Kerch è una città della Crimea di circa 160.000 abitanti, situata tra il mar d'Azov e il mar Nero.
Come riportato da Plinio il Vecchio e da Strabone che scrivono nel I secolo a.C., era l'antica Panticapaeum, fondata, circa nel VII secolo a.C. come colonia di Mileto. Controllava l'ingresso al mare di Azov con tutti i suoi traffici commerciali e il suo porto poteva contenere fino a ben 30 navi. La sua acropoli vantava edifici pubblici di una certa rilevanza.
Luogo moderno e vivace, con un porto molto attivo, Kerch è stata scenario di tragici avvenimenti durante la prima e la seconda guerra mondiale a causa della sua posizione strategica. Oggi, oltre ad essere un'importante città industriale e con un terziario avanzato, è diventata, per i suoi paesaggi curati e pieni di verde, nonché per le sue bellissime spiagge, meta di turisti provenienti soprattutto dall'ex Unione Sovietica ma anche da molti paesi dell'Europa occidentale.
Vi è ancora presente una comunità italiana stanziatasi in questa terra all'inizio del XIX secolo; la sua popolazione è scesa dalle tremila persone del tempo alle trecento attuali a seguito delle persecuzioni anti-italiane della seconda metà degli anni trenta (espulsioni verso l'Italia, con i profughi che hanno trovato accoglienza soprattutto a Trieste, dove ancora oggi vive una nutrita comunità di discendenti) e dei rastrellamenti e delle deportazioni di massa verso i gulag del Kazakistan (29 gennaio e 8-10 febbraio 1942 e giugno 1944), dai quali i pochissimi superstiti e i loro discendenti hanno fatto ritorno di nascosto a Kerch verso la fine degli anni cinquanta, dopo la denuncia dei crimini di Stalin da parte di Chruščёv.
L'11 settembre 2015 il presidente Vladimir Putin e Silvio Berlusconi hanno avuto a Jalta un incontro con quattro italiani di Crimea, dopodiché il presidente della Federazione Russa ha firmato il decreto di riabilitazione della comunità italiana di Crimea come una minoranza perseguitata e deportata per i motivi etnici.
A Kerch si possono inoltre visitare le estese catacombe, utilizzate, nei periodi di guerra, sia per fini militari sia dalla popolazione civile, quale rifugio durante i bombardamenti, e le rovine dell'antica Panticapeo.
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Bartolino Leone