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di Nuccio Anselmo 

L’udienza preliminare è già fissata. Si aprirà il prossimo 23 marzo davanti al gup Monica Marino. E si tratta di un’inchiesta rimasta a lungo “sotto traccia”, che vede al centro una lunga serie di ipotesi di falso legati a certificati medici per il personale marittimo a bordo di navi, con il coinvolgimento di cinque persone indagate.

Si tratta di due medici certificatori, i dottori Lorenzo Mariano Mazzeo e Alessandra Aloisio, di un funzionario del ministero della Salute-Istituto di previdenza del Settore marittimo, Giuseppe Mafale, e infine di due dipendenti della società di navigazione “Caronte&Tourist Isole Minori spa”, Concetta Gargagliano e Antonio Folino. Sono assistiti in questa vicenda dagli avvocati Guglielmo D’Anna, Antonino Arena, Isabella Barone, Ernesto Marcianò e Alessio Mento.

L’inchiesta, gestita nei mesi scorsi dall’allora procuratore aggiunto Rosa Raffa e dal sostituto Marco Accolla, ha scandagliato un periodo molto vasto di certificazioni di idoneità «false», rilasciate dai due medici tra il 2017 e il 2019, tutte relative ad esami tossicologici per decine di marittimi delle compagnie di navigazione “NGI Spa” e “Caronte&Tourist Isole Minori Spa”. Esami tossicologici che in realtà, sempre secondo l’accusa, non sarebbero stati effettuati.
L’indagine è nata in prima battuta da una segnalazione della Guardia Costiera di Porto Empedocle, e poi è stata implementata da una serie di accertamenti della Sezione operativa della Dia di Messina.(gazzettadelsud.it)

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