Il Sindaco di Lipari Marco Giorgianni comunica che, a scopo cautelativo e precauzionale, è stata emessa ordinanza n. 90 del 28/08/2019 che dispone il divieto di sbarco sull’Isola di Stromboli per tutti i mezzi navali e da diporto fino alle ore 8:00 del giorno 30/08, con esclusione dei mezzi di linea. Tale provvedimento, che di fatto proroga il divieto già emesso nella giornata di ieri, si rende necessario a fronte dell'esigenza di garantire la massima serenità nella gestione delle operazioni di verifica dell’attività vulcanica attualmente in corso, mantenendo così la attuale situazione di ordine che un eventuale e numericamente importante afflusso di escursionisti potrebbe in qualche modo condizionare. È utile sottolineare che tale disposizione è altresì dettata dalla consapevolezza che il giovedì è sempre stato un giorno in cui i flussi escursionistici sull’Isola sono particolarmente rilevanti. Ogni aggiornamento, per le giornate successive, verrà prontamente comunicato.
-Si rende noto che, poiché sono in corso gli interventi di pulizia delle strade di Stromboli dalla cenere e dal materiale depositatosi ieri, a seguito dell’evento parossistico, il concerto del gruppo artistico – musicale Kunsertu di domani, venerdì 30 agosto, in Piazza S. Vincenzo a Stromboli, così come gli altri eventi previsti in questi giorni, è rinviato a data da destinarsi che sarà nostra cura comunicare al più presto possibile. L’Amministrazione Comunale si scusa con gli artisti, gli isolani e i turisti ma tale decisione si è resa necessaria viste le esigenze logistiche e organizzative incompatibili con le operazioni in corso, oltreché per assicurare al pubblico una più idonea, ordinata e suggestiva fruizione che l’evento merita di avere.
CP, PER LE BARCHE VIETATO AVVICINARSI ALLA COSTA TRA PUNTA DELLE CHIAPPE E LA BRONZO
In relazione alle ultime violente sequenze esplosive parossistiche che hanno interessato la terrazza craterica dello Stromboli, sentite le valutazioni dei centri di competenza scientifica, si è ritenuto di ampliare ulteriormente l’interdizione dello specchio acqueo antistante la “Sciara del fuoco”. Pertanto il Capo del Compartimento marittimo di Milazzo in data odierna ha adottato l’ordinanza n. 37/2019 che dispone l’interdizione della navigazione a tutte le unità entro il tratto di mare di 1 miglio nautico dalla costa compresa fra Punta delle Chiappe e Punta Labronzo dell’Isola di Stromboli, a salvaguardia e tutela della pubblica incolumità e della sicurezza della navigazione.
Stromboli - Il giorno dopo la terribile esplosione. La nottata per isolani e turisti che ancora riempiono l'isola con circa 5 mila presenze è stata tranquilla. Il cratere si è calmato ed è sempre ben tenuto sotto controllo dai vulcanologi dell'Ingv e della Protezione civile. Anche oggi per i vaporetti che trasportano turisti escursionisti è vietato l'attracco nel molo di Scari e continua ad essere proibita la scalata sulla montagna, anche con l'ausilio delle qualificate guide.
STROMBOLI - A Stromboli la nottata per isolani e turisti che ancora riempiono l'isola con circa 5 mila presenze è stata tranquilla. Il cratere si è calmato ed è sempre ben tenuto sotto controllo dai vulcanologi dell'Ingv e della Protezione civile. Anche oggi per i vaporetti che trasportano turisti escursionisti è vietato l'attracco nel molo di Scari e continua ad essere vietata la scalata sulla montagna anche con l'ausilio delle qualificate guide. A ricordare comunque che lo Stromboli è un cratere fortemente a rischio è stato Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv: "oltre a quello vulcanico - ha puntualizzato - esiste anche il pericolo di uno tsunami più grande di quello avvenuto ieri, che ha generato un'onda di 20 centimetri dovuta all'arrivo in mare del materiale piroclastico eruttato. Nel caso però in cui collassi una parte del fianco della Sciara del Fuoco, oppure in cui ci sia un'ulteriore eruzione maggiore, l'ingresso di questi volumi in mare potrebbero comportare l'innesco di uno tsunami più grande".(ANSA)
IL PUNTO E VIRGOLA
Con o senza paura, Stromboli e' sempre Stromboli. Lo spettacolo con i brividi, con ogni tipo di fuoco o di botto. Questo e'. Quando si visita o si vive a Stromboli, l'esplosione e' gia nel conto. Mancia inclusa. Le ordinanze e i comunicati fanno parte del menu' come voce fissa scritta in alto a stampatello e in tutte le lingue. Ieri, oggi e domani sara' sempre un via vai di ogni genere di esplosioni. Un messaggio della natura eoliana dove bisogna sempre avere addosso le pinze per sapere cosa prendere e meditare su cosa lasciare.
