gardizzoneSupera il primo banco di prova l'accordo tra il governatore Rosario Crocetta e le opposizioni. L'Ars infatti ha approvato l'emendamento di riscrittura del governo dell'articolo 7 della legge di stabilità che assegna 20 milioni alle Province, 10 mln come contributo di parte corrente e 10 mln in conto capitale.
Si tratta di una delle misure concordare da Crocetta nel vertice informale con le minoranza nella stanza di Nello Musumeci. I fondi, con decreto dell'assessore per le Autonomie, saranno destinati in modo prioritario per le spese dei servizi socio-assistenziali in favore dei disabili, per garantire il diritto allo studio, per il funzionamento dei consorzi universitari e il pagamento degli emolumenti del personale. I contributi in conto capitale sono destinati al pagamento delle quote capitale delle rate di ammortamento dei mutui degli enti per finanziare gli investimenti.
Per salvaguardare gli equilibri finanziari delle Province, inoltre, la Regione attiverà nuove misure con la manovra di assestamento per il 2014.

OK A MUTUO DA 90 MILIONI. La Regione potrà accendere un mutuo di 90 milioni di euro per finanziare parte delle spese d'investimento di comuni e Province. La norma, approvata dall'Ars, è contenuta nella legge di stabilità, in discussion in aula. Inizialmente il governo aveva previsto 60 mln di euro, somma aumentata a 90 mln con la riscrittura della norma.

BAGARRE IN AULA PER LA SANITA' - Bagarre in aula dopo la bocciatura, per un solo voto, di un emendamento trasversale che prevedeva la soppressione della norma della finanziaria che cancella 58 posti tra coordinatori sanitari e amministrativi.
Subito dopo la votazione, che dunque mantiene al momento l'articolo di legge, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha sospeso la seduta per qualche minuto e ha convocato la
conferenza dei capigruppo con l'obiettivo di accelerare i lavori parlamentari.

IL PRECEDENTE. L'Ars ha approvato il bilancio interno 2014 e il rendiconto 2012. Il voto finale è stato però sospeso in attesa dell'esame della legge di stabilità, sulla quale non c'è ancora un accordo governo, maggioranza e opposizione.
Per sostenere alcuni capitoli e mantenere in equilibrio il bilancio della Regione (a legislazione vigente), il governo con un emendamento ha tagliato 100 milioni di euro al sistema sanitario, suscitando la reazione in aula del presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo (Pd), che ha criticato la scelta. I tagli riguardano le somme destinate alla definizione della mobilità sanitaria interregionale (15 mln) e le spese correnti delle Asp e delle aziende ospedaliere (84,7 mln).

BIANCHI: "NO TRATTATIVE CON SINGOLI DEPUTATI". «Sui saldi e sull'impostazione complessiva la legge di stabilità è ben definita: sui grandi temi, come i comuni e le partecipate, è giusto che il dibattito avvenga in aula per trovare una sintesi. Ma l'importante è che non si aprano trattative con i singoli deputati sugli articoli della finanziaria altrimenti si toglie sicurezza alla manovra». Lo dice l'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi, conversando coi cronisti in sala stampa in una pausa dei lavori parlamentari sulla manovra finanziaria.

FORZESE ABBANDONA AULA "RINALDI DEVE DIMETTERSI". Il deputato dei Drs, Marco Forzese, ha abbandonato l'aula dopo la relazione del presidente dei questori Franco Rinaldi sul rendiconto 2012 dell'Assemblea regionale. «Abbandono quest'aula - ha detto Forzese dal pulpito - perchè il presidente del Consiglio dei questori non ha le carte in regola e le caratteristiche per stare in un organismo importante di questo Parlamento. Aveva detto che si sarebbe dimesso e non l'ha fatto». Rinaldi è indagato nell'inchiesta sulla formazione professionale a Messina.

ANCORA NERVI TESI TRA CIANCIO (M5S) E ARDIZZONE - Secondo round in aula tra la grillina Gianina Ciancio (M5s) e il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. Prendendo la parola durante la discussione sul rendiconto 2012 dell'Ars e sul bilancio interno, la deputata cinquestelle, che aveva contestato l'aumento dei fondi destinati all'Ars contenuto in un emendamento del governo, ha replicato a quanto aveva detto stamani Ardizzone: «Presidente, la invito a moderare i toni, io non faccio show, noi cinquestelle non facciamo passerelle, e questa è la grande differenza tra il M5s e chi è dentro questo Parlamento». Ardizzone ha subito interrotto la parlamentare: «Usi rispetto per il Parlamento, so che vuole lo scontro istituzionale». Poi ha aggiunto: «Lei ha commesso un errore di lettura e contabile, ha voluto solo mandare un messaggio all'esterno in modo autolesionista. Non consento a nessuno di buttare fango su questo Parlamento». Ardizzone quindi ha ricordato che i Cinquestelle non hanno votato la spending review approvata dall'Ars.

SCONTRO VENTURINO CON GLI EX COLLEGHI M5S. «Non è possibile fare le "verginelle" quando si interviene in aula, far credere di essere i più puri di tutti, quando poi invece ci si comporta esattamente come gli altri». L'attacco al Movimento 5Stelle è arrivato da Antonio Venturino, vicepresidente dell'Ars. Eletto proprio con i grillini, poco dopo il balzo alla seconda carica del parlamento siciliano Venturino ha lasciato il gruppo per fondare un suo movimento, abbandonando anche i propositi sulla restituzione di parte dell'indennità e sull'auto blu, sbandierati in campagna elettorale. «L'onorevole Giancarlo Cancelleri - ha detto in aula Venturino, rivolgendosi al capogruppo del M5S - ha criticato tutto della legge sulla spending review, tranne la norma sui 'contratti in esserè per il personale: forse perchè anche il gruppo del Movimento 5 Stelle ha attivato una serie di contratti con diversi collaboratori? Oggi i deputati 5 Stelle criticano il bilancio dell'Ars, ma i soldi per i loro portaborse non vengono forse dallo stesso bilancio?». Poco dopo è intervenuto Cancelleri, per replicare all'ex «collega di partito»: «Raccolgo i rimproveri di tutti in questo Parlamento, tranne che da parte di Venturino: gli altri non avevano promesso agli elettori di restituire i soldi dell'indennità, lui si e non lo ha fatto». I deputati 5 Stelle, rivolgendosi alla presidenza dell'Ars, hanno anche ribadito più volte la richiesta di far parte del Consiglio di Presidenza dal momento che proprio Venturino, una volta eletto vicepresidente, ha abbandonato il Movimento. E su questo punto l'Ars ha registrato anche l'intervento di Giuseppe Milazzo (Ncd), che durante un suo intervento ha detto, rivolgendosi ai deputati grillini: «Avete voluto Venturino? E ora ve lo piangete».

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