di Bartolo Natoli*
Siamo stati ricevuti prima dal capo di gabinetto la dottoressa Vaccaro e poi dall'assessore Purpura. Hanno compreso bene la problematica ed il fatto che la Pumex è stata chiusa per far si che le Eolie facessero parte del sito Unesco e che Stato, Regione e Comune devono affrontare la ricollocazione di tutti gli ex lavoratori della pomice. Adesso faranno delle riunioni e presto saremo riconvocati. Il sindacato Cgil oggi è stato al nostro fianco.
---Dopo aver picchettato l'entrata, la dottoressa Vaccaro ha accettato di incontrare una rappresentanza di lavoratori. Siamo in attesa di essere ricevuti.
*Ex Pumex
---Gli ex dipendenti della Pumex di Lipari, l'azienda che estraeva la pomice nell'isola delle Eolie, hanno organizzato stamane a Palermo un presidio davanti alla sede dell'assessorato regionale dei Beni culturali. Tra le richieste avanzate dai partecipanti, l'invito alle riunioni che si terranno fino al 18 giugno per istituire gli enti gestori del patrimonio Unesco alle Eolie.
I 34 lavoratori dopo la chiusura della Pumex sono divenuti Lavoratori socialmente utili (Lsu) del Comune di Lipari e ogni anno la Regione versa circa 600 mila euro. "Ma non è più possibile - commenta Bartolo Natoli, ex Pumex - continuare a chiedere ogni anno l'elemosina alla Regione. Chiediamo di essere stabilizzati definitivamente visto che fino a qualche anno fa avevamo un lavoro stabile". (ANSA).
IL SINDACATO.
I lavoratori della ex Pumex di Lipari e la FP CGIL di Messina fanno sentire la propria voce a Palermo presso l'Assessorato Regionale ai Beni Culturali.
Il presidio organizzato dalla FP CGIL ha posto all'attenzione dell'Assessore Regionale Purpura e del suo Capo di Gabinetto, dott.ssa Vaccaro, durante la riunione tenutasi oggi a Palermo per definire entro sei mesi il cammino che i comuni eoliani dovranno percorrere affinchè si crei un comitato di gestione per l’attuazione del piano relativo al sito Unesco delle Eolie, la durezza della vertenza dei lavoratori ex Pumex e gli impegni non mantenuti dal Governo Regionale e dal Governo Nazionale per la ricollocazione dei lavoratori espressamente assunti nella convezione UNESCO per la individuazione delle Isole Eolie quale Patrimonio dell'Umanità.
I lavoratori sono stati ricevuti dall'Assessore regionale ai Beni Culturali, Purpura e dal Capo di Gabinetto dott.ssa Vaccaro e sono stati presi impegni chiari per la convocazione di un tavolo tecnico interassessoriale, alla presenza dei Direttori Generali Corsello e Morale per chiarire la reale collocazione giuridica dei predetti lavoratori presso il Comune di Lipari e individuare il percorso per la fuoriuscita da tale stato di precariato.
I lavoratori che continueranno a prestare la propria attività presso il Comune di Lipari ai sensi dell'art.6, comma 12, della Legge di Stabilità 2015 della Regione Sicilia, con il rifinanziamento totale per un ulteriore anno, devono uscire dalla condizione di lavoratori fantasma, dichiarano Crocè e Fucile, Segretario Generale e Segretario Autonomie Locali FP CGIL, e gli uffici delle Direzioni regionali competenti devono chiarire una volta per tutte quale qualificazione giuridica hanno i predetti lavoratori.
La FP CGIL adotterà ogni iniziativa per fare in modo che la Regione Sicilia in tempi ristrettissimi convochi le parti ad un tavolo tecnico e non permetteremo che trascorra ancora tempo infruttuoso per la definitiva chiusura della vertenza.
