La Sicilia è a un passo dai 5 milioni di arrivi e oltre 15 milioni di pernottamenti. I numeri riferiti al 2018 sono quelli resi noti dall’Osservatorio turistico regionale e pubblicati anche sul sito della Regione siciliana e raccontano di una Sicilia a due velocità: da un lato Palermo con Cefalù in rapita crescita e dall’altro la debacle di Siracusa e Agrigento.
Scorrendo i dati raccolti, Palermo è la meta più visitata: nel 2018 sono arrivati 677 mila turisti, in crescita del 9%, e 1 milione e 457 mila pernottamenti, a +7,39%. Bene anche Cefalù che cresce con 182.078 arrivi a +9,27% e 780 mila presenze a +13%.
Sul podio dopo Palermo si posiziona Taormina, che risulta la seconda più visitata in Sicilia ma la più amata dagli stranieri con 1.104528 presenze di cui 922 mila pernottamenti di clienti con passaporto non italiano.
Nel ragusano continua l’effetto Montalbano: gli arrivi a Ragusa crescono del 14,27% ma le presenze solo dell’1,33%. Molto meglio a Modica dove i pernottamenti fanno un balzo del 30,96%.
Fatica Catania dove arrivi e presenze crescono del 3% ma anche Lipari dove gli arrivi segnano un +3,6% ma le presenze appena un +0,89%.
Male Siracusa che cede il 7,4% sugli arrivi e il 4,1% sulle presenze e Agrigento dove gli arrivi sono a +3,5% ma i pernottamenti calano del 4,6%. Infine soffre anche San Vito Lo Capo che fa registrare un calo dei pernottamenti del 2,1% fermandosi a poco più di 548 mila presenze contro le oltre 560 mila del 2017.
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