Lipari - Presso l’area giochi pubblica di Contrada Diana si è tenuta l’inaugurazione della nuova altalena “inclusiva” – un gioco speciale per tutti i bambini, anche disabili - donata al Comune e, quindi, alla comunità dall’Associazione “Paideia” grazie ad una raccolta fondi lanciata dalla stessa in occasione di una manifestazione dedicata al mondo del volontariato, promossa dall’Assessorato ai Servizi Sociali nel dicembre 2015.
Le interviste al presidente dell'associazione "Paidea" Samuele Amendola, al sindaco Marco Giorgianni ed a Don Gaetano Sardella.
L'INTERVENTO
di Sandro Biviano
A Lipari è stata inaugurata la nuova altalena per i bambini diversamente abili, una bellissima iniziativa di solidarietà riuscita grazie a una raccolta fondi tra associazioni e cittadini di buon cuore.. Una giornata speciale e piena di gioia anche perché trascorrere il tempo circondati da bambini non ha prezzo.
Il mio pensiero riguardo la giornata è che trovo doveroso sensibilizzare i bambini anche se i bambini si dimostrano migliori dei grandi e forse spesso e volentieri dovremmo essere noi a prendere esempio da loro.
Mi avrebbe fatto piacere se oggi insieme ai bambini ci fossero stati anche gli adulti, perché il tema disabilità e' un tema molto importante per piccoli ma soprattutto per i grandi perché i bambini non fanno discriminazione ma gli adulti si! Oggi penso che i grandi si sarebbero dovuti scusare con i bambini speciali che non possono essere liberi di uscire da casa senza essere umiliati dalle barriere architettoniche e avrebbero dovuto prendersi un'impegno per intervenire affinché tutti possano vivere più dignitosamente. La vita e' bella e deve essere vissuta felicemente da tutti.
Noi chiediamo di vivere una vita sociale come tutti perché non e' una cortesia ma un nostro sacro santo diritto!
Lottiamo affinche questi bambini non vivano mai le umiliazioni che abbiamo dovuto vivere noi adulti per colpa di un sistema che ancora oggi ci impedisce di essere liberi e di vivere come gli altri. Grazie di cuore a tutti quelle persone che hanno reso possibile questo progetto...
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Bartolino Leone
IL COMUNICATO DELLA GIUNTA GIORGIANNI
Tale donazione è dimostrazione di grande sensibilità e attenzione alle esigenze della nostra comunità, espressione di grande senso civico e alto valore morale e sociale. Una di quelle occasioni in cui il percorso è importante quasi quanto il risultato. Un sentito ringraziamento va, quindi, all’Associazione Paideia - promotrice di questa lodevole iniziativa – ed a tutti coloro che vi hanno aderito nella qualità di donatori, tra privati cittadini, commercianti ed associazioni locali.
In particolare, si ringraziano: Associazione “VALENTINO UNO DI NOI”, Supermercati “D’ANIERI BARTOLO SNC”, SOROPTIMIST Club Isole Eolie, ROTARY CLUB LIPARI Isole Eolie - GRUPPO ORMEGGIATORI E BATTELLIERI delle Isole Eolie.
Si ringraziano, inoltre: Bartolino Leone, Falconieri Luigina, Cusolito Maria, Cusolito Vincenzo, Famularo Maurizio, Pajno Ersilia, Rag. Antonio Bernardi, Marcello Bernardi, Bartolo Zagami, Eleonora Zagami, Livio Munafò, Emanuele Carnevale, Angelo Merenda, Anna Grazia Travia, Enzo Gruosso, Rosemarie Alba, Giovanni Arena, Monica Hanniman, Enpa sezione Lipari, Chiara Mirabito, Angelica Ferlazzo, Manila Sabatini, Giuseppe Sottile, Maria Rosaria Lazzarini, Michele Cassará, Silvia Zaia, Roberta Silvestro, ASD Basket Eolie, Matilde Pajno, Ceniti Daniel, Peloso Anna Rita, Martina La Greca, Carmela Sgroi, Marcella Di Marca, Lyudmylla Mudrokha, Tiziana Russo, Mondiello Emanuela, Martinez Gomez, La Greca Diego, Liotta Nora, Sammoudi Naina, Centurrino Giacomo, Lo Schiavo Marco, Maria Luisa Lo Coco, Cullotta Gianfranco, Enzo Donato, Sarah Kamassi.
Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che, a titolo diverso, hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata: gli uffici comunali che hanno curato gli aspetti tecnico-amministrativi e le operazioni di montaggio e posa in opera dell’altalena, la ditta Bellino Costruzioni che ha gentilmente contribuito ai lavori di installazione, Partylandia, la Curia per la disponibilità ed il supporto logistico, l’artista locale Salvatore Naso che intratterrà i presenti con un siparietto dedicato al tema della disabilità.
Un ringraziamento particolare va alla Federalberghi Isole Eolie, per aver eseguito i lavori di manutenzione ordinaria delle attrezzature ludiche collocate presso il parco giochi di Contrada Diana con risorse proprie, in collaborazione con una squadra di operai comunali. All’evento sono stati invitati ufficialmente anche i Dirigenti degli Istituti Scolastici del comprensorio eoliano che saranno presenti accompagnati da una rappresentanza di studenti. Sarà un momento importante e significativo al quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
di Samuele Amendola*
L’Associazione di Promozione Sociale e Solidarietà Familiare “PAIDEIA” di Lipari è lieta di poter annunciare il raggiungimento dell’obiettivo della Raccolta Fondi promossa dalla stessa e attiva dallo scorso anno, a seguito della Giornata Mondiale del Volontariato organizzata dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Lipari.
L’iniziativa di beneficenza prevedeva l’acquisto e donazione alla collettività di un’altalena inclusiva utilizzabile anche, ma non solo, dai bambini con disabilità, con la relativa ed obbligatoria pavimentazione antitrauma. Si tratta, senza dubbio, di un piccolo gesto, ma dall’alto valore simbolico, a dimostrazione che insieme è possibile fare molto e che fare comunità significa poter realizzare piccole e grandi cose per il bene comune, in particolare per chi ha più bisogno.
Donare un sorriso e fare in modo che la nostra Isola sia maggiormente “inclusiva”, lottare per eliminare l’emarginazione e promuovere una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, sono chiari intenti pedagogici, per tale motivo sposati in pieno dalla nostra Associazione che ha ricevuto una preziosa e determinante risposta da parte di tante altre Associazioni, Ditte e privati cittadini del nostro territorio a cui va il nostro più sincero e vivo ringraziamento per la disponibilità, generosità e sensibilità dimostrata.
In particolare, si ringraziano: Associazione “VALENTINO UNO DI NOI” Supermercati “D’ANIERI BARTOLO SNC” SOROPTIMIST – Isole Eolie ROTARY CLUB LIPARI – Arcipelago Eoliano Il GRUPPO ORMEGGIATORI E BATTELLIERI delle Isole Eolie e inoltre …
Bartolino Leone, Falconieri Luigina, Cusolito Maria, Cusolito Vincenzo, Famularo Maurizio, Pajno Ersilia, Rag. Antonio Bernardi, Marcello Bernardi, Bartolo Zagami, Eleonora Zagami, Livio Munafò, Emanuele Carnevale, Angelo Merenda, Anna Grazia Travia, Enzo Gruosso, Rosemarie Alba, Giovanni Arena, Monica Hanniman, Enpa sezione Lipari, Chiara Mirabito, Angelica Ferlazzo, Manila Sabatini, Giuseppe Sottile, Maria Rosaria Lazzarini, Michele Cassará, Silvia Zaia, Roberta Silvestro, ASD Basket Eolie, Matilde Pajno, Ceniti Daniel, Peloso Anna Rita, Martina La Greca, Carmela Sgroi, Marcella Di Marca, Lyudmylla Mudrokha, Tiziana Russo, Mondiello Emanuela, Martinez Gomez, La Greca Diego, Liotta Nora, Sammoudi Naina, Centurrino Giacomo, Lo Schiavo Marco, Maria Luisa Lo Coco, Cullotta Gianfranco, Enzo Donato, Sarah Kamassi.
