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mgiacomantonio1di Michele Giacomantonio

Leggo su un giornale Eoliano on line: "in questi ultimi anni di agonia lavorativa per i 35 ex-lavoratori della pomice, iniziamo a dire che dovrebbero venire fuori i colpevoli. Politici, tecnici ed ambientalisti.
Bisognerebbe iniziare a scovarli per fargli assaggiare il prezzo della responsabilità per un gesto decisamente incosciente. Continuiamo a dire che chi adopera, si greggia e usa le Eolie come sito UNESCO inizi a pagare
una tassa per quel distintivo che è un arricchimento qualitativo di immagine. Tassa che andrebbe devoluta verso le famiglie senza stipendio" .

Confesso che quando ho letto queste righe mi sono venute in mente due immagini storiche: il "dagli all'untore" di manzoniana memoria dove si cercava di scaricare la causa della peste di Milano su malcapitati che colpa non ne avevano e le purghe fasciste che volevano fare "assaggiare il prezzo " (verbo ricco di risonanze) di non
condividere le idee di Mussolini.
Mi sembra impossibile che a quasi 15 anni dall'evento ci sia chi imputa il calvario degli ex-Pumex all' iscrizione delle Eolie nelle liste dell'Unesco.
Basterebbe considerare che l'iscrizione è avvenuta nel 2000 e i licenziamenti risalgono, mi sembra, al 2007. Ha ragione Angelo Sidoti: l'Unesco non c' entra niente con la chiusura. Questa è stata voluta dalla Magistratura perché la concessione delle cave scadeva nel 2001 e si è continuato a lavorare con proroghe illegittime e comunque ritenute tali . Di riconversione dell' area pomicifera si cominciò a parlare per tempo, mi sembra fin dal 1998, dopo i patti territoriali
E pensando ad "accordi di programma" intrecciando - come per i Patti - finanziamenti pubblici e privati. Io stesso promossi degli incontri a Lipari con imprenditori e finanziatori statunitensi e tedeschi ma non se ne fece niente perché, come ancora dice giustamente Sidoti, si pensava di continuare a scavare pomice in eterno anche se già si erano
cominciati ad intaccare siti delicati fra cui la conca vulcanica delle Rocche Rosse, un gioiello naturale irrimediabilmente compromesso.
Di riconversione si continuò a parlare dopo il 2003 quando l'Unesco sollevò il problema della compatibilità fra essere patrimonio dell' umanità per il patrimonio vulcanico e l' escavazione della pomice, uno dei prodotti più interessanti del vulcanesimo Eoliano. E' vero che allora si fecero progetti di riconversione e si cercarono anche finanziamenti pubblici coinvolgendo lo stesso UNESCO ma è anche vero che non si trovò mai un accordo fra la Pumex ed il Comune di Lipari per procedere uniti su un progetto comune. Ognuno si mosse per proprio conto pensando più a interessi particolari che agli interessi della comunità Eoliana e dei lavoratori della pomice in specie. Qui giocò anche quella peculiarità della nostra cultura per cui è meglio che una impresa fallisca piuttosto che vedere prosperare il proprio vicino. Ma qui non si trattava di fare "un favore a Dambra", come qualcuno riteneva e sussurrava, ma piuttosto creare un grande parco che giovasse alla destagionalizzazione del nostro turismo.
Si potrebbe andare avanti a scavare sulla questione se non si si hanno vocazioni forcaiole e se le responsabilità non vanno ricercate in chi ha voluto iscrivere le Eolie nella Heritage List ma chi non ha voluto o saputo approfittare di questa grande opportunità per promuovere progetti di riconversione ed accedere ai finanziamenti come hanno fatto tutti gli
altri siti.
Se invece si vuole un responsabile (un "colpevole" si scrive ) per l ' UNESCO non c' niente da scovare. Sicuramente io sarei uno dei primi da colpire ( assaggiando il prezzo della responsabilità : olio di ricino o "surriatuna i corpa"? ) perché sono stato quello che ha avuto l ' idea e l ' ho perseguita con grande tenacia aiutato certamente da tanti altri a cominciare dagli altri Sindaci eoliani del tempo e da diversi politici nazionali e tecnici di valore.

LA REAZIONE.

di Angelo Sidoti

Caro Michele, ho letto il tuo articolo pubblicato oggi e mi fa piacere rilevare che la pensiamo allo stesso modo.

Tu hai avuto un grande intuito nell'avviare il progetto della WHL, ma vedi non tutti a Lipari hanno la tua cultura politica, mentre di sciacalli per strada ne incontri quanti ne vuoi fuori e dentro il palazzo, ieri ed oggi ma spero però non domani.

Se non ti viene in mente la categoria degli sciacalli provo a farti venire in mente qualche nome. Sono quelli che ti hanno dato la sfiducia durante la tua sindacatura.

Nessuno ti potrà imputare colpe o responsabilità sul tema della WHL. Hai tentato di avviare una nuova era per le Eolie ma alla fine sei rimasto da solo.

Chi è venuto dopo di Te dovrebbe invece interrogarsi e riflettere in quanto il risultato di oggi è frutto della loro "incapacità" ovvero il NULLA.

Unica colpa che ti possono dare è quella di avere un brutto carattere. Ma posso comprenderti anche io non scherzo da questo punto di vista, ma il tempo e l'esperienza ci rende più buoni o almeno più riflessivi e comprensivi. E quindi approfitto per chiederti sinceramente scusa se con il mio modo di fare ti ho mancato di rispetto.

Ma andiamo al dunque.

La colpa del mancato avvio del piano di riconversione delle cave di pomice per l'80% è in capo all'imprenditore locale (non ci ha creduto fino in fondo ed aveva strumenti e finanza adeguata) ed il restante 20% del Sindaco di allora (non ha saputo dettare le regole) che deve dividerselo con quello di oggi (praticamente indifferente sul tema).

Forse dovrei dividere la colpa al 50% tra pubblico e privato in quanto entrambi non si sono mai sforzati di trovare un accordo ma hanno pensato di difendere ognuno la propria posizione a tutti i costi, con un solo pensiero per la testa ovvero la "convenienza o meno e per chi e con quali benefici".

Trascurando un particolare che di mezzo c'era la forza lavoro.

Come al solito ci vanno sempre di mezzo le persone più deboli, che possono essere solo colpevoli di non avere mai assunto una posizione netta fin dall'inizio lasciandosi ammagliare da promesse dei politici di ieri e di oggi. Ma mi rendo conto che di fronte "al pane" è molto difficile seguire un certo comportamento. Una volta una persona mi disse "angelo le persone più deboli hanno sempre qualcosa da perdere" ed io gli risposi "veda ma è anche da vigliacchi approfittarsene".

Chiudo qui e non mi dilungo più sul tema dipendenti ex Pumex. Per quanto attiene la WHL è un argomento che seguo con attenzione e trovo soddisfazione a parlarne con gente che conosce bene la materia ovvero gli amici Pietro Lo Cascio e Pino La Greca e perché NO mi piacerebbe discuterne anche con Te caro Michele.

Nel frattempo seguo il Centro Unesco di Torino e nel we andrò a fare delle ricerche nella loro biblioteca. E' un modo per pensare al futuro almeno quello che immagino per tutti noi eoliani.

Ps: se qualcuno ha notizie sull'Ente Parco batta un colpo!!!!!!!!!

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