Lipari, via libera dal governo Musumeci al Museo e al Parco geominerario della pomice
A Lipari nasceranno un Museo e un Parco geominerario della pietra pomice. Lo ha deliberato il governo Musumeci, allo scopo di preservare e valorizzare l'antico patrimonio economico-culturale presente nella più grande delle Eolie. Il progetto potrà anche riguardare attività e azioni nelle ex aree della cava, sia per salvaguardare lo stato di sicurezza, sia per riqualificare e restituire questi luoghi alla comunità isolana e ai visitatori.
«La storia dell'estrazione della pomice e dell'ossidiana sull'isola - afferma il presidente della Regione Nello Musumeci - ha radici antiche e rappresenta un'attività di rilevante valore, da proteggere e promuovere. Il governo regionale lavorerà affinché tale patrimonio non si disperda, ma anzi venga adeguatamente tutelato e valorizzato, avviando tutte le attività necessarie alla realizzazione del progetto di istituzione del Museo della pomice e del Parco geominerario».
La decisione del governo regionale recepisce la analoga volontà espressa da alcune organizzazioni locali, dalla stessa amministrazione comunale e da alcuni quotidiani nazionali e personalità della cultura. In attesa di verificare l'esistenza di eventuali ostacoli burocratici legati alle ultime vicende della cava, l’assessore regionale ai Beni culturali ha già dato incarico alla soprintendenza di Messina di effettuare un un sopralluogo tecnico, nelle località di Acquacalda e Porticello, per verificare lo stato del vecchio mulino e degli stabilimenti.
«L'obiettivo - evidenzia l'assessore Alberto Samonà - è quello di realizzare un Museo e anche un Parco geominerario con funzione didattica, per conservare la memoria e la storia dei luoghi e testimoniare il processo estrattivo e la storia della pomice attraverso foto, documentazioni, testimonianze, oggetti e ricostruzioni del ciclo di lavorazione. Un obiettivo che il nostro governo intende perseguire in collaborazione con l’associazionismo locale e con l’università messinese».
Nelle scorse settimane la richiesta di un tavolo tecnico era stata sollecitata dai presidenti del Centro Studi Eoliano, Federalberghi e Nesos Nino Saltalamacchia, Christian Del Bono e Pietro Lo Cascio.
L’ex consulente della giunta Giorgianni, Angelo Sidoti, neo responsabile di Italia Nostra delle Eolie, con le Università di Torino e Milano aveva portato a compimento una serie di progetti per realizzare anche un parco geo-minerario e un museo della pomice.
Il curatore fallimentare Massimo Galletti, dopo le continue sollecitazioni degli ultimi giorni, aveva smorzato gli entusiasmi sostenendo che “quasi tutti gli impianti e attrezzature sono stati venduti come ferro vecchio (qualcosa ancora esiste negli locali ex Ferlazzo) per pagare oltre 17 milioni di euro che avanzano i creditori. In piu’ è intenzionato a vendere anche tutti i ruderi che vi sono nella parte soprastante e sottostante la spiaggia. “Se la Regione e la Soprintendenza li vorranno devono pagarli. Se vogliono espropriarli dovranno pagarli”.
"La scelta della Regione per la realizzazione del Museo e del parco minerario di Lipari è positiva e apprezzabile - dice Antonio Calabrò, presidente di associazione Museimpresa - ed è una risposta responsabile alla battaglia culturale e civile avviata su autorevoli organi dell’informazione e sostenuta da associazioni come Museimpresa, Federculture, Touring Club Italiano, Sicindustria e dalla presidenza onoraria della Commissione Unesco per l’Italia. Adesso si tratta di tradurre rapidamente ed efficamente quella scelta in realtà, per salvare e valorizzare un patrimonio che riguarda l’ambiente, la tradizione industriale e il lavoro e può contribuire a fare crescere l’attrattività ambientale e culturale delle isole Eolie e l’intraprendenza dei suoi abitanti".
LAVORATORI EX PUMEX, CATALFAMO INTERROGA IL GOVERNO: “SIANO FORMATI E INTEGRATI NEL COSTITUENDO PARCO DELLA POMICE A LIPARI”
“Ho depositato una interrogazione parlamentare per richiedere al Presidente Musumeci di avviare tutti gli strumenti necessari per mettere nelle condizioni gli ex lavoratori della Pumex di poter contribuire alla vita del costituendo Parco Museo della Pomice di Lipari, annunciato qualche giorno fa. Questi lavoratori - commenta l’On. Antonio Catalfamo, depositario dell’interrogazione e capogruppo della Lega Sicilia per Salvini Premier - sono una trentina e sono stati assorbiti dalla partecipata Resais qualche settimana fa.
La prospettiva è che si ritrovino parcheggiati per diverso tempo in attesa di capire cosa fare delle proprie vite lavorative ma sarebbe ottimale poterli utilizzare nello stesso luogo dove per anni hanno prestato servizio. Essi sono infatti depositari di conoscenze sul campo che tornerebbero utile in sede di promozione del sito, come avviene già in molti musei etnografici dove le antiche maestranze divengono a loro volta guide per i turisti. Una ricchezza culturale che rappresenta una occasione per i turisti, per le identità siciliane ma soprattutto per questi lavoratori dimenticati.”
Lipari, per le cave di pomice nuovo servizio sul "Corriere della Sera"
a Marina Lunga pontile galleggiante quasi pieno di yacht ed i rifiuti con i "loro profumi" ritirati alle 10,15... AAA cercasi pure operatore ecologico
Nelle borgate esplode la protesta per le discariche di rifiuti. Bruciati cassonetti a Quattropani. Intervento dei vigili del fuoco
Lipari - Le borgate dell'isola sono invase di rifiuti ed esplode la protesta dei cittadini. A Quattropani, in località Costa D'Agosto intervento dei vigili del fuoco per dei cassonetti che hanno preso fuoco.
Qualche settimana fa era anche accaduto lungo la strada di Lami.
All'Annunziata la nuova discarica dei rifiuti che arrivano da ogni parte...
Traghetti, sciopero sospeso
Lo sciopero che l’Or.S.A. aveva proclamato per oggi 24 giugno sulle navi della Caronte & Tourist Isole Minori è stato disdettato ieri sera a seguito di una convocazione per il prossimo 2 luglio.
“La convocazione - tiene a puntualizzare il responsabile del personale del Gruppo C&T, Tiziano Minuti - è stata formulata a titolo di audizione e non deve, dunque, essere intesa come l’avvio di relazioni sindacali. Nonostante nulla di quanto accaduto possa esserci addebitato, ci scusiamo con la nostra clientela per i disagi che l’effetto annuncio e la revoca in extremis possono aver causato”.
I servizi saranno pertanto quelli abitualmente resi dalle navi sociali verso le isole minori della Sicilia.