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di Marina Centorrino

Torna per le vie di Canneto la Via Crucis itinerante, con il primo di tre appuntamenti in programma, che ha riunito la comunità lungo il percorso della zona Calandra.

Mentre le onde del mare si adagiavano sulla battigia infrangendo il silenzio della notte, timidi bagliori di candele illuminavano la sera, accompagnando il passaggio del Crocifisso, sostenuto dai fedeli che, una Stazione dopo l’altra, si avvicendavano per sostenerlo.

Lungo quelle strade che percorriamo giornalmente, tra corse, doveri, pensieri, affanni, il tempo sembra essersi arrestato per una notte: notte di preghiera, di raccoglimento, di riflessione. Una delle tante notti in cui Dio bussa alla nostra storia e, nel renderci partecipi della sua passione, dona la possibilità, a tutti e ciascuno, di condividere il “peso” delle proprie croci.

Sulla Via del Calvario, Gesù viene schernito ed umiliato, sperimenta più volte la caduta, incrocia lo sguardo amorevole della Madre, qualcuno gli è di aiuto, altri non nutrono alcuna compassione. Oggi, siamo noi Pilato, Veronica, il Cireneo; siamo quella gente che lo accerchia e deride; siamo i soldati obbligati a ferirlo; siamo i discepoli smarriti e delusi e, nel contempo, quegli amici che, fino all’ultimo, non lo abbandoneranno. In ciascuno di quei personaggi ritroviamo esperienze comuni e riscopriamo l’attualità di una Parola che non passa.

Il Vangelo ascoltato, le meditazioni proposte lungo il cammino, diventano occasione propizia per aprire l’orecchio ed il cuore ad un messaggio che non è mai troppo lontano, che non può lasciare indifferenti, che scuote le coscienze ed esorta a guardare a quel Legno con occhi diversi.

La Croce interroga, sempre. Il suo passaggio, tra le lacrime che rigavano qualche viso, di certo non lascia indifferenti. Suscita pensieri e sentimenti contrastanti, non esclude ribellioni, ma di certo esorta a non sentirsi soli e cogliere nel dolore dell’altro la possibilità di condividere esperienze ed alleggerire quel macigno di afflizioni; lascia spazio all’opportunità di cambiare pensieri, visioni, prospettive e, di conseguenza, azioni; esorta ad essere attenti, sensibili, operosi verso i fratelli provati, nel corpo e nello spirito.

Dietro i vetri delle case abbiamo colto, nella penombra, i volti di piccini ed anziani; di quanti, impossibilitati a partecipare, sono stati raggiunti nella preghiera dall’amore di una comunità che, con slancio caritatevole, insieme ai propri sacerdoti va oltre le mura del tempio, abbraccia Cristo e lo conduce a chi è solo, lontano e sofferente.

E Lui sa sempre come farsi cercare, trovare ed amare, in modi e luoghi spesso improbabili, dirottando pensieri e progetti, ma mai per affliggere o castigare. Non perde occasione per andare incontro all’uomo di ogni tempo, con un messaggio mai scontato e sempre originale.

Per le vie di Canneto, sulla strada della vita, ovunque condurremo i nostri cuori, custodiamo la bellezza di questo incontro con Lui, guardando alla Croce come “albero di salvezza” i cui frutti profumano di Resurrezione.

I fedeli hanno allestito dinnanzi alle proprie case gli “altarini” sui quali sono stati posizionati i quadretti inerenti le Stazioni della Via Crucis. Dietro ogni fiore, ogni lumino, ogni dettaglio, si coglie la gioia di un servizio reso con cura ed amore alla comunità e per il quale si esprime sincera gratitudine.

Ci ritroveremo ancora insieme, per la Via Crucis itinerante, il 24 Marzo (percorso Unci) ed il 31 Marzo (percorso San Vincenzo).

https://www.parrocchiasancristoforocanneto.it/torna-per-le-vie-di-canneto-la-via-crucis-itinerante/

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