--Per gli ex Pumex presidio a Palermo davanti alla sede dell'assessorato regionale dei beni culturali. Tra le richieste partecipare alle riunioni che si terranno fino al 18 giugno, con gli enti coinvolti per formalizzare l'istituzione degli enti gestori dei gioielli Unesco siciliani e per evitare la cancellazione dal sito "Patrimonio dell'Umanità".
di Francesco Fucile*
Al Sig. Sindaco, Al Responsabile Unico Progetto"Lavoratori ex Pumex", , Ai Dirigenti 1°, 2°, 3° e 4° Settore, Al Responsabile Ufficio Personale Comune di Lipari
Oggetto: Assemblea personale ex Pumex. La FP CGIL comunica che giorno 15.05.2015,
Con la presente si comunica che dalle ore 10.00 alle 11.00, presso codesta Amministrazione si terrà un'assemblea urgente ed improrogabile del personale ex Pumex in servizio presso il Comune con il seguente o.d.g:
1. Problematiche dei lavoratori ex Pumex;
2. Pagamento retribuzione mese di Maggio e Giugno 2015;
3. Iniziative da assumere in funzione della legge finanziaria 2015.
4. Attività propedeutiche alle riunioni regionali UNESCO convocate dall'Assessore Regionale ai Beni Culturali della Regione Sicilia "Antonio Purpura".
Si richiede autorizzazione all'assemblea e disponibilità di idonei locali. Certo di un positivo riscontro si porgono distinti saluti.
*Segretario Provinciale FP CGIL
--di Isabella Di Bartolo
Gli ispettori dell'Unesco non hanno dubbi: i 6 siti siciliani "Patrimonio dell'umanità" sono a rischio. Da Siracusa alle Eolie, dal monte Etna alla Valle dei Templi e, ancora, dalla Villa Romana del Casale alle città tardo–barocche del Val di Noto, i sei gioielli inseriti nella World heritage list non hanno rispettato i dettami Unesco in termini di gestione. E alla vigilia del riconoscimento per Palermo arabo–normanna con le cattedrali di Cefalù e Monreale, previsto nella prima settimana di luglio quando si riunirà il comitato Unesco a Bonn per approvare la settima candidatura siciliana, si tenta di correre ai ripari. In campo la Regione siciliana che avrà sei mesi di tempo per colmare la vacatio insieme con la Fondazione Unesco Sicilia. Una corsa contro il tempo guidata dall'assessore ai Beni culturali, Antonio Purpura, che ha fissato sei incontri, dal 15 maggio al 18 giugno, con gli enti coinvolti per ognuno dei siti siciliani per formalizzare l'istituzione degli enti gestori dei gioielli Unesco siciliani. «Obiettivo di questi tavoli di lavoro è quello di mettere a regime l'attività dei siti "Patrimonio dell'umanità" – dice l'assessore Purpura – attraverso la realizzazione dei progetti di valorizzazione e conservazione già contenuti nei piani di gestione presentati all'Unesco in occasione del riconoscimento dei siti siciliani». Primo appuntamento a Palermo con i rappresentanti delle Isole Eolie; ultimo con quelli di Siracusa e Pantalica. «L'Unesco impone la gestione di ogni suo tesoro attraverso un comitato – dice Purpura – ed è questa una condizione per mantenere il riconoscimento, in quanto è questo organismo che deve occuparsi di tutela, promozione e valorizzazione dei siti. Ciò non significa certo che la gestione Unesco passa alla Regione, bensì che ne diviene garante». In poche parole, il Comitato di gestione sarà rappresentato da Regione, Soprintendenza, Comuni, Forestale, Diocesi e quanti sono coinvolti, a vario titolo, nella difesa e promozione di un "Patrimonio dell'umanità" per evitare quanto continua ad accadere in questi anni: siti chiusi, sporchi, senza servizi né promozione adeguata. La