Lipari - Non doversi procedere per prescrizione
S.A., 32 anni, C.A., 31 anni e R.F., 29 anni, di Palermo, sono stati difesi dall'avvocato Marika Ficarra.
La sentenza è stata pronunciata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione erano accusati di rissa e minacce.
La vicenda accaduta a Leni risale al 14 agosto 2011.
Non doversi procedere per maturata prescrizione.
P.D., 61 anni e A.L.N., 48 anni, di Lipari, sono stati difesi dall'avvocato Vincenzo Terenzio.
La sentenza è stata pronunciata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione avevano realizzato una tettoia e un muro.
La vicenda accaduta a Santa Marina Salina risale al 26 ottobre 2016.
Non doversi procedere per maturata prescrizione.
M.P. 34 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Angelo Pajno.
La sentenza è stata pronunciata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzaro, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione sarebbe stato accusato di minacce.
La vicenda risale al 2 settembre 2014.
Non doversi procedere per maturata prescrizione.
C.C., 52 anni, di Lipari, è stato difeso dallocato Rosaria Composto.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzaro, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione si sarebbe impossessato di attrezzature che si trovavano in un locale dato in locazione.
La vicenda accaduta a Vulcano risale al 18 giugno 2013.
Non doversi procedere per maturata prescrizione.
G.D.A., 50 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Oreste La Torre.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzaro, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione in presenza di due cani di razza aveva infestato il suo giardino con "Rodenticida", causando una lesione ad uno dei due cani guarita dopo una terapia di 27 giorni.
La vicenda risale al 28 agosto 2014.
Cinque mesi di reclusione ed il pagamento delle spese processuali (pena sospesa).
B.F., 60 anni, di Leni, è stato difeso dall'avvocato Giovanna D'Agata.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzaro, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione aveva minacciato due carabinieri in servizio a Lipari, vi era stata anche una colluttazione e l'imputato era pure recidivo.
La vicenda risale al 6 agosto 2019.
Non doversi procedere per maturata prescrizione.
P.C., 31 anni, di Messina, è stato difeso dall'avvocato Marika Ficarra.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Era stato accusato che nel suo locale con la musica disturbava i vicini.
La vicenda accaduta a Salina risale al mese di giugno del 2017.
Non doversi procedere per prescrizione.
C.G., 46 anni, di Panarea, è stato difeso dall'avvocato Giuseppe Cincotta
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione dal suo locale emetteva musica non autorizzata.
La vicenda accaduta a Panarea risale al 17 luglio 2017.
Non doversi procedere per l'esito positivo della messa alla prova.
A.M., 42 anni, di Palermo, è stato difeso dall'avvocato Francesco Rizzo.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzara, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione nel suo locale utilizzava prodotti congelati senza riportarlo nel menu'.
La vicenda accaduta a Lipari risale al 14 luglio 2017.
Non doversi procedere per difetto di valida querela.
L.F., 83 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Angelo Pajno.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzara, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione per il mancato introito di un canone di 350 euro dal suo inquilino si era impossessato di due televisori.
La vicenda accaduta a Lipari risale al 10 settembre 2015.
Non doversi procedere per remissione di querela.
G.V., 33 anni, di Policoro (Mt), è stata difesa dall'avvocato Marika Ficarra.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione aveva incassato 500 euro per vendere con internet due telefonini ad una donna senza che li aveva ricevuti.
La vicenda accaduta a Lipari risale al 2 febbraio 2014.
Non doversi procedere per esito positivo della messa alla prova.
L.P.C., 25 anni, di Lipari, è stata difesa dall'avvocato Giovanna Catania.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione con un monopattino aveva invalidato un isolano.
La vicenda risale al 10 agosto 2018.
Non doversi procedere per prescrizione.
A.S.F., 49 anni, di Barcellona e J. F., 41 anni, Albanese, sono stati difesi dagli avvocati Giuseppe Imbruglia.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione erano accusati di illecito edizilio per la realizzazione di un vano e di una struttura in legno.
La vicenda accaduta a Vulcano risale al 29 maggio 2015.
Non doversi procedere per remissione di querela.
D.P.D., 62 anni, di Firenze, è stato difeso dall'avvocato Marika Ficarra.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione aveva promesso di vendere con internet una stufa incassando 600 euro da un abitante eoliano che non l'hai mai spedita.
La vicenda accaduta a Vulcano risale al 6 novembre 2017.