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di Francesco Tommasini

Film documentario che tra festival italiani ed esteri ha raccolto numerosi riconoscimenti, “Isolati a Stromboli” è un viaggio all’interno dei luoghi più suggestivi dell’isola siciliana, raccontata attraverso il mare, la gente, l’inverno e il protagonista assoluto: il vulcano, che vive grazie alla voce di Salvo Piparo, attore e cantastorie siciliano. A firmare i ritratti della natura e degli uomini è stato Luca Noris, regista di Gallarate che ha ideato, scritto e realizzato l’opera.

 

Le tradizioni, i suoni, l’arte e le abitudini locali si uniscono al rispetto, all’amore e al profondo senso di appartenenza della gente. Storie ed emozioni, arricchite dalle gesta, dalle voci e dalle storie di chi vive l’isola come un sogno ad occhi aperti, avvolto dalla quiete dell’inverno e dai rumori autentici, derivanti dalla forza del vulcano e dai segreti del mare, dolcemente ammaliati dalla sinfonia del vento.
Il racconto riporta indietro nel tempo, con l’isolamento dell’essere umano in un luogo dominato dalla natura, coniugato all’arte che enfatizza ogni scenario ed esalta l’ingegno attraverso l’artigianalità. Le immagini sono volutamente semplici (anche nella loro realizzazione fotografica: la scelta dell’autore è stata quella di avvalersi di un drone e di un cavalletto) ma dal forte impatto visivo e sonoro, a sottolineare ed enfatizzare uno stile di vita essenziale ma anche il silenzio, il loro sottofondo naturale. L’uomo è il custode dell’isola, e questo assunto esce da ogni fotogramma che ne mostra i diversi angoli. Spiagge nere, case bianche, finestre blu e un vulcano: Iddu. Così lo chiamano, Iddu, fulcro della vita e simbolo a protezione di un luogo in cui il tempo sembra davvero essersi fermato.

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I volti dell’isola

Tra i protagonisti del docufilm c’è Salvo Piparo, attore-narratore e cantastorie siciliano, originario di Palermo che interpreta la voce del vulcano, padre severo che si rivolge all’umanità in modo irriverente e provocatorio (diversamente da come è abituato a fare con gli abitanti dell’isola) per rimproverarla dei comportamenti irrispettosi nei confronti della natura.
Salvatore Russo, originario di Lipari ma da sempre radicato a Stromboli, è stato invece selezionato da Vittorio Sgarbi tra i migliori artisti nell’Annuario Internazionale d’Arte Contemporanea 2019. Il suo interesse in quest’ambito si è manifestato prima con la fotografia, ritraendo la natura dell’isola; poi, nell’inverno 2009, mentre passeggiava nelle spiagge desolate, si rese conto che quelle che vedeva posate a terra non erano più semplici pietre ma vere e proprie facce, volti che il suo mare e il suo vulcano gli avevano donato. Così le ha raccolte e portate con sé a casa, dando vita a quelli che definisce “fratelli”.
Il documentario si chiude con le parole di Aimée Carmoz, eoliana di adozione e protagonista di continue battaglie a difesa dell’ambiente isolano. Scomparsa all’età di 89 anni pochi giorni dopo l’incontro con la troupe, per lei la tutela del territorio era diventata con il tempo l’obiettivo primario da raggiungere perché le Eolie, e in particolare Stromboli, non smarrissero un’identità sempre più messa in pericolo nell’ultimo mezzo secolo.

Luca Noris, World Brand Ambassador di Sony e Fujinon, è un regista dell’esperienza ventennale. Le prime esperienze professionali sono state nel mondo dello sport, in particolare con il taekwondo italiano, grazie alla fiducia dell’attuale presidente Angelo Cito. Riconosciuto come il massimo professionista in ambito cinematografico dalla Federazione Mondiale, ha anche seguito la regia video di numerosi spot del Milan. Come autore e regista ha realizzato vari documentari di carattere sociale, tra cui il format televisivo “XTractor” per Discovery Channel e numerosi progetti video corporate per alcune delle più grandi multinazionali al mondo. Negli anni il suo lavoro lo ha portato a conoscere e amare Paesi come Cina (a Pechino con il backstage di tutte le prove della Turandot affidata alla direzione musicale del maestro Janos Acs e alla regia teatrale di Zhang Yimou, in occasione del sessantesimo anniversario del Partito popolare cinese), Ruanda (con il documentario “Per tutti Padre” sulla vita e la missione creata da Padre Hermann Schulz durante il genocidio del 1994), Australia e Sudafrica (per la spedizione Xtractor Around the World).(malpensa24.it)

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