Chi incassa dimentica e chi paga scassa. Pronto chi paga? Fango scaccia fango, danno scaccia danno. Adesso bisogna materializzare e fare più di due conti per tirare le somme e avere l’importo dei guasti al netto e non al lordo.
Questa volta, Stromboli ha bisogno dell’onesto contabile tecnico e non dell’arruffata tipica “mannati i picciuli ca servunu” senza sapere come spenderli.
Stromboli non ha più pelle ma adesso sulla pelle dell’isola nessuno pensi di arricchirsi. Perché quei bambini con le pale meritano un futuro onesto. E’ la loro isola e la legge dei controlli sia con loro. Che la Rai inizi a parlarne in nome della realtà e non degli spot ombra della Protezione Civile con Ambra.
Nella foto l'isolana Anna Utano e il presidente Musumeci
La conversazione. Signora Utano "Ho fermato Musumeci e mi ha detto che sul suo tavolo non è arrivato nessuna richiesta dopo l'incendio (il riferimento è alla lettera di Rosa Oliva, presidente Pro Loco che sollecitava urgenti interventi per la messa in sicurezza della montagna NDD). Mi ha detto anche che sta arrivando il capo nazionale della protezione civile per fare i dovuti sopralluoghi. Io gli ho risposto che dopo l'incendio, con le prime piogge sarebbe diventato così e che era un disastro annunciato. Mi ha anche detto che vedrà di fare quello che può perchè adesso è a fine mandato".
Alcuni isolani hanno commentato "Detto ciò anche senza la lettera della Pro Loco, se i suoi dirigenti fossero stati attenti avrebbero potuto da soli immaginare che la cosa sarebbe accaduta, e venendo a vedere cosa era successo!
LA GIUNTA MUSUMECI DICHIARA LO STATO D'MERGENZA
Stromboli, la Regione dichiara lo stato di emergenza e istituisce un comitato tecnico
La Regione Siciliana ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale per l’isola di Stromboli, nell’arcipelago delle Eolie, e ha richiesto lo stato di emergenza nazionale. Lo ha deliberato la Giunta regionale, ai sensi della della legge regionale 13/2020 e del decreto legislativo 1/2018, in relazione ai danni causati dal forte nubifragio che ha colpito l’isola lo scorso 12 agosto.
La misura è stata adottata questa mattina, all’indomani del sopralluogo sull’isola del presidente della Regione assieme ai capi della Protezione civile nazionale e regionale. Durante la visita sui luoghi investiti dalla massa di acqua discesa dalla montagna, secondo il presidente della Regione è stata rilevata una situazione complessa e difficile, con decine di abitazioni sommerse da fango e detriti, circa cinquanta quelle seriamente danneggiate.
La misura è stata adottata questa mattina, all’indomani del sopralluogo sull’isola del presidente della Regione assieme ai capi della Protezione civile nazionale e regionale. Durante la visita sui luoghi investiti dalla massa di acqua discesa dalla montagna, secondo il presidente della Regione è stata rilevata una situazione complessa e difficile, con decine di abitazioni sommerse da fango e detriti, circa cinquanta quelle seriamente danneggiate.
Per evitare il ripetersi di simili fenomeni a causa di piogge eccezionali e della mancanza del tratto finale dei torrenti, in alcuni casi cancellati dall'uomo nel corso dei decenni, la Giunta regionale ha deliberato anche l'istituzione di un apposito comitato tecnico per elaborare un piano articolato di previsione e di prevenzione. L'organismo sarà composto dai rappresentanti di tutte le strutture regionali competenti in materia e da professionalità esterne specializzate.
In base alla relazione della Protezione civile regionale, la spesa per i primi interventi di emergenza, compreso il ripristino della rete dell'Ingv per il monitoraggio del vulcano, è stata quantificata in 1,2 milioni di euro. La stima provvisoria dei danni - seppure sia ancora in corso la ricognizione da parte dei funzionari del Comune di Lipari - ammonta a un milione di euro per quelli subiti dai privati (case danneggiate, arredi, impianti, veicoli) e altrettanto per la perdita di fatturato delle imprese turistiche. Quantificati in 5 milioni di euro, inoltre, gli interventi di riparazione urgente dei danni strutturali, tra ripristino della viabilità, mitigazione del rischio idraulico con interventi di ingegneria naturalistica su alcuni corsi d'acqua e sistemazione di alcuni tratti del versante dell'isola a maggiore rischio.
