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di Michele Sequenzia

1) Caro Direttore, grazie ai tuoi interessanti quanto stimolanti reportages da Kerch e dintorni, scopriamo quanto poco conosciamo della Crimea, delle sue genti, del suo popolo, del suo passato, e quanto invece dovremmo imparare dalla sua storia. Tutto cio’ comporta nuove riflessioni e utili approfondimenti. Vogliamo fare un passo indietro nel tempo?

Siamo nel 1853, tra lo Zar Russo Nicola I e la Francia di Napoleone III si accende una aspra disputa per il controllo dei luoghi santi della Cristianità. Quando la Turchia favorisce le proposte francesi, la Russia , al contrario, non le accetta e scatena una guerra contro la Turchia. La Gran Bretagna, temendo l'espansione russa verso il Mediterraneo, si allea alla Francia ed entrambe difendono la Turchia. La Crimea diventa subito uno spaventoso, sanguinoso campo di battaglia. Francia e Gran Bretagna contro la Russia. Anche il Regno di Sardegna, nel gennaio 1855 invia un suo contingente militare in Crimea a fianco dell'esercito anglo-francese dichiarando a sua volta guerra alla Russia. Eccoci dunque in guerra . La guerra non è da subito favorevole alla Russia che subisce pesanti sconfitte.
L'esercito russo, di 70.000 uomini, è mal organizzato, è disperso su più fronti: in Polonia, Austria, Mar Nero, Mar di Azov e Caucaso. In Crimea, i soldati dello zar Nicola I sono circa 51.000, subiscono sconfitte, non riescono a difendersi dalle preponderanti forze anglo-francesi-piemontesi
Il Corpo di Spedizione del Re di Sardegna conta 2 divisioni per un totale di 18.058 uomini e 3.496 cavalli, 3.000 uomini in più del convenuto. Lo comanda il generale Alfonso La Marmora. Al contrario i russi, dispongono di armamenti antiquati, sono mal equipaggiati, non sono in grado di fronteggiare validamente le forze alleate.
Cosa manca ai Russi, e perché sono sconfitti?
1- I loro vascelli sono ancora a vela, mentre gli alleati sono avvantaggiati da nuovi potenti mezzi a vapore, rapidi, ben forniti di artiglierie, protetti da piastre di ferro prodotte dalla nuova siderurgia;
2 – L’artiglieria russa, poco mobile, ha cannoni troppo pesanti, a canna liscia, non rigata, con una gittata assai corta.
3 –Anche i loro moschetti sono antiquati. Solo qualche reggimento è equipaggiato con il nuovo fucile pattern 1851 Minié Rifled , mentre la maggioranza dell'esercito utilizza ancora il modello del 1842, pesante, poco perforante, a canna liscia.
4 – I Russi mancano di rapidi trasporti logistici. Non usano la ferrovia per il rapido trasporto delle truppe, dei viveri, delle armi
5 - Non usano ancora il telegrafo per le comunicazioni;
6 - Non dispongono di riserve addestrate per il” turn-over” il pronto impiego dell'esercito.;
7 – Unica nota positiva da parte russa, l'uso delle prime mine marittime.
Rimane ancora in mano russa la magnifica città di Sebastopoli, storica roccaforte , ultima difesa in Crimea . Sebastopoli è assediata . Siamo in piena estate, il caldo è opprimente, il colera imperversa, disperatamente i russi si difendono di casa in casa. L’eroica città di Sebastopoli, base strategica della potente flotta da guerra russa, è allo stremo. Anche Lev Nikolayevich Tolstoy , giovane ufficiale di artiglieria, in rappresentanza dello stesso Zar Nicola I, è il suo inviato speciale, futuro apostolo della non resistenza al male, interprete rivoluzionario della parola di Cristo, filosofo del pacifismo, predicatore della pace mondiale. Tolstoy è a Sebastopoli , tra i combattenti, giorno dopo giorno, osserva tra le trincee, dai bastioni dei forti, testimonia , osserva la brutalità della guerra, ci fa conoscere i suoi orrori. Tolstoy , meraviglioso corrispondente di guerra, scrive :” La terra, diventata friabile dai recenti scoppi, fu ovunque disseminata dai mutilati affusti, che schiacciavano i cadaveri dei russi e dei nemici, i pesanti cannoni in ghisa ammutoliti per sempre, scagliati nelle fosse con forza terrificante e a metà coperti di terra, le bombe, le palle di cannone, di nuovo cadaveri, le fosse, i pezzi dei tronchi di legno, i resti dei fortini, e di nuovo i silenziosi cadaveri nelle uniformi grigie o blu. Le malattie imperversano, si muore di malaria, tifo, tisi, scorbuto. Si muore di fame. Entrambi gli eserciti ne sono falcidiati .Manca l’acqua. Il caldo fa peggiorare la situazione. Non esistono ospedali.
Gli ammalati, sono spesso abbandonati, vengono lasciati morire. Non ci sono medicine. Pesanti perdite per il colera. Manca tutto. Il pranzo consisteva in una grande scodella di minestra nella quale nuotavano grossi pezzi di carne bovina e un ingente quantità di pepe e di foglie di lauro, di polpette polacche con mostarda e di kolduny con burro non troppo fresco. Non c’erano tovaglioli, i cucchiai erano di latta e di legno, c’erano solo due bicchieri, e sul tavolo stava una caraffa grigia d’acqua con il collo rotto; all’inizio si parlò della battaglia di Inkerman, alla quale aveva preso parte la batteria e a proposito della quale ciascuno raccontava le proprie impressioni e faceva le proprie considerazioni sulle cause della sconfitta, tacendo quando cominciava a parlare il comandante di batteria; poi la discussione di fatto passò all’insufficienza del calibro dei cannoni leggeri rispetto a quelli nuovi, semplificati, e qui Volodja riuscì a mettere in mostra le proprie conoscenze nel campo dell’artiglieria. Ma la conversazione non si soffermò sulla tremenda situazione attuale a Sebastopoli, come se ognuno pensasse troppo a questo argomento per parlarne ancora.” ( Dai “Racconti di Sebastopoli di Lev Tolstoy.)
Sebastopoli, l’ antica Cherson, semi distrutta, giorno e notte sotto i colpi di cannone, affamata, accerchiata. 307 cannoni anglo-francesi sparano contemporaneamente 15.000 colpi e i russi perdono dai 2.000 ai 3.000 uomini al giorno. L'8 settembre gli alleati iniziano il loro ultimo assalto con i francesi, guidati dal generale Mac –Mahon. La mattina del 9 settembre le forze russe abbandonano Sebastopoli. L’eroica difesa della città, da parte di tanti semplici soldati e marinai, suscita ammirazione in tutta la Russia.
Alla fine, la storica città di Sebastopoli , con un esercito decimato, senza aiuti, coraggiosamente resiste 349 giorni agli attacchi dei 60.000 francesi, inglesi che l'hanno posta sotto duro assedio , anche grazie al nuovo alleato, il regno di Sardegna, con il Generale La Marmora ed i suoi bersaglieri nella decisiva battaglia della Cernaia. Una breve nota dei nostri tempi: Il 20 giugno 2019 il Consiglio ha prorogato fino al 23 giugno 2020 le misure restrittive introdotte in risposta all'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia.

2) “Più ritorno in Russia - a Kerch, in Crimea - per ritrovare parenti e amici, più mi rendo conto che potrebbe essere la seconda casa di molti.” Che bello sentirsi a casa in Crimea!  Evidentemente hai ragione! Se si visita oggi la stupenda Crimea, sembra di respirare la stessa aria di Lipari, nelle Isole Eolie. Tanto è vero che, se si legge la storia della Crimea, che tanto affascina, si scopre che qui possiamo incontrare altrettanti nostri parenti, nipoti e zii, quanti ne abbiamo a Palermo, o a Berlino. Il mercato della frutta di Kerch è lo stesso mercato che abbiamo in moltissime città d’Italia. Scopriamo che la presenza di comunità italiane in Crimea e in tutta l’ Ucraina ha origini antichissime, lungo i secoli, dall’impero romano, dalle Repubbliche di Genova e Venezia, fino ad oggi! .

Leggo che dal 1830 al 1870 giunsero in Crimea, nel territorio di Kerch,  flussi migratori provenienti dall’Italia, dalla Puglia, Campania, Liguria e Veneto. Migliaia di connazionali arrivarono in Ucraina per poter trovare una nuova vita, nel settore agrario e marittimo. Gli italiani in gran parte concentrati nella cittadina di Kerch , in pochi decenni dettero vita alla comunità straniera più fiorente e rispettata, capace di affermarsi in tutti i settori della vita economica, dal commercio all’agricoltura, dalle attività legate alla pesca all’artigianato, dalla piccola imprenditoria alle libere professioni.  

A Kerch, da dove scrive Bartolino Leone, nel 1840, gli italiani costruirono la chiesa cattolica romana, la “Chiesa degli italiani”. Nel 1920 la chiesa di Kerch ebbe un parroco italiano, con una scuola elementare e una biblioteca, con un giornale locale in lingua Italiana. Molti gli architetti italiani. Alessandro Digbi a cui si devono i principali edifici del centro storico ( oggi distrutti) , e la prima chiesa cattolica della Crimea. L’imprenditore genovese Raffaele Scassi che già nel 1821 ottenne la nomina a governatore del porto di Kerch’. Pare che lo stesso Giuseppe Garibaldi vi soggiornasse. A Kerch, alla fine dell’Ottocento gli italiani erano cresciuti tanto che fu necessario aprire un ufficio consolare , all’inizio del Novecento, venne aperta una scuola italiana, una biblioteca, un club, e una società cattolica di beneficenza
Non dimentichiamo che il Corpo di Spedizione Italiano del Regno di Sardegna, nel 1855, in Crimea, partecipo’ alle operazioni militari alleate contro l’Impero Russo, con l’assedio di Sebastopoli e la battaglia della Cernaia.

