Il 'respiro' dello Stromboli in attività è sorvegliato da tecniche di ultima generazione, in un progetto dell'Ingv (fonte: INGV)                             
 
ansaStromboli - Dopo circa una settimana in cui l'eruzione sembrava essersi placata, è ripresa l'attività eruttiva dello Stromboli. La bocca principale ha nuovamente prodotto lava e cenere che si è riversata in mare attraverso la Sciara del Fuoco. L'attività era già aumentata domenica, quando c'è stato un nuovo trabocco di lava dalla terrazza che si è formata nelle precedenti settimane. L'isola, intanto, continua ad essere invasa da turisti che vogliono osservare da vicino l'eruzione.
 
---Dopo circa una settimana in cui l'eruzione sembrava essersi placata, la bocca principale ha nuovamente prodotto lava e cenere in gran quantità, molta della quale è scivolata nel Mar Tirreno attraverso la Sciara del Fuoco. L'attività eruttiva era già notevolmente aumentata domenica, quando c'è stato un nuovo trabocco di lava dalla terrazza che si è formata nelle precedenti settimane, quando a causa dell'eruzione dello Stromboli, c'è stato un vero e proprio boom di turisti. Sulla montagna è stata osservata altra lava cadere dal plateau, ma in un luogo molto diverso rispetto a quanto avvenuto nella prima metà del mese di Agosto, quando la lava si tuffava direttamente in mare. Ora la lava, scaturita dal nuovo impulso dell'eruzione, ha creato nuove colate che hanno cancellato il sentiero di lava che c'era precedentemente. L'isola continua ad essere invasa da turisti soprattutto con i vaporetti. La scalata sul cratere è ancora vietata. Si può salire solo fino a 290 metri.  
 

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---Il cratere piu' esplosivo delle Eolie ha attenuato la sua attività Da qualche giorno non sono stati più registrati eventi di trabocco lavico e i parametri geofisici si sono stabilizzati. Il centro funzionale per il rischio vulcanico del dipartimento della Protezione civile ha emesso un bollettino di criticità moderata sul vulcano.

L'intensa attività vulcanica iniziata il 29 giugno sullo Stromboli è stata caratterizzata da numerose fasi di trabocco lavico dalla terrazza craterica che, riversandosi lungo la Sciara del Fuoco, hanno prodotto il rotolamento di massi incandescenti fino a mare e il sollevamento di nubi di cenere. I trabocchi lavici sono stati accompagnati da intensa attività esplosiva, con continua emissione di brandelli di lava, e repentine variazioni del tremore vulcanico. La Protezione civile - tuttavia - mantiene attiva la vigilanza sul vulcano attraverso i propri centri, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l'Università di Firenze, preposti alle attività di monitoraggio e sorveglianza.

Il vulcano eoliano continua la sua fase di intensa attività eruttiva. Lo ha comunicato il Dipartimento della Protezione Civile che ha sottolineato il persistere di un livello di criticità elevata.

Sul vulcano si sono verificati dei piccoli crolli dall'orlo della terrazza craterica verso la Sciara del Fuoco, che hanno originato numerose frane di lieve intensità. Nei giorni scorsi poi una porzione di un piccolo cono dell'area craterica settentrionale è crollata, generando una valanga di materiale caldo che si è propagata rapidamente lungo la Sciara del fuoco fino al mare. Il Dipartimento mantiene attiva la vigilanza sul vulcano attraverso i propri Centri di Competenza - Ingv e Università di Firenze - che hanno rafforzato la propria presenza sull'isola, con personale dislocato presso il Centro Operativo Avanzato di Stromboli.
---Continua la fase di intensa attività eruttiva sul vulcano. Continuano a verificarsi crolli dall'orlo della terrazza craterica verso la Sciara del Fuoco, che hanno originato numerose frane di lieve intensità. Questi eventi si sono susseguiti, intensificandosi, fino a quando una porzione di un piccolo cono dell'area craterica settentrionale è crollata, generando una valanga di materiale caldo che si è propagata rapidamente lungo la Sciara del fuoco fino al mare. Dalla breccia che si è generata nel cono, ha poi avuto origine un nuovo trabocco di lava che tuttora si attesta attorno alla quota di 500 metri circa.

