Lipari - Ieri sera si è conclusa, nella Chiesa di San Pietro fresca di un luminoso restauro, la novena di Maria SS Immacolata. La solenne celebrazione è stata partecipata da oltre 400 fedeli, tra cui i rappresentanti delle Forze Armate e dell'Amministrazione comunale.
Monsignor Gaetano Sardella, dopo aver rivolto il primo pensiero a Papa Francesco e al Giubileo, ha ricordato i suoi predecessori alla guida della comunità parrocchiale. Ha poi voluto ringraziare, tramite la segretaria del Consiglio per gli affari economici, prof.ssa Maria Carnevale, tutte le maestranze, i professionisti, i volontari e il Rag. Francesco Ziino, per quanto sentitamente offerto, in lavoro, denaro, fatica, per il restauro della sua amata Chiesa di San Pietro. Ha chiesto di pregare per la pace, di dimenticare quanto ci allontana o ci divide, di riconoscerci nei bisogni degli altri, di sentirci sempre utili e necessari per l'opera di Dio.
Terminata la celebrazione eucaristica, ha invitato tutti a un momento conviviale negli ambienti della Casa Parrocchiale da lui rinnovata nel corso degli anni e, tra una ricca varietà di "rustici" e dolci, si è brindato a quanto già compiuto e a quanto si auspica possa realizzarsi, ovvero al restauro della facciata.
Nell'esprimere la nostra gratitudine per la Sua accoglienza pastorale, per la presenza costante nella nostra vita, per la carità verso i bisognosi, auguriamo a Don Gaetano di guidarci ancora per tantissimi anni.
Un grazie ricco di affetto, simpatia e riconoscenza va al Rag. Francesco Ziino, Sacrista e componente del Consiglio, ma soprattutto indispensabile Amico di tutti.
I VIDEO DI BARTOLO BALLATO.
video
video
di Gianluca Veneroso
Situata al termine del nostro frequentato corso, la Chiesa di San Pietro si pone come tramite ideale tra la Lipari "evidente" ai più e l'isola verace e sanguigna dei vicoletti. Un abbraccio architettonico tra vita brulicante e quotidianità. Un punto fermo e solenne che stempera - anche solo per pochi istanti - i passi veloci dei passanti in una sosta spirituale di alta cifra interiore. Da pochi giorni, questo prezioso tempietto cristiano, chiuso per un mesetto di opportuni lavori di ripresa/ottimizzazione degli interni, ha ritrovato l'entusiastico sguardo dei fedeli, offrendo loro colori nuovi e luminosi. Occasione propizia per festeggiarne la riapertura: la celebrazione del Dogma dell'Immacolata Concezione. Una scelta mirata, polivalente...carica di simbologie! Tale anniversario mariano vuol essere un inno alla purezza e allo splendore, chiaro rimando alle umili e facinorose maestranze che hanno ripulito dall' incuria del tempo le pareti del santo sito. I colori ivi apposti, come ha evidenziato Padre Gaetano Sardella durante l' omelia, sfuggono alla mera materia e indicano piuttosto i prodigiosi talenti con cui d'ora in avanti tutti potranno far più bella la Chiesa con la maiuscola, quella per antonomasia, priva di limiti territoriali e fuori dalle logiche di appartenenza. Quella che eleva crocifissi e vangeli ovunque e comunque! Quella scevra di giudizi e prodiga di perdono. La Mater Victrix del terzo millennio. Ed ecco il secondo motivo per cui tale evento ha scelto una data così singolare per avere luogo. Quest'anno la festa di Maria " sine macula" ha sposato l'attesa apertura della Porta giubilare per mano del nostro Sommo Pastore Papa Francesco. Come Roma riapre le porte e le braccia ai pellegrini "omnis orbis", così il caro Padre Sardella scardina le porte di un luogo di ritrovo assai caro alla comunità cristiana liparota e ne fa spazio di preghiera, canto, ascolto, pathos liturgico.....condivisione. Un magnifico momento di "coinonia" contro le fobie del divisionismo e lo spettro dell'odio.
IL MESSAGGIO DI DON GAETANO SARDELLA PER IL NOTIZIARIO DELLE EOLIE ONLINE CURATO DA BARTOLO BALLATO.
