QUANDO LE EOLIE PORTANO BENE
A Lipari, ospite in una villetta di Canneto vi è il maestro di judo Pier Angelo Toniolo: a Rio ha seguito Fabio Basile divenuto campione olimpionico conquistando la medaglia d'oro.
«Questo è anche l’oro olimpico di Rivoli dove sono nato, di Rosta dove ho vissuto con la mia famiglia, di Settimo Torinese, dove sono andato a vivere da solo, cioè con la mia fidanzata Sofia». Fabio Basile, nuovo campione olimpico del judo, dal tetto del mondo ricorda a "La Stampa" da dove è partito. «Credo che si debba fare così. Io ho una grande rapporto con questi posti, che sono le mie origini e la vita attuale. Una medaglia che fa la storia, l’oro azzurro numero 200? Una grande emozione. Ma la prima dedica va comunque alla mia famiglia, ai miei genitori, ai miei nonni, a tutti. E spero che aiuti a fare crescere il judo ovunque, ma soprattutto nelle mie zone, che ho portato qui con me».
L'intervista al maestro Pier Angelo Toniolo ed alla maestra Sara Furegato.
di Aldo Cazzullo
«Avrò avuto dodici anni. Ma forse erano solo dieci. Eravamo in vacanza tutti insieme alle Eolie, mio padre Luca e mia madre Lorena, su un catamarano in rada davanti a Lipari. Ogni mattina mi svegliavo prima dell’alba, mi tuffavo nelle acque scure, arrivavo fino a Vulcano, e tornavo quando i miei genitori avevano appena fatto colazione. Mia mamma, che non ha mai fatto un bagno in vita sua, era terrorizzata. Per fortuna papà la metteva tranquilla: “Greg sa nuotare”, le diceva, “cosa vuoi che gli succeda...”».
Gregorio Paltrinieri ride, nel corridoio tra la piscina e lo spogliatoio. Ha ancora i capelli bagnati. La medaglia d’oro al collo. La medaglia che fu di Vladimir Salnikov, il primo uomo a nuotare i 1.500 in meno di 15 minuti; lui ha impiegato 26 secondi di meno. Il rapporto tra Gregorio e Luca Paltrinieri è stato accostato a quello tra Valentino e Graziano Rossi: non si sa chi sia il più matto, il figlio o il padre, ex nuotatore, direttore della piscina di Novellara (Reggio Emilia; ma la famiglia è di Carpi, Modena). «Con papà facevamo le gare — racconta Gregorio, felicissimo come può esserlo un ventunenne campione olimpico —. Lui non mi lasciava mai vincere. Allora mi arrabbiavo. Poi ho capito che è stato meglio così. Non dimenticherò mai l’emozione, la prima volta che me lo sono lasciato dietro».
In acqua è stato gettato a tre mesi, e non ne è più uscito. La sua giornata tipo è: sveglia alle 7; due ore di piscina; colazione alla Phelps con uova e bistecca; altre due ore di piscina; palestra; nuotata serale. Fanno 19 chilometri al giorno. D’inverno va a ossigenarsi sulla Sierra Nevada. D’estate ha le gare: poche, e ben scelte. «Preferisco allenarmi. Non mi pesa, anzi, mi diverte. Seguo la linea tracciata sul fondo della piscina, le bracciate sono come un mantra: sempre uguali. Canto dentro di me un brano musicale. Perdo me stesso. Sento l’acqua. Trovo l’equilibrio. Non ho un cronometro interiore, però capisco se sto andando bene o male. Stanotte sono andato molto bene. Ma non pensate che sia stato facile. Una finale olimpica non è mai facile». Quando sei stato sicuro di aver vinto? «Non sono mai stato sicuro, fino a quando non ho toccato, alla fine dell’ultima vasca». Per tutta la gara sei stato sotto il record del mondo, poi... «Il record del mondo ce l’ho dentro. Lo farò la prossima volta».
