Lipari - “Dopo gli impianti e le attrezzature vendute come ferro vecchio, toccherà agli immobili, agli ex uffici, ai ruderi ed ai capannoni”.
Il curatore fallimentare della Pumex Massimo Galletti annuncia “metterò tutto in vendita”. Gli uffici ed i ruderi per oltre mille metri quadri sono situati nella splendida spiaggia di Porticello, una volta bianca di pomice, cosi’ come i capannoni (una decina) collocati sia nella parte sottostante che nella parte soprastante la strada provinciale.
“Sarà indetta una gara di evidenza pubblica, dopo l’ok del giudice – puntualizza l’avvocato Galletti - ed oltre ai creditori ed a tutti gli interessati, potrà partecipare la Soprintendenza con un vincolo di prelazione e se lo vorranno anche l’assessorato regionale ed il ministero dei beni culturali, data la valenza storico-culturale dei luoghi”.
Dopo il sopralluogo che nei giorni scorsi è stato effettuato nella cava di pomice dai dirigenti della Soprintendenza Osvaldo Prestipino Giarritta, antropologo, Rosario Vilardo, del parco archeologico delle Eolie e Giovanni Portelli, ex dipendente Pumex e già consigliere comunale, anche quest’ultimo ha confermato che “l’intendimento è di realizzare un parco geo-minerario ed un museo della pomice”.
(ANSA) - LIPARI - In una lettera inviata, fra gli altri, alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, e agli assessori regionali al Territorio e ai Beni culturali, Legambiente Sicilia, esprime forte preoccupazione «per la massiccia opera di smantellamento delle strutture industriali che rischia di cancellare in partenza qualsiasi possibilità di realizzazione di un Parco ad opera della curatela fallimentare», subentrata all’azienda nella gestione dell’area della ex Pumex che lavorava le cave di pomice a Lipari. La curatela - dice Legambiente - sembra abbia presentato solo un progetto generico, una dismissione di impianti industriali, per la quale non è però mai stato presentato un piano in grado di escludere qualsiasi refluenza sull'ambiente.
«Un’operazione del genere - continua l’associazione - andrebbe condotta solo dopo avere acquisito tutti i titoli autorizzativi previsti dalla normativa vigente. Si tratta, infatti, non soltanto di strutture e residui ferrosi, ma anche di materiali altamente contaminanti (per esempio l’amianto) e inquinanti (olii combusti), che vengono trattati e mobilizzati con assoluta indifferenza a poca distanza dal mare e da una località balneare. La società maltese che si è aggiudicata l’appalto e la ditta Santoro s.r.l. di Barcellona hanno i requisiti necessari per occuparsi dello smaltimento di rifiuti speciali e inquinanti? Temiamo un ennesimo scempio che andrà ad aggiungersi a quello già rappresentato da 14 anni di abbandono dell’area senza nemmeno un timido tentativo di avviare il percorso virtuoso che avrebbe portato alla realizzazione del Parco Geo-minerario. Per questo chiediamo che vengano subito sospesi questi lavori da parte della curatela fallimentare.
Il curatore fallimentare della ex Pumex Massimo Galletti ha detto che «dopo gli impianti e le attrezzature vendute come ferro vecchio, toccherà agli immobili, agli ex uffici, ai ruderi ed ai capannoni». Gli uffici ed i ruderi per oltre mille metri quadri sono situati nella splendida spiaggia di Porticello, una volta bianca di pomice, così come i capannoni (una decina) collocati sia nella parte sottostante che nella parte soprastante la strada provinciale. «Sarà indetta una gara di evidenza pubblica, dopo l’ok del giudice - puntualizza l’avvocato Galletti - ed oltre ai creditori ed a tutti gli interessati, potrà partecipare la Soprintendenza con un vincolo di prelazione e se lo vorranno anche l’assessorato regionale ed il ministero dei beni culturali, data la valenza storico-culturale dei luoghi». (ANSA).
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