Lo scautismo alle Eolie continua la sua crescita: il primo campo invernale a Salina della Federscout !
Dopo quattro mesi di seria preparazione, dal 29 Dicembre al 3 Gennaio si è tenuto, nella splendida cornice di Valdichiesa a Salina, nel comune di Leni, il primo vero e proprio campo Scout nelle Eolie, con ragazzi esperti provenienti da Salina, Lipari, Albano Laziale e Reggio Calabria che hanno accolto i nuovi allievi.
Un campo invernale di sei giorni, (otto per i più lontani) con Scout provenienti da tre regioni d’Italia, reso possibile dall’ospitalità nella struttura della Madonna del Terzito, messa a disposizione gratuitamente.
“- La casa” - ci raccontano Saba, Valeria, Roberto e Sonia – “era inutilizzata da tre anni, per cui è stata necessaria una giornata piena per la pulizia, cha abbiamo fatto noi scout di Salina e Lipari qualche giorno prima dell’inizio del campo invernale”. Il programma del campo è stato impostato sulla conoscenza ed applicazione del metodo Scout, ed essendo i ragazzi in età Riparto (dai 12 ai 16 anni) l’Avventura e l’Esplorazione è stata la chiave di tutta la fantastica esperienza vissuta dagli allievi.
Dopo quattro mesi di seria preparazione, dal 29 Dicembre al 3 Gennaio si è tenuto, nella splendida cornice di Valdichiesa a Salina, nel comune di Leni, il primo vero e proprio campo Scout nelle Eolie, con ragazzi esperti provenienti da Salina, Lipari, Albano Laziale e Reggio Calabria che hanno accolto i nuovi allievi.
Un campo invernale di sei giorni, (otto per i più lontani) con Scout provenienti da tre regioni d’Italia, reso possibile dall’ospitalità nella struttura della Madonna del Terzito, messa a disposizione gratuitamente. “- La casa” - ci raccontano Saba, Valeria, Roberto e Sonia – “era inutilizzata da tre anni, per cui è stata necessaria una giornata piena per la pulizia, cha abbiamo fatto noi scout di Salina e Lipari qualche giorno prima dell’inizio del campo invernale”. Il programma del campo è stato impostato sulla conoscenza ed applicazione del metodo Scout, ed essendo i ragazzi in età Riparto (dai 12 ai 16 anni) l’Avventura e l’Esplorazione è stata la chiave di tutta la fantastica esperienza vissuta dagli allievi. “-La bellezza dei campi Scout è nella scoperta, giorno per giorno, dei caratteri e delle qualità dei partecipanti”- ci racconta Riccardo di Albano, il responsabile, alla sua terza missione nelle nostre isole.
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“-Il viaggio del contingente di Albano è stato abbastanza “movimentato”, dato il mare grosso e le relative conseguenze sullo stomaco dei ragazzi, ed è sempre straordinario vedere come gli imprevisti, durante un viaggio, diventino poi il motivo di risate e scherzi. Questa è la magia dello stare con ragazzi di 12, 13 anni, lontani dalle comodità di casa, e che devono finalmente fare i conti con le loro forze, capacità e debolezze.I ragazzi che già avevano vissuto il lungo e intenso campo estivo nel Lazio, chiedendo e ottenendo la Promessa, primo step degli Esploratori, hanno aiutato i nuovi arrivati, alla loro prima esperienza (Sofia, Valeria e Chiara) a capire le regole del vivere in comunità, ad esempio come stare senza il cellulare per diversi giorni, unico modo per permettere ai ragazzi di vivere finalmente le esperienze in modo vero, diretto, senza selfie o contatti continui con social e internet, che impediscono di fatto ogni vera relazione.
L’accoglienza delle mamme di Lipari e Salina ha permesso di godere dei dolci tipici del posto, fatti a mano, apprezzatissimi dagli allievi in ogni momento della giornata. Da parte loro i ragazzi dell’Albalonga 1° Federscout hanno portato una porchetta intera, e le loro mamme teglie di dolci dei Castelli Romani”-.
