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di Andrea Centini

In Australia verrà sperimentato un vecchio vaccino contro la tubercolosi per contrastare la COVID-19, l'infezione scatenata dal nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2). La preparazione, chiamata “bacillo di Calmette e Guérin” e comunemente conosciuta con l'acronimo di BCG, sarà somministrata a 4mila operatori sanitari tra medici, infermieri e altro personale in prima linea nella lotta al patogeno. L'efficacia sarà determinata da uno studio clinico ad hoc che seguirà l'impatto dell'infezione sulle persone coinvolte. I medici e gli altri professionisti della sanità, del resto, sono i lavoratori più esposti al rischio di contrarre la patologia, e sono già in tantissimi quelli australiani contagiati, soprattutto per la carenza di dispositivi di protezione individuale (DPI). Per questa ragione si stanno mettendo a punto ulteriori strategie per proteggerli.

L'uso del vaccino anti tubercolosi contro il coronavirus è stato già approvato dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, e l'analisi della sua efficacia in Australia sarà condotta da specialisti di malattie infettive presso il prestigioso Murdoch Children's Research Institute (MCRI) di Melbourne. Lo specifica una nota del Royal Australian College of General Practitioners (RACGP), la più grande organizzazione professionale di medicina generale australiana in rappresentanza dei medici di base, compresi quelli che operano nelle impervie aree rurali della “terra dei canguri”. (fanpage.it)

"Coronavirus, Ferrara quasi invulnerabile. Forse c'entra la malaria"

di Anja Rossi

L'esperto: "Bassa incidenza a Ferrara? Influisce il micro clima"

Venturi sulla situazione Ferrara. Il commissario ad acta per l’emergenza, Sergio Venturi, ritorna anche sulla “quasi invulnerabilità” di Ferrara: “Rovigo, provincia speculare a Ferrara, ha un numero di casi altrettanto basso e forse di più O la talassemia o il tema della malaria possono aver avuto una parte nel mantenere quelle zone quasi intatte rispetto a un attacco del coronavirus così feroce. I dati tecnici non ce li ho, ma appena li avrò, li dirò”. E poi l’appello: “Mi auguro ci siano docenti dell’Università di Ferrara, e non solo, interessati a produrre documentazione e ricerche su questa ‘quasi invulnerabilità’ ferrarese”.((ilrestodelcarlino.it) )

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