Con la fine della seconda guerra mondiale ( 1939-1945), tutto peggiora. Inizia la persecuzione della florida comunità italiana. L’odio di Stalin si scatena contro la comunità italiana. Gli italiani sono considerati da Stalin odiosi nemici fascisti . Da estirpare. Famiglie intere, cacciate dalle loro case, ridotte in schiavitu’,  costrette ai lavori forzati. Questa odiosa pulizia etnica si concluse con la morte di Stalin (1953), solo allora i pochi sopravvissuti iniziarono a tornare in Crimea.
Infinite sono le fosse di italiani, i nostri morti non hanno nemmeno una lapide su cui posare un fiore. Ancora oggi persiste il silenzio, molti italiani sono abbandonati nell’oblio dell’indifferenza. La storiografia tende a ricordare tutti questi popoli tranne noi italiani, perché il loro sterminio e deportazione sono ancora oggi avvolti da tanta indifferenza e ingratitudine.

Ultimamente proprio da Kerch, l’associazione culturale italiana Cerkio - email: cerkio.kerch@gmail.com   è riuscita a riscattare dal comune la chiesa cattolica, a rimetterla a posto a spese della comunità riaprendola al culto. I giovani studiano l’italiano frequentando i corsi organizzati nella sede dell’associazione.

A differenza delle altre minoranze che abitavano nella regione e subirono la stessa sorte, agli italiani non è stato riconosciuto lo status di deportati, né è stata restituita la cittadinanza del paese d'origine. Completamente ignorati.

Oggi, la piccola comunità italiana, è in difficoltà. La vita è cara. Da una parte le sanzioni, la guerra dei dazi tra Ue e Russia e dall’altra il timore di nuove pericolose  tensioni , atti di guerra, tra Russia e Ucraina. Per ogni utile informazione: http://www.perugiatoday.it/eventi/gli-italiani-di-crimea-una-mostra-sulla-tragedia-dei-nostri-connazionali-in-unione-sovietica.html
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LA NOTA

Caro Bartolino, trasmetto la comunicazione ricevuta dalla Direttrice del Associazione degli Italiani di Crimea
/ Ассоциация итальянцев Крыма. "Сообщество итальянцев Крыма "ЧЕРКИО" - .
Sono certo che il tuo Notiziario avrà ampiO eco e sempre maggiore diffusione come lettori e corrispondenti in tutta la Crimea ed oltre.
AugurI a tutta la tua famiglia Il Nonno.

L'INTERVENTO

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di Giulia Giacchetti Boico*

Buongiorno, dottor Michele Sequenzia,
grazie per l'articolo e per l'interesse alla nostra storia. Vorrei aggiungere che quattro anni fa la nostra comunità è stata ufficialmente riabilitata e riconosciuta come la minoranza etnica ex deportata e perseguitata.
Cordialmente,
*Presidente Associazione degli Italiani di Crimea

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Di Ida Valicenti
Nel libro L’olocausto sconosciuto: lo sterminio degli Italiani di Crimea (Edizioni il Settimo Sigillo, 2008), il professor Giulio Vignoli e Giulia Giacchetti Boico portano alla luce un episodio poco conosciuto alla storia, il dramma della deportazione subita dalla piccola comunità italiana di Kerch, in Crimea. Il libro, attraverso documenti inediti e testimonianze, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla deportazione in Siberia subita dagli italiani di Crimea durante la Seconda guerra mondiale, e ad oggi ancora non riconosciuta né dal governo ucraino né da quello italiano.
La comunità italiana di Kerch
Tra il 1830 e il 1870, attratta dalle promesse di buoni guadagni e dal miraggio di fertili terre quasi vergini, offerte dallo zar a buon prezzo, per ripopolare e rivitalizzare la cosiddetta Nuova Russia, una piccola comunità italiana emigrò a Kerch, in Crimea. Essi provenivano soprattutto dalla Puglia, molti agricoltori, frutticoltori, orticoltori, viticoltori e marinai di Bisceglie, Molfetta, Trani e Bari.
La comunità pugliese ben presto si distinse per le sue abilità, contribuendo al fiorire dell’agricoltura e del commercio di Kerch. Nel 1840 costruì anche una piccola Chiesa cattolica e una scuola per i bambini della comunità. Nel 1940, la comunità contava circa 1100 persone.
La Rivoluzione bolscevica
In seguito alla vittoria dei “rossi” nella guerra civile russa, nel 1921, la Crimea entrò a far parte della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR). Come conseguenza della Rivoluzione bolscevica, i connazionali di Kerch furono costretti a subire la collettivizzazione forzata delle campagne. La piccola comunità pugliese fu requisita, alcuni di loro fecero rientro in Italia, altri furono privati dei documenti di riconoscimento e identificati con i libretti di lavoro da trudodni, e relegati nei kolchoz. Il partito comunista prese il controllo della città e la propaganda marxista portò all’ateizzazione della società con conseguente chiusura della chiesa italiana e allontanamento del parroco. La Crimea conobbe un momento particolarmente duro della sua storia durante la Seconda guerra mondiale, fatto di violenti operazioni belliche, deportazioni che colpirono le popolazioni locali sospettate di collaborare con gli invasori tedeschi, compresa la comunità pugliese di Kerch.
L’accusa e la deportazione
La città di Kerch fu occupata dall’esercito nazista il 16 novembre 1941. Il 30 dicembre fu riconquistata dai sovietici. Nella testimonianza raccolta da Giulia Giacchetti Boico e del professor Giulio Vignoli, la superstite Paolina Evangelista, originaria di Bisceglie, che riuscì a rubare il passaporto di una donna russa morta e a scappare con i suoi bambini dal treno diretto in Siberia, racconta: “Era il 29 gennaio 1942, ricordo molto bene quel giorno. Venne una macchina della polizia speciale, dissero che ci davano un’ora e mezza di tempo e poi ci avrebbero deportati. (…) Ci portarono a Novorossijsk, ci fecero il bagno. Poi ci misero in dieci vagoni bestiame. Su questo treno facemmo un lungo viaggio che durò due mesi (…) I miei figli di 2 e 5 anni morirono, come tutti, di tifo petecchiale e di polmonite. Quando arrivammo nel Kazakistan ci dissero: vi hanno mandato qui perché moriate tutti! Sul nostro documento d’identità c’era scritto “deportato speciale”.
Il non riconoscimento
Attualmente gli italiani in Crimea che vivono a Kerch sono poco più di trecento. La comunità si batte per far conoscere la deportazione subita dai loro nonni, zii e parenti, ma la difficoltà di reperire i documenti richiesti dalle autorità diplomatiche italiane e ucraine non ha portato ad alcun risultato. I documenti personali dei connazionali pugliesi vennero distrutti durante la tratta in Siberia, e molti di loro, una volta tornati sullo stretto di Kerch, dovettero cambiare la cittadinanza, russificarsi, per poter lavorare come marinai o con le loro navi di trasporto nel porto della città.(informazioneconsapevole.com)

Trasmetto Dal Fatto Quotidiano , 2 ottobre 2019:
La Sicilia con oltre sette miliardi di “buco” è pronta a sborsare più di un milione per le nuove divise di autisti, uscieri e portieri. Sono quasi mille, a prestare servizio per la Regione. A loro, presto il governatore Nello Musumeci consegnerà la bellezza di quattro nuovi abiti ciascuno: due per l’inverno e due per l’estate, con tanto d’accessori e gonfaloni cuciti sul petto.
Conti in rosso, divise blu – E dire che pochi giorni fa l’Assemblea regionale siciliana aveva dovuto allargare le braccia: non c’erano soldi per coprire una legge imbottita di prebende, ma anche di finanziamenti importanti, come quelli destinati ad alcune categorie di lavoratori e alle fondazioni antimafia. Era stato proprio il presidente della Regione Musumeci, rispondendo a una richiesta inviata dal presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, a invitare il parlamento siciliano alla “prudenza” e a evitare di approvare leggi che prevedessero nuove spese. Proprio il giorno dopo, però, si riuniva la commissione per l’apertura delle buste con le offerte per la fornitura di quasi quattromila divise. Nei prossimi giorni quindi si deciderà quale sarà la società a fornire i nuovi, eleganti abiti. Il valore di ogni kit a base d’asta è di 560 euro: ogni kit è composto da due abiti così il valore del singolo vestito è di 280 euro circa, per una spesa per ogni dipendente da 1120 euro. Per gli uomini, ogni divisa è composta da giacca e pantaloni (di lana per il kit invernale, di cotone per l’estate), camicia in cotone cento percento, cravatta in pura seta di colore blu e spilla “in lega metallica, colore oro raffigurante la ‘Trinacria‘ con fermo posteriore”. Sul lato sinistro del petto della giacca, poi, “dovrà essere apposto (cucito) il logo in stoffa ricamato raffigurante il gonfalone della Regione Siciliana”. Anche i bottoni “dovranno riportare le iniziali della Regione siciliana (RS)”. Per le donne, la divisa prevede gonna, giacca, un foulard, camicia e la spilla con la Trinacria.
Una gara da un milione – La gara è già a buon punto. Se ne sta occupando la Centrale unica per gli acquisti siciliana, una struttura già definita “poco efficace” dallo stesso governo che ora punta a spostare alcuni appalti sulla Centrale della Regione Lombardia. Questo bando, però, si fa tutto in Sicilia. E sono già arrivate le offerte su cui bisognerà decidere. Del resto, la base d’asta era piuttosto ricca: oltre un milione di euro (1.116.640 euro, per la precisione). Una somma necessaria per l’acquisto di 3.988 divise. Quattro per ciascuno dei 997 dipendenti addetti “ai servizi di portineria, uscerile e alla conduzione di autoveicoli dell’amministrazione regionale”.
La Regione potrebbe però risparmiare qualcosa sulla cifra fissata come base d’asta. Sono state presentate infatti quattro proposte basate sul criterio dell’aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa. La commissione di gara, riunitasi il giorno prima che l’Ars cancellasse tutte le spese previste nel disegno di legge in discussione in quelle ore, ha valutato, in vista dell’affidamento, il “rispetto dell’ambiente del capo, il pregio tecnico, il servizio successivo alla vendita e cioè il servizio sartiale di assistenza per dodici mesi” e, infine, le caratteristiche estetiche e funzionali: sono state preferite le divise con tirapancia, spacchetto sartoriale e il battitacco, l’orlo del pantalone per evitare l’usura.
L’offerta col migliore punteggio, sia tecnico che economico, però è stata considerata anomala. L’azienda ha offerto un ribasso del 37 percento circa facendo calare il prezzo della fornitura a 700mila euro. Le altre offerte sono state di 917mila euro circa con il 17 percento di ribasso circa, di 976mila euro col 12,5 percento circa di ribasso, e di oltre un milione, con un ribasso del 4,6 per cento. Adesso i burocrati della Centrale unica che ha indetto la gara dovranno verificare che i prezzi siano congrui e individuare la società vincitrice. Poi, via libera a quattromila nuove divise, per i quasi mille uscieri e autisti di Sicilia. La Regione con un “buco” da oltre sette miliardi di euro.