PARLA IL PRESIDENTE DELL'INGV CARLO DOGLIONI
----Stromboli, dopo l'eruzione di ieri scatta l'allarme. Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv (l'istituto nazionale di vulcanologia), ha spiegato che, oltre a quello vulcanico, esiste anche «il pericolo di uno tsunami più grande di quello avvenuto ieri, che ha generato un'onda di 20 centimetri dovuta all'arrivo in mare del materiale piroclastico eruttato. Nel caso però in cui collassi una parte del fianco della Sciara del Fuoco, oppure in cui ci sia un'ulteriore eruzione maggiore, l'ingresso di questi volumi in mare potrebbero comportare l'innesco di uno tsunami più grande».
Stromboli, nuova eruzione con boato e cenere. Paura e incendi, ma nessun danno
Massima allerta, quindi, tra i geologi che stanno monitorando l'eruzione del vulcano Stromboli e «i turisti devono prestare la massima attenzione e seguire scrupolosamente le indicazioni della Protezione Civile Nazionale e Regionale e del sindaco di Lipari». «I turisti - raccomanda ancora Doglioni - come era già stato vietato dall'eruzione del 3 luglio scorso, nei prossimi giorni non potranno pensare né di salire sul vulcano né di avvicinarsi con le barche. La navigazione privata verrà probabilmente interdetta dalla Protezione Civile, una precauzione giusta da mettere in atto». In un video online, aggiunge Doglioni, «si vede una barca che si trovava in una zona interdetta alla navigazione perché, già da prima dell'evento di ieri, i natanti dovevano stare ad almeno un chilometro dalla costa».(ilmattino.it)
DOPO L'ERUZIONE PARLANO DUE TURISTE MILANESI
Bartolino Leone era in diretta
PER LE EOLIE ARRIVA LA CONSACRAZIONE DA UN TURISTA ITALIAN-FRANCESE
di Laurent Scavone*
Le vacanze sono finite? Perché e per chi? A 2500 km da Lille ha un pontile di sassi in aereo nel mediterraneo le isole Eolie. Meno trendy di Ibiza, meno care di Palma, le briciole sconosciute della Sicilia fanno regnare un'aria di vacanza eterna per i suoi abitanti non così stravolto dai turisti... Ecco Lipari.
Les vacances sont finies ? pourquoi et pour qui ? à 2500 km de lille a une jetée de cailloux en avion en pleine Méditerranée les îles éoliennes. Moins branchées qu'Ibiza, moins chères que Palma, les miettes méconnues de la Sicile font régner un air de vacances éternel pour ses habitants pas si bousculé par les touristes... Voici Lipari.
*Celebre fotografo celebre, originario di Novara di Sicilia, vive tra Francia e Svizzera. Viene in Sicilia per fare stage internazionali di fotografia e ama le Eolie.
