di Adriana Setti*
Ogni isola è un piccolo universo. E poche cose sono affascinanti come l'abilità che questi pezzi di terra, a volte così vicini tra loro, devono coltivare personalità drasticamente differenti. Stromboli e Panarea, le due Eolie che ho visitato nel mio recente viaggio in Sicilia, ne sono un buon esempio. Il primo ha il vulcano più attivo in Europa, aria di mistero e ambiente che tira per l'alternativa. Il secondo, è il Formentera d'Italia: piccole, belle, carezze. In breve: nei 100 metri tra la locanda e la locanda ho visto più magliette Ralph Lauren con il colletto alzato rispetto agli ultimi 5 anni insieme.
D'altra parte, non ci sono auto a Panarea. Chi non vuole passare il vitello cammina dal golf cart (i taxi locali). Ma è anche possibile ruotare l'intera isola camminando, in un costante aumento e in discesa da colline demoniache, che rivelano viste per prendere il resto del respiro. Tra un ripido pendio e un altro, scoprirai che la più grande invenzione del genere umano è la granita, il gratta e vinci italiano che, nella sua versione premium, è fatto con limone siciliano. Ad ogni sorso, la temperatura corporea diminuisce di 5 ° C.
Non perdere le affascinanti locande, i negozi allettanti e gli incredibili ristoranti di Panarea. Ciò che manca, purtroppo, è lo spazio sull'unica (e minuscola) spiaggia sabbiosa dell'isola. Per fortuna non è la più bella del pezzo. Molto bella è la Cala Junco, fatta di pedoni grandi, arrotondati e instabili che richiedono abilità circensi per "camminare" o "sistemarsi" per prendere il sole. Sarà proprio qui, con il tuo lombare che grida di fronte a quel mare cristallino, che capirai la vera vocazione di Panarea: un posto ideale per gli yacht. E ce ne sono molti, molti là fuori, traboccanti di inglesi e milanesi che si sono stancati di incontrare i loro vicini a Formentera.(viagemeturismo.abril.com.br)
*Giornalista Rivista Turistica Brasiliana
viagemeturismo.abril.com.br/blog/achados/panarea-a-ilha-do-jet-set-no-sul-da-italia