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Si parte!

Appuntamento nei pressi del supermercato D'Anieri, per chiedere la modifica dell'ordinanza che vieta il transito di biciclette e l'apertura di un tavolo per un Piano per la Mobilità Sostenibile partecipato e condiviso dai cittadini.

"Saremo lieti di confrontarci con l'Assessore alla viabilità Gaetano Ortoche ha già dato la disponibilità - dicono gli organizzatori - e con rappresentanti dell'Amministrazione per spiegare le nostre ragioni".

Le interviste a Paolo Arena e Francesco Finocchiaro 

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VIDEO

Bartolino Leone era in diretta

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LIPARI - Protesta in bici per dire no all'ordinanza voluta dalla giunta comunale che vieta la circolazione su due ruote a Lipari nel centro storico durante l'avvio dell'isola pedonale.
Oltre un centinaio di persone con numerosi bambini ha sfilato nelle vie del centro "per chiedere la modifica dell'ordinanza che vieta il transito di biciclette e l'apertura di un tavolo per un piano per la mobilità sostenibile partecipato e condiviso dai cittadini".(ANSA)

L'INTERVENTO 

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di Luca Chiofalo

Senza addentrarmi nel merito della questione (brevemente, io credo più utile e giusto un divieto limitato ai mesi estivi di maggior affluenza e traffico pedonale),
la manifestazione di sabato contro la recente ordinanza comunale che vieta il transito alle bici nelle aree pedonali del centro storico ha un valore che prescinde dall’oggetto della mobilitazione.
Dimostra che a Lipari c’è ancora “vita” e voglia di partecipazione alle scelte collettive.
Benvengano, dunque, tutte le manifestazioni di dissenso che si svolgono pacificamente e che raccolgono un’opposizione civica e trasversale;
perchè rappresentano un sano stimolo al confronto ed una necessità democratica, in tempi in cui, sia a livello locale che nazionale, nei consessi politico-istituzionali le minoranze sembrano essere silenti e inefficaci, o comunque schiacciate dalle posizioni e dalle scelte autoreferenziali delle maggioranze pro tempore.

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#MUOVITILIPARI perché...

Perché chiediamo la modifica dell'ordinanza che vieta il transito delle bici in area pedonale, revocando il divieto, prevendendo una corsia ciclabile e l'obbligo di conduzione delle bici a mano solo in particolari condizioni di affollamento.

Perché il Corso è l'unica area in tutta Lipari in cui le bici possono transitare in sicurezza, al riparo dalle macchine.

Perché, invece dei divieti indiscriminati, preferiamo iniziative che promuovano ed educhino all'uso della bici.

Perché la bici è un mezzo ecologico, economico e salutare, che fa bene a tutti.

Perché vogliamo un Piano per la Mobilità Sostenibile a 360 gradi, partecipato dai cittadini, che preveda corsie ciclabili, rastrelliere per il parcheggio della bici, stazioni per il bike sharing, potenziamento del trasporto pubblico e in generale interventi volti a ridurre la necessità di uso della macchina.

Perché vogliamo una mobilità a misura di isola.

Perché #bicièbello!

Associazione Magazzino di Mutuo Soccorso - Eolie

LA VIGNETTA DI SILVANA CLESCERI

di Silvana Clesceri

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di Vittorio Spinella

Finalmente domenica, do uno sguardo fuori, bene c’è il sole. Monto il seggiolino nella mia bici a pedalata assistita (omologata) e... Vivo al corso, non posso uscire con la bici perché un’ordinanza lo vieta. Non raccontatelo in giro altrimenti la gente pensa che siamo dei trogloditi e preferiamo avere 2 auto a famiglia e almeno uno scooter a testa. Bisognerebbe incentivare l’uso delle bici (non monopattino elettrico illegale) e favorirne l’acquisto come nel resto del mondo. Il buon senso e l’educazione civica e stradale sono cose che con un’ordinanza di divieto non si insegnano. Prendete le vostre bici e godetevi il paesaggio! 

