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Parlano la professoressa Wanda Cortese e il dirigente del museo Maria Amalia Mastelloni.

http://www.bartolinoleone-eolie.it/convegno.giuristi.mov

di Michele Giacomantonio

Nella chiesa dell'Immacolata si è tenuto stamattina, sabato, un convegno promosso dall'Associazione "Giuristi per le Isole" su "Le nuove frontiere della protezione e della valorizzazione del Patrimonio culturale: il ruolo dell'Unesco". Il convegno si è articolato in due giornate: il venerdì al Castello della Zisa di Palermo ed il sabato all'Auditorium dell'Immacolata a Lipari. Purtroppo all'autorevolezza dei relatori - Prof. Paolo Stella Richter, Università Luiss G. Carli ,Prof. Giuseppina Pisciotta, Università di Palermo ;Prof. Marcella Gola, Università di Bologna ;Prof. Enrico Follieri, Università di Foggia ;Dott. Amedeo Postiglione, Pres. On. Agg. Corte Suprema Cassazione, Dir. ICEF ; Prof. Stefano Villamena, Università di Macerata; Dott. ChiarenzaMillemaggi, Pres. On. sez. Cons. Stato ;Prof. Francesco Astone, Università di Messina;Prof. Anna Marzanati, Università di Milano-Bicocca ;Prof. Sandro Amorosino, Università di Roma La Sapienza - ed all'importanza degli argomenti trattati - L'intervento dei privati: il contratto di sponsorizzazione piegato al fine della tutela dei beni culturali.;Beni culturali e turismo: lo sviluppo economico territoriali; Il ruolo dell'autorità per i BB.CC. nelle conferenze di servizi.; La protezione internazionale del patrimonio culturale mondiale nei confronti della distruzione intenzionale. ;Zone agricole ed aree protette dall'Unesco; Evoluzione storica della tutela dei beni culturali; Forme di tutela e di valorizzazione dei beni culturali.; Il patrimonio naturale dalla tutela globale alla tutela locale; L'Autonomia di gestione dei grandi e piccoli musei. – non ha corrisposto, almeno per la sezione liparese, una efficienza organizzativa (niente amplificazione, ad esempio) e una adeguata partecipazione di pubblico.