Mons Gaetano Sardella invita tutti a prepararci più degnamente possibile a vivere la solennità dell' Immacolata ed il giubileo della Misericordia ormai prossimi. Intanto, vi è stato l'affidamento e la benedizione di un gruppetto di bambini della parrocchia alla Madonna.
video
di Maria Carnevale
Gentile Direttore,
grazie anche alla visibilità data dal Notiziario, gli amici della Chiesa di San Pietro e della nostra Lipari stanno rispondendo con generosità alla raccolta fondi per il ripristino del suo prospetto.
Molti però, e soprattutto coloro che non abitano sul territorio, mi hanno chiesto di rendere noto l’IBAN, in modo da poter bonificare le eventuali somme da devolvere.
La ringrazio pertanto se parteciperà a tutti i suoi lettori le seguenti coordinate bancarie:
Beneficiario:
PARROCCHIA SAN BARTOLOMEO LIPARI
BANCA NUOVA
IBAN IT07Q0513226000809570303340
Cordialmente.
----Gentile Direttore, è attraverso il Suo giornale che mi appello a tutti coloro che hanno a cuore la Chiesa di San Pietro, sia perché loro parrocchia, e pertanto, di spettanza, naturale luogo di culto e di formazione spirituale e sacramentale, nonché ufficio di anagrafe ecclesiastica; sia perché comunque, e per la centrale posizione dell'edificio, e per la suggestività dei riti che in essa si officiano, permane punto di riferimento di tanti fedeli.
Superfluo aggiungere quanto all'alta frequenza di codesta Chiesa contribuiscano l'affettuosa presenza e l'efficace dinamismo pastorale del Parroco preposto, il nostro Padre Gaetano Sardella, la cui Ars oratoria benevolmente ci invidiano i cattolici turisti.
Vero è che ove l'animo a ciò si predispone, ovunque è possibile pregare! Nell'intimità della nostra casa, nel silenzio di una chiesa deserta, per strada, durante una passeggiata tra le bellezze della natura.. ma pregare a San Pietro - chi lo può smentire? – è una festa dello spirito, è calore familiare, è gioioso inno alla vita!
Ebbene, la struttura risente del trascorrere degli anni e di certo, senza un sollecito intervento, potrebbe divenire inagibile.
Quante chiese già chiuse! Santa Lucia...Maria SS delle Grazie...la cosiddetta Chiesa dei Cappuccini...
Fortunatamente non sempre è buio.
La "Chiesetta del Pozzo" è rinata per l'intervento di tanti cittadini sollecitati dall'esemplare interessamento dei proprietari del bar "La Precchia" e, da qualche settimana, maestranze sono all'opera per il rifacimento dell'impianto elettrico e di altre necessarie opere interne della centralissima "San Pietro" che, a breve, sarà restituita ai fedeli.
Come non riflettere però, con preoccupazione e tristezza, sul rovinoso campanile e sul prospetto danneggiato dai tanti anni trascorsi senza manutenzione!
Perché allora non creare un comitato di volontari che affianchi gli sforzi, anche e soprattutto economici, di padre Gaetano? Un comitato che si adoperi per raccogliere i fondi necessari a coprire i costi della ristrutturazione? So che già un generoso imprenditore liparese si è reso disponibile, a titolo gratuito, per il montaggio del ponteggio. Qualche altra Ditta potrebbe offrire del materiale...potrebbero poi contribuire le Associazioni presenti sul territorio (Rotary Club, Soroptimist, Albergatori..), le Banche, i Privati benestanti, i Villeggianti stanziali, i Liparesi d'Australia e del Mondo, Noi..Tutti..con quel che si può!
Questo è comunque un appello a tutti coloro a cui sta a cuore la Chiesa di San Pietro: non vuole essere altro, non intende innescare polemiche annose sulle ricchezze della più universale "Chiesa Cattolica", né su quelle eventuali ed inesistenti delle Parrocchie locali.
Appello a capitali privati e non pubblici, senza pertanto, almeno si spera, entrare in discussione sui bisogni sociali del paese, sulle precarie situazioni economiche di singoli a cui, peraltro, Padre Gaetano è sempre andato incontro con sostegno spirituale e materiale.