Si ringraziano il Comune di Lipari e l’Amministrazione, nella persona dell’Assessore ai Servizi Sociali, che hanno provveduto in questi giorni a far eseguire l’istallazione dell’altalena presso l’area giochi del Parco Archeologico “Diana”. Si ringraziano, inoltre, il Museo archeologico regionale eoliano Bernabo Brea per la preziosa collaborazione e per aver permesso l’istallazione dell’altalena e la ditta Bellino Costruzioni che ha eseguito i lavori. A breve si procederà con l’inaugurazione in collaborazione con il Comune e tutte le Associazioni, Enti e privati che hanno partecipato alla raccolta fondi e a cui tutta la cittadinanza sarà invitata a partecipare. Grazie di cuore a tutti!
*Presidente Paideia
---ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE "PAIDEIA" ha attivato dallo scorso anno una raccolta fondi finalizzata all'ACQUISTO DI UN'ALTALENA INCLUSIVA UTILIZZABILE ANCHE DAI BIMBI CON DISABILITA' DA COLLOCARE PRESSO IL NUOVO "PARCO GIOCHI" DI VIA ZINZOLO A LIPARI. Costo altalena: €2.000 circa. Per fare un'offerta libera: FAI UN OFFERTA SU CONTO "POSTEPAY" DELL'ASSOCIAZIONE "PAIDEIA" N° 5313-4600-0260-0135 intestato al Presidente: Amendola Samuele. Causale: "Giornata del Volontariato 2015 - Acquisto altalena inclusiva". Nel ringraziare tutti coloro i quali hanno già sostenuto l'iniziativa con il loro contributo ci teniamo a comunicare che siamo ancora ben lontani dal raggiungimento dell'obiettivo, per questo lanciamo ancora un appello alla solidarietà: BASTA DAVVERO POCO PER FARE TANTO!
---Rimango sempre più allibito ed amareggiato nel constatare che a pagare il prezzo di riforme sbagliate e dell'incapacità di un sistema scolastico debbano essere sempre e solo i più deboli, i più piccoli, coloro che non hanno voce in capitolo. Che fine hanno fatto, mi domando rivolgendomi agli insegnanti e ai genitori, gli insegnamenti di grandi pedagogisti del passato, come Maria Montessori e Don Milani, ma anche le più recenti esperienze di Lorenzoni e Zavalloni? Cari insegnanti, bocciare, soprattutto nelle scuole primarie, è un assurdo pedagogico. È l'ammissione di un fallimento della scuola e di chi la dirige, che dovrebbe sempre e comunque scoraggiare e limitare solo a casi eccezionali e rari, come dice la legge, il ricorso alla ripetenza.
L'insegnante che boccia, farebbe bene a cambiare mestiere; perché dovrebbe prima di tutto interrogarsi sulla capacità della scuola di saper dare le giuste risposte alla diversità dei ritmi e dei profili di apprendimento di ciascun alunno. Una scuola che boccia chi resta indietro, chi ha difficoltà, chi non riesce a stare al passo con "programmi" che in realtà non esistono più... è "come un ospedale che si prende cura dei sani e rinuncia a curare i malati". Ma sono i singoli bambini che devono "innalzarsi" per stare ai ritmi della programmazione o dovrebbe essere la programmazione ad "abbassarsi" al livello di ciascun bambino? Questo modello di scuola che in nome del “merito” funziona sempre e più come un’azienda che deve sfornare ragazzi tutti allo stesso livello, “misurati” attraverso procedure standardizzate è profondamente sbagliato: un simile messaggio potrebbe arrivare anche ai vertici del Ministero se i docenti vivessero con meno ansia le prove Invalsi che non hanno come finalità la valutazione della competenza dei docenti, tanto meno servono alla valutazione dei bambini, ma semplicemente a dare una visione globale del sistema scolastico così da poter intervenire con strumenti adeguati laddove ce n’è il bisogno.
La bocciatura è una selezione classista, inutile negarlo: ad essere bocciati, infatti, sono quasi sempre i bambini più svantaggiati dal punto di vista socio-economico e culturale. Sono i figli di quelle famiglie più in difficoltà, che non hanno le risorse economiche per garantire il doposcuola e gli aiuti necessari ai propri figli, sono le famiglie che non hanno le forze per rappresentare un aiuto e un valido sostegno alle difficoltà che ogni giorno i propri figli incontrano nel loro percorso.
