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di Alessandro Giustolisi

Caro direttore,

visto che per i migranti eoliani sparsi nel mondo hai raccontato di tutto e di piu' ti segnalo alcune storie. 

Ecco la seconda puntata

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

Ecco la prima puntata.

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Nonostante la distanza leggo sul Notiziario delle Eolie e sul Giornale Di Sicilia già da alcuni giorni le notizie sulla sospensione di Caronte & Tourist per alcuni traghetti nelle nostre isole minori, che portano beni essenziali a parte i passeggeri, turisti e veicoli necessari per il normale svolgimento delle economie delle isole ed anche di tutte quelle attività e organizzazioni dalla Sicilia o Italia che lavorano con le isole minori.

Senza voler entrare i merito o giudicare chi ha ragione, mi sembra una gran pagliacciata e non vedo altro termine per definire tal situazione. L’Italia da quando ha deciso di chiamarsi tale ha incluso nel suo territorio le isole minori, che anche siano poco abitate, rappresentano un gran richiamo turistico sia per il pubblico nazionale ed internazionale che grazie ai suoi arrivi turistici, fanno percepire alle casse dello stato ingenti somme in tasse varie, ma ha relegato alla Regione Siciliana il compito esclusivo di occuparsi dei trasporti, ha smantellato tutte le compagnie pubbliche regionali di traghetti ed anche i giornali nazionali non ne parlano, dimostrando che noi delle isole minori, siamo cittadini di serie C, manco B, perché già il sud é considerato serie B e si vede continuamente in come si distribuiscono certi finanziamenti. I sindaci delle isole minori hanno dei poteri molto limitati e l’unica cosa che possono fare e premere sulla Regione Siciliana. Il paradosso che la Regione Siciliana fa i bandi di gara e non si presenta nessuno, eccetto la solita Caronte & Tourist con la sua Siremar che era ai tempi regionale. E’ anche vero che arrivano gli stanziamenti per i progetti dall’Unione Europea o dello Stato o regionali e poi non si riescono a fare i progetti e i soldi non vengono utilizzati e quei pochi progetti, la maggior parte sono delle mangiatoie per certi personaggi, ma di frutto sull’utilizzo di quei fondi, il cittadino é beneficiato forse solo al 10%. Se si decide di dare più autonomia ai sindaci, purtroppo finisce a “schifio”, perché per problemi di DNA contorto, i fondi vengono usati quasi sempre male. Allora che si fa?

Possibile che lo Stato Italiano attraverso i suoi governi non riescano a creare dei piani nazionali di sviluppo delle infrastrutture e trasporti decenti che includano le isole minori, perchè per esempio la maggior parte del turismo che arriva da noi nelle isole é da fuori la Sicilia e quindi ci vuole che siamo inglobati in un piano nazionale e quindi essendo nazionale non può essere gestito esclusivamente dalla Regione. La Regione può essere un aiuto, un tramite. No ci si fida dei Sindaci, lo Stato non esiste e la Regione é limitata.

Mi appello al Governo Italiano, che si occupi del problema trasporti con le isole minori con la stessa importanza che si occupa per i trasporti tra regioni e internazionali. Se non lo fa si conferma il mio sospetto che credo ormai per me é realtà che i problemi nostri in Sicilia e delle isole minori sono di importanza secondaria e addirittura terziaria. E’ inaccettabile che le nostre isole minori grazie alla mancanza dei traghetti necessari, debba mancare carburante, ossigeno, alimenti, farmaci ed altri beni primari ed il governo non se ne occupa ed i giornali nazionali non ne parlano. Se lo Stato attraverso il Governo vuole continuare a relegare la Regione, vuol dire che nel fondo non gli importa, perché la Regione anche se ha autorità in merito, non ha realmente i mezzi e il potere di legislare in merito.

La Soluzione che non si vuole guardare é solo una, cioé nazionalizzare la Siremar o creare una società nuova marittima che sia azienda di Stato che serva non solo le Isole minori Siciliane ma di tutta Italia, per garantire i servizi essenziali, perché nessuna società privata vuole lavorare in perdita e noi tutti sappiamo che specialmente in inverno bisogna garantire delle corse anche se quasi vuote di passeggeri e merci, ma se vogliamo che queste isole siano rispettate come parte integrante d’Italia é dovere dello Stato compiere con la costituzione e la continuità territoriale anche a giorni alterni per isole tipo Alicudi e Linosa. Non possiamo manco dire che la Caronte & Tourist ci ricatta, perché é una situazione che si presenta ogni anno o ogni quando scade l’accordo con la Regione. Essendo consapevoli, lo Stato dovrebbe metterci la faccia investendo in una compagnia e basta. Inoltre sono soldi sprecati a darli ai vettori privati che non sappiamo bene se li usino correttamente. Se mettessimo insieme tutti i soldi elargiti in Italia a vettori privati per le Isole minori, credo oggi avremmo una buonissima società marittima con navi nuove. Poi se vogliamo che ai bandi partecipino altri armatori privati nazionali e stranieri come in Spagna, dobbiamo cambiare i tipi di richieste ed i requisiti. Comunque in Italia essendoci isole molto piccole e poco abitate e non appetibili per vettori privati, lo Stato deve avere la sua compagnia di navigazione. In Spagna tutte le isole hanno un tal numero di abitanti che giustificano l’investimento privato. In Grecia hanno molte isole vicine anche se poco abitate, una stessa corsa tocca più isole.

Invito tutti i sindaci delle nostre isole minori e del resto d’Italia ed in primis in nostro Sindaco Gullo di Lipari ad appoggiare questa proposta che é l’unica via di uscita al livello nazionale andando a Roma direttamente da chi può realmente prendere le decisioni, facendo capire che la Regione Sicilia, anche volendo, non può fare molto e solo se si decide di creare nuovamente delle aziende pubbliche si termina la pagliacciata ed emorragia di denaro pubblico che ogni anno fa solo danno alle nostre Isole, perché si é speso ma si é sempre al punto di partenza.

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