Caro Direttore,

mi permetti di aprire il mio cuore, gli ipocriti fanno finta di niente e girano al testa. Noi non siamo ipocriti.

Mi ricordo quanto hai scritto: " ll nostro Notiziario delle Eolie non è la lavagna con buoni e cattivi ma continua ad essere un sughero galleggiante per tutti gli spazi della mente anche per la cultura artigianale per contemplare e giudicare la vita." Il nostro lettore Corrado Gianno,’ di cui condivo il pensiero, scrive sul Notiziario delle Isole Eolie: “ Bisogna seminare, lavorare, dibattere, contrastare, proporre. É necessario dare un senso alle proprie idee, ai propri valori, al proprio credo, alla voglia smisurata di crescere e mettersi in gioco pur sapendo, di rischiare tantissimo.” Belle , sante parole!! 

Desidero a tale proposito rendere noto che gli insulti del Signor Tommaso Casalini, allenatore dei giovanissimi ragazze e ragazzi del Grosseto Calcio, riportati per scritto su Facebook letto in tutto il mondo, rivolti a Greta Thunberg, sono gli stessi insulti rivolti a tutti noi cittadini uomini e donne che giornalmente si sacrificano per dare ai propri figli dignità di sani comportamenti civili. Il Signor Casalini è per noi “ off limits”. Persona da evitare.
Noi non vogliamo “allenatori” come il Casalini. Le sue scuse sono di pura ipocrisia . Tutti noi, ci sentiamo vicini a Greta Thunberg , come fosse la nostra sorellina, nipotina, cuginetta , nostra stessa figlia. Noi non vogliamo vedere il signor Tommaso Casalini ronzare, occuparsi, stare, accanto ai nostri figli, ragazzi o ragazze, evitiamo ogni suo contatto presente e futuro. Non ci piace.
Le mostruose, malvage esternazioni del signor Tommaso Casalini, sono riportate integralmente, senza censure preventive, sul sito web Grosseto Calcio . . < Lo stesso suo post … “ in chiaro”…parola per parola… contenente la frase, scritta di pugno dal signor Tommaso Casalini è leggibile, ed ognuno di noi puo’ leggersi liberamente quanto integralmente.

Caro Direttore,
Greta Thunberg gravemente insultata dal Grosseto Calcio!:
L’Unione Sportiva Grosseto 1912 ha “ sollevato” dal suo incarico il signor Tommaso Casalini , “ vice allenatore dei Giovanissimi A”. Lo stesso “ allenatore” aveva postato su Facebook ..” T… .., vai a battere» , ritenendo inaccettabile, ignobile e lesivo l'insulto riferito a Greta Thunberg, espressione immorale e malvagia, postata sui social dal “tecnico” toscano Tommaso Casalini. Ancora una volta un odioso, orribile commento sessista colmo di livore verso le donne, ha fatto il giro del web e che è subito stato condannato dalla dirigenza del Grosseto calcio, che ha deciso di licenziare immediatamente Casalini per «un comportamento non consono alla linea tracciata dalla società che punta sui valori morali prima ancora che sui valori tecnici».
Ecco il comunicato ufficiale della “Us Grosseto 1912”:
A) In seguito a quanto apparso sui social, l’Unione Sportiva Grosseto 1912 comunica il licenziamento del vice allenatore dei Giovanissimi A, Tommaso Casalini, per un comportamento non consono alla linea tracciata dalla società che punta sui valori morali prima ancora che sui valori tecnici. Vista la gravità di quanto affermato dal signor Casalini, la società ha provveduto a sollevare lo stesso dall’incarico con effetto immediato, dissociandosi completamente dalle affermazioni lette su Facebook, riservandosi di procedere per vie legali per tutelare la propria immagine nelle sedi opportune.
B) Riporto un secondo comunicato da parte del Grosseto Calcio, che attenua i toni del precedente: “ In merito alla decisione annunciata ieri di sollevare dall’incarico il dirigente accompagnatore dei Giovanissimi A il signor Tommaso Casalini, in seguito alle pesanti affermazioni da lui rilasciate su Facebook, vogliamo ribadire che la scelta è stata fatta perché siamo convinti che il nostro staff debba essere prima di tutto un modello per i bambini e per i ragazzi che fanno parte dell’intero movimento calcistico.
Ci teniamo però a precisare che, nonostante la gravità del fatto, che abbiamo ritenuto opportuno sottolineare e punire con seri e tempestivi provvedimenti, non crediamo sia opportuno e corretto stigmatizzare una persona che probabilmente ha fatto un commento gravissimo forse con troppa leggerezza e superficialità, e ha già pagato con il sollevamento dall’incarico l’errore commesso.
La nostra scelta è stata attuata per portare avanti un principio importante che si pone come obiettivo principale la crescita e l’educazione sportiva dei ragazzi, consentendoci di svolgere al meglio il nostro compito, ma non certo per mettere alla gogna nessuno, né per cercare occasioni di visibilità per la nostra società.”

C) Si riporta , per obiettività, un terzo comunicato da parte del tecnico “ radiato”, Tommaso Casalini che ci ha fatto pervenire il suo messaggio di scuse che pubblichiamo integralmente.

Un’esternazione scritta in un mio momento di rabbia contro la giovane attivista svedese con un linguaggio assolutamente sbagliato e con un contenuto del quale mi pento.
Non ho mai pensato né potrei pensare davvero certe cose, a maggior ragione di una minorenne. Tuttavia, quando uno sbaglia è giusto che si assuma la responsabilità dei propri errori, pertanto accetto di buon grado la decisione dell’Us Grosseto di sollevarmi dal mio ruolo di vice-allenatore dei Giovanissimi A e mi scuso col sodalizio biancorosso per l’evidente imbarazzo provocato col mio gesto.”
Personalmente , mi rattristano le assai vuote quanto semplicistiche “ scuse” del signor allenatore Casalini. L’Us Grosseto dovrebbe attentamente vigilare sulla moralità dei suoi tecnici-allenatori…..

Caro Direttore, dal tuo Notiziario delle Isole Eolie leggo che a Lipari ”….500 studenti protestano, sono in agitazione, cercano chi li aiuti, .. sperano e aspettano.. non ne possono piu’ ….oggi manca l’acqua…non esiste la cisterna d’acqua…nemmeno una goccia, non ci si lava nemmeno le mani.., i “ bagni “ sono a secco.. non si usano i water..... col caldo il livello di igiene tende a zero... rischio salute , zanzare, infezioni.. o peggio.... ..detto fatto leggo che …..s’invierà una vibrata protesta alla Città Metropolitana di Messina…” E poi? Domani? Ma la scuola italiana in che condizioni si trova?
Riporto una terrificante statistica : “Una scuola su quattro ha una manutenzione adeguata e solo il 3% è in buono stato di conservazione. In molte scuole, circa un quarto di aule, bagni, palestre e corridoi presenta vari distacchi di intonaco; segni di fatiscenza, di incuria, di scarsa manutenzione, crepe, muffe ed infiltrazioni, sono stati riscontrati nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni.
Quali sono gli interventi del Governo Conte Bis per la sicurezza della scuola? Il 22 novembre del 2008 , Vito Scafidi, studente diciassettenne del liceo “Darwin “ di Rivoli-Torino perse la vita a causa dell’improvviso crollo di un soffitto di un’aula della sua scuola. Cosa è stato fatto in tutti questi anni in tema “ sicurezza edifici scolastici” ? Quanto siamo distanti dalla media europea?
Per le scuole situate in zona sismica, praticamente sul 50 % dell’intero territorio, isole comprese, permane il pericolo di crolli: solo un quarto del patrimonio scolastico ha ottenuto l’agibilità statica, poco meno della metà il collaudo. In poco più di un quarto (27%) è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, obbligatoria dal 2013. Ben pochi gli edifici su cui sono stati effettuati interventi di miglioramento e adeguamento sismico: la media nazionale è rispettivamente del 12% , poco nulla, e del 7%, cioè… nulla.
La peggiore situazione è nel Lazio, Roma in testa, con un miserabile 3% di edifici a norma. L’87% dei RSPP (Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione) , ha chiesto, spesso invano, interventi manutentivi all’ente proprietario, senza ottenere alcun intervento. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale, ricostruttivo, messa in sicurezza, di cui ben 74% non sono stati mai effettuati dall’Ente responsabile. Nel 21% dei casi, l’ Amministrazione è intervenuta in ritardo. Le spese sono risultate pesantissime ed inutili. Nel 18% delle scuole a più piani, non sono presenti scale di sicurezza.
Gli impianti elettrici spesso sono insicuri, a norma solo in un’aula su quattro, soltanto nel 15% delle palestre e nel 9% delle mense. Le scuole di ogni ordine e grado con la normativa vigente sono luoghi a maggior rischio di incendi a causa, spesso dall’elevata densità di affollamento . Quale è il grado di sicurezza nelle nostre scuole? Come ci si salva se scoppia un incendio? Chi è il Responsabile? A che punto siamo nella progettazione e nell’installazione degli impianti elettrici a norma ? Non ci sono uscite di sicurezza a norma sui corridoi , abbandonate le aule, nel 19% degli istituti. Altrettanto assenti le porte anti panico, non obbligatorie ma preziose soprattutto per gli ambienti comuni: mancano nell’82% dei bagni, nel 73% delle aule, nel 66% delle biblioteche, nel 44% delle mense e nel 27% delle palestre. Solo una scuola su tre presenta vetrate infrangibili di sicurezza , conformi a quanto prevede la legge.
Chi controlla l’igiene dei distributori di snack e bevande? Il 53% delle scuole è dotato di distributori automatici di bevande e Il 44% presenta anche distributori automatici di snack: merendine (81%), biscotti farciti (87%), barrette di cioccolata (87%), crackers (93%), patatine (90%), popcorn (24%).
Come si alimentano gli studenti a scuola ? Si sta registrando ovunque un forte aumento dell’obesità infantile, il pericoloso sovrappeso dovuto essenzialmente alle pessime abitudini alimentari delle“ merendine” scolastiche. . In nessuna scuola è stata rilevata la presenza di distributori adeguati a norma, controllati , che assicurino la salute, per il consumo di prodotti naturali, freschi e biologici.