I COMMENTI 

di Aldo Natoli

Mi permetto far presente a quanto hanno contestato l'ordinanza comunale che l'utilizzo dei monopattini (pedalò) è vietato nei centri urbani dal Codice della Strada! 
Per quanto riguarda le biciclette occorre precisare che in gran parte sono dotate di motorino elettrico (biciclette assistite) che sfrecciano sulle strade del centro storico senza tenere conto del senso di marcia. Questo vale, ovviamente, anche per le biciclette normali. 
Un uso corretto dei pedalò e delle biciclette avrebbe sicuramente evitato l'emanazione dell'Ordinanza da parte del Comune. 
Quindi cari Amici rispettate il Codice della Strada e la vigente segnaletica stradale! Non dimenticate che un nostro compaesano è stato ricoverato al Policlinico di Messina!!!

di Domenico Palamara

Spett.le Sindaco di Lipari Rag. Marco Giorgianni

Oggetto: Petizione realizzazione pista ciclabile tratto Lipari– Canneto  

Nella qualità di abitante di Canneto, Premesso che in data 28.05.2018 è stata inoltrata al protocollo dell’ ente petizione popolare con oltre 160 firme, di cui il sottoscritto era primo firmatario, con la quale si auspicava la realizzazione di una pista ciclabile nel tratto Lipari-Canneto, con adeguata segnaletica, al fine di garantire la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, 
Visto anche il recente interessamento da parte di questa Amministrazione Comunale sull’utilizzo delle biciclette nel centro storico di Lipari; Considerato che ad oggi alcuna risposta è pervenuta allo scrivente,  con la presente si illustra nel dettaglio la fattibilità dell’opera. In primis, prendendo atto della necessità ed urgenza di provvedere alla messa in sicurezza della strada Bagnamare, si potrebbe valutare che la pista ciclabile abbia inizio dinnanzi alla caserma dei Vigili del fuoco, lato mare della strada (previo recupero del muretto, con relativo posizionamento di massi a protezione e di pali di fondazione nel tratto sottostante) proseguendo fino alla Marina Garibaldi. 
Dunque, sarebbe auspicabile, inserire ed integrare tale proposta nel progetto in via di riqualificazione riguardante la Marina Garibaldi di Canneto. Sperando che possa prendere in considerazione la petizione presentata dai cittadini Eoliani, resto in attesa di un suo cortese riscontro. Distinti saluti.

LE REAZIONI NEL WEB

Giuseppe Favata: Ci sono i monopattini che sono a norma e onestamente è la prima volta che sento che la bici elettrica non è consentita... una barzelletta o dici sul serio? Che paese! E' semplicemente una cosa ridicola, assurda e completamente fuori da ogni logica, c’è da dire che non hanno mai spiccato per acume. Non aggiungo altro potrei diventare offensivo.

Anna Spinella: Finalmente cosi metto da parte la bici e mi compro l' hummer giallo che ho visto a New York. Quello mi sembra più adatto all'isola. Educazione civica, buon senso, rispetto per il prossimo e un minimo di buon gusto .....è questo che ci manca, avremmo cosi un "centro storico modello"! Mobilità green per tutti! Anche per le forze dell' ordine.

Pietro Di Grado: La cosa più bella di quell'ordinanza è che delimita cosi l'area non fruibile... "Tutte le strade adiacenti al centro storico..." quindi vuol dire ad esempio che uno scooter o una auto possono regolarmente passare nella salita XXIV Maggio, mentre le bici no...idem per la via garibaldi, la via Umberto I° e via dicendo... Prevedo una pioggia di ricorsi. 

Aurelio D'ambra: Siamo alla frutta!

Giuseppe Biancheri: Che vergogna assoluta! Sembra davvero una barzelletta.

Rino Natoli: Solo a Lipari sì può...

Stefano Merlino: Tutti a impennare sul corso!

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Vittorio Spinella: Non saprei neanche chi investire... c’è il deserto al corso 

Antonio Favaloro: Ma che dici l'amministrazione sta promuovendo "l'isola che non c'è" alla gente non viene più nemmeno la voglia di uscire di casa in un paese del genere. Allora domani mi ci immetto in centro storico con la bici mi faranno la multa e sarà un giudice a decidere se un ordinanza comunale ha più valore del codice della strada... Promesso domani sarà verbale...Leggo inoltre commenti di gente che non lascia la macchina al mega parcheggio anche se gratuito ma la porta fino a dentro l'area pedonale per le spese alla decó, ma che pretendono da altra gente che portino la bici a mano dentro l'area pedonale... ma ce ne rendiamo conto quanto siamo malati dentro...