Per altri interventi, subordinati a studi e approfondimenti tecnico-scientifici sul rischio idrogeologico da parte del comitato appena istituito, è stata stimata una spesa di 10 milioni di euro.
LA NOTA DEL SINDACO GULLO
di Riccardo Gullo*
Esprimo il mio ringraziamento al Presidente della regione, on. NELLO MUSUMECI, e all intera Giunta Regionale per aver provveduto a dichiarare lo stato di crisi per l isola di Stromboli e per la richiesta dello stato di emergenza nazionale. In tal senso ieri il Presidente Musumeci aveva assicurato il suo impegno nella riunione che si e' tenuta a Stromboli con il Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ing. FABRIZIO CURCIO. Auspico ora che in tempi brevi il Consiglio dei Ministri deliberi sullo stato di emergenza per poter affrontare in maniera concreta ed efficace l opera di risanamento in atto, gli interventi di protezione e di ricostruzione necessari e provvedere al ristoro dei danni subiti dai privati.
*Sindaco
L'ESEMPIO DEI RAGAZZINI
foto di Domenico Piccione
foto di Cristina Dante
SOS PER UNA CASA SOMMERSA DAL FANGO
di Alberto Contri
AIUTO! Serve aiuto per una casa completamente invasa dal fango che nessuno si fila perchè è fuori mano. "La rosa dei venti" (Rebucci) nel vicolo in salita di fronte a quello che porta alla Sciara. I proprietari (genitori con 4 figli) temporaneamente ospiti fortunosamente da amici, vorrebbero sgombrare dal fango prima di andarsene. Non si sono visti se non per un momento Protezione civile, pompieri e 6 volontari. Chi potesse e volesse...i pochi amici che continuano a spalare sono spossati. Inoltre se si potesse trovare un appartamento in affitto per sei posti letto sarebbe ottima cosa.
LA DENUNCIA DI ITALIA NOSTRA
di Angelo Sidoti e Leandro Janni*
Italia Nostra denuncia ancora una volta la mancata tutela del territorio, del paesaggio stromboliano ed eoliano
Non era difficile prevedere il disastro ambientale, il danno che l’incendio dello scorso 26 maggio 2022 avrebbe determinato a Stromboli. E certamente i cittadini stromboliani non hanno alcuna responsabilità: “A voi tutti e alle vostre famiglie va il nostro più caloroso abbraccio e un ringraziamento per l’impegno e l’attaccamento alla speciale “Isola niura” (come la chiamava Aimée Carmoz). Impegno e attaccamento che dimostrate sempre. Anche in occasione di questa nuova calamità che poteva e doveva essere evitata”.
Di certo dovrebbero essere le pubbliche istituzioni, prioritariamente, a vigilare e dunque tutelare il territorio e a porre in essere tutte le azioni necessarie a scongiurare ulteriori danni al paesaggio, alla popolazione, al fragile tessuto economico dell’isola, che trae risorse soprattutto dai pochi mesi di attività turistica. E grazie a Dio, anche stavolta, non ci sono state perdite di vita umana.
Di certo, a seguito del devastante incendio nello scorso mese di maggio, dopo l’immediata distruzione di flora e fauna, i danni all’ecosistema, al paesaggio, alle abitazioni, sono stati rilevanti. Per non parlare dei danni alla stagione turistica in corso.
Le criticità che, noi di Italia Nostra, evidenziamo sono sempre le stesse: un Piano di protezione civile che presenta notevoli falle soprattutto nel sistema di prevenzione del rischio incendi; la mancanza di una postazione fissa dei Vigili del fuoco; la mancanza di manutenzione del territorio a partire dai diversi torrenti presenti nell’isola.
Come abbiamo già avuto di dichiarare, vanno dunque accertate e sanzionate – in tempi brevi – eventuali responsabilità. Gli stromboliani meritano di essere risarciti del danno subito, ma soprattutto meritano attenzione. Rispetto. Italia Nostra attende ancora di conoscere gli esiti delle indagini avviate lo scorso mese di maggio da parte della magistratura e le risposte a numerosi esposti e/o segnalazioni rappresentate all’Amministrazione Comunale.
Non è la prima volta, d’altronde, che si determina un disastro a seguito di un incendio nell’arcipelago eoliano: ad esempio, ricordiamo quello verificatosi in contrada Malopasso, nella ex discarica pubblica oggetto di sequestro, anche da parte dei Carabinieri, per presunte “condotte di omessa bonifica e inquinamento ambientale a carico del Comune, per non aver adempiuto alle prescrizioni tecniche amministrative imposte per legge ai siti di conferimento rifiuti solidi urbani non più utilizzati”. Anche su questa vicenda non abbiamo avuto alcuna risposta, nonostante le molteplici richieste avanzate al Comune di Lipari. Dunque, affermiamo, ribadiamo la nostra viva preoccupazione per la mancata tutela del territorio, del paesaggio stromboliano ed eoliano, così straordinariamente affascinante, così straordinariamente fragile.