È un bravo ragazzo, ma fuori dall’acqua veste come una star. Si è fatto fotografare sulle riviste in tutte le posizioni. Da junior, il suo idolo era Filippo Magnini, il fidanzato della Pellegrini: «Guardavo come si muoveva, cosa diceva, cosa mangiava». Ostenta benevolenza verso Gabriele Detti, che a Rio ha conquistato due bronzi, la prima notte sui 400 e l’ultima sui 1.500: un bravo atleta, ma uno scudiero. Greg, finto umile, è il nuovo portabandiera dello sport italiano, della generazione successiva a quella di Federica. Il maratoneta del nuoto. Uscito dalla vasca ha mandato un bacio a Letizia, la fidanzata, in lacrime: «La conosco dai tempi della scuola, stiamo insieme da quattro anni». C’erano anche mamma e papà, ovviamente. La signora Lorena lo vide uscire di casa a 17 anni, per andare ad allenarsi a Ostia: «All’inizio dissi no. Poi mio marito e Greg mi presero in mezzo. E mi hanno convinto. Ne valeva la pena». Da giovane, Phelps — che ha vinto il ventitreesimo oro — diceva di saper solo mangiare, dormire e nuotare. «Io non so fare molto altro — ride Paltrinieri —. Ho provato a giocare a calcio, ma mi mettevano in porta. A scuola giocavo a basket, ma ero solo alto» (1 e 91). «Ora però mi sono iscritto all’università: scienze politiche. Prima o poi il nuoto finirà. Ma stanotte non ci voglio pensare. Sono troppo concentrato sulle mie emozioni».(corrieri.it)
Ad Acquacalda, all'Hotel "Cutimare" era già stata ospite Elisa Di Francisca, medaglia d'argento nel fioretto individuale ai Giochi di Rio.
il primato di Elisa Di Francisca è stato anche un altro: con la bandiera europea (sperando in un contagio coraggioso). Ha fatto più per l’Europa lei in pochi secondi che la burocrazia in vent’anni. Una bandiera sventolata giù dal podio mostra al mondo che l’Europa dei cittadini esiste già.
31 agosto 2014
Lipari - In vacanza alle Eolie, Elisa Di Francisca, campionessa olimpica di scherma, parla di medaglie e futuro, televisione ma anche di calcio con una stoccata a Balotelli: "Non è un buon esempio per i giovani". "Sono reduce dalla conquista dell'oro europeo e il bis con le compagne di squadra. La gioia più grande è che in Russia abbiamo battuto in finale le padroni di casa allenate dal mio ex trainer.
E' stata una soddisfazione immensa, anche perché conosceva tutti i nostri segreti". Tra i prossimi impegni anche Rio, nel 2016. Dovrà essere un'occasione per riscattare gli azzurri del calcio dalla debacle brasiliana. "Prima dobbiamo arrivarci. Certo faremo di tutto anche perché la delusione è stata grande. Ma la cosa che più mi ha fatto effetto, come del resto a tutti i tifosi, è stata l'ultima partita giocata senza mordente".
Calcio-scherma, una gran bella differenza a livello economico. "Non c'è dubbio - dice la campionessa - per arrivare a certi livelli lo devi fare seriamente, ti devi allenare anche sei ore al giorno, lo devi fare con scrupolo e passione ed è evidente, come nel mio caso, i risultati arrivano. Certo fa riflettere il comportamento di certi campioni milionari del calcio. Guadagnano quello che guadagnano e poi fanno quella fine, come in Brasile. Il caso tipico è Balotelli. Non è neppure un buon esempio per i più giovani".
E poi la Tv, con la parentesi di "Ballando Sotto le Stelle".
"E' stata un'esperienza bellissima. Ma sono stata facilitata perché al mio fianco avevo anche un grande ballerino, il siciliano Raimondo Todaro". Un futuro nel mondo della talevisione? "Si mi piacerebbe sia la danza che fare televisione". Impegnata anche nel sociale a scopo umanitario, con l'adesione alla campagna per combattere la Sla.
"E' il minimo che posso fare - dice Di Francisca - Sono diventata un personaggio famoso ed è giusto dare una mano a chi ha bisogno. A Lipari, per esempio, mi ha fatto molto piacere essere fermata continuamente dalle persone, isolani, turisti, ragazzi per una foto ricordo. Devo dire che non mi capita spesso perché non tutti seguono questa disciplina sportiva".
L'INTERVISTA E' STATA RIPRESA DA QUASI TUTTI I GIORNALI.
----Elisa Di Francisca, campionessa olimpica di scherma, "testimonial delle Eolie". "Mi sono innamorata di queste isole...".
L'intervista e si parla di tutte le sue "conquiste sportive".
http://www.bartolinoleone-eolie.it/elisa-difrancisca29082014.wmv