Gentile direttore,
con tanta gioia sono sbarcate le Bianchine storiche a Lipari per sfilare sulle strade e nelle piazze dell'isola. Un successo promosso su iniziativa delle delegazione delle Bianchine Sicilia. Tutti i partecipanti sono rimasti come sempre stupefatti dalla bellezza di Lipari, che hanno rivisitato volentieri a 7 anni di distanza dal primo raduno eoliano. I partecipanti in coro hanno voluto ringraziare per la collaborazione gli assessori Giovanni Sardella e Davide Starvaggi. La Polizia Municipale di Lipari e sopratutto: Guido Natoli, Piero Palazzotto, Anna Grazia Spurio, Bartola Luca, Simona Grella, Rita Mandarano, gli hotels "La Filadelfia", "Oriente", "Arciduca" e "Rocce Azzurre". Un grazie anche al "Coral Beach" e al "Piccolo Bar". Tutti preziosi per la loro professionalità. Le "Bianchine" dopo essere state ricevute dal precedente "Papa", si stanno preparando a "sfilare" per "Papa Francesco". La storia dell'auto nata a Desio negli stabilimenti Autobianchi ormai dismessi, continua ancora a consumare le stesse punte di matita di quando queste auto italianissime entrarono in produzione e vivono ancora oggi la semplicità di una gioia che nessuna gomma potrà mai cancellare.
Il Presidente dott. Mario Miano ed il delegato di Lipari avv. Salvatore Leone.
----"Bianchine" in "passerella" nella maggiore isola delle Eolie. La manifestazione è organizzata dal club della delegazione Sicilia, presieduto da Mario Miano, con la collaborazione dell'avvocato Salvatore Leone, socio eoliano con il motore sempre "caldo" della sua "fiammante" bianchina gialla. Alle ore 11 con il traghetto della "Compagnia delle Isole, nella banchina di Sottomonastero sono giunte una trentina delle simpatiche vetture "d'epoca". Ad accogliere i proprietari, l'assessore alla viabilità Giovanni Sardella. Nel pomeriggio sul corso vi è stato il raduno a cui ha anche presenziato l'assessore Davide Starvaggi. La manifestazione si concluderà domani.
Le interviste ai soci del Club Rinaldo Corsari, Salvatore Leone e agli assessori Davide Starvaggi e Giovanni Sardella.
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di Salvatore Leone
Il presidente dell'Oua Nicola Marino ha apertamente dichiarato che "la ragione della chiusura di sezioni distaccate e tribunali non era il risparmio di risorse, come propagandato allora e come recepito dalla stessa Corte Costituzionale nella motivazione che ha portato a respingere il ricorso di incostituzionalità che purtroppo è in controtendenza con l'atteggiamento fin qui mostrato dal Ministro Orlando in altri ambiti. Marino ha chiesto l'intervento del Ministro Orlando per una verifica reale sul campo con il coinvolgimento dell'avvocatura". Denuncia l'Oua – ci si è trovati di fronte ad una specie di difesa d'ufficio dell'operato dei "burocrati" del Ministero, animata più dalla preoccupazione di controbattere "a prescindere" alle mille critiche sollevate da COA, enti locali, comitati cittadini e rappresentanti politici, che dall'intento di verificare realmente la sussistenza delle criticità sollevate. Per l'Oua l'indagine "brilla" per genericità ed incompletezza, si riferisce solo a una parte delle sedi interessate, non riporta un solo dato numerico o statistico, espone tesi apodittiche e indimostrate. In compenso, e a conferma di quanto si evidenzia da anni: – viene definitivamente confermato che l'obiettivo della riforma non è il risparmio (e ciò in piena contraddizione con quanto affermato dalla Consulta per sostenerne la legittimità); – si ammette l'insostenibile aumento dei costi di notifiche e pignoramenti, senza indicare alcuna soluzione (il vero problema sono infatti i pignoramenti, rispetto ai quali non inciderà minimamente la notifica telematica invocata dalla relazione); – si ammette che la drammatica situazione di sottodimensionamento degli organici è idonea a determinare a breve il collasso del sistema; – si conferma la volontà politica di sacrificare la giustizia di prossimità, e le zone più disagiate e problematiche, in nome di un'efficienza in realtà inesistente; – si ammette che i criteri dettati dalla legge delega non sono stati rispettati. Per l'Oua in definitiva il quadro tracciato dalla Commissione e le conclusioni cui essa perviene, non corrispondono minimamente alla situazione disastrosa che gli avvocati e i cittadini sono costretti a sopportare quotidianamente in tutta Italia e che da tempo viene denunciata dalle Commissioni Giustizia parlamentari, in particolare quella del Senato. Per questa ragione, quindi, il presidente dell'Oua, Nicola Marino, chiede che il Ministro, nell'ottica di rinnovata collaborazione che sta caratterizzando in questa fase i rapporti con l'Avvocatura, intervenga personalmente e disponga un monitoraggio dello stato della riforma più esaustivo e statisticamente più completo. E che voglia, altresì, nell'immediato ascoltare ufficialmente il parere e le ragioni delle rappresentanze nazionali forensi, immotivatamente escluse dai lavori della Commissione.