Caro Direttore, ”La situazione è drammatica, si salvi chi puo’… l'ospedale di Lipari è chiuso , non risponde.. ” We are closed”.. la gente è stanca, stressata “... Da ieri è chiusa la sala operatoria in quanto inagibile anche per le emergenze” si mormora…"perché non lo chiudono"?
L’unico Ospedale di Lipari”…è chiuso, le cure mediche dove sono? Vanno e vengono, i camici, i barellieri sono come fantasmi, ci sono o non ci sono? Ospedale semi-chiuso, semi-aperto. Chi ha le chiavi? Chi risponde al telefono? Nessuno? Manca tutto, ma va bene lo stesso. La doppia finzione del “ copia ed incolla” vive e vegeta, origina e si struttura in Parlamento, dove chi copia , lascia il tempo agli altri, i rappresentanti del Popolo, ben piazzati a Palazzo pronti ad incollare. La “ Legge di Bilancio”? Semplicemente un “ copia ed incolla”. Ospedali? Salute? Fare un governo “ nuovo” ? Semplice, copio ed incollo. Prendo uno usato…e ne faccio due, ma poi è lo stesso di prima. Copiato ed incollato. Non funziona. Il sistema “ copia ed incolla”. Votiamo ed Incolliamo.. un po’ io ed un po tu. In parentela. Tra amici. Ormai tutto è a mezzo. Mi sposto a destra, se hai bisogno. Tu poi mi voti ! Ok ci mettiamo d’accordo.. Io copio, tu incolli. La crisi? Teniamo duro incolliamo! Ho bisogno di un “ Primo Ministro” , quello attuale ha dei problemi, con un suo vice premier. Ecco fatto. Prendo il vecchio, e ne incollo uno opposto sul primo. Eureka! Tutto a posto. Da uno ne faccio due. Ma sono lo stesso di prima!! Sono lo stesso di “ colla”: nessuno si accorge. La logica della perfetta finzione .Un governo di “ copia ed incolla”:
Governo fantoccio tutto italiano, Regioni al collasso. Ministri e dattilografe, allo sbando . Il declino di queste isole è iniziato da quando sono scomparsi gli onorevoli D'Alia e Merlino. Bisogna reagire: si incollino e si copino. E’ nato il nuovo governo fotocopia del Conte-bis-incollato . La Regione Sicilia ha a cuore la sanità di Lipari. Lo si vede… ti basta la colla? la gente mormora.. .. L’Ospedale oggi è aperto e domami è chiuso. Chi decide ? Nessuno? “ Manca la luce elettrica” .. Domani? Tu che fai copi? Forse, se tu poi incollassi sarebbe meglio. Ci sono i turni, ma bisogna aspettare che torni la luce. Caro Direttore, mi auguro che tutto questo sia solo un bruttissimo sogno. 

Caro Direttore, 
come vivono gli insegnanti in Italia? Quali sono i loro stipendi medi? Come stiamo a investimenti per la Scuola Pubblica in Italia? Con quali e quanti fondi? Che cosa investe il Governo Conte bis in istruzione? 
Come stiamo a preparazione dei nostri studenti? Il nuovo ministro dell’Istruzione Fioravanti avrebbe intenzione di elargire un aumento fisso lordo per tutti di 100 euro/mese. Il Ministro ritiene che “ con questo investiremmo più della metà dei due miliardi. Il resto sarà per la ristrutturazione degli edifici scolastici.”…Sarebbe questo il “ nuovo che avanza”?? In realtà a livello europeo gli stipendi degli insegnanti italiani stanno male..
Spulciando in rete ho trovato questo raffronto che evidenzia che i nostri insegnanti sono assolutamente i peggio retribuiti, praticamente gli ultimi in Europa.
( tutti i valori sono in euro) 
Scuola Primaria (inizio e fine carriera) Scuola secondaria di I grado (inizio e fine carriera) Scuola secondaria di II grado (inizio e fine carriera) Anni occorrenti per la retribuzione massima
Italia 19.996/27.292 21.693/32.444 21.693/34.052 35
Germania 38.395/51.168 42.873/56.864 46.374/63.944 35
Francia 20.649/39.385 23.029/41.898 23.219/42.107 28
Spagna 30.061/42.625 33.662/47.190 33.662/47.190 34
Austria 26.426/50.738 29.074/61.181 29.074/61.181 34
Belgio 25.120/43.333 25.120/43.333 31.423/54.974 27
Portogallo 25.758/52.441 25.758/52.441 25.758/52.441 34
Finlandia 25.617/33.317 27.666/35.983 29.338/38.843 16
MEDIA UE 25.249/42.599 26.852/45.280 27.582/46.745 24
E’ noto che ” In Italia per la Programmazione 2014-2020, esiste un budget di poco più di 3 miliardi di euro, di cui circa 2,2 miliardi stanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e 800 milioni dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Il budget totale è suddiviso per le tre categorie di Regioni. E la torta, mal fatta, si divide male. Amministrata peggio. Con quale criterio alle Regioni meno sviluppate vanno solo €2.100.miliardi di euro, alle Regioni in transizione 193 milioni, mentre a quelle più sviluppate, vanno solo €714 milioni di euro? Oggi la scuola, ovunque si trovi, deve competere a livello mondiale. Come vogliamo competere se non investiamo? Negli ultimi 5 anni la Cina ha investito i 542,6 miliardi di yuan (81 miliardi di dollari) per la costruzione di nuove strutture, ristrutturazione degli edifici scolastici preesistenti e per l’acquisto di nuovi, moderni strumenti didattici. Attenzione, la Cina ha investito per l’acquisto di 5,1 milioni di computer destinati agli studenti delle campagne. Oltre il 90% delle scuole primarie e secondarie in Cina oggi abbia accesso ad internet. E da noi, usiamo l ‘intramontabile pallottoliere? 

Caro Direttore,
ti lancio una notizia che sicuramente interessa chi amministra il patrimonio pubblico delle Isole Eolie. Oggi sabato 7 settembre a Firenze alle 17 e 30 presso la libreria Marabuk in via Maragliano sarà presentato il saggio dell’Associazione Progetto Firenze, Grazia Galli e Massimo Lensi, “La filosofia del trolley - indagine sui movimenti di massa, del turismo e sull’Overtourism a Firenze”.
Tema che tocca, non solo Firenze, ma ovunque il nostro territorio e chi ci vive. Sempre più persone visitano località di alto pregio paesaggistico, come Stromboli, Positano, Cortina…etc.. che per secoli erano quasi sconosciuti Ma chi ne capisce la bellezza e la difende ? Oggi le masse non hanno limiti. Oggi tutti noi abbiamo il diritto/dovere inalienabile alle vacanze a tutti i costi, il più possibile, anche di un un mordi&fuggi continuo in giro, senza limitazioni. L’offerta turistica è vastissima, a prezzi scontati. Anch’io vado alle Maldive. Anche se m’indebito. Vale la regola: spendere poco e godere il più possibile. Fagocitare tutto. La sottile essenza della vera comprensione della bellezza di un luogo è, per la massa, assolutamente secondaria.
Oggi impera il “Turismo Irresponsabile”. Si viaggia, trascinati dalla massa, senza approfondire le caratteristiche storiche , gustare i rari paesaggi ambientali, inquinati dal continuo passaggio turistico. E’ di tutta evidenza che anche il mare, e chi ci abita, chi ci lavora, soffre di questa invasione. E non si fa nulla. Siamo di fronte ad un serio problema. Difficile evitare la ressa. Spesso saltano tutti i controlli. Cosa ne possono le amministrazioni? Si modificano i modelli di sviluppo ,il capitalismo impera e domina il mercato, a sua volta alterato dalle nuove infrastrutture digitali dominanti. Le casse comunali , ogni estate, non riescono a coprire i costi. Non sarà per il turismo di massa?

---Caro Bartolino, i migliori auguri per un giornalista sono le parole di stima di chi ti sta vicino, di chi conosce la pericolosità del tuo mestiere, trappola mortale, anticamera di persecuzioni.
Silenzio assoluto dei nostri eletti, politicamente assenti. Salvini non governa, perseguita.Condanna un popolo inerme di innocenti.
Noi non siamo « Australia », siamo all’opposto « Italia ». Due mondi che non hanno nulla in comune. Nessuna pietà : navi che salvano vite, cariche di dannati, cacciate da ogni porto, nel disprezzo, nell’incuria dell’Europa dei Trattati, come tanti appestati, nella morsa del blocco illegale, Salvini fomenta l’odio contro lo « straniero », nega lo sbarco alla Diciotti, ieri l’Acquarius, la Saint Louis: storie di ordinaria disumanità**
E la storia si ripete : «I vagoni merci erano completamenti chiusi, ma qua e là mancavano delle assi, e dalle aperture spuntavano mani a salutare, proprio come le mani di chi affoga» (Etty Hillesum)
Sono le mani degli ebrei che salutavano la vita, dai vagoni merci diretti ai campi di sterminio, che ricordano le mani dei migranti che affogano nel mare.
Negli ultimi 25 anni sono morti 34.361 migranti: annegati, detenuti, sparati, in cerca di una vita migliore: «sognando l’Europa» ha titolato The Guardianche ha pubblicato una lista di nomi lunga 56 pagine, purtroppo parziale. (https://uploads.guim.co.uk/2018/06/... )
La chiusura dei porti, da Roosevelt a Salvini, passando per Trump e Minniti, è una pratica di ordinaria disumanità, lo è oggi, lo fu nel 1939.
Dalla nave Aquarius respinta dal governo italiano Lega-5stelle lo scorso giugno con 629 persone a bordo alla St. Louis. Il “ Governo del Cambiamento”. Bravo Conte.
Perseguitati in patria, indesiderati all’estero. Ieri gli ebrei, oggi i cosiddetti migranti. Tre volte vittime: dell’odio in patria e contemporaneamente del rifiuto di accoglienza degli Stati e della indifferenza e dell’egoismo della maggioranza della gente, che sa, e volge la testa dall’altra parte.
«Incontrai persone che avevano girato il mondo su quella nave che non aveva avuto il permesso di approdare in nessun porto: ve ne ricorderete di certo, a quel tempo i nostri giornali erano pieni di quella storia. Ho visto molte fotografie di bambini piccoli, che nel frattempo saranno cresciuti non poco in qualche luogo ignoto, di questa terra: chissà se potranno mai riconoscere i propri genitori, se mai potranno rivederli»
Tratto da **(Etty Hillesum, Lettere 1942-1943, Adelphi editore).  