Roberto Peluso: Mi trovi assolutamente d'accordo. C'è da dire però che alcune scelte anche sconsiderate sono da imputare ad un mancato senso civico collettivo.  Questa estate ad esempio dei ragazzotti di 13 o 14 anni sfrecciavano la sera tra la gente sul corso facendo "slalom" con le bici, ed è inutile dire che basta un urto e ci si fa male chi lo riceve e anche chi cade. Se a monte di tutto ci fosse una educazione civica generalizzata non servirebbero tutte queste ordinanze... se i locali mettessero musica non a volumi di discoteca... se la gente non entrassero sul corso con le auto senza un motivo ecc. Ecc. Purtroppo le regole vanno messe quando vige il caos... Manca l'educazione.

Deborah Ruggiero: Appunto manca il buon senso e paghiamo per la maleducazione di altri. Anche qualche controllo in più non sarebbe male...

Danilo Conti: I comportamenti irresponsabili vanno sanzionati, ma le ordinanze non possono colpire tutti perché chi deve vigilare il territorio non sa farlo. Soprattutto in un mondo che volge lo sguardo proprio dall’altra parte.

Claudio Mirabito: Scegliamo un giorno e invadiamo il corso di biciclette... L'isola dove è vietato camminare in bici e anche a piedi vista l'assenza di marciapiedi, e laddove sono presenti vengono utilizzati dalle macchine per parcheggiare. Poi mi sorge una domanda? Dove lascio la bici per entrare nel centro storico? Sono obbligato a portarmela in giro a piedi...Forse era meglio creare dei sistemi di parcheggio per le bici prima di attuare l'ordinanza. Ma cosa ci aspettiamo? Vi ricordo che alcune strade sono state asfaltate qualche giorno dopo aver ripristinato la segnaletica stradale...

Daniela Pino: Che tristezza

Francesca Monroe: Quante barzellette ancora dovrò leggere in quel di lipari 

Anna Grazia Favaloro: A Modena se compri la bici con la pedalata assistita ti danno la metà se gli fornisci la fattura al comune...

Danilo Conti: L’ordinanza ha più valore se accompagnata da congrua segnaletica. Se no...

Daniele Bonfante: Io penso che un'argomento così contrastante, meritava un'analisi più attenta del volere popolare, bastava anche un sondaggio, facilmente creabile su internet. So che si deve ragionare in termini di sicurezza, ma non capisco perché noi dobbiamo essere sempre un passo indietro rispetto al mondo comune. Bisogna sanzionare gli incivili che conosciamo benissimo, anche se lo siamo un po tutti. Comunque secondo me si dovrebbero multare solo gli spericolati di ogni genere nel centro storico e tutti quelli che vanno in controsenso nelle strade a scorrimento veloce. Non c'era bisogno di bloccare tutto...

Elvi Raffa: L’ordinanza è stata emessa dopo che un guidatore di monopattino ha investito un povero disgraziato che adesso è proprio malconcio. E l’ordinanza riguarda pure le bici normali.Il problema non è circoscritto al centro e all’area pedonale. Dove a rigore potrebbe essere anche esteso ad altri tipi di veicoli. Il problema cogente che rilevo da anni è l’uso di bici e monopattini che sfrecciano controsenso a Marina lunga sia sul marciapiedi che sulla carreggiata. E lì fortunatamente non è ancora successo niente.

Marco Merlino: Scappiamo... magari in bici...

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Luis Mazza: Ops, sono un trasgressore. Mentre stavo cercando di mettere insieme pensieri sparsi circa l'offerta della compagnia Caronte & Tourist che per favorire il turismo invernale propone mega sconti per traghettare automobili su un'isola già satura di automobili e difficilissima da raggiungere per chi viaggia con bici al seguito (dato che la bici sugli aliscafi è vista come un bagaglio pericoloso), ecco che arriva questa notizia surreale: per vietare il transito dei monopattini a motore, anche le bici sono state interdette nel centro storico! E noi che volevamo liberare Marina Corta e quel poco di area pedonale farlocca che abbiamo da taxi e parcheggio selvaggio...

