Le reazioni
di Sergio La Cava
2) Mi permetto di tornare sull'argomento dei ristori limitati ai soli albergatori di Vulcano, per effetto di un'ordinanza che è durata un paio di mesi, in un periodo, dunque, dove gli unici che hanno sofferto a parte il comparto dell'edilizia come già sottolineato nell'art di ieri sono stati semmai gli esercenti dei supermercati che hanno continuato a dare un servizio alla comunità, ai panifici e quelle pochissime attività che solo per spirito di servizio, incuranti delle perdite riportate per effetto del mancato afflusso di qualunque persona non residente (da noi il turismo del week end costituisce anche esso una fetta di economia) hanno continuato a restare aperti a disposizione della comunità.
Loro certamente sarebbero meritevoli, dimostrando semplicemente con i corrispettivi il danno subito, di contribuzione.
Per precisare quanto scritto ieri ,ho sentito il dovere di aggiungere categorie regolarmente dimenticate dal "salvifico"emendamento.
1) Leggendo l'articolo che con tanta enfasi viene pubblicizzato sui ristori per gli albergatori di Vulcano a far data dal 1 ottobre 2021 per effetto dell'ordinanza del sindaco in seguito ai noti fatti riguardanti l'isola vorrei sottolineare quanti segue:
l'ordinanza emessa a tutela della salute dei residenti ha riguardato il periodo invernale e come tutti sanno non l'estate 2021.
Sarebbe stato più opportuno oltre a pensare agli albergatori d'inverno, pensare alle imprese edili che hanno ricevuto decine di disdette di lavori già ordinati e in alcuni casi si sono visti bloccare i pagamenti di lavori mai iniziati ma con materiale ordinato.
Nessuno ha pensato a ristorarli?
Chi ha pensato a ristorare i tanti lavoratori dellìedilizia che da quel mestiere hanno l'unica entrata per sostenere la famiglia.
Penso che se un parlamentare si spende,deve spendersi per il popolo che non arriva a fine mese. Tante categorie andavano ristorate magari si potevamo inserire nel tanto decantato emendamento
di Pietro Lo Cascio
Sui ristori di Vulcano
In questa interessante querelle sorta intorno all’emendamento presentato dell’on. De Luca che ha previsto ristori per gli albergatori di Vulcano, a fronte dei quali viene fatto rilevare che anche le imprese edili dell’isola avrebbero avuto diritto a ottenere un trattamento paritario, ritengo opportuno intervenire per spezzare una lancia a favore di un’altra categoria, quella delle guide, alla quale mi onoro di appartenere.
Tale categoria non ha certamente sofferto nei mesi invernali, ma sta soffrendo oggi e soffrirà per tutta la stagione 2022. Come è noto, le ordinanze sindacali che si sono succedute a partire da ottobre vietano infatti l’accesso al cratere di Vulcano, e tale divieto – è facile immaginare – rimarrà in vigore per lungo tempo.
Le guide di Vulcano, di Lipari e di altre isole accompagnavano ogni anno un gran numero di visitatori sul cratere. Oggi non lo possono più fare, e per loro si profila una pessima stagione.
Sono le stesse guide che, con un generoso sforzo di volontariato e nel tentativo di offrire una minima alternativa ai visitatori, hanno ripulito e reso finalmente agibile – dopo decenni di abbandono – il sentiero per i crateri di Vulcanello; il percorso è bello, ma certamente non paragonabile per capacità di attrazione al precedente.
Queste guide, pertanto, non lavoreranno.
Ma oltre a non essere considerate dai ristori dell’emendamento, le guide sono “invisibili” anche a livello locale. Non ho sentito nessuno tra i candidati a sindaco accennare al problema, o porsi una domanda sul presente e sul futuro di questa categoria.
Forse pensano che le guide non salgano sul vulcano per lavorare, ma per tenersi in forma, per fare gratificanti passeggiate, o perché innamorate della struggente bellezza del paesaggio.
Oppure, ed è ciò che sospetto fortemente, non pensano nulla.
di Sergio La Cava
Mi preme intervenire,ancora una volta sulla questione dei ristori.
Devo e lo faccio volentieri,sposare appieno l'appunto fatto dall'amico Pietro Lo Cascio con il quale mi scuso e,per suo tramite, con le guide, per non averle citate nel mio intervento.
Le guide,da sempre rappresentano una risorsa per noi e i nostri visitatori, che con la loro professionalità danno un senso all'immenso patrimonio di sentieristica e, ovviamente dei Vulcani delle isole.
In particolare ne apprezzo la costanza e la dedizione,pur se a volte sottovalutati.
Certo l'on De Luca,questa si che è una categoria che andrebbe ristorata.
Mi scuso con gli interessati per l'omissione e mi riprometto di segnalare anche in questa campagna elettorale le tematiche care a tutti noi, nelle quali le guide possono darci valide proposte che, mi auguro, possano essere inserite nei vari programmi elettorali
di Pietro Lo Cascio
Guide del cratere di Vulcano: non serve un emendamento.
Desidero ringraziare Sergio La Cava per il suo ultimo intervento, e non solo per gli apprezzamenti rivolti alle guide che operano (o meglio, che operavano) sul cratere di Vulcano, ma anche per essere stato il primo tra i numerosi esponenti politici impegnati nella campagna elettorale per le amministrative del nostro Comune ad avere colto con attenzione e sensibilità il difficile momento che vivono questi professionisti.
Tuttavia, non è indispensabile un emendamento parlamentare per risolvere o quanto meno attenuare il problema.
Faccio notare infatti che nel 2019 – dopo le eruzioni “maggiori” dello Stromboli e il successivo divieto di accesso ai crateri – il sindaco di Lipari con ordinanza n. 64 del 09/07/2019 ha disposto un servizio di “presidio, vigilanza e informazione”, affidandolo alle guide che operavano a Stromboli, e che tale servizio è stato rimborsato con uno stanziamento di oltre 50.000 euro previsto nel capitolo 646 del bilancio dello stesso anno.
Da quando l’accesso al cratere di Vulcano è stato interdetto, invece, nessuno ha pensato di predisporre un servizio analogo.
Il risultato è alquanto paradossale: noi guide, per evidenti motivi di deontologia professionale, siamo costrette a informare i potenziali clienti dell’impossibilità di visitare il cratere, mentre ogni giorno decine di escursionisti – per i quali la prospettiva di una sanzione non rappresenta evidentemente un efficace deterrente, anche a fronte dei controlli effettuati solo saltuariamente dalle forze dell’ordine – salgono indisturbati sul vulcano. In sostanza, i nostri clienti guardano le sagome lontane dei visitatori che camminano sul sentiero o si stagliano sull’orlo del cratere, magari chiedendosi perché loro non possano essere lì, e noi allarghiamo le braccia. Credo che questa grottesca situazione, destinata a intensificarsi nel corso della stagione, non necessiti di ulteriori commenti.
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