Lipari - Nei giardini del Centro Studi Eoliano è stato presentato il volume "Le Stelle di Lampedusa" di Pietro Bartolo, già medico di Lampedusa ed europarlamentare Europeo del Pd. Presenti anche il deputato regionale Piddino Franco De Domenico e il dottor Gianni Iacolino. Ed un pubblico delle grandi occasioni.
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Bartolino Leone era in diretta
Quando Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, vide Anila per la prima volta rimase di sasso. Quella bambina non avrà avuto più di dieci anni. Che cosa ci faceva una creatura così piccola, da sola, in una nave piena di naufraghi disperati? Di solito, ragionò, i bambini di quell’età arrivano qui in Italia accompagnati dai genitori, o da un amico di famiglia o da qualche altro adulto conosciuto lungo il viaggio.
Allo stupore di quel primo istante seguì una certezza: l’arrivo a Lampedusa per Anila non era la fine di un lungo viaggio ma solo una tappa intermedia, un nuovo punto di partenza verso il suo vero obiettivo, trovare la mamma «da qualche parte in Europa» e salvarla. Da tutto. Dalla prostituzione, dal vudù africano che la teneva in scacco, dalla non meno malefica burocrazia occidentale, ma soprattutto dai suoi stessi sensi di colpa.
Pietro Bartolo accetta di accompagnare Anila lungo questo suo nuovo percorso. E, attraverso i suoi occhi neri e profondissimi, si proietta dentro l’interminabile incubo dei tanti migranti bambini che negli anni sono arrivati – da soli – sulle coste italiane: la miseria di Agades, la traversata del deserto, gli orrori delle carceri libiche, il terrore del naufragio nelle acque gelide di un Mediterraneo invernale e ostile.
A metà strada esatta tra un romanzo di formazione e un documentario, queste pagine ci permettono di toccare con mano, di scoprire in prima persona che cosa c’è davvero dall’altra parte dell’«allarme immigrazione», quello che troviamo rilanciato negli slogan più beceri di questo medioevo permanente in cui la politica ci ha catapultati.
Un libro per capire l’importanza di essere testimoni. Perché, alla fine, l’unico pericolo che corre davvero la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest’epoca è quello dell’incomprensione e della stupidità.
Le interviste al dottore di frontiera ed europarlamentare del Pd Pietro Bartolo e al deputato regionale Piddino Franco De Domenico. Si parla anche dell'ospedale di Lipari in "agonia"...
LA NOTA DEL CENTRO STUDI
Ieri pomeriggio soci, simpatizzanti, ospiti e villeggianti hanno riempito i giardini del Centro Studi di Lipari per ascoltare la testimonianza del dottor Pietro Bartolo, colui che per oltre trent’anni è stato il medico di Lampedusa, isola di primo approdo per i tanti migranti che lasciano le coste del Nord-Africa.
L’occasione dell’incontro è stata la presentazione del volume “Le stelle di Lampedusa”, il secondo libro scritto da Bartolo, oggi anche europarlamentare, con l’obiettivo di far conoscere a più persone possibili la toccante storia di Anila e degli altri bambini sbarcati in questi anni sull’isola siciliana. Un libro narrato in prima persona, con il trasporto di chi quelle storie le ha vissute in prima persona, nel proprio lavoro, nella propria isola.
Nel corso della serata, in cui sono intervenuti con l’autore il collega medico Gianni Iacolino e Francesco De Domenico, Bartolo è andato al di là del contenuto del volume, ripercorrendo tra parole, immagini e video – molto forti ma dolorosamente reali – trent’anni di sbarchi, naufragi, sofferenze e fortunatamente anche storie a lieto fine di chi si è trovato a essere il primo soccorritore di decine di migliaia di migranti in quella che dovrebbe essere la porta d’Europa. Migranti, ha ripetuto più volte Bartolo, che «sono solo persone come noi».
Il Centro Studi vuole particolarmente ringraziare il dottor Bartolo per aver condiviso con la nostra isola le sue intense esperienze. Con la speranza che il suo messaggio di umanità, da sempre portato avanti con il suo incessante operare, possa essere sempre più trasversale. Per noi, e per i tanti ospiti visibilmente coinvolti, resta la certezza di avere vissuto una serata indimenticabile.