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di Valentina Campo

L’emergenza Covid-19 nel Messinese continua a tenere alta l’attenzione, i contagi aumentano vertiginosamente e i maggiori attacchi sono rivolti all’ASP di Messina. Le ultime critiche arrivate da parte del sindacato Coas, hanno riguardato le modalità del V-Day tenutosi il 3 gennaio a Palazzo Geraci.

Insanitas ha chiesto una replica a Dino Alagna, direttore sanitario dell’ASP, che ha fatto anche il punto della situazione attuale, intervenendo su diverse questioni.

«Al momento- ha dichiarato- siamo impegnati nella vaccinazione con l’obiettivo di smaltire tutte le 3500 dosi che ci sono state consegnate. Ne abbiamo già utilizzate 2/3 e contiamo entro il 7 gennaio di finirle tutte, somministrandole anche nelle case di riposo e nelle RSA di Messina e Provincia. Fino a questo momento, i vaccini destinati all’ASP sono stati conservati nel presidio di Casazza dell’IRCCS Bonino-Pulejo, ma nelle prossime ore dovrebbe arrivare uno dei due frigoriferi a -80 gradi, ordinati dall’Azienda, che sarà destinato alla sede di Patti».

Ulteriori soggetti interessati dalla primissima fase di vaccinazione, potrebbero essere gli abitanti delle baracche di Giostra, nei confronti dei quali è stata prevista un’attività di screening che sarà avviata nei prossimi giorni: «Abbiamo avuto un tavolo tecnico con il sindaco- ha raccontato Alagna- e ho suggerito di effettuare contestualmente ai tamponi anche i vaccini, in quanto questa popolazione dovrebbe essere considerata fragile per le condizioni precarie in cui è costretta a vivere. Tra i partecipanti c’era anche il capo di Gabinetto Vicario dell’assessore alla Salute, il dott. Croce, che ha preso in carico la richiesta e la trasmetterà all’assessore».

Buone notizie per le Eolie: infatti, contrariamente a quanto previsto in precedenza, anche l’isola di Lipari sarà sede di somministrazione dei vaccini. Alagna annuncia che oggi invierà le dosi al presidio ospedaliero di Lipari per vaccinare il personale sanitario delle Eolie e successivamente quelle destinate agli anziani.

Alle accuse mosse dal Coas, che ha contestato il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle precauzioni standard durante il giorno di inizio della campagna vaccinale, il direttore sanitario ha risposto così: «Siamo partiti in maniera simbolica la scorsa domenica e lo abbiamo fatto nella sede dell’ASP, non per derogare alle regole, ma per avere i media più vicini e veicolare al meglio il messaggio di adesione alla vaccinazione. Finora, quasi tutti i nostri medici e operatori sanitari hanno risposto positivamente, abbiamo avuto pochi dinieghi e la maggior parte ha compreso la necessità di fare questo passo per la sicurezza propria e dei nostri malati. Spero che si passi rapidamente alle vaccinazioni di massa, dentro le palestre e nei palazzetti dello sport. Quel giorno, erano presenti tutti i kit di emergenza necessari e abbiamo vaccinato colleghi molto giovani, con una bassissima propensione al rischio. Purtroppo, quello che ci penalizza è tutta la burocrazia connessa ad ogni vaccinazione, che risulta eccessiva e causa enormi rallentamenti, quando invece trovandoci in uno stato di pandemia, avremmo bisogno di vaccinare a tappeto tutta la popolazione».

Durante il confronto con il sindaco si è fatto cenno alla saturazione di tutti i 32 posti letto presenti al Covid Hospital di Barcellona: «Ho già parlato con la responsabile che è la dott.ssa Panella- ha riferito Alagna- Con l’arrivo di tre nuovi pneumologi che devono firmare il contratto e che spero di poterle inviare già in queste ore, potranno essere attivati altri 10 posti».

Secondo il direttore sanitario dell’Asp di Messina l’emergenza ha portato alla luce anche diversi problemi, che devono essere risolti indipendentemente dalla pandemia: «Non si può smettere di occuparsi del resto della Sanità e delle criticità che continuano ad esistere. Abbiamo carenza di personale, soprattutto anestesiologico e questo rallenta l’attività chirurgica. In questa fase, attraverso la struttura commissariale guidata dalla dott.ssa Furnari stiamo potenziando la medicina territoriale tramite l’assunzione di psicologi, biologi, infermieri e medici, che avviene con contratti temporanei, ma bisogna pensare anche al post-Covid ed intervenire in modo definitivo. Inoltre, l’esperienza sul campo ci sta mostrando che occorrono sempre più servizi di tipo sociosanitario che devono essere erogati dall’ASP. Ci sono aspetti come la fragilità, la solitudine, l’assistenza agli anziani, lo smaltimento dei rifiuti speciali, che devono essere presi in considerazione».

Un altro punto importante, su cui Alagna intende prendere provvedimenti è la digitalizzazione dei servizi: «I medicini di Medicina Generale si trovano a seguire i propri pazienti tramite collegamento telefonico, quando servirebbero piattaforme per effettuare teleconsulti, che potrebbero essere utili anche in futuro. Il sistema di teleassistenza dovrebbe essere implementato anche nelle isole minori, e sopperire in questo modo a diverse esigenze. La lezione che abbiamo imparato grazie all’epidemia è che bisogna cambiare paradigma e modificare l’attuale assetto delle aziende sanitarie, offrendo i nostri servizi in maniera differente. L’obiettivo che mi sono posto è quello di aumentare il livello tecnologico dell’ASP di Messina, iniziando dalla medicina di base e mettendo in rete i nostri ambulatori. Si tratta di un processo lungo e nel frattempo occorre anche affrontare i problemi quotidiani legati all’emergenza, che purtroppo sottraggono forze ed energie da dedicare al resto».(insanitas.it)

 

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