Caro Direttore, 
Messina cambia pelle : dal ottobre 2018: tutti fuori dalle baracche; 31 dicembre 2018: completamento delle attività di demolizione e smaltimento le relativo materiale.
Leggo e riporto : « Le aree da ‘sbaraccare’ sono quelle di: Annunziata, Giostra-Ritiro-Tremonti, Camaro-Bisconte, Fondo Saccà, Gazzi-Fondo Fucile-Rione Taormina, Santa Lucia-San Filippo e Bordonaro-San Filippo Superiore.
Il sindaco fissa al 31 agosto il termine di presentazione, da parte di Asp e uffici competenti, della relazione dettagliata e relative attestazioni riguardanti «l’anti-igienicità e il grave degrado delle strutture abitative». L’ordinanza, inoltre, obbliga l’Istituto autonomo case popolari a trasmettere al Comune, sempre entro il 31 agosto, una relazione sugli alloggi liberi da destinare a nuclei familiari aventi diritto. 
1- All’Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, De Luca ordina che venga predisposta la mappatura dei siti con presenza di materiali Mca, contententi amianto. Come pure al Dipartimento Ambiente e Sanità. 
2- Il Dipartimento Politiche della casa e Risanamento e la polizia municipale dovranno invece fornire un censimento aggiornato delle situazioni di emergenza abitativa, della presenza dei nuclei baraccati e delle famiglie che non hanno diritto ad avere alloggi popolari perchè hanno occupato abusivamente le case. All’Amam il compito di relazionare sullo stato degli allacci idrici e delle fognature negli ambiti di risanamento. Si chiede inoltre ai tecnici dei Dipartimenti della Protezione civile, delle Politiche del territorio, dell’Edilizia privata, di effettuare sopralluoghi in tutte le aree indicate e di corredare poi la relazione con un’ampia documentazione fotografico sullo stato dei luoghi.
De Luca inoltrerà anche una proposta di delibera al presidente della Regione siciliana, “perché venga avviato, come previsto dalla legge 225 del 24 febbraio 1992, l’iter procedimentale e perché venga investito il Governo nazionale della gravissima situazione igienico-sanitaria che persiste nel territorio del Comune di Messina, al fine di ottenere la dichiarazione di stato di emergenza socioambientale”.
Questa, a grandi linee, l’ordinanza firmata la scorsa notte da Cateno De Luca, un sindaco che, se davvero porterà a termine l’opera di ‘restauro cittadino‘ .
Dal 1 gennaio 2019, se manterrà fede a quanto annunciato, Messina non dovrebbe avere più baracche. E’ una sfida che gli auguriamo di vincere. »

---Nel caldo torrido chi mai ricorda le elezioni italiane 4 marzo 2018?
Vincono alla grande, contro ogni previsione, due giovanissimi leaders estremisti , vigorosi capi manipolo. Portano due bandiere rivoluzionarie di opposte finalità. Tragicamente colpiscono l’opinone pubblica, conoscono l’arte del convincimento. 
Danno la sensazione di farci entrare tutti, domani, nel Paese dei Balocchi, senza pagare nulla. Votateci, non vi pentirete : Non ci saranno piu’ tasse. Non ci saranno piu’ mafie. Noi toglieremo tutti i privilegi.
Noi vi daremo un milione di posti di lavoro. Basta Europa e la zavorra dell’euro. Basta Bruxelles. Basta Francoforte. Non vi promettiamo la ricchezza, e il lavoro. Noi sappiamo come. L’uno contro l’altro armati, sfoggiano orgogliosa sicumera, pur non avendo nulla in comune, stracciano vecchie sagge formulazioni che sono sepolte da una valanga di voti. Fine di un mondo . Entrambi svincolati, irriverenti, cocciutamente, si proiettano al comando totalitario in barba ad ogni legge, in odio profondo per tutto cio’ che è e sarà Europa dei Popoli, unica, vera certezza . Vogliono persino toglierci la speranza del domani. Cancellare la Storia diventa una semplice operazione che da loro la sensazione di onnipotenza. Ne ignorano quanto sia spinoso il nuovo camminamento verso un territorio desertico, mono colore, tragicamente povero, immaturo, arido, spinoso, duro, senza vita, nel buio di ogni saggia buona regola. Mirano ad un loro egoistico impero populista, tenebroso , semplicistico, banalizzante, astratto, invivibile, dove vige la tristezza di un popolo –gregge, sotto tutela, totalmente avvilito. Oscurantisti medioevali, appiccano fuoco e seminano odio in Europa, e nel mondo. Subito si sviluppano nuove tensioni di altrettanti dissennati nazionalisti , si alzano fili spinati, armi alla mano,fuori lo straniero, non si passa da noi, basta sbarchi, basta navi soccorso, come nuovi feroci contestatori di ogni diversità culturale, a caccia al diverso, a chi non ha patria, ottusamente volgari, maldicenti, retrogadi, denigratori della pace tra i popoli. Nuove pericolose tenebre sovvertono le eterne leggi dell’economia ,del diritto, del vivere comune, con nuovi odiosi agitatori contro il bene comune, aggressivi anti-unionisti, antipaticamente votati.. 
2) Si tratta forse, se me lo consentite, di una moderna, tragica riedizione del povero Pinocchio, fanciullo immaturo, facilone, sempliciotto, puer aeternus, che ancora una volta, si fa gabbare dal Gatto e dalla Volpe , istrioni , illusionisti, aridi populisti, manipolatori, irosi, mestatori, calpestatori, falsificatori, arricchitisi saccheggiando e denigrando la saggezza di secoli di storia, calpestando il nostro eroico passato, disprezzano i Trattati.
Non ne conoscono che banalmente la sacra storia. La loro smania astiosa si spinge al limite della bruta ignoranza dell’arte della Scienza Politica, del duro processo creativo del Diritto che investe il Bene, calpestano i valori democratici, la libertà di dissentire, di credere, di pensare, di ogni popolo libero, alcun rispetto per il tanto sangue versato per il bene comune di intere comunità.
3) Immeditamente in subbuglio l’intera Europa. Allarme. Tremano le borse, a picco i risparmi, sale la febbre del default, si bruciano miliardi, in cenere i guadagni. Fuggono fabbriche e investimenti, chiudono stabilimenti, aumentano i fallimenti, desertificazioni, lo spred si allarga, titoli al ribasso, a picco l’economia. Roma, caput mundi, assediata da tanta inutile burocrazia, da tanta mafia capitolina, soffocata da miliardi di debiti, un disastro finanziario, vive ore disperate. « Il morbo infuria, Il pan ci manca, sul ponte sventola Bandiera bianca! » 
Urge far presto ! Si faccia subito il governo. Di corsa. In aiuto, ultimo baluardo, altissimi luminari del Diritto, eminenti economisti, sono al chiamati al capezzale romano, si alternano , tentano, provvvedono, studiano, sperano, si affrettano e rinunciano. Siamo in uno stato preagonico. Luci accese giorno e notte, su e giu’ per il Quirinale, squillano i telefoni, si allarma la vigilanza, stato di allerta massima, febbrilmente tutto a ritmi serrati. Si teme il peggio. Altissime cariche Repubblicane, a rotazione, salgono al Colle, tentano di formare una minima maggioranza con cui cercare una speranza di governo. Poche sono le speranze, nell’ingarbugliata sintesi di una maggioranza divisa su tutto. Nessuno ricorda nulla di cio’ che si era detto prima. Buio assoluto. Fumata nera. Falliscono uno dopo l’altro , avviliti lasciano il Palazzo. Un Paese in balia degli eventi, senza guida, fermo, in attesa di essere salvato da una ennesima speculazione. Resta fermo al timone l’illuminato Presidente della Repubblica , unica nostra salvezza, sereno giudice. Prova e riprova, si ritenta, ma le nuove accelerate convocazioni falliscono. Non si arriva a niente. Tenta e ritenta . Gli occhi sbarrati, il popolo, l’intera Europa e il Mondo attendono. Raffiche di nuove, nervose, consultazioni, sudate ore di colloquii , interminabili momenti, nell’attesa del parto finale.
Si provano tutte le strade, la meta resta assai lontana. Si alzano voci di accusa contro il Presidente, si strepita per la sua ingerenza, per non avere ceduto al ricatto di settari populisti.C’è chi dubita, chi trama, chi specula. 
4) La crisi si fa sempre piu’acuta . Da piu’ parti si paventano nuove elezioni nel pieno dell’agosto. Si teme lo scioglimento delle Camere entro il 31 maggio scorso. Messo alle corde , chi ha vinto si sente tradito. Si fanno ipotesi piu’ nere. Dove andiamo a sbattere ? Accuse e contro accuse. Ci sono scadenze urgenti, temi cruciali, date obbligate, che non possono attendere. Il Gatto vuole arrivare anche da solo. Ma non puo’ farcela. Pure la Volpe tenta il colpaccio. Da vero tiranno. Il tiro alla fune continua. Si alzano i toni. Nessuno puo governare senza avere l’appoggio dell’altro. Ecco il quadro di una ennesima sconfitta, con lo spauracchio di crollo nelle nuove elezioni. 
Come uscire da questo tragico momento ? Occore al piu’ presto uscire da questo incubo. Ecco che il Presidente sa come prendere Gatto e Volpe, li mette sotto tutela, aut aut, Roma o morte, « Qui si fa l’Italia o si muore »…stronca ogni sospetto, impone loro una direttiva , un programma , un contratto impegnativo. « Signori , non se ne esce ! ». Il Presidente non arretra. Tenacemente imprime una decisiva svolta. Ora o mai piu’.
Costringe ad una nuova riflessione. Gatto e Volpe sanno che non possono trovarte altre vie di uscita. Ora modificano pesantemente il loro devastante programma, cancellano il loro disegno, chinano il capo,rifanno i loro piani, accettano limitati poteri,sotto la guida di un Presidente, ancora una volta mai eletto. E la storia si ripete. 
4) Tutto cio’ per non precipitare l’Italia, asfissiata da un debito colossale, da un inefficiente sviluppo tecnologico-ambientale, oberata da fabbriche, di un sistema di trasporto antiquato, da aziende mal gestite, da una pesante burocrazia. Da una assai povera programmazione. Siamo in vista del baratro della Grecia, vicini alla miseria di Caracas. Gatto e Volpe , costretti, gioco forza, alla tristissima inconcepibile convivenza, in un assurdo patto, demenzialmente si accoppiano. Ma che cosa stanno combinando ?
5 ) Ci si domanda oggi : forse che un “governo neutrale” –tipo presidenziale- tecnico- imposto al popolo italiano, infantile Pinocchio, sarebbe stato la soluzione ideale, pur sofferta, dato che « il voto popolare non è stato utilizzato e non ha prodotto alcun effetto”. Forse che nel nel frattempo sarebbe nata la fiducia per un governo neutrale, di servizio, che, laddove si fosse formata nei mesi successivi una maggioranza parlamentare, si fosse dimesso per un « vero governo politico » ? Come sarebbero andate le cose ? E chi lo sa ? 
Sta di fatto che nulla è mutato in meglio dal 4 marzo scorso. Anzi nessun passo in avanti , malgrado ogni promessa. Le cose sono molto peggiorate, e non si vede nulla di buono in futuro. Il governo non funziona, non ingrana, fa cilecca, se non per puro rispetto degli incontri istituzionali, di pura facciata. Tanto fumo e poco arrosto. Ancora in crescita il debito pubblico italiano. Dal Bollettino Statistico mensile si apprende che a maggio 2018 il debito pubblico si è attestato a oltre 2.327 miliardi di euro, rispetto ai quasi 2.313 miliardi del mese precedente e ai 2.263 miliardi di fine 2017. + 14 miliardi di euro in un solo mese. E tutto cio’ ha un costo spaventoso. Chi paga? 
Oggi è tempo di vacanze, di caldo torrido. Tutti in macchina, tutti al mare. Si sciopera ad oltranza. In attesa che passi anche l’estate.