Peccato, Lipari continua ad essere refrattaria non solo alla cultura in sé ma anche ad una cultura come veicolo di sviluppo soprattutto in relazione al turismo ed alla valorizzazione dei beni culturali.
Conviene ricordare che nel Dicembre del 1999, nel corso della 24° riunione annuale del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, avvenuta a Cairns in Australia (27 Novembre - 4 Dicembre 1999),le Isole Eolie sono state inserite nella Heritage List per il loro valore naturalistico legato ai vulcani ed ai loro "aspetti peculiari che rappresentano in maniera esemplare l'oggetto degli studi della vulcanologia mondiale". Nella motivazione si legge anche che ancora oggi le isole rappresentano un ricco terreno di studi dei continui processi che continuano a mutare l'aspetto del paesaggio e la composizione geologica dell'arcipelago. Cioè le isole Eolie sono una miniera naturalistica che aspetta di essere scoperta fino in fondo. Da anni da noi si parla di Parco dei Vulcani e a più riprese si è pensato di promuovere un turismo culturale con la promozione di corsi di specializzazione in scienze della terra. Ma non si è mai operato seriamente in questa direzione e questa rimane una grande prospettiva tutta da esplorare. Intanto sono passati quindici anni e se nel 1999 le Eolie erano l'unico sito italiano facente parte del Patrimonio naturalistico oggi vi sono anche le Dolomiti dalle quali forse potremmo imparare il dinamismo dell'iniziativa.
Oltre che del patrimonio naturalistico le Eolie avrebbero potuto benissimo fare parte anche del Patrimonio dei beni culturali. Probabilmente il Comitato ritenne che gli aspetti vulcanici fossero il dato che più rappresentasse l'arcipelago nella sua unità. Ma forse, più maliziosamente ed anche più realisticamente, si può pensare che la presenza di un piano paesistico (già in vigore da qualche anno) in carenza di piano regolatore (che era allora ancora in itinere) venne ritenuto dal Comitato capace di tutelare il paesaggio ma senza garanzie per i beni culturali.
Queste ragioni non possono nascondere però l'eccezionale rilievo culturale che le Eolie hanno espresso ed esprimono. Non a caso il Convegno si è tenuto al Castello di Lipari, una rocca che ha svolto un ruolo centrale non solo per l'Arcipelago ma direi, in alcuni momenti, per l'intero Mediterraneo e questo fin dall'antichità.
Per i Liparesi la rocca del Castello rappresenta un simbolo di sicurezza e di speranza . Quando la rocca si popola di edifici, monumenti e anche abitazioni é segno che le cose prosperano e si é in un periodo di tranquillità e di pace. Quando invece la rocca si ricopre di ruderi come è accaduto almeno tre volte in epoca storica – nel 251 a.C. ad opera dei romani, nell'838 d.C. per i saraceni e nel 1544 con la grande "ruina" di Ariadeno il Barbarossa - é segno che le isole versavano in una grave crisi e la popolazione o é deportata o vive nel terrore di incursioni e saccheggi. Forse proprio per questo rappresentare un simbolo di sicurezza e di speranza la rocca è stato luogo di edifici sacri votati agli Dei.
Questo già in epoca preistorica come testimoniano le pietre dinnanzi all'Immacolata dove si riconosce un grande cerchio che probabilmente era il basamento di un santuario. Questo al tempo degli Eoli e degli Cnidi dove il posto che oggi è della Cattedrale era occupato da un tempio dedicato ad Efesto. Questo fin dagli albori del Cristianesimo quando probabilmente a partire dal V secolo, ma forse anche prima, nacque un tempio dedicato a San Batolomeo del quale, nel chiostro normanno, permangono ancora lembi di mosaici della chiesa bizantina distrutta nel IX secolo.
Ho parlato delle Eolie e il Mediterraneo quando le Eolie – come è in maniera eccezionale rappresentato dal nostro Museo archeologico dovuto al genio e la professionalità di Luigi Bernabò Brea - già nel quinto millennio a.C. rappresentavano il centro del commercio della ossidiana, e poi al tempo degli Eoli quando furono nodo importante nella rotta dello stagno che serviva a trasformare il rame in bronzo, e poi al tempo dello splendore della Lipara dei Cnidi che mentre incrementava le arti (il teatro di Menandro, i vasi del Pittore di Lipari...) teneva a bada nel Tirreno la pirateria etrusca. Quindi la Lipari dei normanni che con il "constitutum" dell'Abate Ambrogio anticipò in Sicilia la stagione dei Comuni. E infine, perché no?, la Lipari del '700 con la "controversia liparitana" – e, a ricordarlo, sul Castello vi è la chiesa delle Grazie - da cui partì l'interdetto che fece esplodere il bubbone della Legazia Apostolica e contribuì alla laicizzazione della politica siciliana.
Quindi, bene ha fatto l'Associazione "Giuristi per le Isole" a volere scegliere le Eolie come sede conclusiva del suo convegno ricordando che l'iscrizione delle Eolie nelle Liste dell'Unesco "esalta non solo il profilo artistico e culturale ma anche il profilo turistico ed economico per le ricadute sui processi di sviluppo territoriale". Una prospettiva che c'è da augurarsi che un giorno i liparesi, a cominciare da chi li rappresenta, se ne accorgano.

