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Dettagli...

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Lipari - Giovani "esemplari" hanno bonificato il fondale di Marina Corta.

Si tratta di Dodi Domina Rossi e Bartolino Cincotta.

Si sono immersi nello specchio d'acqua davanti le "Case Gialle" che presto ritorneranno di proprietà del Comune e hanno riportato su un bel carico di vecchie batterie incredibilmente buttate in mare.

Ha commentato il giovane Gianluca Muleta "E stata una bella impronta ecologica...". 

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Due giovani sub di Lipari hanno ripulito i fondali di Marina Corta prelevando circa 30 batterie di automezzi che qualcuno aveva buttato in mare . Dodi Domina Rossi e Bartolino Cincotta si sono tuffati nello specchio d'acqua davanti le "Case Gialle" che presto ritorneranno di proprietà del Comune e hanno riportato su il carico di batterie incredibilmente buttate in mare. I due isolani sono stati anche elogiati sui social. Dice Danilo Conti, presidente del comitato “Eolie 2030”: “Complimenti ai ragazzi, ma come sono finite in quel fondale le batterie? Vorrei che qualcuno lo spiegasse".

L'INTERVENTO

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di Cateno Pongolini

Sono stati veramente bravi i ragazzi, chiamiamola impronta ecologica, diamoci pure del vecchio, ma non facciamo gli stupiti e che serva finalmente a qualcosa il loro gesto. Meravigliamoci. Basta guardare sulle spiagge cosa sale dai fondali dopo qualche mareggiata, retaggio dei tempi andati? Non proprio! Qualcuno osa ancora dire , è il mare che lo porta! Negli ultimi anni, in silenzio e sotto gli occhi di tutti, anche a Canneto, “la nostra spiaggia”, ci siamo “permessi” di spingere a mare montagne di asfalto , scarti edili, rifiuti tossici e vari. Bravi si quei ragazzi! Quando la smettiamo di girarci dall’ altra parte? Quando finisce questo nostro quieto vivere?.

A molti basterebbe dare uno sguardo dalla propria attività, passare la strada o nella solita passeggiata, per rendersi conto com’ è la nostra situazione ambientale a terra e a mare, ma si preferisce guardare lontano e altrove andare a manifestare. Meglio non scombinare gli equilibri e lasciare impronte. Avanti così, al 2030, ci arriveremo non tanto bene e nessun “orto da coltivare” sarà al sicuro. Per quei ragazzi saremo solo dei vecchi, e non dei grandi da ascoltare. Sarà l’ “esempio” che gli abbiamo dato? Si mettano da parte faziosità, timori e consensi, personalismi ecc. ecc. Non è forse il momento di “Responsabilità”?

Si facciano avanti i tanti presidenti di associazioni, i conoscitori del settore, si aprano dei tavoli di discussione, si esca dalla propria cerchia e si cerchi di coinvolgere le persone, si chieda loro di partecipare, gli si spieghi il problema comune, si dia spazio alle notizie, anche se potrebbero risultare scomode e imbarazzanti, potrebbero dare dei buoni risultati, le istituzioni si facciano partecipi e non inermi e mute spettatrici, come le tanti attività produttive e comportamenti individuali.

Non per cercare colpevoli, ma “soluzioni” e che si smetta di considerare il mare, il territorio o il terreno del vicino, la via più “comoda” per smaltire. Facciamo che sia un buon messaggio quello dei ragazzi e non la solita impronta che si cancella nel solito vecchio silenzio. Complimenti si, ai ragazzi, per il rischioso recupero!

NOTIZIARIOEOLIE.IT

10 GIUGNO 2020

 Lipari, "Calandra…un ultimo sforzo, a chi tocca?"

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