 

---Attenzione non basta la flax tax e nemmeno San Bartolomeo Apostolo ! Troppi incendi e miliardi in fumo.Leggo che l’ agenzia Moody’s deciderà lo « stato di salute » dei nostri debiti pubblici. Ora siamo veramente soli . Morto Sergio Marchionne… Domine et lux aeterna luceat ei …. era l’unico che ne capiva, .... la sua eredità pesa come un macigno. Nemmeno l’intervento miracoloso di Sant Antonio da Padova ci salva dalle «prospettive negative» di un solenne taglio del nostro già modesto « rating » . 
Il « Governo del cambiamento » dovrà vedersela con una stagione di conti, sballati, sregolati, con il pericolo di declassamento economico e finanziario, malattia mortale per la nostra sopravvivenza.
Dove è finito il lavoro ? ILVA…..Alitalia…. FCA…chi si salva? Chi si fida del Decreto Dignità ! Probabile un nuovo aumento del deficit e del debito, fattori negativi per i rating. Se arrivasse una nuova ondata di declassamenti, l’Italia e tutta la sua povera, compromessa, agonica, industria si ritroverebbero sulla soglia di dover » dis- investire »..cioè..vendi che ti passa. E buona notte! 
Fuga di capitali, onde alte spazzano il mercato, tolgono l’appetito , .altro che “ cambiamento”! Le banche, già asfittiche, logorate da lotte intestine, indebitate, per traffici illeciti, faccende poco pulite, sarebbero al limite di non poter più prendere prestiti dalla Bce. Chiuso.Chi accetta i poveri titoli italiani in garanzia? E via con lo spread, in agguato, esplode a livelli da suicidio.. Vogliamo restare uniti o uscire dall’ Unione?
Se poi l’Italia finisse tagliata fuori dalle aste di Francoforte, il solo modo per essere riammessa sarebbe accettare un pesante programma della trojka per accedere di nuovo alla liquidità in euro. E nuovi debiti ricadrebbero tutti, flax tax compresa, sulla nostra testa. E via con gli aumenti, tasse, IVA, salute, luce, gas, assicurazioni, affitti, scuola, trasporti..etc..... E chi paga se non lavora ? L’Italia, ancora una volta, non ha fatto i compiti. Siamo in mutande. Affamati giriamo attorno alla tavola, su cui non ormai non c’è piu’ nulla. Ed è subito sera.

 

---I porti italiani rimangono chiusi. A nessuna ONG è permeso di entrare in un porto italiano.Tutto resta in alto mare. Nessuno emigrante puo’ sbarcare in Italia. Compreso chi è in pericolo di vita. Firmato Matteo Salvini.
Riporto quanto leggo: “110 rappresentanti ecclesiali hanno chiesto proprio alla Cei un intervento più incisivo a favore dei migranti a fronte di una cultura impregnata da esclusione e xenofobia, i vescovi si fanno sentire spiegando che "come pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato". E ancora: "Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto. »

---A proposito di..."Una nuova rotta per il futuro dell'Europa", tema strategico per la nostra stessa sopravvivenza, trovo assai interessante quanto scrive .. Antonello Salerno*
Cosa è un ecosistema cloud per la Ricerca Scientifica?
« La Commissione Europea ha annunciato anche la creazione di un ecosistema cloud europeo destinato al mondo dell'università e della ricerca, che come primo obiettivo avrà quello di mettere in collegamento più di un milione e 700mila ricercatori europei e i 70 milioni di persone che lavorano nel mondo della scienza e della tecnologia, e di offrire loro una piattaforma comune dove poter immagazzinare, gestire, analizzare e riutilizzare i dati prodotti dal settore in Europa. Una scelta che nasce dalla consapevolezza che l'Europa è il più grande produttore mondiale di dati scientifici, che pero oggi sono difficili da utilizzare e coordinare a causa della mancanza di una piattaforma comune. »
La European Cloud iniziative: per la creazione della nuova infrastruttura Cloud è previsto un investimento dal 6,3 miliardi di euro. Di questi due verranno dal programma Horizon 2020, e il rimanenti 4,7 miliardi da investimenti pubblici e privati nell'arco dei cinque anni.

Che cosa è il Digital single market ?
Nella nuova prospettiva del Digital single market, la Commissione, che ha presentato la propria strategia per la digitalizzazione dell'industria europea, propone lo sviluppo di standard comuni su alcuni dei settori e delle tecnologie chiave, individuando tra le aree prioritarie le reti di comunicazione 5G e la cybersecurity.
Quanto ai servizi della Pubblica Amministrazione , la Commissione ha stilato un "action plan" composto da 20 azioni per l'e-government, con l'obiettivo di modernizzare i servizi pubblici su tutto il territorio comunitario.
"La rivoluzione industriale del nostro tempo è digitale - commenta Andrus Ansip, commissario per il Digital Single market - Abbiamo bisogno di creare una dimensione per cui tecnologie come il cloud computing, la data-driven science e l'Internet of things possano dispiegare al massimo le loro potenzialità. E anche i servizi pubblici, come le aziende, hanno bisogno di crescere all'interno del mercato unico, essendo digitali, aperti e cross-border già dalla loro ideazione".
"L'Europa può contare su una base industriale molto competitiva, ed è già un leader globale in diversi settori - aggiunge Günther H. Oettinger, commissario per l'Economia e la società digitale - Potrà mantenere questa posizione soltanto se la digitalizzazione dell'industria avrà successo e si realizzerà velocemente".

"L'economia digitale - conclude Elżbieta Bieńkowska, commissario per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le piccole e medie imprese - coincide con l'economia reale. Abbiamo bisogno di un ruolo di leadership e di investimenti in tecnologie digitali in aree come la manifattura avanzata, la smart Energy, la guida automatizzata e l'e-health".
Il piano di investimenti da 50 miliardi di euro
Innovazione digitale: In questo capitolo rientrano 37 miliardi di euro, dei quali 22 riguardano le partnership pubblico-private. In questo capitolo 4 miliardi sono finanziamenti pubblici europei provenienti dal programma Horizon 2020 per la ricerca e l'innovazione, e un miliardo verrà dagli Stati membri nell'ambito delle partnership del programma Ecsel (Electronic components and systems for european leadership). Gli altri 17 miliardi di investimenti saranno il contributo dei privati al programmi di partnership. Mentre altri 15 miliardi previsti dal piano per questo capitolo vengono dal budget stanziato dagli Stati membri per programmi di ricerca mirati.
Che cosa è Innovation hub ?: Si tratta in tutto di 5,5 miliardi di euro, dei quali 500 milioni da investimenti comunitari previsti dal programma Horizon 2020 e 5 miliardi da investimenti nazionali e regionali pianificati nell'arco dei 5 anni. Il tutto finalizzato a creare o rafforzare centri già esistenti e incoraggiare il loro utilizzo per l'industria e la piccola e media impresa. Per supportare lo sviluppo di questi innovation hub potranno essere utilizzati i fondi strutturali e d'investimento europei e il fondo per gli investimenti strategici.

Lo sviluppo dei componenti elettronici: per la produzione di componenti elettronici sono previsti in tutto investimenti per 6,3 miliardi di euro. 300 milioni verranno dalla partnership Ecsel, un miliardo nell'arco dei cinque anni dagli Stati membri e cinque miliardi dai privati.
La digitalizzazione dell'Industria nel network paneuropeo
L'obiettivo della Commissione è che le imprese europee del settore, a prescindere dalle loro dimensioni, sfruttino al massimo le opportunità offerte dal digitale per essere competitive sul mercato globale. Alcuni Stati si sono già mossi in questa direzione, ma un approccio comune in tutta l'area comunitaria aiuterà, secondo le stime della Commissione, a cogliere meglio le opportunità, in un campo dove la digitalizzazione dei prodotti potrà portare nei prossimi cinque anni a una crescita annua del fatturato nella misura di 110 miliardi di euro.

