ERA AGLI ARRESTI DOMICILIARI E INTANTO RUBAVA ENERGIA ELETTRICA. 54ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.
Con l’accusa di furto aggravato di energia elettrica, i Carabinieri della Stazione di Messina Bordonaro hanno arrestato – in flagranza di reato - un 54enne con precedenti penali anche per reati specifici.
Durante un controllo, nella zona di Bordonaro, effettuato presso l’abitazione dove l’uomo era ristretto agli arresti domiciliari, dovendo scontare una condanna per reati contro il patrimonio, i Carabinieri hanno constato evidenti anomalie nel contatore dell’individuo, motivo per il quale, al fine di procedere a una verifica tecnica, hanno richiesto l’intervento di personale specializzato dell’azienda erogatrice del servizio di energia elettrica.
All’esito delle verifiche, i militari dell’Arma ed i tecnici della società di fornitura hanno accertato che nel contatore dell’indagato, era stato creato un bypass, con dei fili volanti, allacciato direttamente alla rete pubblica, in modo da rifornirsi fraudolentemente dell’energia elettrica per il fabbisogno della sua casa.
L’uomo adesso si trova agli arresti domiciliari, disposti dall’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.
Milazzo: Commemorazione del 52° anniversario dalla morte dell’Appuntato M.A.V.M. Antonino PIRRONE e del Carabiniere M.A.V.M. Antonio ARNOLDI.
Ieri pomeriggio a Milazzo, alla presenza delle Autorità religiose, civili e militari, di una rappresentanza di militari della Compagnia Carabinieri di Milazzo e delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Milazzo, San Filippo del Mela e Barcellona, si è tenuta la commemorazione del 52° anniversario dall’uccisione dei Carabinieri Medaglia d’Argento al Valor Militare Antonino PIRRONE e Antonio ARNOLDI, caduti nell’adempimento del servizio il 24 maggio del 1972 a Milazzo.
La cerimonia, promossa dall’Arma dei Carabinieri, dal Comune di Milazzo e dalla Sezione dell’Associazione dei Carabinieri in congedo di Milazzo, intitolata proprio ai due Carabinieri caduti, ha visto la deposizione di una corona di alloro sulla targa commemorativa che ricorda il sacrificio dei militari periti in prossimità dell’incrocio tra Via Migliavacca e via Col. Magistri, e, successivamente, la celebrazione di una Santa Messa in suffragio presso la Chiesa del Sacro Cuore, concelebrata dal Parroco Padre Dario Mostaccio.
Quel 24 maggio 1972, i due militari furono vittima della follia omicida di un individuo, colto da un raptus di follia che, armato di un fucile da caccia semiautomatico e di numerose cartucce caricate a pallettoni, con una bicicletta, aveva il proposito di raggiungere la caserma dell’Arma ed uccidere quanti più militari possibile. Intorno alle ore 10:30 in via Migliavacca, l’uomo, scorgendo il sopraggiungere dell’autoradio del Nucleo Radiomobile dell’allora locale Tenenza Carabinieri, composta dall’Appuntato Pirrone e dal Carabiniere Arnoldi, fece segno ai militari di fermarsi e, nel momento in cui il mezzo militare accostò, imbracciò il fucile e fece ripetutamente fuoco all’indirizzo del veicolo, colpendo i due militari.
I due Carabinieri, nonostante fossero gravemente feriti, riuscirono ad uscire dal mezzo militare. Il Carabiniere Arnoldi, con le ultime forze residue, estrasse l’arma di ordinanza puntandola verso l’assassino, il quale, resosi conto della reazione del militare, senza esitazione alcuna rivolse il fucile nuovamente contro i Carabinieri, colpendo il Carabiniere Arnoldi. L’Appuntato Pirrone spese le ultime residue energie per avvisare la Centrale Operativa dei Carabinieri di Milazzo e consentire così l’intervento dei commilitoni che neutralizzarono il folle.
Il 1° febbraio 1973 il Presidente della Repubblica conferì ai due Carabinieri caduti in servizio la “Medaglia d’Argento al Valor Militare” alla memoria, con le seguenti motivazioni:
Appuntato Antonino PIRRONE:
“Capo equipaggio di autoradio di Nucleo Radiomobile, ferito mortalmente da due colpi di fucile esplosigli proditoriamente da un individuo colto da un eccesso di follia, che aveva gravemente ferito il militare conduttore e minacciava di raggiungere la caserma dell’Arma con propositi criminosi, con sovrumano sforzo tentava di opporsi alla furia dell’omicida che riusciva a sfuggirgli. In un ultimo disperato, generoso impulso, prima di abbattersi esanime, rifiutando il soccorso dei presenti, attivava, con la radio di bordo, la Centrale Operativa, che attuava il necessario risolutivo intervento. Mirabile esempio di eccezionale altruismo, elevato senso del dovere e non comuni virtù militari”.