Regione vuole evitare la pubblicità nera dei turisti davanti alle tombe millenarie di Pantalica sfregiate dai vandali o alle discariche lungo i percorsi che portano all'Etna. Ancora, vuole evitare polemiche sui restauri che danneggiano gli intonaci di Noto o i disservizi che connotano la fruizione delle Eolie. «Nessuno dei 6 siti siciliani – dice Aurelio Angelini, presidente della Fondazione Unesco Sicilia – è coordinato da un comitato di gestione così come previsto al momento del suo inserimento nella lista di patrimonio mondiale. In parte, la Valle dei Templi, l'Etna e la Villa del Casale sopperiscono a questa carenza poiché gestiti da un ente–parco, ma la gestione di un parco naturale non è quella di un sito Unesco che richiede una serie di attività peculiari. Delle criticità che connotano oggi il "Patrimonio dell'umanità" ha contezza il comitato mondiale dell'Unesco i cui ispettori hanno completato il "check up" isolano di recente, confermando come in tutti e 6 manchino enti gestori ad hoc, segnalando la problematica che non è una questione secondaria, ma è la garanzia in termini di conservazione e azioni volte alla fruizione dei "tesori"». Il riconoscimento Unesco è dunque messo in discussione per questioni di carattere burocratico a cui si lega, in maniera indissolubile, la non corretta gestione del patrimonio. «Il rischio esiste – dice il professore Angelini – almeno in linea teorica, perché dopo molti anni dall'inserimento nella World heritage list risultano ancora oggi assenti la garanzia e la volontà di gestirli in maniera adeguata. Se questa situazione dovesse perdurare, è chiaro che l'Unesco procederà con le sue verifiche e, ciò, con ovvie conseguenze. Non possiamo tuttavia parlare di emergenza Unesco ma, certo, di una condizione di pre–allarme. Per questo l'assessore Purpura ha deciso di prendere la situazione in mano e redigere la prima bozza di un protocollo d'intesa che vedrà, per la prima volta, tutte le istituzioni coinvolte sedute attorno a un tavolo. Abbiamo sei mesi di tempo per farcela».
LA REAZIONE DEGLI EX PUMEX.
"IL COMITATO DI GESTIONE NON C'E'. SEI MESI DI TEMPO PER NON ESSERE CANCELLATI ....." MA STATO, REGIONE E COMUNE, AVETE CANCELLATO I LAVORATORI DELLA POMICE E LE LORO FAMIGLIE MALGRADO GLI IMPEGNI PRESI SIN DAL LONTANO MARZO 200? GLI EX LAVORATORI DELLA POMICE CON LE LORO FAMIGLIE INTERVENGONO SULL'ARTICOLO A FIRMA DI Isabella Di Bartolo E SOLLECITANO UN IMPEGNO SERIO E FATTIVO DI ANGELINI, DELL'ASSESSORE PURPURA, E DEL SINDACO DI LIPARI E CHIEDENO DI PARTECIPARE, INSIEME AI LORO RAPPRESENTANTI SINDACALI AGLI INCONTRI FISSATI DAL 15. MAGGIO AL 18 GIUGNO PRESSO L'ASSESSORATO AI BENI CULTURALI.
Non bisogna dimenticare che le isole Eolie sono state Iscritte sulla Lista del Patrimonio Mondiale sin dall'anno 2000 e sin dalla Missione presieduta dal Professore Hamilton, in visita ufficiale a Lipari dal 21 al 28 Marzo del 2007, è stato evidenziato chiaramente il problema occupazionale relativo ai circa "quaranta" lavoratori impiegati nelle cave di pomice.
Nel verbale conclusivo la Commissione dichiarava che il problema principale dei lavoratori di cava era dettato dalla mancanza di una occupazione alternativa, chiara ed immediata. Veniva evidenziato altresi' che la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi, non solo a livello Comunale, ma anche con le Autorità Regionali e veniva RACCOMANDATO che un programma comprensivo di ricollocazione, doveva essere effettuato IMMEDIATAMENTE.
