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"Con il Notiziario delle Eolie Bonus pubblicità con credito d'imposta al 75%"  email bartolino.leone@alice.it

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In arrivo quasi 750 miliardi per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l’export si sommano ai 350 già previsti nel Cura Italia. E’ pronto il nuovo “decretone” del governo Conte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus con l’obiettivo di dare ossigeno a grandi e piccole imprese e a tutte le attività costrette a chiudere per contenere l’epidemia.

Le misure vanno dall’estensione delle garanzie per garantire liquidità alle aziende ma anche ai professionisti e a tutte le partite Iva, fino al nuovo stop delle scadenze fiscali per sostenere il tessuto produttivo. E per difendere il made in Italy da eventuali mire straniere estende la protezione del Golden power.

Il pacchetto delle garanzie per le imprese si divide in due grandi capitoli: il rafforzamento del Fondo di garanzia per le Pmi, cui potranno accedere le imprese fino a 499 dipendenti e l’intervento di Sace per la copertura dei prestiti alle grandi imprese. 

Per professionisti, negozianti, autonomi e piccoli imprenditori le banche potranno erogare subito i prestiti fino a 25mila euro praticamente in automatico, senza aspettare l’ok del Fondo. Questi saranno garantiti al 100% e senza controlli preventivi sul merito del credito. 

Per i prestiti fino a 800mila euro ci sarà sempre copertura al 100%, con il 90% garantito dallo Stato e la controgaranzia del 10% dei Confidi, tenendo conto della situazione finanziaria pre-crisi e non dell’andamento degli ultimi mesi, segnati dalle difficoltà dell’emergenza. Per le richieste di liquidità fino a 5 milioni invece la garanzia sarà al 90%, sempre senza valutazione andamentale. 

Per le altre imprese la garanzia arriverà da Sace, che resta a Cassa depositi e prestiti, ma non sarà più soggetta “all’attività di direzione e coordinamento” di Cdp. Sarà il Mef a ricoprire ruolo di indirizzo e coordinamento. che resta se potrà arrivare al 90% senza limiti di fatturato. 

Le garanzie di Sace, come quelli per le Pmi, si applicheranno su prestiti che andranno restituiti al massimo in 6 anni, con tassi quasi zero. le nuove garanzie, sempre attraverso Sace, andranno anche a sostegno delle esportazioni, liberando già quest’anno 50 miliardi cui si aggiungeranno nel 2021 200 miliardi per nuovi investimenti. In tutto, sommando anche gli interventi del Cura Italia, si libereranno fondi freschi per 750 miliardi.

Oltre a garantire alle imprese l’accesso al credito, il governo estende, come annunciato, i poteri speciali per proteggere le attività italiane: vengono aggiunti i settori sanitario e alimentare, ma anche il settore bancario e assicurativo. In più potrà essere esteso anche alle piccole e medie imprese, scatterà d’ufficio anche su operazioni non notificate e sarà applicato anche alle operazioni all’interno dell’Ue.

Il rafforzamento del Golden power sarà accompagnato da norme per abbassare le soglie le comunicazioni alla Consob, soglie recentemente ridotte dall’autorità di Borsa che le ha portate all’1% (dal 3%) per le società grandi e al 3% (dal 5%) per le Pmi, ma solo per tre mesi.

Sempre per le imprese nel decreto spuntano anche misure per preparare le aziende alla ‘fase 2’, come l’estensione del credito d’imposta al 50% per la sanificazione degli ambienti di lavoro anche a mascherine e protezioni.

Per sostenere le attività di aziende e autonomi arriva anche una nuova sospensione delle tasse, che ‘congela’ quasi 10 miliardi. E’ previsto un uovo stop ai versamenti di Iva e ritenute anche per aprile e maggio esteso a tutte le attività che abbiano subito perdite a marzo del 33% (entro i 50 milioni di ricavi) o del 50% (sopra i 50 milioni).

Prevista anche una proroga di altri due mesi dello stop al versamento delle ritenute per autonomi e partite Iva con giro d’affari entro i 400mila euro. In più in sede di dichiarazione dei redditi chi fa l’autoliquidazione potrà versare acconti ridotti in base alle previsioni dell’andamento reale dei propri conti nel 2020, senza incorrere sanzioni o multe se paga almeno l’80% di quanto poi sarà effettivamente dovuto.

Il fisco tende la mano anche ai cittadini: non servirà infatti andare dal commercialista o al Caaf a consegnare la delega per la dichiarazione precompilata. Basta stamparla, firmarla e mandare la foto al professionista o, in alternativa, un video o un messaggio di posta elettronica. 

(travelnostop.com)

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