I genitori Pasqualino Lo Piccolo e la madre Giovanna Basile, emigrarono da Vulcano in Australia nel 1955 .

JOHN ST. PEETERSTrascorso un anno il 3- Ottobre 1956 a Toorak (Melbourne ) misero al mondo il primo genito, Johnny.

Il padre per anni è stato manager della Coles Mayer ( colosso Americano ) nel reparto della frutta e verdura e durante il tempo libero a casa o con gli amici suonava la fisarmonica. Johnny crescendo manifestò di avere la stessa passione del padre e fu così che il padre cominciò a dargli le prime lezioni, ma intuì subito che suo figlio era un genio e aveva bisogno di un vero maestro. Dopo qualche annetto di lezioni, a soli otto anni entra per la prima volta negli studi televisivi della HSV 7 a Melbourne e nel 1967 partecipa ad un

concorso per fisarmonicisti juniores alla GVT 9 classificandosi al primo posto con il pezzo " El Relicario" . Da quel giorno per gli australiani fu lo show man della televisione e durante le sue esibizioni ha avuto modo di conoscere molti artisti famosi . Dopo anni di continui successi, all'età di quattordici anni ha capito che era l'ora di lasciare la fisarmonica per dedicarsi al pianoforte e al canto. Nonostante il dissenso della madre, perché John sin da piccolo era affetto di una grave malattia ai reni ( la nefrite) partì per l'America per andare a studiare il pianoforte nella scuola di Elvis Presley, ma dopo quasi un anno, trascurando le cure e le cautele necessarie a causa di quella maledetta malattia, fu costretto a interrompere gli studi e a far ritorno in Australia.

Durante le assidue cure, seguite dalla mamma , continuò a studiare e cominciò a comporre canzoni e in JOHN ST. PEETERSbreve tempo divenne l'idolo di tutti gli Australiani , cominciò a fare concerti e per anni fu protagonista della TV Australiana che gli affidò una trasmissione settimanale ed ebbe modo di invitare come ospiti i personaggi più famosi di quegli anni 70/80 , di cui molti artisti italiani. Ha scelto il suo nome d'arte " John St. Peeters " per fare contenta sua madre che devota a S. Pietro per anni lo pregò e l' implorò affinchè miracolasse suo figlio .

Furono anni di successo e di notevole impegno non solo in tutta l'Australia ma anche in altre nazioni, apprezzato da tutti come cantante e come musicista . Un grande artista di stirpe Eoliana che nel mondo ha fatto parlare molto di se e nonostante i suoi 58 anni continua ancora a farsi apprezzare e a fare concerti , come quello che ultimamente ha organizzato a Sidney " Una serata in omaggio a tutti gli eoliani " . John, sappiamo bene che tu sei un Vulcano delle Eolie e che il tuo cuore batte forte per queste isole, noi ti ringraziamo e te ne siamo grati.

Anche qui per alcuni anni ti sei fatto conoscere e hai lasciato un buon ricordo . Mi auguro che qualche amministratore più attento ti contatti e ti faccia fare una serata per la festa del S. Patrono San Bartolomeo , cosa a cui tu ci tenevi tanto e che non hai mai trovato nessuno a darti ascolto e meritata accoglienza.

di Giovanni Giardina

Rousing new anthem, Legends of the Southern Land, created and sung by old rockers

POP and rock legends have joined forces to sing a new anthem for Australia.

Legends of the Southern Land is so rousing and spirit-building that Channel 9 snapped it up before its official release to use as a theme for the NRL finals.

It will debut on the network on Monday.

Legends of the Southern Land is performed by pop and rock greats Swanee, Marty Rhone, Ray Burgess, Tommy Emmanuel and John St Peeters.

"It's a song about Australia for Australians," said St Peeters, who co-wrote it  with musician Michael Yule.

St Peeters said the anthem, which came to him in a dream, was aimed at giving the nation a positive boost.

The song says: "We're the hard-working battler and the common man, we're the legends of the southern land. We're a proud population, time to make a stand, we're the legends of the southern land."

"I want Australia to sing this song and feel good about it. I want to hear it at the SCG, the MCG, World Cup, everywhere," St Peeters said.

"If you're an Aussie, sing it!"

Rhone, who had hits in the 1970s with Denim And Lace and A Mean Pair of Jeans, said he connected with the feel-good spirit of the song.

"We don't acknowledge our own. We pull them down," Rhone said.

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