*Presidente di Italia Nostra Isole Eolie e presidente regionale di Italia Nostra Sicilia
ASSOCIAZIONE DI VULCANOLOGIA "DISASTRO ANNUNCIATO
Stromboli Il (solito) disastro annunciato.
Riportiamo alcune drammatiche foto dell'alluvione che ha colpito ieri Stromboli, a causa dell'incuria dell'uomo (i.e. le Autorità regionali e locali preposte) dopo il feroce e devastante incendio che colpì l'isola tra il 25 ed il 26 maggio scorso (sempre causato dall'homo sapiens).
Si sono depositati tra 5 e 10 centimetri di fango quasi ovunque, in tutto il paese (soprattutto Ficogrande e Piscità), ed anche molto di più in alcune aree più concave e depresse (alcune segnalazioni dicono oltre 1 m). E' evidente dalle foto che sono stati anche trasportati blocchi di lava decimetrici, probabilmente fino ad 1 m, e tronchi di arbusti bruciati rimasti abbandonati sui versanti del vulcano, dopo l'incendio.
Oltre la pioggia torrenziale ed eccezionale per la stagione (di cui potete trovare un resoconto sul Blog INGV Ambiente) appare chiaro che la causa principale del disastro di ieri è legata all’assenza della vegetazione ossia tutta la macchia mediterranea andata in fumo dopo l'incendio di maggio, tra Scari e Piscità (fino a 4-500 m di quota).
E' mancata del tutto un'opera di manutenzione forestale e idrogeologica. Sia prima dell'incendio (a Stromboli non c'erano linee tagliafuoco) sia dopo, quando era chiaro che c'era molto "materiale" prono al dilavamento (in primis, le ceneri sciolte o non consolidate di depositi vulcanici accumulatesi nel tempo).
Ed infatti il violento temporale lo ha dilavato, producendo dei classici lahar secondari.
Gli interventi ordinari e straordinari che si fanno nei casi di aree protette, come la "Riserva Naturale Orientata Isola di Stromboli e Strombolicchio" (D.A. 819/44 20/11/1997), sono risultati del tutto assenti e dunque l'AIV non può non stigmatizzare con forza questa inerzia delle Autorità siciliane regionali e locali, ampiamente allertate del problema dalla Pro Loco Amo Stromboli (sin da fine maggio).
Tutta la nostra solidarietà agli Strombolani e a Iddu.
Foto di E.Privitera (INGV-OE)
DA TORINO IN LINEA DANIELE SEQUENZIA
di Daniele Sequenzia
Caro Direttore,
un altro disastro annunciato: il fango che ha ricoperto l’isola di Stromboli è frutto del violento nubifragio della notte del 12 agosto, ma soprattutto dell’incendio dello scorso 25 maggio, che distrusse ampia vegetazione nel corso della lavorazione della fiction Rai.. ironia della sorte “ Protezione Civile “.
Si scava come si può, con le pale, a mani nude, per liberare le strade, le case, i negozi. Una lotta contro il tempo. Si invoca una pronta messa in sicurezza. Personale qualificato e strumenti adeguati.
Gli abitanti sono inferociti: «Gli allarmi da noi lanciati alle istituzioni all‘indomani del grave incendio sono rimasti lettera morta. Dove sono i risarcimenti di chi ha creato questo disastro? Davvero la Rai può pensare di lavarsene le mani, andare avanti con le riprese come se nulla fosse e abbandonare Stromboli senza muovere un dito?».
di Vincenzo Malalana
Un'isola, una popolazione messa in ginocchio; di chi siano le colpe oggi non ha nessuna importanza. Oggi servono uomini di buona volontà, uomini che si rimbocchino le maniche per dare un vero contributo a questa gente messa a dura prova, e non solo per farsi i selfie. Oggi abbiamo visto di tutto: gente piangere davanti la propria abitazione di cui non è rimasto nulla, ragazzi e ragazze scavare con le proprie mani per aprire un varco per poter entrate in casa, uomini della protezione civile, vigili del fuoco e forestali lavorare in maniera impeccabile l'uno di fianco all 'altro. Chi non ha vissuto di persona questa esperienza non può capire.