Sono le famiglie che attraversano momenti di crisi o che hanno vissuti difficili. Talvolta, infatti, ad essere bocciata è la famiglia, quella che per questioni culturali non ha saputo instaurare un rapporto di collaborazione o non è riuscita a dare la giusta importanza alle segnalazioni dei docenti. Ma è giusto per questo penalizzare i bambini? Oppure la scuola, oltre ad essere strumento di istruzione, è prima di tutto “agenzia educativa” che deve farsi carico di quelle situazioni difficili, in cui ad un bambino mancano i diritti di base e/o l'ambiente familiare non è in grado di garantirli?! E non mascheriamoci, come in una sfilata di carnevale, dietro l'alibi della bocciatura come "regalo" ed opportunità per il bambino di ripetere e di ripercorrere le tappe di un percorso che ha già sperimentato come fallimentare e per cui ripetere l'anno successivo nel medesimo modo, senza un cambio di metodologie e di strumenti didattici, non serve proprio a nulla. Diventa solo un modo per mascherare le proprie difficoltà nel mettere in atto quelle iniziative didattiche innovative che tutte le più recenti normative prevedono senza purtroppo, questo bisogna pur dirlo, supportare la loro applicazione con le adeguate risorse economiche. Quindi, ancora una volta, pagano i bambini per delle mancanze di noi adulti.
“L’obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri. Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. Al contrario, la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno." Questo è quanto affermato nelle “Indicazioni Nazionali per il Curriculo” che oggi hanno sostituito i vecchi “programmi ministeriali”, le stesse Indicazioni oggi prevedono per i bambini dei tempi “dilatati”, rallentati in base ai ritmi di sviluppo di ciascuno. Quindi un bambino non dovrà necessariamente saper leggere entro il primo anno di scuola primaria e chi non è al passo NON può essere bocciato! Infatti le Indicazioni Nazionali danno tempo fino a tutto il primo biennio per raggiungere tale obiettivo e se per caso fosse necessario si può attendere anche ai primi mesi del terzo anno. Così se un bambino in terza classe non ha ancora appreso le tabelline, non può e NON deve essere bocciato perché ha tempo fino al quinto anno per consolidare queste conoscenze e competenze. Ciò non significa trascurare o non attenzionare le difficoltà degli alunni; la scuola, infatti, deve attivare tutte quelle iniziative, previste dalla legge, per fornire ai bambini gli aiuti di cui hanno bisogno: percorsi di recupero portati avanti da docenti diversi da quelli curriculari; iniziative di “classi aperte” e cioè momenti, adeguatamente programmati, in cui gli alunni di classi parallele o in verticale possano vivere esperienze in gruppi eterogenei, valorizzando anche le compresenze tra gli insegnanti. Attivare nel pomeriggio dei laboratori teatrali, musicali, sportivi, scientifici nei quali gli alunni più in difficoltà possano esprimersi attraverso modalità differenti. Ed allora ecco che il bimbo che fa tanti errori ortografici si potrebbe rivelare un bravissimo attore e potrebbe apprendere gli stessi contenuti di letteratura o di storia recitando piuttosto che imparando “a memoria” una o due paginette del sussidiario, facendone esperienza viva ed indelebile e non un mero esercizio mnemonico che lascia il tempo che trova con contenuti destinati a perdersi al momento della memorizzazione della lezione successiva. Meno compiti per casa e più lavoro di gruppo in classe, dove ciascun bambino ricopra un ruolo e a turno tutti possano cimentarsi nelle diverse attività; dove anche le modalità di verifica cambiano, con un insegnante che passa tra i gruppi e dialoga con i bambini riducendo al minimo le odiose interrogazioni individuali che servono solo a “competere” e non aiutano a “cooperare”. Allora si scoprirebbe che la bambina che fa fatica a concentrarsi durante l’esercizio di matematica è estremamente brava ad esprimersi con la musica o con i pastelli mentre realizza la scenografia di una recita. Ecco che le valutazioni cambierebbero, ecco che davanti agli occhi di un insegnante si aprirebbe un mondo, un mondo che invece oggi resta pressappoco intravisto, quando va bene, oppure completamente nascosto nel peggiore dei casi.
