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Lipari - "Il museo della pomice - se siamo tutti d'accordo - lo potremo realizzare in tempi brevi.

Per il parco geo minerario i tempi sicuramente potranno essere piu' lunghi. Dovremo parlare con il curatore fallimentare. L’ambizioso progetto è voluto dal mondo della cultura, ma dovremo discutere i problemi di carattere giuridico che vi sono nella cava di pomice che può diventare un polo di grande attrazione a livello storico-turistico".

Il presidente della Regione Nello Musumeci, accompagnato da Daniela Baglieri, assessore all'Energia, dal dirigente generale dello stesso assessorato, Antonio Martini, al Comune di Lipari ha incontrato la giunta Giorgianni e i consiglieri comunali.

Sia il presidente del consiglio Giacomo Biviano che il sindaco Marco Giorgianni hanno rimarcato "l'importanza di realizzare il parco geo minerario ed il museo della pomice nelle cave di Porticello", purtroppo abbandonate da oltre 20 anni. Hanno anche messo in rilievo "l'emergenza che vi è a livello sanitario per l'ospedale di Lipari".

Il presidente Musumeci ha risposto che "la carenza di medici specialisti non è solo un problema di Lipari, ma è a livello nazionale". "Per le isole minori vogliamo far cambiare la normativa. Non è ammissibile - dice - che si possa rifuiutare di venire a Lipari. O che dopo sei mesi si vada via. Chi viene in servizio deve rimanere almeno cinque anni. Con gli anestesisti in particolare siamo in difficoltà in tutti gli ospedaeli siciliani e si può facilmente comprendere in questo frangente di pandemia quali sono le difficoltà che corriamo".

Musumeci ha anche preannunciato una iniziativa politica per dare piu' poteri ai consiglieri comunali che non possono limitarsi ad approvare solo il bilancio ed anche piu' poteri al sindac che non dovrà piu' essere sfiduciato perchè eletto dai cittadini e solo loro potranno deciderlo.

Subito è iniziato il tavolo tecnico a porte chiuse con anche i rappresentanti delle associazioni che si è concluso.

L'intervista al presidente Musumeci

 

LE REAZIONI NEL WEB

Claudio Metzer da Zurigo Complimenti per l'intervista con Musumeci... E' bello vedere quando uno calpesta argomenti che non piacciono

Mariella Giardina Sono allibita. Ma come si fa ad essere così arroganti... Bartolino ha posto delle domande lecite e a tema, in modo garbato. Mi spiace Bartolino, per noi sei patrimonio eoliano (come Peppe e Salvatore)...

Fabrizio Giuffrè Abbastanza scomposto e nervosetto il Presidente... chissà perché?!
Complimenti al direttore Leone, incalzante anche in apnea! 

Francesco Megna Da far vedere e rivedere come esempio lampante di arroganza e spocchiosa saccenza...queste sono le istituzioni che ci dovrebbero rappresentare...e c'é persino qualcuno che ancora li difende...io provo solo rabbia e vergogna!

Francesco Cannistra Sono d'accordo con te... maleducazione e arroganza...non si vede altro. Comunque a mio avviso è un grande maleducato...non ha rispetto...per chi porge gentilmente delle domande importanti...alle quali doveva rispondere...e non aggredire il giornalista... maleducato...

Angelo Sidoti L'arroganza di questo Presidente è vomitevole nei confronti di un giornalista come Bartolino. L'arroganza di questo signore non ha limiti. Bartolino Leone fare bene il giornalista certe volte non aiuta

Annunziata Pajno Non si può ascoltare! Vergogna

Gennaro Leone Come Crocetta

Marcello Taranto Nessuno dei due è il meno peggio, sono uno peggio dell'altro

Salvatore Leone Avia chiffari e non era tranquillo

Erik Li Donni Ma cavolo l'ospedale doveva essere la prima domandaaaa!!!! E no che la fa a discussione conclusa!!! Comunque si era bello nervoso

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(ANSA) LIPARI - "Il museo della pomice, se siamo tutti d'accordo,- lo potremo realizzare in tempi brevi. Per il parco geo minerario i tempi sicuramente potranno essere piu' lunghi. Dovremo parlare con il curatore fallimentare. L’ambizioso progetto è voluto dal mondo della cultura, ma dovremo discutere i problemi di carattere giuridico che vi sono nella cava di pomice che può diventare un polo di grande attrazione a livello storico-turistico". Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, al Comune di Lipari incontrando la giunta Giorgianni e i consiglieri comunali. 