Il documento ufficiale (tradotto) UNESCO whc07-31com-7baddf.pdf, recita tra l'altro:
Nel progetto di decisione: 31 COM 7B.24
Il Comitato del patrimonio mondiale,
1. Avendo esaminato il documento WHC-07/31.COM/7B.Add,
2. Ricordando la decisione 30 COM 7B.23, adottata alla sua 30a sessione (Vilnius, 2006),
3. Accoglie favorevolmente le misure positive prese dallo Stato, in particolare, lo stabilimento
di limiti precisi per la riserva di Lipari in progetto nonché una collaborazione più stretta tra le due autorità regionali competenti;
4. Nota con inquietudine che il piano di riabilitazione della Società PUMEX per la zona
miniera rischia di minacciare l'integrità del bene e che lo statuto di patrimonio mondiale non è preso in conto in questo documento;
5. Nota con viva preoccupazione i problemi di conservazione e di gestione che danneggiano il
valore universale eccezionale e all'integrità del bene, come l'ha stimato la missione Centro del patrimonio mondiale/UICN del marzo 2007, in particolare l'assenza di un piano di gestione e di struttura di gestione, l'attività miniera che continua sul sito della PUMEX nel perimetro del bene di patrimonio mondiale, la mancanza di una data stabilita per ultimare la rimozione del materiale accumulato, nonché l'assenza di meccanismo di sorveglianza e altro per controllare le sistemazioni portuali e l'infrastruttura costiera;
6. Prega insistentemente lo Stato di mettere immediatamente in applicazione le seguenti
maggiori raccomandazioni della missione marzo 2007:
a) Cessare ogni attività estrattiva nelle zone situate all'interno e nei dintorni del bene di patrimonio mondiale ed interdire l'apertura di nuove cave;
b) Fissare una data limite per la rimozione del materiale di estrazione della pomice accumulato;
c) Preparare un piano di gestione che utilizzi i dati scientifici i più recenti ed includa l'identificazione di risorse finanziarie per la sua messa in opera, nonché i bisogni in personale, il seguito e la sensibilizzazione;
d) Designare un organismo di gestione appropriato e garantire i fondi sufficienti;
e) fare una valutazione di impatto ambientale esaustiva e completa del progetto di espansione del porto di Lipari, con un analisi dell'impatto delle navi da crociere sul bene patrimonio mondiale;
f) Instaurare un progetto di restauro della vegetazione su una base scientifica utilizzando delle piante naturali e un piano creativo e giudizioso di conversione dell'infrastruttura miniera al servizio dei bisogni educativi e dell'ecoturismo, congiuntamente ad un programma di riassunzione e/o di riqualificazione delle persone colpite;
g) Ratificare la ridefinizione del perimetro della riserva di Lipari in progetto e sottomettere una proposta di modifica dei limiti corrispondenti del bene patrimonio mondiale in conformità con gli orientamenti;
h) Esaminare attentamente la creazione di un parco regionale per tutte le isole eolie;
i) Considerare, alla luce dei dati scientifici i più recenti sui valori naturali delle isole, di sottomettere una nuova proposta di iscrizione del bene patrimonio mondiale che includa dei criteri naturali supplementari e protegga gli ambienti costieri e marini importanti;
7. Chiede allo stato di sottomettere entro il 01 Febbraio 2008 un rapporto di avanzamento su tutte le domande su menzionate, per esame da parte del comitato del patrimonio mondiale alla sua 32 sessione nel 2008, durante la quale il comitato esaminerà l'iscrizione possibile del bene sulla lista del patrimonio mondiale in pericolo se lo stato non prende le misure necessarie per applicare le principali raccomandazioni della missione di seguito del 2007 ed evitare la perdita del valore universale eccezionale e dell'integrità di questo bene. Per dare maggiore informazione ricordo anche che in data 23.01.2009, con nota protocollo DPN-2009-0001309, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, trasmetteva a tutti gli enti interessati la relazione sull'attuazione delle condizioni poste dall'UNESCO per il mantenimento del sito Isole Eolie nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità. In tale documento veniva evidenziato come a partire dal 01.02.2009, essendo stato già risolto il primo punto "CHIUSURA DELLE CAVE DI POMICE" le Autorità avrebbero dovuto affrontare i restanti otto punti espressi nella decisione "31-COM-7B-24" dove, tra l'altro, alla lettera (f) si parla di un programma di riassunzione e/o riqualificazione dei lavoratori interessati. Oggi, dopo che per otto anni siamo stati dimenticati, qualc'uno si accorge che non c'è il Comitato di Gestione e fa finta di dimenticarsi DEGLI EX LAVORATORI DELLA POMICE?
NO, QUESTO NON VE LO PERMETTIAMO E LOTTEREMO PER IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI.