“-Fate un esercizio mentale: provate ad immaginare, di vedere 15 ragazzi lavorare insieme per prepararsi da mangiare, pulire piatti e pentole, organizzare la propria stanza, lo zaino e le escursioni, senza avere dietro il telefonino e la mamma”-, continua Riccardo. “-Sembra impossibile, viene difficile anche da pensare, ormai: sono bastati due anni di stato di emergenza sanitaria per cancellare via quasi tutto. La verità è che le App e i Social sono stati studiati apposta per dare ai nostri ragazzi delle vere e proprie dipendenze, assolutamente simile alle droghe più comuni, e lo Scautismo è il metodo migliore, insieme allo sport, per far riconoscere ai ragazzi il problema, affrontarlo e mettere finalmente da parte i loro cellulari. La prima cosa che si evidenzia nei campi, infatti, è che i “vecchi” Scout non ci pensano neanche a usare il telefonino, mentre i nuovi arrivati vivono i primi momenti con mille ansie e preoccupazioni, che devono assolutamente “condividere” con amici e genitori, magari dando l’idea che i loro figli stanno morendo di fame, freddo, stenti e fatica… In Zanshintech la chiamiamo Co.Me.Te., Comunicazione Mediata dalla Tecnologia. La riconosci, capisci i problemi che porta e inizi ad usare i device con molta più attenzione.Già dal primo giorno di campo le attività sono entrate nel vivo, con la lezione sul Riserva Naturale fatta da Elio, massimo esperto delle ricchezze paesistiche dell’isola, e dal successivo Hike di 12 chilometri sul monte Fossa delle Felci, con i suoi quasi mille metri di altitudine, seguendo Gianluca e le mappe fornite dal Parco.
Alla fine del campo sono stati più di 40 i km di escursioni effettuati, e la trasformazione degli allievi ha seguito di pari passo il loro progressivo allenamento, mentre venivano accantonate le abitudini festive casalinghe (la sveglia è sempre stata alle sette, mezz’ora prima per la pattuglia addetta alla preparazione della colazione, poi docce veloci e ritmi serrati, senza spazio a momenti morti, fino a tarda sera).
Il metodo Scout è tutto qui, i ragazzi più esperti insegnano ai nuovi, applicando le regole della legge Scout, prima tra tutti il rispetto: noi responsabili ci siamo, ma il lavoro vero viene svolto da allievo ad allievo”- Camminare, fare “strada” è un’altra magia degli Scout: si dissolvono tristezze e angosce, le paure lasciano lo spazio alla meraviglia, camminando si respira a pieni polmoni, e questa è la cura che tutti dovremmo fare.
“- Capodanno, partiti da Rinella, è stato dedicato alla scoperta di Lipari, con l’accoglienza al Museo da parte del Direttore e di Grazia, dell’Istituto Comprensivo di Lipari, che hanno spiegato ai ragazzi l’unicità dei reperti esposti e il modo di vivere delle popolazioni che nel corso dei millenni hanno abitato le Isole”-.
L’importanza che il Direttore ha dato alla nostra missione è riassunta nelle sue parole “-Se non avessi fatto lo Scout anch’io, non sarei mai diventato quello che sono adesso”-. In effetti la determinazione e la capacità di fare “Team Building” è una delle caratteristiche tipiche degli Scout, senza gioco di squadra i risultati sono difficilissimi da raggiungere. E l’aiuto delle istituzioni sarà essenziale nei prossimi mesi, con i campi estivi.