Sia il presidente del consiglio Giacomo Biviano che il sindaco Marco Giorgianni hanno rimarcato "l'importanza di realizzare il parco geo minerario ed il museo della pomice nelle cave di Porticello". 

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LA NOTA DI MUSUMECI

Cultura, Museo e Parco della pomice a Lipari, Musumeci: «Dopo trent’anni, dalle parole ai fatti»

«Per noi l'istituzione del Parco geominerario e la creazione di un Museo della lavorazione della pietra pomice qui a Lipari diventano priorità nel  programma paesaggistico e culturale. Ecco perché oggi  abbiamo fissato un crono-programma che tenteremo di rispettare con il massimo rigore».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, al termine dell'incontro tecnico-operativo da lui presieduto nell’Aula consiliare del Comune eoliano. Con la riunione - alla quale hanno partecipato anche gli assessori regionali dell'Energia Daniela Baglieri e dei Beni culturali Alberto Samonà, il sindaco Marco Giorgianni, il presidente del Consiglio comunale Giacomo Biviano e alcuni consiglieri – si è conclusa la visita ufficiale del governatore siciliano nella maggiore isola delle Eolie.

Musumeci ha annunciato che sull’area in questione (che ieri ha sorvolato in elicottero arrivando sull’isola) verrà apposto il vincolo etnoantropologico a cura della soprintendenza ai Beni culturali di Messina e con il curatore fallimentare si affronteranno tutte le questioni legali, senza escludere la possibile acquisizione dell’area, potendo la Regione esercitare un diritto di prelazione.

«D’intesa con il Comune - ha aggiunto il governatore - sarà redatto un Piano urbanistico di interventi per prevedere anche uno sviluppo compatibile dell'intera zona, affinché il Parco non sia mummificato, ma diventi anche occasione di crescita».

La Regione, acquisita l’area, darà l’incarico per realizzare il progetto del Museo, avvalendosi di competenze già consolidate e utilizzando le risorse della nuova programmazione.

«Abbiamo la ferma volontà – ha concluso Musumeci - di recuperare questo straordinario angolo dell'isola che appartiene alla storia di questa comunità, dopo trent’anni di attesa. Le procedure non saranno semplici e gli interventi appaiono complessi: dovremo lavorare sulle vie d’accesso e sulla messa in sicurezza del versante, contro il dissesto idrogeologico. Ma con la collaborazione del Comune e dei soggetti culturali presenti sul territorio riusciremo a raggiungere l’obiettivo».

Prima del vertice tecnico, il presidente della Regione ha voluto incontrare i consiglieri comunali e ascoltare gli interventi del sindaco e del presidente del Civico consesso. Fra i temi trattati, la tutela e la valorizzazione delle aree della pomice e il potenziamento dell’ospedale del luogo, sul quale Musumeci ha assicurato l’avvio delle procedure relative agli impegni assunti dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, nel corso della sua visita al nosocomio.

Prima di lasciare l’Isola, il governatore si è recato nella sede dell'Associazione della Guardia costiera ausiliaria e ha visitato la Chiesa di San Bartolomeo, patrono di Lipari. 