Gli obiettivi del coordinamento L'obiettivo della Commissione in questo campo è fissato in sei punti chiave: aiutare nel coordinamento di iniziative nazionali o regionali per la digitalizzazione dell'industria, favorendo il dialogo continuo tra le parti in causa; focalizzare gli investimenti nelle partnership pubblico-private incoraggiando l'utilizzo dei fondi Ue; investire 500 milioni in un network paneuropeo di "digital innovation hubs" per diffondere l'utilizzo di tecnologie digitali; mettere a punto grandi progetti pilota sull'Internet of things, la manifattura avanzata e le tecnologie per le smart city e le smart home; adottare norme orientate al futuro che consentano la libera circolazione dei dati generati da sensori e smart device all'interno della cornice europea, rivedendo anche le regole sulla sicurezza e l'affidabilità dei dati; mettere a punto un'agenda europea delle competenze digitali che aiuti i cittadini ad avere un quadro chiaro di quali siano i requisiti richiesti dal mondo del lavoro nell'era digitale.

Standard comuni: le 5 aree "prioritarie"
La considerazione da cui nasce questa necessità è che nel Digital single market miliardi di oggetti connessi avranno bisogno di poter comunicare tra loro, e perché questo sia possibile sarà necessario che parlino un linguaggio comune. Le aree prioritarie su cui lavorare agli standard sono 5G, cloud computing, Internet of things, dati e cyber security. In questo quadro la commissione cofinanzierà i test e le sperimentazioni di tecnologie per accelerare la definizione degli standard, spingendo anche su partnership pubblico private.

I servizi pubblici vanno radicalmente rinnovati
Un action plan specifico della Commissione riguarda l'e-government, con l'obiettivo di modernizzare i servizi pubblici attraverso 20 iniziative che saranno lanciate entro la fine del 2017. Tra queste l'istituzione di un'unica porta d'accesso digitale per ottenere informazioni e assistenza da un Paese all'altro.
Che cosa è l'interconessione e l' e-giustice ?
Si tratta dell'interconnessione di tutti i registri delle imprese e il loro collegamento con il portale dell'e-justice; la nascita di un progetto pilota che consenta alle imprese di presentare una sola volta la propria documentazione, e che questa sia poi valida su tutto il territorio comunitario; .aiutare gli Stati membri a sviluppare servizi di e-health validi oltre i singoli confini nazionali, ad esempio per le prescrizioni o il fascicolo sanitario elettronico; accelerare la transizione alla firma elettronica e all'e-procurement validi in tutta l'Unione europea.

Il ruolo cruciale delle « nuove rotte per il nostro futuro » Etno, l'associazione degli operatori europei di tlc, definisce Il piano Ue come una "pietra miliare nell'approccio alle politiche delle nuove tecnologie", in quanto riconosce il fatto che "il digitale sta ridando forma all'approccio delle politiche industriali nel loro complesso". Gli operatori Tlc, sottolinea Etno, avranno un "ruolo cruciale" nello sviluppo della banda larga necessaria per questa nuova "rivoluzione industriale" per il cui successo sarà "fondamentale" la revisione del quadro regolatorio delle tlc e dell'armonizzazione dello spettro.
Mercato Unico Digitale
Secondo Cristiano Radaelli, presidente di Anitec, l'associazione confindustriale dell'Ict e dell'elettronica di consumo, il piano per la digitalizzazione dell'Europa lanciato dalla Commissione Europea "rappresenta un quadro di crescita importante e un'ulteriore conferma dell'impegno di Bruxelles verso la realizzazione del Mercato Unico Digitale". "Questo è in linea con la volontà del Governo italiano per la completa implementazione delle infrastrutture di banda ultra larga sul territorio nazionale senza il minimo ritardo - prosegue - Anche lo sviluppo del 5G, che permetterà di utilizzare pienamente le potenzialità dell'internet of Things (IoT), migliorando così la competitività industriale del Paese, con anche tutti gli elementi connessi all'utilizzo delle frequenze 700 MHz, deve procedere in modo coordinato con gli altri Paesi europei « *
*Tratto da quanto scrive Antonello Salerno –Domenica 17 settembre 2017 

---ALITALIA : COSA SUCCEDE? Caro Direttore, leggo che finalmente il numero dei Turisti,con città invase , spiagge strapiene, collate di automobili, fiumane di bus, crociere stracariche, isole assediate, boom dei Musei si è fatto un pienone con un gettito di milioni di euro.
In Italia anno 2017il Turismo è in deciso aumento, dopo anni di difficoltà. Ok e domani? Governo ed operatori turisti a tutti I livelli si sentono, appagati.

Anzi, le ombre nere dell'economia, poca produttività, scarsità di lavoro, costo della vita ,insicurezza, disoccupazione, perdita del posto, fallimenti,affamati, migranti, pensionati in affanno, aumento della criminalità, governo in stallo, programme elettorali obsoleti nella paranoia elettorale che agita I partiti in cerca di consensi, sembrano essersi dissipate.
Malgrado terremoti, incendi, siccità, uragani, tempeste tropicali,continui atti di terrorismo, proteste , bombe e carenza d'acqua, si legge che il flusso turistico non cessa, il peggio è passato. Sembra che gli operatori turistici se la godano soddisfatti e sereni.
Ma cosa succede in Alitalia ? Riporto, per I gentili lettori del Notiziario., quanto leggo dal web:
"Nulla cambia per ora. L'amministrazione controllata non cambia l'operatività e la programmazione dei voli. La compagnia assicura che i servizi sono regolari e senza modifiche. I biglietti già acquistati sono validi.

FINO A QUANDO ?
Il termine è orientativamente ottobre ( mancano pochi giorni) , se si calcolano sei mesi di commissariamento. Fino ad allora i voli dovrebbero essere regolari e tutti i servizi prenotabili. Sul sito della compagnia sono disponibili e con possibilità di prenotazione voli futuri, certamente per il periodo estivo. E dopo ?
E OLTRE IL TERMINE DI OTTOBRE?
Se i voli si fermassero dopo i sei mesi di commissariamento, chi ha già un biglietto ha davanti più ipotesi. Quella di rimanere a terra, ma più probabilmente la sostituzione del vettore con l'intervento di altre compagnie che volano sulle stesse tratte.
COSA SUCCEDE CON LA TESSERA MILLE MIGLIA ?
Non cambia per ora nulla per chi ha la tessera del programma fedeltà di Alitalia, circa 5 milioni di persone che accumulano punti ogni volta che viaggiano con la compagnia o con una di quelle partner. Hanno un credito, teoricamente, nei confronti di Alitalia e potrebbero recuperarlo, o almeno richiederlo. Come è da stabilire.

AD ALITALIA POTREBBE ESSERE TOLTA LA LICENZA DI VOLO ?
L'ipotesi esiste. Il presidente dell'Enac, l'Ente nazionale dell'aviazione civile, Vito Riggio aveva detto che l'ente era disponibile a lasciare il certificato di operatore aereo in attesa del commissario. Ora che il commissario c'è spetta a lui la verifica delle risorse per i voli e quindi un'autorizzazione temporanea rinnovata mese per mese.
RIMBORSO?
Non per tutti i biglietti si può chiedere un rimborso in caso di cancellazione. Vale per i biglietti Economy Flex, Premium Economy e Business Class. Non per Economy Light e la Economy Classic. Se il volo prenotato e pagato fa parte di un pacchetto viaggio si può chiedere al tour operator di cambiare compagnia.
INFO
Si trovano sul sito ufficiale, ma anche al numero 892010 attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Dall'estero il numero da chiamare è 00390665649. »

Le mani sulla città

" Europa o morte"...sono le insistenti preoccupazioni di molti nostri ministri ...L'economia è morente...Ministri che non sanno fare il loro mestiere.." Dobbiamo rifare l'Europa"...continuano a ripetere..ma non sanno come..

" Putin o Trump" rispondono altre Voci .." Korea del Nord o Cina"... " che cosa sta succedendo?

Ad Amburgo la polizia carica oltre 10.000 Black Blocks tutti in nero fumo...in tenuta da combattimento perfettamente mascherati. Attaccano tutto e tutti. Distruggono tutto. La città è perfettamente blindata.Chiusi i negozi. Elicotteri solcano il cielo notte e giorno.. Non si entra e non si esce. Botte da orbi. Acqua a tonnellate sulle teste in nero. Si carica ci son tanti feriti.

Putin e Trump se ne fregano di noi..discutono da soli.

Non sono al G.20. Sono a Mosca..da soli...Si fanno gli affari loro. Si spartiscono il potere. Merkel è accusata di avere speso 80 milioni di euro per la sola sicurezza del il G.20. Risultato ? Tutto da rifare.In Polonia Donald Trump ha trovato solo un gelido ambiente. Nemmeno un saluto..Nessuno lo ama. Crisi diplomatica in atto? Macron Presidente Francese " En marche"...rimanda in Italia via treno tutti i minori che fuggono dalle guerre, tutti quelli che hanno passato la frontiera francese, illegalmente. In Francia non si passa. Nessuna pietà. Ce li ritroviamo . Lo ha detto la Tv Italiana questa mattina. E noi che cosa rispondiamo?

Sono le 06.30 di questa mattina: Napoli canta..." O sole mio"...la gente è in vacanza..Impazzano i Festival estivi...ovunque si spreca denaro pubblico per " divertimento".

Ecco che la Tv... da Torre Annunziata...ci mostra cosa resta di una palazzina di quattro piani..su una collina, mal fatta.... sicuramente , mal costruita..improvvisamente crollata...in un attimo..senza scosse..restano i muri..sbrecciati..a pezzi ... tutto attorno ci sono altre abitazioni civili in vicinanza della rete ferroviaria... sono caduti enormi pezzi di muri sui binari.. s'interrompe la rete napoletana tutto si disintegra al suolo.

Uno spettacolo orrendo! Il terremoto di quarto grado non avrebbe fatto tanti danni! Un macello !

Nessuno sa nulla. Nessuno parla. Nessuno indagherà?