I COMMENTI

di Angelo Sidoti

Buongiorno Direttore, ma forse qualcosa non mi torna. Da una parte si vieta il transito a bici e monopattini e dall'altra il Comune alcuni mesi fa comunicava che con decreto del Ministero dell’Ambiente n. 201 del 23/07/2018 sono stati dichiarati ricevibili tutti e sei i progetti relativi al bando sugli “Interventi di efficienza energetica, mobilità sostenibile ed adattamento agli impatti e ai cambiamenti climatici nelle isole minori”. In particolare quattro di questi interventi destinati alle isole di Lipari, Vul cano, Filicudi ed Alicudi, hanno già ottenuto con lo stesso decreto, la necessaria copertura finanziaria per circa 1.000.000 di euro per ogni isola, essendosi classificati tra i primi 15 già finanziati. Il Comune di Lipari ottiene così un finanziamento complessivo pari a circa 4.000.000 di euro su una disponibilità per tutte le isole minori italiane pari a 15.000.000.

di Francesco Finocchiaro

Oggetto: divieto di circolazione delle biciclette nel centro storico

Egregio direttore , le scrivo in merito alla recente ordinanza che si propone di vietare il traffico delle biciclette nel centro storico di Lipari, che ha suscitato in me non poche perplessità. Questo provvedimento, nato presumibilmente in risposta a recenti episodi di cronaca, presenta a mio parere il difetto di voler semplificare oltremodo una tematica che richiederebbe più attenzione, nel senso che sarebbe preferibile affrontare il tema della viabilità urbana nel suo complesso piuttosto che operare attraverso provvedimenti isolati come questo e slegati da un’ approccio a 360 gradi. La strada che è stata scelta, ossia vietare tout-court il transito delle biciclette nel centro storico, finirebbe a mio parere per privarci di sfruttare una grossa risorsa, cioè di quel ruolo che la bicicletta occupa nel contesto della mobilità urbana sostenibile e che sempre più comuni stanno implementando con successo. Innanzitutto va preliminarmente fatta una netta distinzione tra i monopattini elettrici e le biciclette. Mettere le due cose sullo stesso piano è un grosso errore sia materiale che concettuale, e forse questa ordinanza nasce proprio da questa confusione. 

I primi, che effettivamente sono presenti in gran numero sull’isola, sono dei mezzi nel 99,9% dei casi non omologati, i quali non potrebbero circolare in nessuna strada pubblica, e dunque tantomeno in una isola pedonale. Sono mezzi che hanno una propulsione unicamente a motore, dotati di spunto e velocità considerevoli, e dunque una netta presa di posizione da parte dell’amministrazione per arginare il fenomeno del transito indiscriminato di questi mezzi, specie in ZTL, è senz’altro doverosa, anzi se vogliamo tardiva. Ma, a differenza di questi, la bicicletta, a pedalata assistita e non, è un mezzo che innanzitutto è previsto dal Codice della Strada ed è previsto il suo transito nelle aree pedonali insieme ai pedoni ( art. 3, comma 2 del codice della strada), e che nel corso del tempo è andato ritagliandosi un ruolo importante nell’ambito degli strumenti a disposizione dei Comuni per realizzare Piani di Mobilità Dolce, o mobilità sostenibile. 

Il 31 Gennaio di quest’anno è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 11 gennaio 2018, n.2, recante : “Disposizioni per lo sviluppo della mobilita’ in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica. La legge ha il duplice obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto quotidiano sia per le attività turistiche e ricreative, al fine di: migliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana, contro il traffico e l’inquinamento; accrescere e sviluppare l’attività turistica, tutelando il patrimonio naturale e ambientale e valorizzando il territorio e i beni culturali. Punto centrale del provvedimento è il Piano generale della mobilità ciclistica, parte integrante del Piano generali dei trasporti e della logistica.

Le Regioni dovranno predisporre ed approvare con cadenza triennale il piano regionale della mobilità ciclistica e i Comuni adotteranno i Piani urbani della mobilità ciclistica: i Biciplan, finalizzati a promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto che per attività turistiche e ricreative, sia per migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni. Anche la Regione Siciliana ha allo studio un disegno di legge in merito, “INTERVENTI PER FAVORIRE LO SVILUPPO DELLA MOBILITA’ CICLISTICA”, che per esempio dice che: “Lo sviluppo dell’utilizzo della bicicletta in città per contribuire a migliorare il traffico e l’ambiente urbano è opportuno che venga perseguito sia dagli amministratori pubblici locali, sia dai superiori livelli di governo regionali e nazionale, nell’ambito di appropriate politiche dei trasporti ed ambientali.

