperare l'anidride carbonica e ripulire l'atmosfera dai gas serra. «Il nostro lavoro con il dottor Tierney è esattamente in linea con quella missione e può aiutare a sbloccare nuovi metodi per la cattura del carbonio», ha detto al Guardian Raja Dhir, amministratore delegato di Seed Health.

«L'uso di batteri modificati per gestire la CO2 ha l'ulteriore vantaggio di generare utili sottoprodotti industriali come biocarburanti, composti farmaceutici e bioplastiche», si afferma inoltre in uno studio pubblicato dall'International Journal of Environmental Science and Technology (IJEST). E infatti, molte aziende vedono nei microrganismi una possibile fonte di business in futuro.

La statunitense LanzaTech, per esempio, utilizza già batteri per convertire la CO2 in biocarburanti commerciali e prodotti chimici. CyanoCapture, con sede nel Regno Unito, sostenuta da Shell ed Elon Musk, sta sfruttando i cianobatteri per produrre biomassa e oli biologici.(ilmessaggero.it)

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L'Ingv di Catania "valori quasi stabili..."

Alla luce dei dati di monitoraggio si evidenzia:
1) Temperatura delle fumarole crateriche: In sintesi, l’anomalia termica monitorata nel settore a
trasporto prevalentemente convettivo (High Temperature Fumaroles) e nel settore a trasporto
prevalentemente conduttivo (Steam Heated Soil), mantiene tutt’ora un flusso di calore che caratterizza un
livello di degassamento anomalo per il settore sommitale del cono, pur mostrando una tendenza verso la
diminuzione delle temperature di superficie.
2) Flusso di CO2 in area craterica: Flussi di CO2 stabili su valori medio di degassamento (inferiori a
10000 g/m2/giorno).

3) Flusso SO2 in area craterica: in decremento verso un livello medio
4) Geochimica dei gas fumarolici: Non ci sono aggiornamenti. L'ultimo campionamento è stato effettuato
il 13 Aprile e si sta procedendo alle analisi chimico-isotopiche dei campioni fumarolici prelevati.
5) Flusso di CO2 alla base del cono di La Fossa e nell’area di Vulcano Porto: Nei siti Camping Sicilia e
Rimessa, i flussi di CO2 mostrano valori stabili ma ancora al di sopra dei livelli di background; nel sito
P4max e Faraglione i flussi oscillano su livelli medi.

6) Geochimica degli acquiferi termali: La temperatura nel pozzo Camping Sicilia si attesta su valori
elevati, mentre la conducibilità è stabile; nel pozzo Bambara non si osservano variazioni di rilievo nei
parametri monitorati
7) Sismicità locale: Basso tasso di accadimento della microsismicità locale. 

RASSEGNA STAMPA DEI PRINCIPALI QUOTIDIANI ITALIANI

Rassegna Stampa GDS.IT

Vulcano, scienziati americani scoprono batterio che pulisce l’aria e l’Ingv conferma: “Valori quasi stabili"

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