Gli eoliani in cerca di giustizia, checchè se ne dica, viste le nuove premesse, dal prossimo 6 ottobre, dovranno continuare a viaggiare...Lipari è un caso a sè. Vengano il Ministro della Giustizia ed il Presidente della Regione Sicilia per comprendere come dovrebbe funzionarere la sede distaccata del Tribunale di Lipari dal 6 ottobre p.v. ed i continui disagi dei legali eoliani che non possono neanche richiedere informazioni telefoniche presso la cancelleria penale del Tribunale di Barcellona. Speriamo che la Corte di Cassazione non si adegui anche a questa ultima iniziativa di Barcellona.
---Anche la Regione Sicilia accoglie l'iniziativa referendaria avviata dall'Abruzzo (e richiesta financo dagli avvocati delle Eolie) che impegna il governo nazionale a tenere conto delle specifiche realtà regionali per la riorganizzazione territoriale degli uffici giudiziari. L'ars ha votato all'unanimità l'apposito ordine del giorno presentato dal vice presidente Antonio Venturino.
LA REAZIONE.
Lipari: forse Tribunale a metà.
di Aldo Natoli
Purtroppo non comprendo bene il "politichese" ma, mi era sembrato di capire dalle affermazioni dell'On.le D'Alia, in occasione dell'incontro tenuto con i cittadini presso l'Hotel Filadelfia, che il problema del Tribunale era stato risolto e che, con i tempi necessari per il trasferimento dei vari faldoni, sarebbe tornato nel capoluogo eoliano per diversi anni. Affermazione che ci è stata propinata anche da altri politici. Mi sembra invece di capire, da quanto leggo nei vari articoli, che il Tribunale dovrebbe tornare nella sede di "Valle" per metà: il civile a Lipari ed il penale sempre a Barcellona P.G. Se ciò risponde al vero ritengo che ogni promessa ed affermazione venga vanificata perchè non si sarebbe risolto un bel niente! E' quindi opportuno che a noi cittadini ci venga chiarita la reale situazione, tenuto conto che il periodo elettorale è già trascorso.
---In merito all'istituzione della sezione distaccata del Tribunale di Benevento presso la sede del Tribunale di Ariano Irpino, il Sen. Enrico Buemi che sta seguendo con ininterrotto impegno l'evolversi della questione in Parlamento ha inoltrato una nota alla Stampa: "Se la politica vuole recuperare un ruolo vero di rappresentanza smetta di sentire i burocrati ministeriali e parli con le popolazioni e ascolti i suggerimenti e i consigli delle istituzioni democratiche che ancora esistono, come il Senato", lo ha dichiarato il senatore Enrico Buemi, Capogruppo Psi in Commissione Giustizia. "Saper correggere i propri errori non è un limite ma un pregio di chi deve prendere decisioni importanti." "Se le cose stanno come scrive Il Sole 24 Ore in materia di riforma della geografia giudiziaria, nel senso che la Commissione tecnica del Ministero della Giustizia, sostanzialmente ritiene che tutta la riforma debba essere mantenuta nei termini in cui è stata varata – ha continuato il senatore Enrico Buemi – è bene che il Ministro vada nei territori di competenza dei tribunali soppressi segnalati dalla mozione unitaria della Commissione giustizia, a mia prima firma e presentata all'aula del Senato, dove vengono evidenziate situazioni gravi e insostenibili." "Checché ne dica la Commissione tecnica, che ha sentito solo i tribunali accorpanti, ovviamente grati per le scelte, che li avvantaggiano a scapito delle popolazioni e della giustizia, sempre più lontana nel tempo e nelle distanze geografiche – ha concluso il senatore socialista – si deve prendere atto che le cose non stanno così e che la situazione in quei territori si è aggravata vanificando gli effetti della riforma in generale.".
E sarebbe l'ora che il Ministro venisse alle Eolie per comprendere come dovrebbe essere amministrata nei prossimi anni la giustizia nella sede distaccata del Tribunale di Lipari, con il nuovo decreto emesso dal Presidente del Tribunale di Barcellona. A questo punto si spera nella giustizia del Tar ove è pendente il ricorso inoltrato a suo tempo dal Comune di Lipari.
Baciamo le mani.
----Molti utenti ed utilizzatori di giustizia non comprendono perché non si é programmato un aumento di competenza dei Giudici di Pace, per aiutare a risolvere i problemi d'intasamento della giustizia. C'era una volta il Pretore con competenze limitate. Oggi la figura del Pretore è sostituita dal Giudice di Pace con funzioni ancora molto più limitate. Allora tutto funzionava. Perché non si vuole copiare il passato e aumentare la competenza del Giudice di Pace? Nei Tribunali, le cause vengono quasi tutte celebrate dai GOT. Avvocati come i Giudici di Pace. Bisognerebbe comprendere solo la differenza. Intanto, se un bel giorno questi giudici
non togati, decidessero in blocco di dimettersi dall'incarico, saremmo tutti a gridare togalmente: "PGI" (Povera Giustizia Italianina).