Il Comitato degli ex Lavoratori Della Pomice
---di Aurelio Angelini*
Reputo opportuno fare almeno due importanti precisazioni, per evitare che si diffondano notizie sbagliate che possono fuorviare l’utile e proficuo dibattito di queste settimane sulla gestione del sito UNESCO Isole Eolie. La prima precisazione riguarda il cosiddetto "rischio cancellazione" delle Eolie dal Patrimonio UNESCO e la seconda, sull'Ente gestore del sito. Per quanto riguarda il primo punto, le Eolie non corrono un rischio immediato, ma potrebbe scattare l’avvio di una procedura per l’iscrizione nella "Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo" a causa della mancata "gestione" di un sito UNESCO che è stato iscritto nel lontano anno 2000. Inoltre, in questi mesi è in corso da parte dell'UNESCO una procedura mondiale di monitoraggio sulla gestione dei siti iscritti nella WHL. La seconda precisazione riguarda l'Ente Gestore che non è contendibile, in quanto è stabilito nel "Piano di Gestione UNESCO ISOLE EOLIE", quali sono le istituzioni coinvolte e i compiti a loro assegnati, vedi Piano di Gestione ISOLE EOLIE:
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/pianogestioneeolie.html
http://whc.unesco.org/en/list/908
In particolare, nel cap. II, punto 1.1, pag. 406, è prevista la costituzione di un “Comitato Guida” di cui fanno parte i comuni Eoliani, che rappresentano i principali responsabili del sito. Inoltre, a pag. 34, per quanto riguarda la gestione e il monitoraggio, è stabilito che l’Ente che realizzerà le attività previste nel Piano, è la Fondazione UNESCO Sicilia – promossa dall'assessorato regionale dei Beni culturali e dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO”. Per uscire dell’impasse, è necessario che i comuni delle Eolie costituiscano il “Comitato Guida” e che successivamente provvedano a regolamentare, attraverso un Protocollo d’Intesa, le attività della Fondazione UNESCO.
*Direttore, Fondazione UNESCO Sicilia
LE REAZIONI.
di Aldo Natoli
Ritengo che quanto comunicato dal Direttore della Fondazione UNESCO, Aurelio Angelini, sgomberi il campo alle varie iniziative che mirano ad ottenere la gestione del nostro Sito UNESCO.
Adesso tocca ai Comuni attivarsi per giungere presto alla definizione del problema, per evitare la paventata cancellazione che avrebbe un effetto devastante per il turismo eoliano.
di Massimo Ristuccia
Ricordando che Patrimonio dell'Umanità è di tutti i cittadini del mondo e che questo patrimonio va conservato e trasmesso alle generazioni future! Inoltre: Tourisme et environnement en Mediterranee: Enjeux Et Prospective Robert Lanquar.
Le relazioni tra il turismo e l'ambiente sono molteplici e profondamente interconnesse tra loro, tanto che se da una parte è possibile valutare l'impatto del turismo sull' ambiente insulare, è altresì possibile evidenziare la primaria importanza che hanno l'ambiente e la sua tutela per il turismo e il suo sviluppo. Infatti, non è possibile pensare ad un sviluppo turistico di lunga durata prescindendo da un spazio naturale di elevata qualità. Non è possibile, d'altronde, concepire che i turismo o qualsiasi altra attività economica possa distruggere l'ambiente e le risorse naturali su cui basa la propria prosperità...
di Giacomo Biviano*
Sulle dichiarazioni del Prof. Angelini per quanto riguarda l'eventuale ente gestore del sito Unesco Isole Eolie che a suo parere viene identificato a pag. 34 dallo stesso piano di gestione nella "Fondazione Unesco Sicilia", di cui lo stesso ricopre se non erro la carica di Direttore, voglio solo precisare che la stessa Fondazione in una prima stesura del piano era stata prevista come una possibilità per la gestione del sito Unesco Eolie, divenuta in seguito, in una seconda stesura, come l'ente invece individuato per la gestione. Se non ricordo fu lo stesso prof. Angelini a redigere il Piano . In fase di ultima stesura e prima della pubblicazione del piano, però, ed evidentemente su esplicita richiesta delle amministrazioni locali fu tolta la parola "gestione" dai compiti istituzionali della fondazione o come struttura appositamente costituita a tale scopo sostituendola con "valorizzazione e promozione dei siti siciliani dichiarati patrimonio dell'Umanità, anche dal punto di vista del
monitoraggio delle azioni intraprese tra quelle previste negli apposti Piani di Gestione". La Fondazione Unesco Sicilia, pertanto, almeno per il sito Unesco Isole Eolie, non viene individuata come Ente gestore ma come eventualmente struttura o strumento operativo per promuovere, seguire e valutare la azioni previste.
