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La normativa sul reddito di cittadinanza prevede che i beneficiari ritenuti potenzialmente “occupabili” sono tenuti a sottoscrivere il Patto per il lavoro con i Centri per l’impiego per avviare il percorso di inserimento.

Alle Eolie nei 4 Comuni sono oltre 500. Ma fino ad ora nessuno di loro è stato utilizzato per impieghi socialmente utili nei Comuni di Lipari, Malfa, Santa Marina Salina e Leni. 

Per coloro che si sono sottratti a quest’obbligo, potrebbero anche scattare le prime cancellazioni dagli elenchi. 

Il primo criterio da tenere in considerazione è quello dell’offerta “congrua”. Per gli operatori dei Centri per l’impiego i requisiti fissati dalla legge per stabilire la “congruità” di un’offerta in realtà non sono chiari. In particolare quello della «coerenza tra l’offerta di lavoro e le esperienze maturate» è un requisito piuttosto fumoso.

L’offerta di lavoro deve essere pubblicata da un imprenditore sulla piattaforma online MyAnpal. Ai Centri per l’impiego spetta l’individuazione dei candidati, in base al curriculum ed al requisito della residenza entro i 50 km dalla sede. I candidati vengono poi convocati dai CPI e, in questa circostanza, decidono se sottoporsi o meno al colloquio con l’azienda. La prima risposta dei percettori è quasi sempre scoraggiante.

La rinuncia è all’ordine del giorno. «Sostengono spesso di avere problemi di salute, talvolta documentandolo, oppure asseriscono che la mansione non è congeniale alle loro caratteristiche». Talvolta capita che i percettori accettino di sostenere il colloquio, ma l’esito è identico. La proposta di lavoro, dunque, non viene formalizzata ufficialmente dall’azienda via raccomandata, come prevede la normativa. Il colloquio si interrompe subito e nessuno potrà registrare il rifiuto. Il mancato tracciamento da parte dei Centri per l’impiego impedisce qualunque possibilità di applicare sanzioni.

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