di Mario Foti*
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CROCETTA.
Caro Presidente , Leggo stupito le Tue dichiarazioni in merito alla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. Capisco che il Sindaco della fiorente cittadina già "Patria dei Vivai", Ti stia molto vicino ed a cuore. Appaiono a bella vista sul suo profilo Facebook le Tue foto insieme a lui in diverse pubbliche circostanze: ad agosto a Mazzarrà Sant'Andrea, durante la processione della Madonna delle Grazie; la sua visita a Palazzo D'Orleans, in occasione del Santo Natale con l'accettazione di pacco dono; il Tuo invito a Capodanno con gli amici presso l'hotel "Atelier sul Mare" di Tusa che, per l'occasione, è stato interamente addobbato con piantine di agrumi provenienti da Mazzarrà donate, a quanto sembra, da TirrenoAmbiente spa. Ritengo però che l'Istituzione Presidenza della Regione, sia un'altra cosa e debba analizzare la reale e drammatica situazione di una comunità come quella Furnarese, senza coinvolgimenti personali. Probabilmente Ti sarò antipatico per averTi sempre assillato con questo nostro problema serio. Ti ho, infatti, invitato più volte a Furnari per renderTi conto del quotidiano disagio della popolazione che rappresento, umiliata ed offesa da un decennale lezzo nauseabondo e, per ultimo, dal grave inquinamento delle falde acquifere, rilevate da un piezometro dentro la discarica, come cristallizzato dall'Arpa di Messina sin dal giugno 2013: un pericolo questo che incute paura ai miei concittadini che bevono senza sapere cosa rischiano.
Caro Presidente, voglio ancora aggiungere che il sig. Roberto Carenzo -- direttore della discarica con la terza media come si evince dal curriculum pubblicato sul sito di TirrenoAmbiente spa, nonché oggi custode giudiziario -- cioè quella persona che Tu hai già forse incontrato, è colui che, nella sua qualità di direttore della discarica è tra i responsabili di quell'abbancamento illecito di 30 metri in altezza di rifiuti che ha determinato il pericolo di crollo, come è tra i responsabili dello sbancamento abusivo di una parte di terreno non autorizzato in un luogo che, cristallizzato dal NOE dei Carabinieri, era pronto a diventare discarica...
Caro Presidente, vorrei dirTi ancora che la discarica non ha alcuna autorizzazione, in quanto il Tuo Dipartimento Regionale alle Acque e Rifiuti, le ha tutte revocate.
Caro Presidente, voglio aggiungere ancora che la società TirrenoAmbiente spa è stata oggetto più volte menzionata nelle cronache giudiziarie per collusioni con la mafia e la 'ndrangheta, ed è una società che opera nell'illegalità, come denunziato giornalmente dalle forze politiche del territorio, compreso quel Circolo del Megafono, a Te molto vicino che si è tanto battuto per la Tua elezione e che oggi, deluso dalle Tue dichiarazioni, pensa di abbandonare il progetto Megafono.
Caro Presidente, Ti invito per l'ultima volta a non pensare solo al Tuo amico sindaco di Mazzarrà Sant'Andrea, che Ti esorta a mezzo stampa a riaprire la discarica per evitare il fallimento della sua Amministrazione Comunale.
Considera anche che la gente di Furnari, dopo dieci anni di nefandezze ambientali e di pregiudizio alla salute propria e dei propri figli, in questo difficile momento non ha voglia di effimero ma ha solo la voglia ed il diritto di vivere.
*Sindaco di Furnari
Nuovi avvisi di garanzia inviati dal sostituto procuratore Francesco Massara, nell'inchiesta sulla gestione della discarica di Mazzarà Sant' Andrea. Il provvedimento ha raggiunto gli ex presidenti di Tirrenoambiente, Sebastiano Giambò e Francesco Cannone, il funzionario palermitano dell'assessorato regionale Territorio ed Ambiente Gianfranco Cannova, il funzionario della provincia di Messina, Armando Cappadonia ed un funzionario dell'Arpa l'agenzia regionale per l'ambiente. I provvedimenti sono scaturiti nell'inchiesta della Procura di Barcellona dopo le denunce del sindaco di Furnari Mario Foti (nella foto) sui lavori di ampliamento della discarica e dell'on Sonia Alfano presidente della commissione antimafia europea.