Nel successivo paragrafo viene poi definito dettagliatamente cosa si intende e come verrà effettuato il "monitoraggio".
La responsabilità nella gestione è diversa dal solo monitoraggio delle azioni previste dal piano. Entrambi possono essere comunque affidate ad un unico soggetto, ma non per forza. Non si capisce, inoltre, chi sia stato ad individuare anche per il solo monitoraggio, così come riportato nella stesura definitiva del Piano, la Fondazione Unesco Sicilia come struttura appositamente costituita a tale scopo. Di certo non ha avuto l'avallo del comune di Lipari, o per lo meno del Consiglio Comunale.
Per quanto invece riguarda il soggetto responsabile della gestione del sito lo stesso Piano di gestione indica l'unica decisione presa dagli enti
locali (Comuni eoliani ) e dalla Regione Sicilia nel corso di una riunione svoltasi il 29 maggio 2008, giusta convocazione del Ministro dell'Ambiente. In quella riunione , infatti, i legali rappresentanti degli enti locali territoriali presenti ed il Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali ed Ambientali, intervenuto con delega del sig. Presidente della Regione Siciliana, hanno concordato di costituire un consorzio pubblico ai sensi della vigente normativa che regola forme di gestione comune tra enti locali territoriali (art 25 della legge 8giugno 1990 n. 142, recepita in Sicilia dalla Legge Regionale 11 dicembre 1991 n.48.) per la gestione del sito. Pertanto, dovrà essere un Consorzio pubblico tra enti locali l'Ente gestore del sito Unesco Eolie e non una fondazione di cui i comuni eoliani non fanno neanche parte. Per quanto mi riguarda, credo che la soluzione migliore sia un consorzio formato esclusivamente dai Comuni eoliani.
*Consigliere Comunale
di Michele Sequenzia (Zurigo)
Caro Bartolino, il tuo " Notiziario delle Isole Eolie" riporta, un preciso richiamo/ intervento del Direttore della Fondazione Unesco Sicilia che chiarisce e sollecita l'emanazione .... di un Protocollo d'intesa e la contemporanea approvazione delle varie attività tutt'ora..." in fieri" della Fondazione Unesco " Isole Eolie" avvenuta -sulla carta- se leggo bene...nell'anno 2000.
Il rischio è tutto sulle spalle dei cittadini che stanno perdendo tanti soldi e.... pazienza.
Si tratta di evitare la cancellazione delle Eolie dalla lista dell'Unesco. Mi chiedo: ma che diavolo ci stanno a fare i vari Amministratori ai vertici? Perchè si continua a parlare di nulla?Chi ha interesse nella cancellazione delle Eolie?
Perchè il Comune di Lipari non ha avallato nulla di propositivo? Dal 29 maggio 2008 ad oggi perchè tanto rumore e poi tanto silenzio?
Che fine ha fatto il consorzio pubblico tra enti locali? Ma che intrico di stranezze e diavolerie assurde.... sto leggendo...che danneggiano tutti , la salute, la cultura, e sopratutto chi investe e chi vive sul territorio.
