CAPRE DI ALICUDI, MORTE IMPIGLIATE IN RETI ABUSIVE
LE ASSOCIAZIONI DIFFONDONO FOTO E VIDEO E DENUNCIANO: “RIMUOVERLE SUBITO”
Ad Alicudi ci sono le prime capre morte impigliate in reti abusive. Le associazioni “rimuovetele subito”.
LNDC Animal Protection, LAV e Vitadacani Odv per la Rete dei Santuari Animali Liberi hanno chiesto alle Istituzioni e alle autorità preposte l’intervento urgente per fermare le attività di cattura delle capre selvatiche che si stanno verificando sull'isola, sembrerebbe ad opera di privati cittadini. Gli animali sono stati lasciati lì agonizzanti, fino alla morte, mentre i corpi degli animali deceduti sono a imputridire al sole: altri animali possono fare la stessa fine se non si interviene subito
Immagini agghiaccianti quelle che documentano la tremenda morte alla quale sono andate incontro in questi giorni numerose capre selvatiche di Alicudi, rimaste impigliate in reti da pesca posizionate, a quanto pare, non dalla ditta incaricata a catturare le stesse (ndr, non sono ancora iniziate le attività di cattura) per decisione del Comune di Lipari, ma da privati cittadini con l'intenzione di risolvere il “problema” senza attendere l’intervento degli organi preposti.
LNDC Animal Protection, LAV e Vitadacani per la Rete dei Santuari Animali Liberi appena appreso il fatto si sono immediatamente attivate, chiedendo con un’istanza alle autorità preposte di intervenire urgentemente per rimuovere subito questa ed eventuali altre reti sull’isola, piazzate con questa crudele finalità. Sono numerose, infatti, le capre rimaste impigliate, lasciate lì intrappolate e agonizzanti fino alla morte, mentre ora i primi cadaveri – come documentato da foto e video delle associazioni - stanno imputridendo al sole. Il macabro rinvenimento è stato fatto nella zona di Pianicello, un’ampia area di cui non si conosce la proprietà.
“Dalle foto e dai video che abbiamo a disposizione si vedono unicamente due corpi di animali senza vita, ma ogni giorno nuove capre rischiano di rimanere impigliate e di rimetterci la vita”, hanno affermato le associazioni: “Chiediamo non solo che venga subito rimossa questa rete, ma anche chi si verifichi l’eventuale presenza di altre trappole simili in tutta l’isola e che siano individuati e perseguiti penalmente i responsabili di tale condotta, che possono integrare i reati di maltrattamento di animali, uccisione e bracconaggio.
Come più volte dichiarato, ribadiamo che siamo disponibili al confronto e alla collaborazione con le autorità preposte, a partire dal Comune di Lipari che fino a oggi ha ignorato le nostre richieste, al fine di individuare insieme una strada comune e condivisibile, sia per il bene degli animali sia per la percezione dell’isola stessa nel mondo. Confidiamo nell’attivazione concreta e veloce di un provvedimento”.