Barcellona P.G., la breve latitanza dei 3 evasi: rintracciati in 24 ore
L'arresto dei tre giovani evasi dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto è frutto di un'articolata attività d'indagine coordinata dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta dal Procuratore Emanuele CRESCENTI, ed avviata immediatamente dopo la fuga dai Carabinieri e dalla Polizia Penitenziaria.
La notte del 13 luglio, ROSSITTO Emanuele, classe '98, SMIROLDO Vittorio, classe '92 e SCHIACCITANO Gaetano, classe n'95, dopo aver pianificato accuratamente la loro fuga, hanno divelto le inferriate poste nella finestra della propria cella e, oltrepassato il cortile del carcere, hanno superato il muro di cinta dandosi alla fuga, facendo perdere le loro tracce. L'immediato allarme, dato dal personale della casa circondariale al 112, ha fatto scattare subito le ricerche da parte dei carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto. Dopo alcune ore, i carabinieri hanno ritrovato a Santa Lucia del Mela l'auto con cui si erano allontanati per raggiungere il loro rifugio. Da una prima ricostruzione dei fatti, gli evasi hanno potuto contare sull'aiuto di un complice che li aspettava oltre le recinzioni della struttura penitenziaria con un auto che aveva rubato poco prima in località Fiumarella di Merì. Le ricerche si sono concentrate immediatamente nel territorio di Santa Lucia anche con il supporto dei carabinieri del Nucleo Elicotteri di Catania. A sostenere la latitanza è stata la rete di familiari e amici su cui i tre giovani hanno potuto contare, non solo nell'hinterland barcellonese ma anche nella città di Messina. Grazie all'appoggio dei parenti sul territorio di Santa Lucia hanno potuto usufruire di più rifugi messi a disposizione per la loro latitanza. I prolungati servizi di pedinamento, protrattisi senza soluzione di continuità, hanno permesso di seguire gli spostamenti dei famigliari e di poter così intercettare ed arrestare gli evasi. La fuga dei tre giovani si è conclusa nelle prime ore del pomeriggio, quando a distanza di poche ore l'uno dall'altro i 3 venivano localizzati ed arrestati. Nella mattinata di ieri, infatti, uno dei giovani, SMIROLDO Vittorio, ha lasciato i compagni per chiedere maggior sostegno e copertura alla sua latitanza dall'amica Silvia Rolla di Messina, già nell'immediatezza dei fatti inserita nella cerchia di amici e parenti che avrebbero potuto dare manforte alla clandestinità dei fuggiaschi. I Carabinieri e la Polizia Penitenziaria, che già pedinavano la donna e tenevano sotto osservazione la sua abitazione, hanno intercettato ed arrestato SMIROLDO al momento del loro incontro lungo il Viale Libertà della città. Nella pianificazione di un contestuale controllo delle zone d'interesse, altri uomini impegnati sul campo, seguivano la sua convivente, GUERCIO Serena. Su di lei, infatti, si sono fin da subito concentrate le indagini da parte dei Carabinieri in quanto sospettata di aver agevolato la fuga. La ragazza, infatti, effettuava numerosi spostamenti tra i territori di Milazzo e Santa Lucia del Mela ed era in contatto con i parenti dei fuggitivi che vivevano a Santa Lucia e a Milazzo. Poco dopo la cattura di SMIROLDO si era stretto il cerchio su gli altri due che, appresa la notizia della cattura del compagno ed intuendo che le forze dell'ordine erano vicine al loro ritrovamento, hanno deciso di dividersi. SCIACCHITANO Gaetano, cercando di raggiungere il porto a Milazzo, è stato tratto in arresto dai Carabinieri di Barcellona P.G. mentre si trovava nei pressi della fermata del bus vicino dell'Ospedale di Milazzo. Contestualmente, nel territorio di Santa Lucia i Carabinieri e la Polizia penitenziaria hanno eseguito serrate ed accurate perquisizioni in abitazioni abbandonate nei pressi del Castello e, dopo aver fatto irruzione in una di queste hanno trovato ed arrestato ROSSITO Emanuele. Tutti gli arrestati su disposizione del Sost. Procuratore della Repubblica Sarah Caiazzo sono stati associati alla Casa Circondariale di Messina Gazzi.
---I carabinieri e la polizia penitenziaria hanno arrestato i tre giovani evasi l'altra notte dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto dopo aver scardinato la finestra di una palestra. A Messina mentre cercava di fuggire agli imbarcaderi è stato arrestato Vittorio Smiroldo, messinese di 25 anni, mentre è stato fermato a Barcellona, Gaetano Sciacchitano, 20 anni, di Lipari. Il terzo Emanuele Rossito, 18 anni è stato bloccato a Santa Lucia del Mela dai carabinieri. Smiroldo e Rossitto si trovavano in carcere per alcune rapine.
----Tre detenuti italiani originari del messinese (Gaetano Sciacchitano è di Lipari e la mamma Simona ha subito lanciato un appello affinchè al piu' presto si costituisca per non aggravare la sua posizione) sono evasi dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Dovevano scontare pene comprese tra cinque e sei anni per reati legati alla tossicodipendenza. Hanno divelto una inferriata della palestra e sono fuggiti. La Polizia Penitenziaria dell'istituto di pena si è mobilitata per le ricerche. Sono coinvolti anche agenti liberi dal servizio. "Per quanto ci è dato di conoscere, in questo momento la situazione delle carceri italiane è tutt'altro che normale - dice l'Osapp - come invece dichiarato da alcuni dei vertici dell'attuale amministrazione penitenziaria agli organi di informazione anche televisivi". "Le attuali evasioni, frutto di una politica penitenziaria dissennata che mette il detenuto al centro di ogni possibile diritto e concessione anche se non meritati, a discapito del personale di polizia penitenziaria, mettono a rischio soprattutto la civile convivenza e la sicurezza dell'inermi cittadini". "I tre detenuti sono evasi da una struttura che era un ospedale psichiatrico giudiziario e non è mai stata adeguata alla sicurezza di un penitenziario, come chiese il Sappe fin da subito nell'indifferenza generale" aggiunge Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. "Non è un caso che siano fuggiti da un'area che non ha video sorveglianza, da una realtà che ha visto andare in pensione in poco tempo 50 poliziotti penitenziari senza che venissero rimpiazzati. - aggiunge - Le carenze strutturali erano state più volte rappresentate dal Sappe, con espressa richiesta di adeguamento di lavori, ma sono rimaste inascoltate. Proprio per protestare contro l'inerzia dell'amministrazione penitenziaria, il sindacato ha rifiutato di firmare accordi di lavoro con la direzione del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto". "Ora bisogna catturare i tre evasi, ma l'evasione dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto ha responsabilità ben precise.- continua - Cercate i colletti bianchi. Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati gli eventi critici".
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