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Lipari e la pomice
 
Le origini
Lipari, la maggiore dell’arcipelago delle Eolie, ha avuto una lunga storia industriale basata sull’estrazione della pietra pomice, presente in qualità purissima grazie al vulcanismo dell’isola. 
La pomice è per lo più concentrata tra la località di Caporosso e quella di Porticello di Lipari, dove si erge Monte Pilato per secoli scavato per estrarne pomice il cui paesaggio oggi presenta i segni evidenti e le cicatrici della cava.
La pomice ha da sempre caratterizzato l’isola: la storia della cavazione di pomice nelle isole Eolie, e in particolare a Lipari, risale al neolitico quando le isole già esportavano ossidiana e pomice sulle più piccole sorelle e sull’isola maggiore.
La pomice di Lipari negli anni si spande in Europa senza freni, sia per la cosmesi che per l’edilizia, tanto che venne utilizzata per la costruzione della cupola emisferica della Cappella di Santa Maria del Fiore, a Firenze. La risorsa naturale estratta a Lipari era così fortemente richiesta e così conosciuta che nei secoli successivi anche scienziati internazionali si interessarono della faccenda. Nel 1880 si iniziarono a vedere le prime società che stabiliscono base sull’isola, prima per acquistare il prodotto, poi impiantando i primi mulini a Canneto, Acquacalda, e Porticello per la macinazione a diverse pezzature, infine acquistando terreni pomiciferi da singoli privati. Tra le due guerre l’attività estrattiva fu altalenante e subì un gran freno ma continuò garantendo sostegno all’isola e ai suoi abitanti. Assieme alla modernità e alle nuove macchine arrivò anche la medicina e non pochi furono i casi riconosciuti di "silicosi" in tutta Lipari. 
Negli anni Cinquanta il monopolio della Pumex 
Nel 1958 nacque a Lipari la Pumex che nel giro di pochi anni riuscì a inglobare e acquistare la quasi totalità dei lotti pomiciferi e proseguì la sua attività fino alla seconda metà degli anni ′80. L'azienda chiuse nel 2007: si sa che la ditta fece richiesta di un rinnovo e di una nuova concessione mineraria che non le vennero assegnate e di seguito questioni finanziarie la portarono al fallimento e al conseguente sequestro per sanare un buco di oltre trenta milioni di euro. Nel frattempo le Eolie divennero patrimonio dell’umanità dell'Unesco, che fu il primo ente a richiedere una riconversione.
Gli ex dipendenti avrebbero dovuto entrare a far parte di un progetto di riqualificazione misto pubblico-privato che avrebbe visto la zona rianimarsi ristrutturando gli stabili in buono stato in modo da renderli fruibili, già sotto progetto della Pumex stessa e consegnato direttamente all’UNESCO.
Il piano, oltre alla cessione dei beni e il pagamento dei creditori, prevedeva anche la ripresa dell’attività produttiva attraverso la commercializzazione del prodotto in esubero e già stoccato, ma nulla è stato fatto. 
Ma ad anni di distanza la zona che avrebbe dovuto essere riconvertita entro dieci anni, e posta in sicurezza ben prima, si sgretola sotto il suo stesso peso, scaricando in mare quintali di pietre e polvere di scarto ricoprendo un ecosistema marino che più volte è stato valutato per entrare a far parte di una zona marina protetta.
La situazione attuale
Ad oggi la zona è in stato di abbandono e preda di vandali. La cava abbandonata a sé stessa è a forte rischio di frana. Aggirandosi per gli stabili sono visibili i segni del tempo che ha portato al crollo di diverse parti degli stessi seppellendo sotto le macerie grandi macchine da lavoro assieme agli apparati da laboratorio, arredi e macchine escavatrici.
Far nascere un museo delle cave di pietra pomice sull’isola di Lipari per evitare che la memoria di quel patrimonio paesaggistico e culturale andasse persa. A lanciare la proposta sulle pagine di Cultura del «Corriere della Sera» è stato Gian Antonio Stella lo scorso 31 maggio. Una richiesta cui si erano poi aggregate, associazioni come Museimprese, Federculture, il Touring Club e la Commissione italiana per l’Unesco.
 

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All'ingresso del Comune pacifica protesta delle signore Silvia Carbone e Giovanna Maggiore

L'intervista

La riunione è disertata dai consiglieri di Forza Italia

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di Eliana Mollica e Gesuele Fonti*

L’assenza degli scriventi consiglieri di Forza Italia alla seduta di Consiglio Comunale, tenutasi alla presenza del Presidente Musumuci, nasce dalla consapevolezza che lo sviluppo dei territori dipende altresì dal confronto; un confronto necessario sui diversi ed importanti temi a cui è legata la crescita dei contesti insulari rappresentati.

Non possiamo che essere sorpresi da cotanta sollecitudine rispetto ad una iniziativa che presupponeva un confronto spontaneo e senza paletti in seno al Consiglio Comunale che, vale la pena ricordarlo, è l’organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo del Comune.
Il Consiglio Comunale è, va ribadito, l’organo principale per la programmazione e pianificazione del territorio e pertanto ogni proposta deve essere sottoposta preliminarmente al vaglio dello stesso.
Pur apprezzando la volontà del Presidente Musumeci di rivolgere un saluto a tutti i Consiglieri comunali, la richiesta di convocazione dell’organo collegiale da parte del Sindaco di Lipari con una indicazione precisa sulle modalità a cui attenersi, dettando per di più la scaletta degli interventi esclusivamente sulla tematica oggetto del tavolo tecnico operativo, a noi appare un vulnus.