Ma lo stesso obiettivo dovrebbe essere maggiormente condiviso anche dall’insieme dei cittadini, tenuto conto che, se migliorano traffico ed ambiente, si hanno vantaggi per tutti.” Questo processo si sta sviluppando in modo esponenziale anche da noi, seppur in netto ritardo rispetto ad altri paesi europei, poichè è ormai assodato che favorire il trasporto con velocipedi migliori la qualità e la sicurezza dei centri storici o aree ad accesso più difficoltoso, e migliora il rapporto del cittadino con il suo comune. Credo che non sia saggio disperdere il patrimonio costituito da tutte quelle persone che si stanno avvicinando al mondo sano ed ecosostenibile della bicicletta con provvedimenti restrittivi come quello in esame, piuttosto sarebbe necessario un dialogo ed una comprensione del fenomeno in modo da incanalarlo positivamente.

Se qualche comportamento sbagliato può essere stato attuato da un ciclista, questo è dovuto più che altro al fatto che a differenza di altri paesi nel nostro non vi è ancora una cultura civica sufficiente a capire certe cose tramite il solo buon senso. Il fatto di poter circolare in isola pedonale non autorizza il ciclista a comportarsi come meglio crede, ma questo vale anche per le abitudini di guida delle auto. Ma il fatto che sempre più cittadini eoliani decidano di spostarsi in bici è un fatto assolutamente positivo che va solo incentivato nel giusto modo. Si può pensare di esplicitare nell’ordinanza alcuni comportamenti, non so ad esempio il fatto che “il transito dei velocipedi nelle aree pedonali deve avvenire a velocità ridotta e senza causare disturbo al traffico pedonale”, o al tempo stesso sensibilizzare le persone al corretto uso della bici, o ancora prevedere misure restrittive nel mese di agosto, prevedere delle fasce orarie, ma sinceramente con questa ordinanza, in mancanza peraltro di altri provvedimenti volti a favorire in altro modo il trasporto ciclabile, questa amministrazione sembra porsi in posizione di netto contrasto con questo tipo di trasporto, in modo del tutto anacronistico con quanto sta avvenendo nei comuni più virtuosi. Permettemi di dire poi che ovviamente ciò che può sembrare un argomento solo di viabilità, nel nostro arcipelago diventa anche un’opportunità di sviluppo turistico non indifferente. 

Sempre il DDL Regionale giustamente afferma: “Il d.d.l. riprende l’importante novità introdotta dalla L.366/98 rispetto alla precedente normativa e cioè la realizzazione di itinerari ad uso turistico. Oltre che riguardare il miglioramento della mobilità urbana, l’utilizzo della bicicletta può avere infatti una valenza turistica. Si va sempre più sviluppando infatti, specialmente nelle Regioni dell’Europa settentrionale, la realizzazione di itinerari ciclabili lungo luoghi di particolare interesse storico, paesaggistico e culturale, che attraggono flussi turistici notevoli di persone che prediligono questa forma di turismo denominata cicloturismo. Il cicloturismo in una regione come la Sicilia potrebbe avere una forte opportunità di sviluppo grazie alle risorse climatiche, paesaggistiche e culturali.” 

Presentare al turista un piano organizzato di mobilità dolce, che preveda l’uso delle bici, anche tramite bike sharing, in un contesto di provvedimenti volti dall’altro lato a disincentivare l’uso delle automobili ( parcheggi a pagamento, incentivi ad usare il mega parcheggio, etc ) potrebbe e dovrebbe essere la strategia per il futuro. Potremmo fare come Verona, che organizza tour nel centro storico di notte, oppure come Prato, che fornisce bici elettriche in dotazione alla polizia municipale, potremmo fare tante cose. Purtroppo invece, noto che il dibattito avviene sempre e soltanto sui social, sempre “dopo” un’ordinanza, non si riesce mai ad avere un dibattito “prima”, in modo che possa essere proficuo scambio di opinioni, cosicchè la discussione, invece che reciproca comprensione, scade inevitabilmente a pro o contro qualcosa.