Mentre i ragazzi giravano per le sale, con Grazia, dell’Istituto comprensivo e Gianluca abbiamo potuto fare il punto sulla situazione nelle scuole delle Isole, e di quanto questo periodo, e la Dad, stanno creando problemi ad alunni e professori, presentando la disciplina dello Zanshintech, arte marziale digitale, che con lo spirito proprio del Dojo aiuta gli allievi a prevenire, riconoscere ed affrontare i pericoli della rete.Il Museo è unico al mondo, e visitarlo ogni volta riempie il cuore e la mente di emozioni uniche. Nel nostro progetto, ogni gruppo Scout che sarà invitato nelle Eolie avrà un percorso storico-culturale da seguire, magari accompagnati dai ragazzi delle Isole, che hanno veramente a cuore la loro terra.Tutto il campo si è svolto “in bolla”, con i ragazzi regolarmente tamponati, cosa che ha permesso durante le escursioni all’aperto e nelle attività nella base di vivere più serenamente tutto il periodo.
Il Capodanno ha rispettato la tradizione Eoliana, Murena fritta e spaghetti al tonno e gamberetti di Lipari, comprati da una barca di pescatori appena arrivata. Il problema con i pesci delle Eolie, di solito, sono le dimensioni, decisamente fuori dall’ordinario (6 kg di Murena sono impegnativi da cucinare per tutti!).L’arrivo il primo Gennaio del contingente di Reggio Calabria, gli Scout Nautici del Clan Nadir, ha permesso un ulteriore upgrade delle attività, con l’inserimento di tecniche, giochi e “stile Scout” che è stato apprezzatissimo dagli allievi, ancora decisamente impreparati nelle attività prettamente nautiche, come fare i nodi, anche al buio, o anche semplicemente cantare le canzoni delle loro terre.
I ragazzi di Reggio hanno dormito in tenda, nel giardino del santuario, e l’ultima notte anche agli allievi delle Isole è stata data la possibilità di sperimentare la “prima notte in tenda” (in inverno).Nei giorni di Gennaio, i più intensi del campo, i Sindaci dei tre comuni di Salina hanno incontrato i responsabili ed i ragazzi, per conoscere le modalità dell’impresa e pianificare le future attività.
La sindaca di Malfa, ed i Sindaci di Leni e Santa Marina, visionato il programma e conosciuto i ragazzi, hanno dato piena disponibilità al progetto dello Scautismo nelle Eolie. E’ evidente che una base Scout è determinante per lo svolgersi delle attività, specie quelle nautiche: questo attirerebbe gruppi Scout da tutto il mondo,ragazzi di qualità che potrebbero essere inseriti in progetti ambientali, come la salvaguardia dagli incendi, fortemente auspicata da Elio, o in programmi marini di tutela delle aree protette.
La vera risposta alla pandemia ed ai problemi di solitudine e depressione che riscontriamo nei nostri figli è a portata di mano, bisogna solo credere nei nostri giovani, metterli in gioco, dando loro la possibilità di uscire di casa con le idee chiare e la voglia di cambiare il mondo, rendendolo un posto migliore.
Durante l’ultima serata è stata seguita dagli allievi la fondamentale lezione di Zanshintech, l’arte marziale digitale creata apposta per prevenire ed intervenire sui rischi legati ad internet ed ai social, con gli attacchi con false identità ed i ricatti che molti ragazzi subiscono, indifesi, spesso lasciati completamente da soli per ore ed ore davanti ai monitor ed ai cellulari con la motivazione della Dad, delle verifiche ecc. ecc.
La massima disponibilità riscontrata dalle istituzioni, come da chi ci ha ospitato, e la bellezza naturalistica delle Eolie è il quadro perfetto per un intervento che potrà avere risonanza nazionale, proprio a seguito del periodo orribile vissuto dai nostri adolescenti in questi due anni di pandemia. Invece di fare programmi che stimolino la voglia di essere forti, in salute, vivere all’aria aperta, cucinare insieme e fare comunità abbiamo visto i ragazzi abituarsi ad ordinare su internet tutto, compreso la cena, fare abuso di alcool, dormire fino all’ora di pranzo. Solo pochi insegnanti, disperati dall’abbandono scolastico, cercano di segnalare il problema, e non basta il “bonus psicologo” ad aiutare chi ha perso la voglia vivere, e non vede un futuro davanti a sé, o è convinto che basta ordinare da Amazon per essere felici e soddisfatti.
