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Lipari – Pomeriggio di paura per una coppia di turisti che a bordo della barca a vela navigava al largo delle montagne bianche di pomice nella maggiore isola delle Eolie e improvvisamente si è scontrata con un aliscafo di linea della Liberty Lines che da Salina era diretto a Lipari. L’impatto avvenuto in prossimità di Punta Castagna, abbastanza forte, in un attimo ha fatto affondare il natante letteralmente a pezzi. Immediatamente l’equipaggio si è attivato e ha lanciato in mare i salvagenti in modo tale che i malcapitati turisti italiani e soprattutto la bambina si sono potuti “aggrappare” in sicurezza.

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Inoltre con un atto “eroico” uno dei marittimi Domenico Isola si è tempestivamente tuffato in mare e ha salvato la bambina di un anno e i genitori. Issati a bordo del “Calipso”, comandato da Rosario Giunta sono stati assistiti dall’equipaggio e si è anche prodigato un medico che era tra i 53 passeggeri a bordo del “veloce mezzo” ed a parte la paura e lo stato di choc, le loro condizioni non destavano preoccupazioni. Sull’incidente la guardia costiera intervenuta con i propri mezzi per garantire assistenza, ha avviato una indagine per accertare le cause del sinistro. Al momento non c’è chiarezza, ma la dirigenza della compagnia di navigazione siciliana ci tiene a precisare che “non ci sono vittime, né feriti. La famiglia è stata, immediatamente, soccorsa da un aliscafo di Liberty Lines per trasportarla a Lipari. Resa disponibile da subito un'ambulanza pronta ad accompagnare la signora in ospedale". L'aliscafo raggiunto il porto di Lipari è rimasto a disposzione della guardia costiera per gli accertamenti. I passeggeri hanno raggiunto Milazzo con altro mezzo.

È stato già riunito il comitato di sicurezza per l'accertamento delle cause". Il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari Mario De Bellis appena sarà possibile interrogherà il comandante e alcuni componenti dell’equipaggio e anche i turisti, L’obiettivo è di cercare di fare chiarezza su un incidente che poteva costare la vita a dei turisti arrivati alle Eolie per godersi il sole, il mare, le bellezze naturali e invece di questa vacanza eoliana avranno anche questo brutto ricordo per fortuna a lieto fine.

La stagione turistica alle Eolie è solo all’inizio e come ogni estate si registra una vera e propria invasione di diportisti. Sono almeno cinquemila le imbarcazioni grandi e piccole che invadono l’azzurro mare delle sette isole soprattutto ad agosto ed a tutti la guardia costiera nei vari bollettini raccomanda di navigare in sicurezza con occhi sempre ben aperti. Ma non sempre però va così. Ovviamente, tutto questo in attesa di accertare le cause di questa collisione che ha turbato la comunità dell’Arcipelago.

---Un aliscafo della Liberty Lines, Calypso, ha avuto oggi, alle 15:30, tra Salina e Lipari, una collisione con una barca a vela. A bordo della quale c'erano una bambina con i due genitori.

Le cause sono al momento sconosciute, ma la dirigenza della compagnia di navigazione siciliana ci tiene a precisare che non ci sono vittime, né feriti. 
 
La famiglia è stata, immediatamente, soccorsa da un aliscafo di Liberty Lines per trasportarla a Lipari. Resa disponibile da subito un'ambulanza pronta ad accompagnare la signora in ospedale. È stato, già, riunito il comitato di sicurezza per l'accertamento delle cause.
 
-- Incidente in mare tra un aliscafo della Liberty Lines e una barca a vela con turisti. E’ accaduto nel tratto di mare della zona pomicifera di Punta Castagna. Ad avere la peggio è stata la barca a vela che stava per affondare. I genitori e un bambino di un anno sono o stati salvati grazie al coraggio di un marittimo che si è tuffato in mare e li ha soccorsi. A bordo dell’aliscafo comandato da Rosario Giunta c’era anche un medico che li ha visitati. Ovviamente tanta paura e stato di choc. Sulla vicenda la guardia costiera ha avviato una indagine
 
L'INTERVENTO
 
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di Gianni Iacolino
 
È colpa di quello, anzi no . È sicuramente colpa di quell'altro. Ma chi gli ha dato la patente ? Le barche a vela hanno la precedenza sempre, anzi no. Ed è cominciato subito, neanche il tempo di affondare, il solito tran tran dei superesperti da tastiera. C'è sempre quello che non se la beve e ne sa più degli altri perché ha fatto il militare in marina e quell'altro che ne sa di più perché osserva costantemente la velocità degli aliscafi dal balcone di casa sua. Insomma in questa gara ad indovinare ci troviamo di tutto . Ed ecco armarsi subito eserciti di giudici pronti a condannare ora questo, ora quello, perché loro sanno tutto della rotta, della velocità, dell'andatura di bolina, di traverso e via di questo passo.
 
A volte, in questo caos di commenti, emerge per fortuna, timida, qualche emozione: i tre velisti che si salvano ed il coraggioso gesto del marinaio che si tuffa in mare. Senso di sollievo per il recupero in buona salute dei naufraghi. Mi colpisce molto, nel calore di questi commenti che si susseguono, il ricordo di anni fa quando, in una situazione per certi versi analoga , alcune famiglie di Siriani con , al seguito, bimbi piccoli, sbarcati ( si fa per dire ) di notte a ponente della nostra isola, divennero ,sul web ,oggetto di rabbia ed invettive da trivio .
 
E la stessa malvagità , più spesso indifferenza, si riaccende ogni qual volta una imbarcazione di profughi non viene soccorsa in mezzo al mare. Chi se ne frega , chi li conosce, se ne stiano a casa loro, se la sono cercata ! Com'è possibile, mi chiedo, che la pietà dei nostri cibernaviganti si sia accesa solo quando il naufragio è avvenuto a poche miglia da casa e si sia spenta del tutto, anzi si sia caricata di rabbia, quando il dramma sempre a poche miglia, colpiva i Siriani ? La sociologia ci viene in soccorso. Il caso di oggi pomeriggio non avrà alcuna influenza sulle nostre tasche; l'arrivo di una ventina di profughi, catapultati nottetempo sulla scogliera di ponente, ha fatto temere , per un momento, possibili danni economici. Tutto qui. Pietà e partecipazione si, purché a costo zero.

 

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