Non si tratta di fare un favore ad una determinata categoria di persone, si tratta di organizzare la mobilità urbana nel modo migliore, e pare che in tal senso la bicicletta abbia mostrato i suoi indiscutibili pregi. Le porgo queste brevi considerazioni, rimanendo ovviamente a disposizione per qualunque osservazione, e spero che, nel merito dell’ordinanza in questione, si voglia rivedere l’attuale posizione, magari in senso più inclusivo e meno divisivo nei confronti di questa nuova sensibilità che sta emergendo, e che, a quanto pare, apporta più benefici che svantaggi, e perchè no, far si che questo episodio possa far nascere il desiderio di un nuovo piano per la mobilità urbana per Lipari, moderno e adeguato alla vocazione turistica del nostro arcipelago.

di Paolo Arena

Contro il divieto di bici nel centro storico, rilanciamo!
Petizione e manifestazione per una mobilità sostenibile

L’associazione Magazzino di Mutuo Soccorso esprime tutta la sua contrarietà alla decisione del Comune ( con ordinanza 142 del 8/11/18) di chiudere prossimamente l’area pedonale del centro storico di Lipari alla circolazione delle bici.

Se è lecito “regolare” il traffico per contenere i comportamenti scorretti e gli abusi, non comprendiamo la necessità di un provvedimento così indiscriminato, che punisce tutti indistintamente, sia chi si muove a velocità troppo elevate con mezzi non idonei sia i ciclisti coscienziosi e rispettosi dei pedoni.

Crediamo che il sempre più diffuso uso della bicicletta da parte dei cittadini sia un comportamento virtuoso, un tassello fondamentale verso la costruzione di una mobilità sana e sostenibile, che va diffuso e incentivato, e non limitato con provvedimenti del genere.

Se però c’è un fatto positivo nella decisione dell’amministrazione comunale, è forse quello di aver dato l’opportunità a tutta la nostra comunità di avviare una discussione sul tipo di mobilità che vogliamo per il nostro territorio.

Per questo cogliamo l’occasione per lanciare una petizione (che verrà diffusa nei prossimi giorni) che chieda al Comune non solo il ritiro della delibera, ma l’impegno per la stesura (col coinvolgimento attivo della cittadinanza) di un Piano per la Mobilità Sostenibile, che preveda:
- l’adozione del cosiddetto “biciplan” (piano per la mobilità ciclistica), come previsto dalla Legge nazionale 2/2018, art. 6;
- l’introduzione di corsie ciclabili nel territorio comunale, per la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni;
- l’installazione di rastrelliere per il parcheggio delle bici presso i maggiori luoghi di interesse (porto, scuole, uffici pubblici…);
- l’avvio di un progetto di bike sharing;
- momenti di formazione ed educazione all’uso sicuro della bici;
- iniziative volte a diminuire la necessità dell’uso della macchina (carpooling, navette che colleghino mega parcheggio e centro storico, intensificazione e ampliamento del servizio di trasporto pubblico).

Per dare forza a tali richieste, lanciamo una manifestazione Sabato 24 Novembre che si svolgerà per le vie del centro di Lipari: tutti sono invitati a partecipare (ovviamente in bici!*).
Nei prossimi giorni diffonderemo i dettagli dell’iniziativa.

Invitiamo le realtà associative e i singoli cittadini che condividono questi scopi e vogliono contribuire alla diffusione della petizione ed alla costruzione della manifestazione, a contattarci sulla nostra pagina facebook Magazzino di Mutuo Soccorso – Eolie
(https://www.facebook.com/Magazzino-di-Mutuo-Soccorso-Eolie-708063169387538/)

Ci vediamo per le strade!

*PS: non hai ancora una bici? Partecipa ugualmente, alla fine della manifestazione potrebbe esserci una sorpresa… #staytuned

DANNO ADESIONE I SEGUENTI GRUPPI E ASSOCIAZIONI 
I.Dee, Biodistretto Eolie, Centro di Educazione Ambientale Eolie, ENPA – sezione Isole Eolie, Legambiente – circolo Isole Eolie, Meetup “Grilli eoliani”, Nostros, Valentino Uno di Noi 

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