di Saverio Merlino*
Durante il Consiglio Comunale di ieri mattina, su richiesta dei consiglieri di minoranza, si è parlato di “Strategie Turistiche” e degli interventi messi in atto dall’Amministrazione comunale a sostegno di questo importante settore della nostra economia. È stata l’occasione, tra l’altro, per ribadire che tra le priorità di questa Amministrazione vi è l’impegno di dotare questo Comune di un Piano Strategico di sviluppo per il turismo sostenibile per metter a fuoco, definire e condividere una nuova visone del turismo che si desidera nelle Eolie per il futuro delle nostre generazioni.
L’ incarico affidato alla Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura di Torino per la redazione di un Piano Strategico di sviluppo per il turismo sostenibile va proprio in questa direzione e il lavoro che la Fondazione sta portando avanti va sostenuto affinché si possa arrivare al più presto alla sua definizione. Dopo un primo incontro di presentazione con i consiglieri comunali, gli operatori economici e i cittadini di Lipari, avvenuto nel mese di marzo c.a., il gruppo di lavoro della Fondazione Santagata è ritornato a Lipari dall’11 al 14 aprile (ritornerà a giugno prossimo) e si è recato nelle nostre isole per incontrare i cittadini di Vulcano, Alicudi, Filicudi, Stromboli e Panarea per continuare l’ascolto per definire un Piano
Turistico condiviso che abbia una nuova visone del turismo diverso dall’attuale.
Non vi è dubbio che serve uno strumento che individui una strategia di sviluppo turistico di medio/lungo termine, in modo da avere idee e stimoli per andare in una direzione nuova, ridando valore alle grandi potenzialità di un territorio come quello delle Eolie, che non deve più essere sfruttato. Uno strumento, quindi, che guidi tutti coloro che compongono la filiera turistica e la sua governance verso uno sviluppo coerente e sostenibile. La prospettiva futura per il turismo nel nostro Arcipelago necessita di basi scientifiche con l’obiettivo di capire quanto e quale turismo vogliamo, e quali impegni ci si debba assumere per gestirlo al meglio con il sostegno indispensabile della maggioranza della popolazione e degli operatori economici.
Il turismo ha permesso alle Eolie di crescere, ma non guidato da una visione strategica di medio e lungo periodo che invece è fondamentale per rispondere in modo coerente ed efficace ai grandi cambiamenti che il turismo stesso man mano sperimenta. Negli anni, il turismo ha sì permesso alle Eolie di crescere, portando occupazione e risorse, ma si è trattato
di uno sviluppo non guidato da una visione strategica di medio e lungo periodo e che oggi, in un contesto di profondissimo cambiamento sia della domanda turistica, sia dello scenario competitivo, sia infine delle mutate condizioni ambientali e climatiche, mostra tutti i suoi limiti nella sua reale capacità di generare ricchezza e di garantire uno sviluppo sostenibile per l’Arcipelago. Le Eolie non possono più sopportare questo sovraffollamento turistico e chi resta insensibile a ciò, alla
qualità di quanto viene offerto, con la convinzione che l’importante è che arrivino persone a consumare,
non vuole certamente il bene di questo territorio e delle future generazioni. Questo consumo porta, giorno dopo giorno, ad “auto-consumarsi”, a un depauperamento delle risorse su cui viviamo.
Non dobbiamo più auto sfruttarci consumando senza criterio l’enorme ricchezza offerta dalla nostra terra. I flussi turistici rappresentano un potenziale enorme per l’economia delle nostre isole che si devono mettere sulla strada di una nuova cultura turistica. Bisogna ripensare ai servizi che offriamo ai nostri visitatori e cercare ogni forma di sostegno per coloro
che stanno ripensando ad un nuovo concetto del viaggio e di vacanza. Bisogna contemporaneamente che il settore del turismo, fondamentale per l’economia, rispetti la nostra cultura e la conservazione degli ecosistemi, della biodiversità e delle risorse storiche, architettoniche e naturali. D’altra parte questo è ciò che i turisti cercano oggi: destinazioni che garantiscano esperienze di qualità in contesti non compromessi.
Le Eolie sono un universo di grande rilievo culturale e naturalistico, per questo serve un progetto che possa fare di questo meraviglioso territorio uno dei punti di eccellenza sullo scacchiere turistico internazionale e, partendo da tale visione, vanno delineate e guidate le strategie e le azioni che devono essere implementate nel prossimo quinquennio. La nuova qualità del turismo che questo Arcipelago può offrire alla nostra comunità deve essere competitiva sul mercato turistico, favorendo uno sviluppo sostenibile che promuova l’inclusione sociale in modo che il benessere economico sia condiviso e possa creare nuovi posti di lavoro e mezzi di sussistenza adeguati alla nostra popolazione.
È necessario un cambio di paradigma con il supporto di tutti e, principalmente, dei nostri imprenditori
turistici che sono i primi che si stanno accorgendo che le cose devono cambiare. Siamo fiduciosi che - in piena autonomia e senza interferenze alcune, come ha precisato il sindaco Gullo durante gli incontri nelle isole dell’Arcipelago e richiesto al Presidente della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura di Torino Paola Borrione - dopo le analisi di contesto che mettano a nudo l’attuale realtà turistica/economica, sarà presentato un Piano Strategico per il Turismo Sostenibile delle Isole Eolie che possa:
ridefinire e consolidare la posizione nel mercato nazionale e internazionale che queste isole meritano;
uniformare il sistema di offerta sugli standard necessari (qualità dell’offerta in termini di servizi/prodotti/informazioni) e coerenti per raggiungere e mantenere il posizionamento desiderato;
definire le strategie e le regole per garantire uno sviluppo e un uso sostenibile della destinazione e del territorio delle Eolie;
individuare soluzioni per risolvere le problematiche relative all’accessibilità e mobilità verso e a destinazione;
valorizzare gli attrattori e le vocazioni presenti sul territorio e non ancora pienamente sviluppati.
L'intervento da Palermo di Roberto Sauerborn
di Roberto Sauerborn*
Foto di Davide VItagliana, Luca Valenti ed Emanuel Raffaele