I nostri ragazzi si sono finanziati il campo da soli, vendendo i calendari con le foto delle loro attività, permettendo così a chiunque di potersi avvicinare ad uno scautismo essenziale, tecnico, laico, accogliente e che rispetta le scelte di ognuno, compresa quella di andare a messa la Domenica, oppure no.Il gruppo di Reggio Calabria, come quello di Albano, operano da anni anche con i minori a rischio, nei progetti di riabilitazione e nella raccolta di generi alimentari per le Caritas.
L’animazione la sera, con i giochi notturni, i canti e le verifiche della giornata sono tecniche che si acquisiscono con anni di servizio e campi scuola, ma vengono elaborate soprattutto vivendole di persona.
La gestione di aree verdi, o di edifici o beni requisiti alle mafie, permettono ai gruppi di svilupparsi e crescere, avvicinando i ragazzi alla natura ed al volontariato, con attività pratiche e entusiasmanti. I nuovi amici del Clan nautico di Reggio, grazie alla collaborazione con Lega Navale Italiana sezione Reggio Sud, ad esempio hanno a disposizione un veliero, requisito alle mafie, che è stato trasformato in un laboratorio, una scuola dove tutti possono avvicinarsi al mondo del mare, con la competenza e professionalità necessarie ad assicurare livelli di sicurezza e divertimento altissimi.“-I migliori resoconti del campo,”- conclude Riccardo “-li abbiamo letti nei diari scritti dagli allievi, che sono riusciti ad esprimere finalmente le loro emozioni raccontando episodi e aneddoti sconosciuti, ma come si usa sempre nel mondo degli Scout e dei Dojo, “quello che succede nel campo rimane nel campo”. La visita al campo base da parte dei Sindaci, che hanno potuto incontrare la staff del campo e parlare diffusamente dei molti progetti e possibilità per i loro ragazzi è l’indice del successo della missione.
Le attività del gruppo delle Eolie, finito il campo, stanno proseguendo con incontri “tecnici” su zoom, ogni giovedì sera, coordinati dal Clan Nadir di Reggio Calabria e dalla Compagnia Wankantanka di Albano: il programma delle attività in presenza è già stato stabilito, con incontri a Febbraio, nel campo Soss dal 23 al 27 Febbraio nei Colli Albani, e Pasqua, uscite a Reggio Calabria e i prossimi Campi Estivi nelle Isole, dove verrà accolto chiunque voglia mettersi in gioco.
Per partecipare alle attività dei gruppi, o avere informazioni, si possono contattare i referenti nelle Isole, per Salina - Giosuè, 327.8730371, per Lipari - Luisa 333.3880026 e Marco 349.5537033 per Reggio Calabria Angelo 324.6898260– Per altre info, (come lo Zanshintech) Riccardo 393.9445951
Si ringraziano:
Clara Rametta, Sindaca di Malfa Giacomo Montecristo, Sindaco di Leni Domenico Arabia, Sindaco di Santa Marina Giuseppe Brancato, Parroco di Valdichiesa Elio Benenati, Responsabile della forestale Rosario Vilardo, Direttore Museo di Lipari Grazia Verduci, Istituto comprensivo Lipari
I ragazzi Scout di Salina e Lipari I ragazzi Scout di Reggio Calabria I ragazzi Scout di Albano
Giosuè Fabrizio Giacomo Saba Fabiana Francesco Roberto Alessandro Chiara Sonia Anna Giulia Sofia Angelo Valeria Domenico Isabella Emanuele Ramona
E logicamente tutti i genitori ed amici che hanno permesso, credendo fermamente in questa missione, di far incontrare tra loro i ragazzi, aiutandoci dall’inizio alla fine, dimostrando, con il loro comportamento nei momenti difficili, che è possibile e giusto continuare a credere nel futuro e nei nostri ragazzi.
La Staff del Campo Riccardo Alessandro Gianluca Davide