“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".
La sofferenza del Cristo lungo le strade della passione altro non è se non la necessaria anticipazione di quell'immensa gioia che scaturisce dalla luce della Resurrezione.
È questo il messaggio di speranza per le festività pasquali sul quale riflettere, attraverso la partecipazione alla Sacra rappresentazione della “Via Crucis” vivente, che ha avuto luogo al Castello di Lipari.
Patrocinata dal Comune di Lipari e dal Museo Archeologico Regionale Eoliano, la rappresentazione curata dai “Cantori Popolari delle Isole Eolie” sotto la Regia di Nino Alessandro, vive grazie anche alla straordinaria partecipazione di figuranti esterni, circa 150, che riescono sempre più ad unire ed entusiasmare l’intera comunità.
Un entourage, nel suo insieme, capace di riportare indietro nel tempo i fedeli, immedesimandosi nei personaggi e trasmettendo emozioni che coinvolgono il pubblico nel dramma storico della passione di Cristo.
La Sacra rappresentazione dopo l’ultima cena proseguirà con il tormento di Gesù nel Getzemani, il suo arresto ed il processo davanti a Pilato.
Il corteo, subito dopo, si dipanerà lungo un suggestivo percorso, tracciando i momenti salienti della passione, scanditi dalle tradizionali quattordici stazioni del rito della “Via Crucis” , le cadute lungo la salita, il commovente incontro con la Madre e con la Veronica, immagini queste in grado di creare un’atmosfera di profondo raccoglimento e riflessione, ricca di pathos e suggestioni.
Particolare rilevanza è stata data dagli organizzatori ai momenti dell'incontro di Gesù con gli altri personaggi che la tradizione evangelica colloca sulla via verso il Calvario: Simone di Cirène, l'uomo che si accollò il peso della croce per alleviare le sofferenze di Gesù; le donne del popolo, che hanno accompagnato con il loro pianto i momenti più intensi della Via Crucis.
Il rito avrà il suo culmine con la rappresentazione del Golgota, il tragico momento della crocifissione.
Qui la drammatica immagine della croce sul cruento palcoscenico del Calvario farà da sfondo ad un affresco vivente particolarmente significativo: il corpo del Cristo tra le braccia della Madre, che la storia dell'arte ci ha fatto conoscere nelle varie rappresentazioni della Pietà, come momento significativo della rievocazione del sacrificio del figlio di Dio.
L'evento lascia in chi lo vive una traccia indelebile, in quanto si è come presi per mano e calati per qualche istante nel pieno del mistero stesso.
Una rappresentazione, quella messa in scena dai “Cantori Popolari delle Isole Eolie”, volutamente realistica, cruenta, finalizzata a fotografare e presentare il dolore della croce in tutta la sua drammaticità.