Il centro funzionale centrale per il rischio vulcanico del dipartimento della Protezione civile ha confermato, nel proprio bollettino di vigilanza, il persistere di un livello di criticità elevata sul vulcano. Il dipartimento mantiene attiva la vigilanza sul vulcano attraverso i propri centri di competenza – Ingv e Università di Firenze - che hanno rafforzato la propria presenza sull'isola, con personale dislocato presso il centro operativo avanzato di Stromboli.

L'intensa attività vulcanica iniziata il 29 giugno sullo Stromboli, è proseguita con una ripresa del trabocco di lava dalla terrazza craterica che, riversandosi lungo la Sciara del Fuoco, ha prodotto il frequente rotolamento di massi fino a mare e il sollevamento di nubi di cenere.

L'attività di trabocco lavico è andata diminuendo, anche se si continuano a registrare piccoli eventi franosi lungo la Sciara del Fuoco. In concomitanza con il ridursi dell'attività effusiva, si è verificato un incremento delle pressioni acustiche delle esplosioni dal cratere di Nord-Est. I boati prodotti sono stati avvertiti anche nel centro abitato di Stromboli.

Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha segnalato,  il persistere di una criticità elevata sul vulcano.

Considerato lo stato di attività e l'elevato afflusso di turisti nella stagione estiva, il Dipartimento della protezione civile ha invitato la Regione Siciliana, la Prefettura di Messina e il Comune di Lipari a verificare l'efficienza dei vari elementi del sistema di protezione civile presenti sull'isola. A tal proposito, il Comune di Lipari, in accordo con le guide, ha già deciso di sospendere, fino al 7 luglio compreso, tutte le attività escursionistiche alle alte quote del vulcano, indipendentemente dal livello di criticità che verrà decretato nei prossimi giorni.

Il Centro Funzionale Centrale per il rischio vulcanico del Dipartimento mantiene attiva la vigilanza sul vulcano attraverso i propri Centri di Competenza - l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l'Università di Firenze - ai quali è stato raccomandato di effettuare una verifica dell'efficienza e valutare un eventuale rafforzamento dei sistemi di monitoraggio e sorveglianza.

--nalizzare l'attività eruttiva dello Stromboli attraverso video ad alta velocità e immagini con telecamere infrarosse, registrare il suo 'lieve respiro' con una rete di microfoni e sismografi, ricostruire la morfologia dell'area sommitale grazie all'aiuto di un drone. Obiettivo ottenere una visione il più possibile completa e aggiornata delle diverse manifestazioni del vulcano delle Isole Eolie. E' l'esperimento internazionale coordinato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in corso alle Eolie. "L'obiettivo dello studio - spiega Piergiorgio Scarlato, primo ricercatore dell'Ingv di Roma - è migliorare la comprensione dei processi associati all'attività esplosiva del vulcano". Per questo sono stati installati sulla sommità dello Stromboli strumenti di ultima generazione, come quattro telecamere termiche e due ad alta velocità per l'acquisizione sincrona di sequenze di video-riprese nel visibile e nell'infrarosso degli eventi esplosivi e una rete di 18 microfoni e stazioni sismoacustiche.
"Questa tecnologia - osserva Luigi Lodato, della sezione di Catania dell'Ingv - permette di osservare l'evoluzione in superficie dei fenomeni vulcanici legati alla sovrappressione nella camera magmatica e alla risalita del magma nei condotti, processi fondamentali che precedono un'eruzione''. La telecamera termica consente di rilevare variazioni morfologiche nell'area del cratere, di fare una mappa in tempo reale della distribuzione dei prodotti eruttati, di avere indicazioni sulla profondità della colonna magmatica nei condotti vulcanici e, infine, di registrare in continuo la frequenza e l'altezza delle esplosioni. Nel periodo di osservazione, lo Stromboli ha mostrato attività esplosiva con intensità mediamente energetica, attraverso le diverse bocche distribuite nei tre crateri: quello di Nord-Est, quello Centrale e quello di Sud-Ovest.
"Bocche attive contemporaneamente, ognuna delle quali caratterizzata da uno stile esplosivo prevalente, sono comuno per questo vulcano'', osserva Daniele Andronico, dell'Ingv di Catania. ''L'analisi dei diversi dati acquisiti sull'attività esplosiva - conclude - servirà a valutare la relazione esistente tra le differenti aree crateriche".

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