---di Mario Foti*
Il giorno dopo la sentenza del processo di appello del procedimento "Vivaio", che sostanzialmente ha confermato l'impianto accusatorio nei confronti della mafia delle discariche, nel primo processo in Sicilia sulla eco-mafia -- nel quale peraltro viene affermata la penale responsabilità dell'ex presidente di "Tirreno Ambiente S.p.A.", società che gestisce la discarica di Mazzarrà S.A. -- la medesima società si trova coinvolta, per altro verso, in un'altra inquietante vicenda che lascia ombre e sospetti sulle autorizzazioni regionali rilasciate per l'ultimo ampliamento dell'invaso.
L'Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, Mariella Lo Bello, da denunciato un funzionario regionale del suo Dipartimento che presiedeva la conferenza di servizi durante la quale, nel settembre 2008, è stata rilasciato l' Autorizzazione Integrata Ambientale, per l'ampliamento di una discarica nella Sicilia Orientale, segnalando che lo stesso avrebbe "omesso la vicinanza di un centro abitato", in modo assolutamente illegittimo, come accertato da una successiva sentenza del TAR di Catania.
Nella medesima denuncia dell'Assessore Mariella Lo Bello, si evidenzia che detto funzionario regionale avrebbe, nel mese di ottobre 2008, acquistato un'autovettura AUDI A6 in Lombardia, in una concessionaria che faceva riferimento ad un amministratore della società che gestisce la discarica in questione.
La notizia viene riportata dalla redazione di Palermo del quotidiano "La Repubblica", nella quale si evidenzia il trasferimento del funzionario predetto per un sospetto giro di tangenti finalizzate "ad oliare autorizzazioni in un assessorato noto per le sue lentezze".
In tutta questa vicenda emergono indizi gravi, precisi e concordanti che fanno collegare: la discarica in questione a quella di Mazzarrà S.A.; la sospetta autorizzazione che avrebbe cancellato il centro abitato, alla città di Furnari; la incriminata autorizzazione a quella rilasciata in favore della "Tirreno Ambiente S.p.A." nel medesimo periodo, provvedimento questi poi annullato dal TAR di Catania.
In questo contesto, il funzionario regionale denunciato sarebbe collegato all'amministratore della "Tirreno Ambiente S.p.a."in questo acquisto di una prestigiosa auto, per così dire "a distanza".
Non è chi non veda come intorno alla "Tirreno Ambiente S.p.a." ", si accumulino parecchi sospetti e reiterate ed inquietanti ombre: questa, invero, oltre ad essere coinvolta in vicende giudiziarie per il suo ex Presidente, viene ora richiamata in una denuncia fatta da un Assessore regionale per una presunta corruzione che riguarderebbe anche il suo amministratore.
Se i predetti fatti denunciati autorizzazione ambientale che mette in pericolo la qualità di beni essenziali quali l'acqua per il consumo umano, la vita e l'aria. L'attuale Amministrazione Comunale di Furnari ha partecipato, malgrado non invitata, alla conferenza di servizio del 24 gennaio 2014, nella quale è stata sospesa la richiesta di "Tirreno Ambiente S.p.A.", dimostrando di tutelare concretamente, preventivamente, senza remore paure o indugi di sorta gli interessi vitali della comunità che amministra.
Per la stessa ragione la stessa eserciterà in tutte le sedi competenti ogni azione a tutela del diritto alla salute dei suoi concittadini e nei confronti personali dei soggetti, anche funzionari pubblici, che nella vicenda si fossero resi responsabili di gravi illeciti amministrativi o, peggio, di reati penali.
*Sindaco del Comune di Furnari