I bar a Lipari sono stati sempre l’epicentro delle trattative politiche al caffè, soprattutto quelli del corso. Salotto o anticamera per piazza Mazzini. Giusto che il confronto sia stato organizzato nel bar più centrale dell’isola e dall’associazione "Magazzino del Mutuo Soccorso" di Lipari che si spende per il popolo anche se con una sua trasparenza politica.
E’ l’Arena di nome e di fatto con un filo di “gilettismo” che non guasta mai. Più spazio ai 4 candidati. Il quinto ha preso la decisione di ritirare la candidatura sistemando qualche fedelissimio in altra lista o liste.
Un bel concetto di chiacchierata da colloquio circolare dove domande e risposte sono diventate scaglie di parmigiano e bocconi di ricotta. Un sano dire pensando al fare per ricreare la strada, la biblioteca, l’anagrafe, gli spazi del ritrovo, il centro polifunzionale fino al botta e risposta sull’immobile dell’ospedale. E naturalmente il bilancio, il dissesto accusato ma evitato. La scuola cade a pezzi? La destagionalizzazione, l’emergenza turismo, il piano sviluppo turismo, i tedeschi di febbraio, la sanità eoliana con l’ospedale che non esiste più e su questo tema i toni sono saliti alle stelle.
Il reciproco battimano, i sorrisi e gli abbracci fra i candidati è il più bel regalo che si sono visti in questi ultimi anni alle Eolie. Lo schiavismo figlio dell’economia? Ma adesso chi paga il microfono? Il fumo si è visto pure con i piedi e il sedere bagnato.
Adesso le idee sono più chiare? Le dichiarazioni hanno fatto un passo avanti e se non ci sarà qualche lancio di bombe si procederà sul viale del trionfo. Ciascuno con la sua parata per mostrare la forza e la capienza del serbatoio dei voti offrendo fiori, profumi e tante carezze. Mentre si lascia il microfono, i candidati chiedono le anticipazioni agli amici e ai compari per sapere come è andata...