Non trovarsi nella condizione di poter svolgere il proprio compito istituzionale di rappresentanti della comunità è, a nostro parere, un limite pericoloso che può far vacillare la democrazia. In assenza di confronto, di una pluralità di idee e del necessario coinvolgimento delle realtà associative ed imprenditoriali del territorio non si può che prendere atto del decisionismo assoluto imposto da un modo sbagliato di governare gli interessi comuni.
La visita ufficiale del Presidente della Regione Siciliana poteva rappresentare l’occasione opportuna per dibattere compiutamente le tante emergenze e priorità del territorio, i veri problemi del paese.
Sarebbe stata di certo l’occasione, peraltro più volte richiesta dal Consiglio Comunale con inviti ufficiali, per parlare delle sorti dell’ospedale di Lipari, delle criticità prodotte dalla carenza ormai cronica di personale sanitario che ha spesso pregiudicato l’erogazione regolare di servizi essenziali, e per avviare un sereno confronto con la Presidenza della Regione sulle reali emergenze generate a livello locale dall’assenza di alcune figure professionali, principalmente del rianimatore e del cardiologo; figure indispensabili in tutti i nosocomi ma essenziali per numero in una struttura ospedaliera che serve comunità insulari con disagi e bisogni spesso sottovalutati.

Il comune di Lipari con il suo boom di presenze nel periodo estivo, ancora oggi, non è dotato di un Piano Regolatore dei Porti e non dispone di infrastrutture adeguate all’accoglienza.
Avremmo voluto parlare di sanità, di servizi, di strade e di porti, di collegamenti alternativi e di politiche di sviluppo.
La prospettiva di servizi adeguati ai bisogni delle comunità insulari, uno sviluppo infrastrutturale sostenibile dei territori, è tutto in un paese a prevalente vocazione turistica.
La realizzazione di un Museo della Pomice, ancora oggi, è uno degli obiettivi mancati dall’Amministrazione Giorgianni nonostante nel Piano Regolatore Generale fosse stato identificato un sito per la realizzazione dello stesso nella frazione di Acquacalda .
La fabbrica non c’è più e del museo a lei dedicato ne stiamo ancora solo parlando. Il materiale che sarebbe dovuto confluire nel museo è stato venduto un pò alla volta portando con se il suo valore storico. E’ scomparsa dunque, diciamolo chiaramente, ogni testimonianza fisica delle cave di pomice di Lipari che hanno reso florida l'isola e nelle quali numerosi operai ne hanno pagato il prezzo, ammalandosi di silicosi o rimanendo vittime di incidenti sul lavoro.
L’estrazione e il commercio di questa pietra vulcanica vengono per la prima volta annotate in maniera formale il 18 maggio 1276 quando re Carlo d’Angiò autorizza il vescovo di Lipari – sin dal tempo della dominazione normanna signore delle Eolie - a esportare e commerciare oltre allo zolfo e all’alluminio anche la pomice.

E’ importante mantenere viva la memoria storica dell’attività industriale dell’isola di Lipari, un’industria antica, e con essa il ricordo di tutti coloro che hanno dedicato la propria vita all’estrazione della pomice. E’ però necessario , alla luce di quanto accaduto, ripensare al modo in cui farlo.
Parlare delle cave di pomice di Lipari è assolutamente attuale perché la pomice ha da sempre caratterizzato l’isola anche se da oltre 14 anni la pietra è lasciata a sé stessa.
La realizzazione di un Museo della Pomice / Parco Geominerario di Lipari ha la sua rilevanza ma non ha priorità trattandosi peraltro di una iniziativa che presenta, allo stato attuale, rilevanti impedimenti ed è perciò di difficile esecuzione.
Pur condividendo la presa di posizione di alcuni Consiglieri comunali che hanno chiesto alla Presidenza della Regione di non escludere dal tavolo tecnico operativo un rappresentante del Civico Consesso a noi preoccupa, e molto, l’assenza allo stesso del Curatore fallimentare delle ex cave di pomice di Lipari.
Vorremmo evitare di continuare ad essere il paese delle incompiute, delle buone idee mai realizzate,e proprio per queste ragioni chiediamo un cambio di passo e una attenzione maggiore sui temi rilevanti per lo sviluppo dei territori del comune di Lipari.

Consiglieri Comunali di Forza Italia

Sabato 17 presso la farmacia Cincotta , si attuerà la giornata della prevenzione della malattia venosa cronica , con libero accesso dei cittadini eoliani e turisti durante tutta la giornata . La giornata della protezione è organizzata dalla casa farmaceutica "riKrea nutraceutica" Agli utenti che accederanno alla farmacia Cincotta sarà eseguito gratuitamente esame venoso doppler da specialista della metodica. La farmacia Cincotta è a disposizione per qualunque informazione sui modi e tempi di prenotazione degli accessi. I tecnici della casa farmaceutica riKrea daranno tutte le informazioni sulla terapia e prevenzione della malattia venosa cronica 

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