So che mi attirerò molte antipatie con questa presa di posizione, provocatoria e probabilmente rivoluzionaria; ma occorre che qualcuno dia voce a chi una voce non ce l’ha perché non viene “ascoltato”: anche quando chiede aiuto attraverso comportamenti che lasciano spiazzati docenti e genitori, subito si corre il rischio di “medicalizzare” queste espressioni, questo bisogno di aiuto, questa richiesta di attenzione, perdendo di vista la sfida pedagogica cui siamo chiamati come società. Esistono un’infinità di studi che dimostrano l’inutilità della bocciatura ai fini del recupero; ovviamente cosa ben diversa è per le scuole superiori dove i ragazzi, o i loro genitori, potrebbero avere fatto errori al momento della scelta dell’indirizzo e qualche bocciatura può essere considerata per permettere al ragazzo di riorientarsi e di seguire il percorso più adatto ai propri bisogni e ai propri interessi. Per questo motivo, chiedo e supplico gli insegnanti, soprattutto quelli delle scuole primarie, di riprendere in mano la responsabilità educativa ed accettare le sfide difficili, rallentando e “riprendendosi il tempo” di educare, quel tempo che una società sempre più frenetica e tecnologica ci sta rubando. “Perdere tempo per guadagnare tempo” dovrebbe essere il nuovo motto di una scuola che non boccia, ma PROMUOVE: la vita, la diversità, l’integrazione, l’espressione personale. Per questo mi piace concludere con le parole di un grande maestro, il quale prima di tutto è stato uno dei tanti bambini definiti lenti, svogliati, insomma da bocciare:
«Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.» (Daniel Pennac).
Lo Sportello Migranti di Lipari, gestito dall'Associazione Paideia in collaborazione con il Patronato Acli di Messina, esprime piena solidarietà e vicinanza al Ministro per l'integrazione Cècilie Kienge da tempo vittima di squallidi attacchi razzisti.
Chiediamo al Ministro di proseguire con forza nella sua attività di Governo per l'integrazione contro ogni forma di discriminazione, per il riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da genitori stranieri (ius soli), per il superamento della Bossi-Fini, la chiusura dei Cie cioè l'attuazione di quei principi di civiltà dei quali l'Italia non può più fare a meno.
Lo Sportello Migranti chiede, inoltre, al Comune di Lipari di conferire la cittadinanza civica ai minori figli di immigrati nati in Italia e residenti nel nostro Comune, iniziativa già intrapresa da numerosi Comuni italiani.
Si tratta di una scelta dal forte valore simbolico quale richiesta al Governo e al Parlamento per il riconoscimento dello ius soli.
IL RINGRAZIAMENTO. La Ministra Kyenge la ringrazia per la solidarietà che ha voluto esprimerle. In poche frasi ha saputo condensare passione sociale, civile, politica e umana. La sua tensione morale traspare dal suo messaggio cosi come emerge, purtroppo, quella disillusione da lei maturata come tutti noi in questo terribile ventennio speriamo finalmente al tramonto. L'On. Kyenge ritiene che gli stessi attestati di stima e rispetto che le sono stati rivolti debbano essere espressi con forza a coloro che ogni giorno combattono contro discriminazioni e soprusi, quindi anche a lei e a tutte quelle persone che si sono sentiti offese dalle parole che le sono state indirizzate. Trasmettere messaggi costruttivi in questo momento così delicato è fondamentale: dialogo e interazione con l'altro devono guidare politica, istituzioni e cittadini. La storia insegna che la volontà degli uomini può cambiare il corso degli eventi e pertanto ognuno deve continuare a sperare e a impegnarsi per cambiare in meglio questa nostra società. La Ministra Kyenge spera, infatti, che un confronto misurato e rispettoso su contenuti e valori segni sempre più di frequente l'agire quotidiano, poiché la violenza è l'arma più miope e debole, la non violenza quella più forte ed in grado di orientare davvero il cambiamento culturale di cui il Paese ha bisogno ed in questo senso la Ministra Kyenge non si risparmierà sino all'ultimo giorno del mandato di Governo, profondendo il massimo dell'impegno per affermare quei principi di civiltà e convivenza in cui ha sempre creduto. Con i migliori saluti.
La segreteria