Perchè non parlare chiaro? Al di la dello sforzo di capire perchè non stia succedendo nulla, mi chiedo se un cittadino comune sia in grado di capire cio' che in realtà non gli viene mai detto con parole semplici e chiare. Chi abita, vive, produce, commercia, s'industria, si attiva, suda e paga i contributi nell'arcipelago delle Eolie ha il diritto sacrosanto di essere protetto, con ogni mezzo. L'UNESCO è stata creata per questo. Per sviluppare istruzione, scienza, cultura e comunicazione ovunque nel mondo. Perchè tanto ritardo? Di tali benefici ne gode immediatamente ogni giornaliero, turista, marinaio, pescatore, contadino .. di ogni razza e credo...donna o uomo che vi soggiorna o che vi abita. Ogni angolo, ogni baia, spiaggia, pontile, ogni anfratto, fiore o albero, pietra o muro, bosco, pineta, torrente, fumarola, sorgente, roggia, abitazione, masseria, casolare, castello, bar, ristorante, albergo o piscina...struttura impianto comunale o statale....in mare o sui monti ... di per se stesso è automaticamente e legalmente protetto : Ambiente e Paesaggio sono inscindibili, per la nostra Costituzione. Vorrei solo ricordare brevemente quanto ha scritto Salvatore Settis il 7 novembre del 2010 sul tema: il Paesaggio e l'Ambiente italiani sono sotto attacco.....
E' una storia lunga e assai penosamente controversa.
Scrive Settis: "Nella prima legge del 1902 di tutela dell'Italia unita ( siamo nel 1861), il "Paesaggio" non è menzionato. Nella seconda legge del 1909 , inizia il calvario politico del " Paesaggio". La Camera approvava, il Senato bocciava. Il Senato era allora...di nomina Regia: ergo il Senato era praticamente, per censo, per classe sociale....in mano ai grandi proprietari fondiari, portatori di puri interessi lobbistici. Di conseguenza... il paesaggio.... concettualmente non esisteva...era puro e semplice appannaggio trasmesso per generazioni...alle sole, ricche ...grandi blasonate famiglie principesche imparentate sabaude- romane-siciliane-fiorentine-venete- papaline- e napoletane. Giu' le mani dal nostro..." Paesaggio". Perchè parlare di " Paesaggio"? .... Cui prodest ? Il principe romano Odelscalchi - si dice- abbia tuonato inviperito in Senato : " macchè Paesaggio.. Sono nostre proprietà fondiarie!!" Solo grazie all'illuminato e combattivo senatore Benedetto Croce ...il " Paesaggio italiano " diventa legge ... . Ma siamo nel 1920, dopo la prima guerra mondiale.
Nel 1939 con Bottai nascono due leggi parallele: la legge 1089 per il patrimonio storico artistico e la legge 1497 che riguarda il Paesaggio.
E' utile ricordare ai nostri gentili lettori che l'articolo 9 della Costituzione del 1948 recita: " La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione". Tuttavia la stragrande maggioranza dei cittadini - da quanto vedo- nostri connazionali non coltiva forti emozioni / interessi personali...diretti/ indiretti alla " Salvaguardia del proprio..Ambiente/ Paesaggio .... e del proprio Patrimonio dell'Umanità". Al contrario. Quello che si evince nei vari reportages delle Isole Eolie, grazie al tuo Notiziario, è chiaro. Per vari secoli il Patrimonio Artistico e Culturale Italiano è stato oggetto di continue rapine. Ancora oggi viviamo grazie alle rimanenti, consunte briciole di quello che fu il piu straordinario movimento artistico culturale del Rinascimento. Cosa sta facendo il governo? Poco o nulla, ....se guardiamo ai risultati.
Di certo ovunque soffiano forti venti contro il paesaggio e l'ambiente. Di pari passo crescono miseria e povertà. Di che cosa s'interessano i nostri massimi rappresentanti politici, Dirigenti/ Amministratori/ Consulenti/ Procacciatori? A me sembra assai poco facciano per valorizzare e proteggere il territorio e l'ambiente. La cultura dell'ambiente è ritenuta un investimento inutile. Forse è piu'conveniente indirizzare la propria attività politica verso le fonti di una rapida monetizzazione personale? Mi chiedo come e perchè il popolo italiano continua a dare retta a tanti falsi profeti. Di certo resteremo per anni in balia della mera speculazione guidata dalle potenti Lobby industriali / finanziarie .
L'intero territorio e l'ambiente ne soffrono, basta vedere dal treno le devastazioni dell'Expo 2015......e che infinita tristezza le tubature del MOSE ricoprire la meravigliosa laguna veneziana, diventata una orrenda fognatura a cielo aperto....