RASSEGNA STAMPA
TG1
RAINEW
TG24 SKY
TGCOM24.MEDIASET
CORRIERE DELLA SERA
video.corriere.it/cronaca/stromboli-nuova-spaventosa-eruzione-vista-vicino
LA REPUBBLICA
video.repubblica.it/edizione/palermo/nuova-eruzione-stromboli-il-momento-dell-esplosione-ripreso-in-diretta-dalla-webcam
LA STAMPA
https://www.lastampa.it/cronaca/2019/08/28/news/nuova-eruzione-a-stromboli-non-ci-sono-vittime-ne-danni-
ILSOLE24ORE
IL MESSAGGERO.IT
ilmessaggero.it/video/cronaca/nuova_eruzione_stromboli_le_immagini_elicottero_polizia-
IL FATTOQUOTIDIANO
nationalgeographic.it/scienza/2019/08/28/news/stromboli_nuova_eruzione_esplosiva-
STROMBOLI, L'ERUZIONE DEL 1930
La notte tra il 10 e l'11 settembre 1930 il vulcano Stromboli si svegliò tra boati e forti scosse sismiche. Nel buio dell'isola delle Eolie ancora accarezzata dai venti della tarda estate, gli abitanti delle case più esposte alla minaccia di "Iddu" (come veniva chiamato nel dialetto isolano il vulcano) furono evacuate frettolosamente. L'esplosione, una delle più violente mai registrate nella la storia del vulcano, avvenne attorno alle 10 del mattino dell'11 settembre, quando diversi abitanti dell'isola si trovavano nelle campagne. L'eccezionale eruzione fu in grado di raggiungere anche chi si reputava al sicuro dalla pioggia di massi e fuoco. La maggior parte delle vittime e dei feriti di quell'eruzione si registrò negli abitati di Ginostra, ma soprattutto a San Vincenzo e San Bartolomeo nella zona settentrionale dell'isola. La colata lavica dal fronte di 50 metri, pur importante, non fu il fenomeno che causò la maggior parte delle vittime. Fu piuttosto un'improvvisa e violentissima fuoriuscita di un'onda di gas, cenere e lapilli infuocati che si sprigionò improvvisamente da una fenditura sul fianco del vulcano ad investire la zona abitata, senza che i presenti potessero avere alcuna possibilità di scampo. Le coltivazioni, le vigne, gli arbusti e le case dei due piccoli villaggi finirono inceneriti in pochi istanti. Sulla roccia scura e ricoperta da uno spesso strato di ceneri giacevano i corpi carbonizzati di Maria Famularo e di sua figlia, abbracciate nell'istinto di proteggersi a vicenda. A poca distanza, nelle acque di fronte a San Vincenzo giaceva annegato il pescatore Giuseppe Tropi, forse colpito da uno dei massi (il cui peso arrivò a superare i 150 kg.) scagliati dalla bocca infuriata dello Stromboli, o forse colto dal violento tsunami che l'eruzione provocò e che raggiunse anche le coste calabresi. Le altre due vittime erano un uomo e una donna: Salvatore Saltalamacchia e Concetta Mirabile. Quest'ultima risultava dispersa e con tutta probabilità il suo corpo fu inghiottito dalla massa di cenere, lava e massi. I feriti erano una ventina, le case danneggiate gravemente altrettante. I soccorsi partirono il giorno stesso dalla vicina Lipari, su un motoscafo veloce Mas con a bordo il Console della Milizia e 30 uomini. Dal porto di Messina salpava poco dopo il cacciatorpediniere Giuseppe Sirtori, con il compito di inviare personale sanitario ed evacuare i feriti più gravi. Mentre le operazioni di assistenza alla popolazione di Stromboli erano in corso, la furia di "Iddu", liberatosi con forza eccezionale dal tappo che ne ostruiva la bocca di fuoco, si calmò. Gli abitanti delle sue pendici e dei villaggi dell'isola eolica continuarono a fissarlo nelle ore successive, sgomenti. Non tanto per la furia che il vulcano aveva scaricato contro di loro, ma perché erano consapevoli del fatto che molti di loro avrebbero lasciato le proprie case raggiungendo i parenti emigrati in America o in Australia. L'eruzione del 1930 fu simile a quella violentissima che la precedette di alcuni anni, quella del 23 maggio 1919, caratterizzata da un maremoto che durò 10 lunghissimi minuti e causò 3 morti e 15 feriti. Tornando indietro di circa sei secoli nella storia del vulcano, le cronache riportano alla devastante eruzione del 25 novembre 1343,quando la forza dell'esplosione causò il crollo del fianco Nord-occidentale dello Stromboli. In quei giorni a Napoli, a 200 chilometri dall'isola siciliana, si trovava Francesco Petrarca che fu testimone di una eccezionale tempesta e dal violento maremotoproveniente da Stromboli, che raggiunse e sconvolse il porto partenopeo. Per l'effetto devastante di quell'evento'isola delle Eolie rimarrà spopolata fino all'inizio del '600. Petrarca lasciava questa preziosa testimonianza scritta della terribile calamità: «Aperta la finestra che guarda verso occidente Vidi la luna avanti a mezzanotte nascondersi dietro il monte di S. Martino, con la faccia piena di tenebre e di nubi». «Era pieno tutto quello spatio di persone affogate o che stavano per affogarsi: chi con la testa, chi con le braccia rotte e altri che uscivano loro le viscere, nè il grido degli uomini e delle donne che abitavano nelle case vicino al mare era meno spaventoso del fremito del mare».
NOTIZIARIOEOLIE.IT 28-AGOSTO 2019
LE NOTIZIE DEL NOSTRO GIORNALE ONLINE FANNO IL GIRO D'ITALIA. #Stromboli, nuova fortissima esplosione. Incendio nella montagna. Turisti si rifugiano in Chiesa VIDEO