Tutto verrà coperto dal silenzio. Il Sindaco? Il costruttore? Chi ha permesso questa palazzina? Nessuno pagherà?E quante altre cadranno a pezzi..E quanto sono le abusive?

La Rai Tv italiana il TG 1 non ama la pubblicità negativa. Gli italiani non amano il brutto, l'osceno. Facciamo finta dii niente. Si usa il silenzio. Semplicemente una Tv che non parla. Non si sbilancia. Non tocchiamo il manovratore. Preferisce tacere. Tacciamo tutti lo stesso, facciamo finta di niente.

Torre Annunziata ed il film di Francesco Rosi del 1963..." Mani sulla Città". Oggi è come ieri, non è cambiato nulla. Splendido film . L'Italia è un Paese triste. La triste storia delle cattive costruzioni abitative in Italia. Delle enormi speculazioni " pubbliche" dei " Partiti". Un Paese in netto declino. Senza futuro. Una democrazia morente. Impregnata dal veleno della corruzione ad ogni livello. Di tutti i Partiti. Destra e Sinistra hanno divorato l'Italia.

Ed oggi ci ritentano. Tutti a spartirsi la città...i voti..i soldi. il potere..

" Le mani sulla città":
Il denaro non è un'automobile, che la tieni ferma in un garage: è come un cavallo, deve mangiare tutti i giorni. »
(Edoardo Nottola, rivolto a Maglione.)

" Edoardo Nottola, costruttore edile e consigliere comunale nelle fila della destra, illustra ai suoi collaboratori il nuovo progetto di espansione edilizia voluto dalla giunta comunale. In seguito, i lavori dell'impresa di Nottola in un quartiere popolare assai mal costruito, fatiscente...provocano il crollo di un enorme palazzo, in cui due persone muoiono e un bambino perde le gambe: tale incidente provoca le proteste del consigliere comunale De Vita che, a nome dei partiti d'opposizione, chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta che indaghi sulla enorme speculazione edilizia in città, i cui lavori però finiranno in un nulla di fatto.

Nottola chiede allora al suo capogruppo Maglione di mettere a tacere la cosa per proseguire i lavori in corso e dichiarare pericolante la zona dove è avvenuto il crollo: l'ordine di sgombero degli abitanti provoca dure contestazioni e uno scontro acceso tra De Vita e Nottola.

Infine Maglione cerca di obbligare Nottola a non candidarsi alle imminenti elezioni a causa dello scandalo del crollo, ma il consigliere-costruttore mira in tutti i modi a diventare assessore all'edilizia: convince alcuni consiglieri ad abbandonare il gruppo di destra e a candidarsi con lui nelle liste di centro guidate dal professor De Angelis, che quindi ottiene il successo elettorale e diviene il nuovo sindaco; Maglione e i consiglieri di destra si oppongono allora alla nomina di Nottola ad assessore, ma il nuovo sindaco ottiene la pacificazione tra i due, che incontra la vana opposizione in consiglio del consigliere De Vita.

Alla fine Nottola e il sindaco De Angelis presiedono all'inaugurazione del nuovo progetto di espansione della città alla presenza di un ministro e di un cardinale.

---Il " milleproroghe", lo confesso, mi ha irritato , e non leggo una sola protesta....quasi un silenzio-assenso...in realtà siamo noi il vero Paradiso fiscale..è l'Italia ..Guarda guarda...milioni di italiani di corsa .... a " rottamarsi" le cartelle fiscali: con una perdita secca per il Fisco di oltre 15 miliardi euro. Uno ennesimo stupido, insolente spreco di denaro pubblico, una devastante commedia di un Governo inetto, che governa un popolo che aspetta la sanatoria...il " milleproroghe"...

Chi non ha pagato mai nulla..per anni..se la cava con tanto di stretta di mano e 50% di sconto e nuove comode....dilazioni...

Quante sono le persone oneste in Italia?

Tutti a correre per sanare. Io ho - da anni- pagato il 100% sempre, senza beneficio, senza rottamazioni, anno per anno, ci siamo tolti in famiglia il pane di bocca.. Bei fessi...

Ecco ...tutti i partiti, nuovi e vecchi, in coro ad applaudire il governo Gentiloni con tutta l'"Opposizione" ben accucciata ...tranquilla...ben attenta a non perdersi il beneficio di Legge del " milleproroghe". Che pacchia i partiti. "Magna tu che magno anch' io. "

Ecco la   ennesima SANATORIA per i PARTITI POLITICI che sono esclusi da ogni rendiconto...liberi di fare i loro comodi.. : i partiti politici anche quelli morti, sono salvi. Non dovranno pagare le pesanti multe per la mancata presentazione dei rendiconti fiscali. Ecco è scattata la nuova proproga del 31 dicembre 2017, il termine per la trasmissione dei documenti fiscali di legge relativi agli anni 2013, 2014 e 2015.

La normativa introdotta ( mai attuata) nel 2012 stabiliva che, entro il 15 giugno di ogni anno, i rendiconti dovevano essere trasmessi all'apposita commissione. Per chi non rispettava il termine era prevista una sanzione amministrativa pecuniaria di 200.000 euro.

Il termine del 15 giugno di ogni anno viene complessivamente spostato alla fine del 2017 e, di conseguenza, non dovranno essere pagate le sanzioni.

E chi ne parla? .

Liberi tutti: quest’anno nessuna multa per i partiti politici . Andate in Pace. Una ennesima truffa verso il contribuente che paga.... . .Siproroga infatti il termine ultimo per l’invio dei documenti dal 15 giugno al 31 dicembre 2017. Poi scatta il nuovo " milleproroghe".

Sventato così il rischio, per i partiti, di dover sborsare 200mila euro di sanzione amministrativa,

come previsto da una norma inserita a sua volta nel Milleproroghe dello scorso anno attraverso un emendamento del governo Renzi.

Anche il Movimento 5 Stelle è insorto, benchè non iscritto nella lista Il milleproroghe funziona anche per Grillo. In tale modo, come un fiume in piena, i finanziamenti continuano e tutti non li vogliono perdere. Grillo, il rivoluzionario, che combatte gli sprechi e le ingiustzie, non vuole essere escluso.Anche lui rema " contra legem"

Ma non basta..La scorsa settimana, attraverso un emendamento firmato dall’ex tesoriere Ds Ugo Sposetti, anche i partititini defunti , passati a miglior vita, dopo aver seminato miseria e disoccupazione, hanno incassato una nuova agevolazione fiscale .Ds e PDl e altre sottospecie di partito non piu' attive potranno godere, post mortem, altri 12 mesi di cassa integrazione straordinaria .Tutto "contra legem", contro ogni principio di buona amministrazione, che prevedeva il diritto all'ammortizzazione solo per un anno. Ormai siamo tutti "contra legem". Ecco il Bengodi dei Partiti italiani, liberi da ogni controllo,manna dal cielo, continua a " proprogarsi" laute concessioni, in un continuo trasformismo di " affari privati".

 

---Caro Direttore, il problema è serio : attenzione se telefonate per una prenotazione l'Ospedale non risponde.

Dovete andarci personalmente. Ma non si assicura la prenotazione. I telefoni per le prenotazioni sono abilitati per poche , rare telefonate. Inutile tentare. Lo ha fatto vedere questa mattina il conduttore di " Mi manda Rai 3". Provare per credere.   Ecco che poi s'intasano le corsie con le ambulanze. Il centralino " Prenotazioni" ha vita breve. A che serve? Cosi ha si è espresso Vitangiolo Dattoli. La Direzione non risponde, la colpa è del centralino non "abilitato". L'Ospedale è intervenuto dopo migliaia di segnalazioni. Da marzo, da domani...forse...si spera, un nuovo moderno centralino forse risponderà. E' vero i nostri Primi Ministri godono di corsie privilegiate...tutte le urgenze sono loro consentite...ricevono immediate cure e non fanno un minuto di coda. Leggo invece che   una anziana paziente di 81 anni, con codice di malato oncologico in lista di attesa...deve aspettare un altro anno per potersi sottoporre agli esami, e sei mesi per un elettrocardiogramma dinamico.

Leggo che occorre un anno di attesa...per poter fare un'ecografia di controllo dopo un intervento per un melanoma. Così al Cup del Policlinico di Bari. Poi le colpe si disperdono, tutti sono assolti, inutile protestare, compreso il   medico curante nella ricetta non avrebbe precisato il carattere di urgenza della prestazione. Così il direttore generale Vitangelo Dattoli. 
Mancano soldi. Si tagliano i servizi. E difficile vivere. Il Governo deruba i cittadini. Tutto senza criterio. 

Le polemiche continuano tra i Partiti divisi su tutto. Matteo Renzi come un pugile suonato, brancola nel buio pesto delle sue mitomanie di capo Supremo. Il Partito lo tiene in ostaggio.  

La lista d'attesa -in media- è di un anno per il controllo semestrale «Colpa dei medici di base» Il dg del Policlinico, Dattoli: «Non segnalano le urgenze. Noi siamo costretti a lavorare male. C'è ovunque scarsa attenzione, ma stiamo cercando una soluzione».

Cade la neve, si ferma tutto. Alberghi bloccati. Si chiede aiuto. Non ci sono mezzi. Non ci sono nemmeno le strade aperte. Cade la neve. Fa freddo. Medici non possono lavorare bloccati e non possono raggiungere le sedi di guardia medica. Turni continuativi di 48-72 ore, senza che alcun dirigente distrettuale sia intervento. Medici lasciati soli ad affrontare i problemi dell’urgenza e dell’emergenza!

Pochi e rari interventi effettuati camminando a piedi, in sostituzione del 118, impossibilitato a raggiungere i pazienti lontani per l’inagibilità delle strade.

Tragedia di intere popolazioni, senza viveri, senza elettricità. Aiuto aiuto... una signora anziana di 96 anni di Altamura con una brutta frattura del femore, senza che fosse disponibile alcuna ambulanza pubblica o privata. Aiuto aiuto...un bambino con fibrosi cistica, bloccato in casa, ha ricevuto il provvidenziale aiuto da un contadino che con il suo trattore è riuscito a rendere percorribile il tratto di strada, consentendo al medico di raggiungere il piccolo paziente.

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