I COMMENTI

di Aimeè Carmoz

Grande vergogna alla Chiesa dell'Immacolata. Al Convegno organizzato al fine di parlare degli incalcolabili vantaggi della protezione Unesco per le nostre povere magnifiche isole, che ne hanno talmente bisogno, erano presenti professori delle grandi università d'Italia, e l'assessore all'Ambiente della Regione Siciliana, Avv.Giampiero Trizzino venuto appositamente da Palermo. Ma per il Comune di Lipari (si aspettava il saluto del Sindaco..) nessuno. Ne un consigliere comunale. Niente. Il nulla.
Se non fosse stato per il caro Michele Giacomantonio, accompagnato dall'amico Saverio Merlino, avremmo anche potuto essere a Mili Marina... o a Matera.
Una organizzazione povera, senza nemmeno un microfono, il tavolo per i relatori, l'hanno prestato i signori del palazzo di fronte (il Museo...). Squallore, arroganza, insolenza. come si chiama una cosa del genere? Mi sono sentita straniera, me ne sono andata...dopo ascoltato (con difficoltà, dato l'assenza di microfoni) parecchi bellissimi interventi, appassionati, di amore per le Eolie, che certamente gli eoliani stessi non hanno dimostrato di provare. Mi spiace tanto...

di Salvatore Leone

Le isole Eolie possono dirsi fiere di essere state elette territorio del convegno "Giuristi per le isole", come nuove frontiere per la protezione e la valorizzazione del patrimonio culturale con il ruolo dell'Unesco capofila indiscusso nella scelta e nella vigilanza. Questo patrimonio eoliano però é sempre stato spogliato legalmente ed illegalmente dei suoi beni principali. Giustizia&Sanità. Una tutela che é venuta a mancare e solo in piccola parte ricomposta nella giustizia mentre per le sanità le varie lotte politiche e popolari poco hanno prodotto. Salvo un 118 "elicotterato" che comunque resta spesso un buon servizio. Quello che è mancato nel convegno "Giuristi per le isole" é stata la politica locale. Ma tutti sanno che il silenzio della giustizia porta meno voti del rumore dei motori. La visibilità, giustamente, è risaputo dove sta e con quale antica velocità muoversi, anche se lenta.

bacialemani

di Gianluca Veneroso

Aristofane e i suoi UCCELLI volano sulle magiche atmosfere della Civita liparota.

L'ormai nota "Notte dei musei", appuntamento all'insegna della cultura e dell'arte, si tinge - quest'anno - di un valore aggiunto: la proficua collaborazione tra scuole e museo. Un'intesa che trova un raccordo comune nella riscoperta dei tesori classici. E se il Museo Archeologico B. BREA da decenni svela a utenze di tutto il mondo anticaglie di varia tipologia ( anfore, sarcofagi, strigili...) e di inestimabile valore, gli studenti eoliani sfoderano un asso nella manica di tutto rispetto: il teatro greco. A rianimarne messaggi, toni e ambientazioni sarà la regista Tindara Falanga che - memore di più esperienze laboratoriali con i giovani - è stata contattata dalla dott.ssa Mastelloni per dare voce all'antico attraverso una delle sue nasdime espressioni: il teatro! Opera scelta: gli Uccelli di Aristofane, singolare commedia che, con smacco irriverente, strizza l'occhio alla classicità di posa per affacciarsi a toni più briosi e divertenti. Un tentato golpe ai danni degli dei per edificare un regno degli uccelli in cui gli uomini possano sottrarsi all'onnipotenza dell'Olimpo. Ferve l'attesa per questo atteso progetto educativo che si terrà il 16 Maggio nel cuore della Lipari di un tempo che fu: sulla Civita. Che si levi il sipario, allora, su questi giovanissimi interpreti di una arcaicita' mai del tutto sopita.

I PILASTRI DEL MUSEO.mdigiorgitripe

Orario continuato al museo archelogico. Lo ha disposto il dirigente Maria Amelia Mastelloni. Dalle ore 9 alle 19 si possono visitare no-stop i padiglioni. In servizio vi sono 15 custodi. Complessivamente i dipendenti sono 25. In precedenza il museo chiudeva alle 13,30 e riapriva alle 15.

Prossimo passo la riapertura della sezione distaccata museale di Panarea. Nell'isola vi sono delle proteste da parte degli abitanti perchè la chiusura perdura da circa due anni. I reperti - come è noto - si possono ammirare, o meglio si potevano ammirare nei locali della Curia Vescovile. Ma ora - è trapelato - si sta lavorando per superare gli ultimi ostacoli e dalla prossima stagione turistica dovrebbe riaprire i battenti.

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