Appello a chi si fida, a chi crede che esistono oneste intenzioni e finalità non individualistiche, anche se, comunque, ci si potrà chiaramente documentare sul come e dove verranno utilizzate le somme raccolte.
E allora, Gentile Direttore, vuole contribuire a questa causa attraverso il suo Giornale? Pubblicizzi questa proposta, la riproponga spesso e, se ha contatti personali o idee che possano far partire al più presto la costituzione e l'attività del Comitato, ne sia Lei stesso il primo iscritto. Non lasciamolo solo!
L'intervista alla professoressa Maria Carnevale.
http://www.bartolinoleone-eolie.it/mariacarnevale05122015.m4v
http://www.notiziarioeolie.it/abbonamenti.html
Sulla via di Firenze, per un nuovo umanesimo
di Michele Giacomantonio
La Chiesa italiana ha avviato a Firenze dal 9 al 13 novembre una grande riflessione a partire dalla Evangeli gaudium su "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo". E venerdì 13 novembre, non si era ancora spento l'eco dei canti, delle preghiere e degli applausi nelle sale e nelle basiliche di Firenze "abitate" dai delegati del V° Convegno nazionale che l'orrore sconvolgeva Parigi provocando oltre un centinaio di morti, ed un clima di guerra che dalla Francia tende a diffondersi a tutto il mondo. Il messaggio della Chiesa italiana assume così un'enfasi particolare sottolineando l'urgenza di promuovere un nuovo patto sociale fra gli uomini ed i popoli che garantisca convivenza, pace, cooperazione per una vita buona e per lo sviluppo.
A Firenze, l'Arcidiocesi di Messina vi ha partecipato con otto delegati e fra questi Mons. La Piana ha voluto inserire anche me come eoliano.
Così Mons. Gaetano Sardella mi ha chiesto di avviare il prossimo venerdì 4 dicembre, nella Chiesa Parrocchiale di San Pietro, alle 19 circa, dopo la Messa delle 18, una riflessione su questo importante avvenimento a cui hanno preso parte tutte le Diocesi italiane e che ha visto Papa Francesco svolgere, da par suo, il ruolo di primo protagonista.
Che cos'è un umanesimo? E' una cultura, un modo di rapportarsi alla realtà, di vivere il mondo è la storia. Ed un umanesimo cristiano? Quando una cultura ed un modo di vivere si ispirano o sono ispirati, per buona parte, dal cristianesimo, almeno in filoni significativi, si usa parlare di umanesimo cristiano. Nei secoli abbiamo avuto diversi umanesimi che sono stati definiti cristiani a cominciare da quello che si incarnò in Firenze soprattutto nei primi secoli del II millennio a cui il Convegno si è richiamato più volte. Ma promuovere oggi, in una società frantumata e liquida, un umanesimo che abbia i caratteri di un progetto anche approssimato e delineato per grandi linee, è realistico?
E soprattutto in Sicilia, dove i caratteri di frantumazione si mescolano a sacche di tradizioni arcaiche, la crescita di un nuovo umanesimo, più che come un disegno organico non deve configurarsi piuttosto come una grande molteplicità di esperienze che crescano dal basso, incarnino amore verso gli altri e solidarietà, costruendo reti che tendono ad allargarsi ed ampliarsi affiancando e sostituendo le vecchie pratiche ed esperienze sociali, umane e religiose stanche e ormai sterili? Ed è possibile realizzare questo in tutti i campi? Nelle esperienze di vita civile, politica, familiare, artistica? E nella vita religiosa? Non è forse anche, e soprattutto, la Chiesa chiamata in causa perché il proporsi di nuove esperienze in campo religioso, alimentate dalla fede, possono rappresentare l'anima ed il cuore di questo nuovo umanesimo?
Ecco di questo vorrei parlare venerdì sera con quanti vorranno avviare una riflessione, in comune, a partire da questi interrogativi. Dialogare per cambiare. Non un cambiamento repentino che non è pensabile, ma un cambiamento reale, radicato e costante, portato avanti con audacia e, come dice Papa Francesco, con umiltà, disinteresse e gioia.